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Filippo Gigante - “Bianco e Nero” -

 

 

Romanzo Photocity Edizioni ed. 2011 € 10,00

RECENSIONE di ROCCO GIUSEPPE TASSONE

“ A Rocco con l’augurio di poter amare queste pagine così come si possono amare le sfumature di una vita”. 

Con questa dedica ricevo l’omaggio gradito da parte di un giovane scrittore pugliese Filippo Gigante “Bianco e Nero”. Una frase apparentemente semplice ma vista nel contesto del lavoro letterario donatomi per recensire assume un valore non indifferente, anzi invita la continuità di lettera assaporando ogni piccolo particolare: vivere le sfumature di una vita!

Bene, il protagonista del romanzo del Gigante è un amante, un ricercatore delle sfumature più incisive della quotidianità. Egli, nelle pagine scorrevoli, prende il lettore e lo indirizza verso simboli enigmatici ma che si risolveranno in una realtà vissuta da ognuno di noi. Bianco e Nero è un romanzo giovane, fresco, new age.

Un nuovo modo di scrivere con il linguaggio dei giovani ma con le sfumature dei padri della letteratura.

Il lavoro di Filippo Gigante, pur ricco di episodi di una ragazzo in cerca di una sua entità, si legge velocemente ed il lettore riesce ad impossessarsi dei personaggi, trascinato dal racconto di una vita che si scioglie nel contesto sociale ed umano poco attento alle problematiche giovanili sulle quale il protagonista ci invita a riflettere.

Alex, principale personaggio del libro, parla, parla, racconta, racconta ma alla fine si rivela un’autoanalisi psicologica della propria esistenza e di riflesso il lettore si troverà, per forza di cose,  a rivedere la propria quotidianità. Molto spesso nel leggere qualche passo mi sono fermato a riflettere su qualcosa che è accaduto nel mio passato  o a sensazioni che consciamente o inconsciamente vorrei vivere oggi o nel futuro.  Ognuno di noi nasconde in un cassetto della propria memoria qualche desiderio che per una ragione o anche senza non può o non vuole vivere anche desiderandolo. Il protagonista si domanda qual è il giorno più bella della propria vita: “quello che raccoglie tutti i frammenti che collezioniamo durante tutto il nostro percorso”. E’ un collage dei flash che scalfiti nella nostra mente si ripresentano a piacere dell’anima come il planare delle piume d’oca, elegante omaggio che l’autore fa ai suoi lettori, che carezzano il cielo stellato rendendo un’immagine suggestiva e soave ricca di fede in ascoltazione del creato. Ma anche il risveglio, inatteso ottimismo dell’autore, porta alle gioie della rinascita nel bramato abbraccio della fredda ed arcana madre.

Nel libro non mancano momenti di poesia: “vorrei sedermi sulla riva del mare e contemplare un’alba o un tramonto” che palesano un animo gentile, onesto, reale ma nello stesso tempo surreale in un contesto giovanile con la solidità di un Maestro.

Elegante la veste tipografica che lancia un messaggio immediato a quello che è il contenuto del romanzo.

Filippo che devo dirti? A presto rileggerti in una nuova avventura…

ROCCO GIUSEPPE TASSONE

Gioia Tauro, lì 15 settembre 2012

Ultima modifica il Domenica, 16 Ottobre 2016 19:26
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