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Barcellona Pozzo di Gotto: il Museo Epicentro di Gala partecipa alla “Prima giornata nazionale dei piccoli musei”

- di M. C. -

Il Museo Epicentro di Barcellona Pozzo di Gotto in località Gala, fondato da Nino Abbate e presentato ufficialmente nel 2004 con un testo del critico d’arte di Renato Barilli, con la sua collezione d’arte contemporanea di oltre mille mattonelle, partecipa ufficialmente domenica 18 giugno 2017 alla “Prima giornata nazionale dei piccoli musei”, aprendo gratuitamente i propri spazi espositivi dalle ore 9.30 alle ore 21.00. A tutti i visitatori sarà dato in omaggio un piccolo dono in terracotta. Un evento nazionale pensato per dare visibilità ai tantissimi piccoli musei italiani, restituendo loro il peso e l’importanza che hanno in senso antropologico, culturale, sociale. E la formula è giocosa e intelligente, tutta dedicata ai visitatori.

Baluardi preziosi per la tutela e la valorizzazione dei beni materiali e immateriali di ogni territorio, i piccoli musei – presenti a centinaia lungo il territorio nazionale – custodiscono tradizioni, incarnano identità locali e in certi casi investono anche su ricerca e innovazione. Conservando, rispetto ai musei di grandi dimensioni, una specificità importante: un legame più stretto con il territorio e la propria comunità, la vocazione all’accoglienza, la capacità di offrire esperienze originali ai visitatori.
Per difendere e diffondere queste realtà è nata nel 2007 l’Associazione Nazionale Piccoli Musei, su iniziativa del Professor Giancarlo Dall’Ara, studioso e docente di Marketing nel Turismo. Tra le molte attività messe a punto per promuovere e incoraggiare intese istituzionali, network, percorsi di approfondimento e riflessione, modelli innovativi di gestione, arriva questa “Prima giornata nazionale dei piccoli musei”. Il programma prevede: porte aperte e ingresso gratuito, ma soprattutto la condivisione, da parte di tutti i musei coinvolti, di un’idea forte di accoglienza. Incarnata in un gesto. Un dono per chi arriva, un segno che rimanga. Qualcosa che esprima la cultura stessa del museo e ne riveli l’identità. Non un gadget, non un oggetto commerciale prodotto in serie, quanto un vero e proprio pensiero creativo: una pubblicazione, un ricordo del luogo, un racconto, un’esperienza… A testimonianza di quanto sia importante, per un’istituzione che ha il perimetro di un nucleo affettivo e familiare, il ruolo dei lavoratori, la componente umana, il contributo di ogni singola persona.

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