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Gesso

di Mkhele Cappotto

Altitudine: m. 265  s.l.m.

Etimologia:  Il nome deriva dall’omonimo minerale (in latino Gypsum) che veniva estratto dalle numerose cave esistenti nella zona. Tale attività cessò  negli anni sessanta. Dallo stesso termine in dialetto siciliano” Ibbisu” deriva l’altro nome “ibbisoti” assegnato ai suoi abitanti.

Abitanti:  gessani o ibbisoti  (780 unità nel 2001)

Territorio e risorse: Gesso sorge su di un territorio collinare a ridosso dei Peloritani caratterizzato da ampie zone di pascolo, boschi e produzioni agricole. Fino al secolo scorso tra le attività principali vi furono pure l’allevamento e la pastorizia.
Come arrivare:  Gesso fa parte della Circoscrizione VI del Comune di  Messina. Si giunge percorrendo la tortuosa ma suggestiva Strada Statale  113  a circa 17 km dal centro cittadino. Da Gesso si gode un bellissimo panorama dello Stretto e delle Isole Eolie.
Collegamenti con autobus ATM  n. 71
CAVALLOTTI 6.00 7.50 9.55 12.20 14.15 16.30
COLLE S.RIZZO 6.35 8.35 10.55 13.10 15.00 17.15
GESSO 6.45 8.45 11.05 13.20 15.10 17.25  

GESSO 6.50 8.55 11.15 13.25 15.20 17.30
COLLE S.RIZZO 7.00 9.05 11.25 13.35 15.30 17.40
STAZIONE C.LE 7.40 9.45 12.10 14.05 16.15 18.30

PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi - V.le Giostra Via Denaro - Vill.Scala - S.S.113 - Colle S.Rizzo - Locanda - Gesso

RITORNO Giunti in Via Garibaldi proseguire per Via C.Battisti - Via T.Cannizzaro - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)

Prefissi:   C.a.p. 98153    Pref Tel. 090

Numeri utili:  Farmacia: Dott.Trischitta Massimo Via Belvedere, 30  tel. 090-315062
                        Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani: via Basiliani tel. 090-53045
                        Scuole Materne:  piazza Castello  tel. 090-315301

Cenni storici: le origini di Gesso sono sicuramente da ricollegare al Medioevo (sec.X-XII) periodo durante il quale le popolazioni stanziate sulla costa, continuamente minacciate dalle incursioni piratesche, furono costrette ad abbandonare i propri villaggi per cercare un rifugio sicuro nelle zone interne e montuose. La storia ci ricorda che il territorio di Gesso fu teatro di uno scontro tra Saraceni e i Normanni di Ruggero d’Altavilla, da poco sbarcato per conquistare tutta la Sicilia (1063). Uscito vincitore dallo scontro, Ruggero, per ringraziamento, fece edificare, nella contrada di S. Gregorio, un monastero ed una chiesa dedicati proprio a  S. Gregorio Magno che affidò ai monaci Basiliani. Tali storici edifici sono stati purtroppo demoliti nel secolo scorso.

Da visitare: La Chiesa Madre, che è intitolata a S. Antonio Abate. In stile barocco è stata edificata nel Seicento. L’interno è a tre navate. In essa spiccano numerose opere d’arte di grande pregio tra le quali si citano: la statua in marmo raffigurante la Madonna del Soccorso, attribuita ad Angelo Montorsoli, (sec. XVI); quella lignea di S.Antonio da Padova; la tela raffigurante S. Antonio da Padova (sec. XVII); quella della Madonna con Santi e del Trionfo della Croce tra Gesù e Maria, queste ultime entrambe di Gaspare Camarda. Da ammirare è inoltre un pulpito ligneo finemente scolpito del Seicento, il fonte battesimale, il Ciborio del Bramante (sec.XVI) ed altre tele e statue risalenti al XVI,  XVII e XVIII secolo. La Chiesa della Madonna del Carmine, (sec.XVII), che presenta un portale rinascimentale in pietra, e che oggi è adibita a sala manifestazioni e convegni. Il prestigioso Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani che conserva al suo interno numerosi strumenti musicali popolari e manufatti agro-pastorali propri del patrimonio culturale e della tradizione orale siciliana.

Patrono: S.Antonio Abate (festa il 17 gennaio e la seconda domenica di agosto)

Tradizioni da non perdere: La festa patronale del 17 Gennaio e quella della seconda domenica di agosto sono vissute dagli ibbisoti con grande devozione e partecipazione che coinvolge anche molti fedeli forestieri. Numerose sono le tradizioni liturgiche invernali che culminano con il rito delle Cresime.
I festeggiamenti della seconda domenica di agosto consentono invece la partecipazione a coloro che ormai non vivono più nel villaggio e che, proprio in tale periodo, fanno ritorno. I festeggiamenti sono preceduti da una settimana di eventi di intrattenimento e preparativi di carattere liturgico. Ad essi segue la solenne processione del Santo seguita con canti preghiere e luminarie di grande effetto. 

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 19:58
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