(ritira il premio il lgt dott. Armando Pesco, Presidente ANC -Sezione di Messina)
2° Premio - artista classificato:
Francesco Mazzitelli di Policoro (MT) –
poesia nr. 8 “ A VINDIGNA”
'A VINDIGNA Jà ssupa pe li violi di chija stanca costera, ngrovijata d'arrami ntorciliuati di la vigna, jeu curiusu mi ngarrunava; j'era figghjolu, e, mentri u suli d'agustu accarizzava a rocina agresta pittandula di russu, girijava quetu quetu pe li senteri pe' gustari l'arrisi di grappi da rocina, chi occhijavanu filìci arretu i frundi virdi di la vigna. Finarmente arrivava u jiornu da vindigna e, all'arba, comu nta na pricessioni, jiemu tutti quanti nta campagna; sparigghjiati pe' la costera cu gisti e cu panara sutta u vrazzu; omani, fimmani, cotrari e figghjoleji cogghjiemu cu gioja chiji grappi chjini di coccia di rocina. Canti, sturnedjia e nu parlìari di cuntinu accumpagnavanu a fatiga da ricota, e, cu discurzi chi sapenu di nenti, jemu mpresciati pe' sbacantari nta li rivaci, supa a li carri, gisti e panara, chjini chjini di rocina. |
LA VENDEMMIA Là su per i viottoli di quella stanca collina, abbracciata dai tralci contorti della vigna io curioso mi avventuravo; ero ragazzo, e, mentre il sole di agosto accarezzava l'uva acerba colorandola di rosso, camminavo in silenzio per i sentieri per gustare il sorriso dei grappoli di uva che occhieggiavano felici sotto i pampini verdi della vite. Finalmente giungeva il giorno della vendemmia e, all’alba, come in processione, si andava in campagna; sparpagliati sul colle fra i filari, con cesti e panieri sotto il braccio; uomini, donne, ragazzi e bambini raccoglievamo con gioia quei grappoli colmi di acini. Canti, stornelli ed un vociare continuo accompagnavano la fatica della raccolta, e, con discorsi che sapevano di niente, andavamo frettolosi per svuotare nei tini, sui carri, cesti e panieri, colmi di uva. |
con la seguente motivazione: Recupero, sull’onda dell’elegia (libera da gravami metrici) dei riti della vendemmia, dei suoi colori-voci-sapori. Il tono quasi neo-crepuscolare si accende in fulminee visioni di espressionistica evidenza, mentre il tutto precipita nella sospensione temporale dell’idillio agreste, oramai perduto.
La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.
“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”
- dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;
- dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;
- dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:
- dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.