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Barcellona Pozzo di Gotto: l’ex Centrale del latte luogo di incontro per la comunità di S. Antonio e per il territorio

- di Marcello Crinò -

Nel tardo pomeriggio di sabato 22 luglio una parte dei locali dell’ex Centrale del latte di S. Antonio è stata consegnata alla parrocchia di S. Antonio Abate con una cerimonia che ha visto protagonisti il parroco Nunzio Abbriano, il sindaco Roberto Materia e i suoi assessori, e gli abitanti del quartiere.

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Padre Abbriano, nel suo intervento, ha evidenziato che si è trattato di un sogno diventato realtà grazie all’Amministrazione Comunale, al sindaco Materia e ai suoi assessori. “La comunità di S. Antonio – ha dichiarato –  da oggi dovrà imparare a vivere questa struttura e crescere. Diventerà luogo di incontro e dialogo, in un momento come quello attuale con la crisi dei valori. Sarà una struttura  per incontrarsi, per diventare un centro di attività aperto a tutti e a tutto il territorio”. Anche l’intervento del sindaco è stato di questo tenore, ricordando il ruolo svolto dal vice sindaco Sottile per portare avanti l’iter di consegna dei locali, la cui idea di consegna alla parrocchia risale al momento dell’inaugurazione, avvenuta il 19 novembre 2011, sotto l’amministrazione guidata da Candeloro Nania. Ha evidenziato pure l’attenzione di questa Amministrazione per le periferie, che con presidi socio-culturali come questi non vengono abbandonate. La parrocchia dividerà i locali dell’ex Centrale con la Croce Rossa, insediatasi da tempo nel padiglione accanto. Al taglio del nastro, oltre al sacerdote e al sindaco, hanno partecipato gli assessori Ilenia Torre, Gianluca Sidoti, Antonino Sottile, Tommaso Pino e il consigliere comunale Caterina Grasso.

La Centrale del latte, costruita negli anni Cinquanta del XX secolo (il Consorzio fu istituito nel 1952), ebbe una vita breve, circa un decennio. In essa si lavorava il latte portato dagli allevatori della zona, si producevano latticini e formaggi. Nel 2011 ha acquisito una nuova vita grazie al progetto di riqualificazione, curato dagli architetti Francesco Messina, del gruppo Bodàr, e Giuseppe Grasso, assieme all’ingegnere Domenico Crinò, con il mantenimento delle strutture esistenti, e utilizzando un sobrio ed elegante linguaggio architettonico moderno. Sorge in un punto nodale di Sant’Antonio, con accesso dalla Statale 113, si trova in prossimità della chiesa di S. Antonio Abate sulla collina, dell’oratorio della medesima chiesa (un salone proprio di fronte all’ex Centrale), e del cosiddetto “Torrione Saraceno”, in realtà una “Cuba”, una chiesetta del periodo tardo bizantino con cupola ben visibile dall’esterno, che andrebbe meglio conosciuta e valorizzata.

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