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Articoli filtrati per data: Domenica, 14 Gennaio 2018

 

 

Alla cara amica Pina
Donna sensibile, solare, garbata, virtuosa, affettuosa, sobria e molto professionale, degna di assoluto rispetto. Luminosi occhi verdi che irradiavano la luce del Suo nobile animo generoso e puro. Madre e moglie amorevole, premurosa, simboleggiava il fascino di una vera donna. Amava molto il Suo lavoro e lo espletava con grande professionalità, pronta a sacrificarsi per gli altri.

 

A Pina. Donna  virtuosa Madre esemplare, amica preziosa.

 

In un candore lunare,

ieri 07/01/2018 triste giorno

con le Tue braccia aperte

come piume d'ali, volando

lasciavi l'esistenza terrena

per raggiungere l'infinito cielo.

Le stelle accesero

tutte le loro fiammelle per illuminare

il Tuo cammino celeste.

La Tua voce non appassirà mai

nella nostra memora

e nulla del Tuo soggiorno terreno

svanirà nella nostra vita.

Adesso che sei volata nelle braccia di Dio

desidero pensarti mia cara "Pina"

nella terra degli angeli,

ma sento che sei qui, nel mio cuore che scrive.

Allora Ti sussurrerò dolcemente: "Parlaci ancora cara Pina

con le parole dell'amore,

dell'amicizia,

della lealtà e la voglia di vivere

che hai sempre trasmesso a tutti noi".

Il Tuo gioioso e sereno sorriso

assieme al Tuo ricordo

resteranno per sempre indelebili

nei nostri cuori.! 

        
Rosita Orifici Rabe

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Parigi. Adriana Scopelliti, straordinaria creatrice di moda, stilista calabrese di Catona, ha conseguito, a Parigi, il prestigioso ed ambito premio Grand PRIX SAINT GERMAIN DE PRES che viene assegnato su rigorosa selezione, da una competente giuria di esperti del settore, stilisti critici d' arte e fotografi di moda, tra i quali il fotografo Giuseppe Mangano Russo che è  stato uno dei fotografi del fashion Week di Milano.

FOTO MODELLA CHIARA FRESTA CHE INDOSSA ABITO DI ADRIANA SCOPELLITI

FOTO MODELLA CHIARA FRESTA CHE INDOSSA ABITO DI ADRIANA SCOPELLITI

Ad indossare gli spettacolari abiti della stilista, la modella marocchina di punta Hajar Bellari, come pure Carla Fresta e Marzia Scilluffo,  modelle del momento, abili professioniste che hanno offerto il meglio, a Parigi, con il loro portamento e la loro classe per i vestiti di Scopelliti, eleganti e originali e ricamati a mano, con applicazioni sul tessuto, motivi particolari che hanno strappato i consensi del difficile pubblico parigino, anche sullo sfondo della Tour Eiffel, al Trocadero dove le modelle si sono recate per sfilare gli abiti e per uno shooting fotografico di Peppe Russo. 

Abbiamo intervistato la Stilista per meglio conoscere i suoi percorsi d' arte.

Ci vuole parlare della sua vita, Adriana Scopelliti?

Mi chiamo Adriana Scopelliti, sono nata e cresciuta a Reggio Calabria; ho 57 anni ed ho cominciato a cucire quando avevo solo quattordici anni… quella per la moda e per la sartoria per me non è solo una professione, ma una vera e propria passione che mi accompagna da tutta la vita.

Appena ho concluso la scuola media, ho iniziato la scuola di taglio sotto la guida di una sarta professionista, che ha saputo alimentare la mia passione. Ho iniziato al più presto a realizzare dei capi “miei”; il primo abito che ho realizzato integralmente l’ho confezionato per mia madre in occasione della festa festa dell’Immacolata. La realizzazione del mio primo capo  è stato un traguardo importante infatti ricordo quel momento come se fosse oggi, mi sembra di vedere ancora mia madre che si guardava allo specchio incredula e visibilmente emozionata mentre indossava quel vestito non le faceva alcun difetto...

