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Al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto due cori ripercorrono le canzoni dal Rinascimento al Pop.

- di Marcello Crinò -

Sabato 8 aprile  sul palcoscenico del Teatro Mandanici è andato in scena lo spettacolo “Canzoni dalla chanson rinascimentale alla musica pop”, a cura dell’Ensemble Vocale “Cantica Nova” e del Coro Polifonico “Ouverture”. Le due formazioni sono nate rispettivamente nel 1989 a Milazzo, e nel 1994 a Barcellona, la prima fondata e diretta da Francesco Saverio Messina, la seconda fondata e diretta da Giovanni Mirabile.

coro ouverture 4

All’inizio della programmazione della stagione del Mandanici, come ha ricordato il direttore artistico del Teatro, Sergio Maifredi, ciascun coro offrì la propria disponibilità per uno spettacolo. In realtà si è fatto di più, mettendo assieme le due esperienze e varando questo spettacolo, rinsaldando in tal modo il senso di collaborazione e del cantare insieme tipico dei cori. Mantenendo ciascuno la propria fisionomia, la propria impostazione, schierati sul palco tutti assieme, i due cori hanno proposto un itinerario musicale nella canzone strutturato in due parti e in cinque momenti, con brani cantati da ciascuna formazione e brani eseguiti assieme. Tutti accompagnati da immagini proiettate sullo sfondo per sottolineare i vari momenti e introdotti da una voce recitante.

Nella prima parte sono stati proposti brani di musica antica, a partire dal XI secolo con un frammento (In taberna) dai “Carmina Burana” fino a una “Capricciata e contrappunto” di Banchieri del 1608; musica dell’Ottocento, con un “Notturnino” del nostro Placido Mandanici e “Plaisir d’amour” di J. P. Martini; il Novecento con brani di Bettinelli, Corona, Forde, Maiero e “Tre canti ebraici” di Whitacre con i solisti Katia Genovese e Salvo Ferlazzo.

Ensemble Vocale Cantica Nova 2

La seconda parte è stata incentrata sulla Canzone Italiana e Inglese, dove hanno fatto la parte del leone “Nel blu dipinto di blu” di Modugno, “La cura” di Battiato per l’Italia, e per l’inglese brani dei Beatles, di Bacharat, Sting, Cohen. Alcune esecuzioni sono state accompagnate dal pianista Giuseppe Guerrera, dal violinista Cesare Frisina e dai percussionisti Francesco e Salvo Ferlazzo.

Alto il gradimento del pubblico, che ha riempito la sala per oltre la metà della capienza. Da sottolineare la distribuzione del programma di sala con informazioni sui due cori e l’elenco dettagliato dei pezzi. Sarebbe auspicabile che il programma di sala fosse realizzato per ogni spettacolo, come in tutti i teatri e come spesso fanno le associazioni private quando organizzano  i concerti. Un altro passo importante per l’organizzazione del Teatro sarebbe la dotazione di un pianoforte gran coda da concerto. Ci rendiamo conto che il Mandanici è rinato da poco, e quello che si è fatto finora tra tante difficoltà è già tanto.

L’Amministrazione Comunale, che sta gestendo direttamente il Teatro, ha riconfermato per  prossima stagione il direttore artistico Sergio Maifredi e l’addetto stampa Iria Cogliani per l’ottimo lavoro svolto da entrambi, tale ottenere una vastissima presenza di pubblico in tutti gli spettacoli, con relativo ritorno di immagine per il Teatro stesso e per la città. Sono stati resi noti il numero di biglietti venduti  per ciascun spettacolo: Tiromancino 960, Caravaggio 972, Il lago dei Cigni 963, Gran Concerto di fine anno 544, Massimo Lopez 683, La vedova allegra 877. La capienza del Mandanici è pari a poco meno di mille posti.

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