La moda è sempre stata la mia vera e grande passione, sin da quando sono piccola ho vissuto con “il filo in mano”; la mia più grande aspirazione è sempre stata quella di riuscire a dare vita e concretezza, attraverso gli abiti che creo, alla mia passione e alla mia creatività.

Il mio percorso nel mondo della moda si caratterizza per un processo di continuo perfezionamento volto alla ricerca e alla cura di ogni singolo dettaglio al fine di riuscire a creare e a sviluppare un prodotto non solo unico, dove ogni singolo particolare, ricamo e applicazione sia valorizzato ed esaltato.

Credo che nessun elemento debba essere dato per scontato poiché ogni dettaglio ha un peso e un ruolo proprio e chiave nella definizione del bozzetto finale per la di realizzazione del prodotto.

Pubblicato in Comunicati stampa

Lunedì 15 gennaio 2018, alle ore 17.30 una Santa messa di commemorazione sarà celebrata a ricordo  dell' Avv. Pina Giannetto Venuti nella Chiesa San Giuliano, Messina, in via Garibaldi.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

-  La redazione -

L’associazione culturale Genius Loci, presieduta da Bernardo Dell’Aglio, ha presentato sabato 13 gennaio una serata in onore dell’architetto e “genius loci” cittadino Giuseppe Cavallaro (1833-1888), dal titolo: “Quattro passi con Cavallaro”.

La serata è stata aperta al lume di una ciotola romana con le note del violoncello di Chiara Fiore, che ha suonato brani di Bach. Questo come omaggio all’architetto che nel tempo libero amava suonare proprio questo strumento ad arco. Il presidente Dell’Aglio ha introdotto la serata, presentando i quattro relatori che hanno approfondito la figura del Cavallaro da diversi punti di vista. L’architetto Giovanni Pantano si è soffermato sulla biografia e sulle opere progettate e realizzate (Via Operai, Palazzo Comunale, Cimitero, Fiera mercato del bestiame, sistemazione e ampliamento del vecchio Teatro Mandanici…).

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Argomenti ripresi dall’architetto Mimmarosa Barresi, la quale ha anche illustrato tutti i lavori prodotti nel tempo su Cavallaro, dalla tesi di Lorenza Scilipoti, al catalogo della mostra dei progetti barcellonesi tra il 1900 e il 1930, il suo libro (assieme a Lorenza Scilipoti) sulle neviere di Colle del Re. Infine ha messo in relazione l’impegno urbanistico del nostro architetto con le analoghe esperienze che avvenivano nello stesso periodo in Italia e all’estero. L’ingegnere Nello Perdichizzi ha invece spiegato la genesi del Palazzo Comunale, importante e rappresentativa opera del Cavallaro, mostrando le foto di com’era il palazzo prima della demolizione e ricostruzione degli anni Cinquanta del XX secolo. L’architetto Marcello Crinò ha illustrato il Cimitero monumentale progettato dal Cavallaro a seguito delle disposizioni di legge che vietavano la sepoltura nelle chiese. Ha anche illustrato la tomba dell’architetto, realizzata da Emanuele Schifilliti nel 1892, ed oggi in stato di degrado e oggetto di vandalismo per via del furto dello stemma comunale avvenuto tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.

Durante l’incontro è intervenuto il dottor Massimo Sindoni, discendente del Cavallaro, che ha spiegato l’albero genealogico ed ha esposto due pannelli con tutti i documenti ufficiali relativi alla famiglia. Ha ricordato infine che il Cavallaro è morto per i postumi di una caduta da cavallo. Nella sala è stato esposto un ingrandimento dell’unica foto conosciuta dell’architetto, donata dallo stesso Sindoni.

L’architetto Pantano, a conclusione del suo intervento, ha lanciato la proposta di intitolare l’attuale Piazza Libertà (la piazza ottagonale progettata da Cavallaro lungo la via Operai) proprio a Cavallaro, e di erigere anche un monumento per ricordare degnamente questa grande figura di cittadino barcellonese.

Pubblicato in Comunicati stampa

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