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Breve storia del borgo di Montalbano Elicona dalle origini ai tempi moderni-con particolare rilevo al federiciano. di Giovanni Albano - VI parte. - Gli ARABI in SICILIA

Eufemio da Messina, tumarca del distretto orientale della Sicilia, ambiguo personaggio, diviene  il promotore dell'occupazione araba in Sicilia. Contro di lui si rivoltano le milizie di altri capi miliari bizantini ed Eufemio fugge sulle coste Africane e dopo avere trattato con al-Qayrawān induce il principe Aghlabita Ziyādat Allāh a conquistare la Sicilia, sperando di divenire sovrano assoluto dell’ isola. Il 16 giugno del 827 a Marsala oltre diecimila arabi al comando dell’emiro Asad ibn al-Furāt, sbarcano in Sicilia ma Eufemio viene subito messo da parte e cerca allora di salvarsi chiedendo asilo a Castrogiovanni, governatore di Siracusa, ma verrà  al fine decapitato poiché ritenuto doppiamente traditore. La resistenza bizantina fu molto sostenuta ma vari territori caddero sotto la supremazia tattica degli arabi. Palermo cedette nel 831. Seguirono Cefalù, Tindari, Milazzo e nel 843 anche Messina. Enna fu espugnata nell’859 e Siracusa nell’878. Resistevano invece le cittadine ed i villaggi a sud dei Peloritani e quelli situati nei Nebrodi. Taormina viene assediata nel 902 e Rometta è tra le ultime località ad essere occupate. I movimenti delle forze arabe che si snodano tra le coste del Tirreno e lo Ionio, avvengono in buona parte attraverso le vallate dell’Elicona e Montalbano si ritrova ad essere al centro di tali impegni bellici. Diverse sono le tracce che confermano la presenza araba a Montalbano. Negli scritti di A. Mongitore (1663-1743) , l’insediamento arabo a asserito con convinzione. Troviamo una descrizione di Montalbano  (tra le prime notazioni storiche che descrivono il paese) nel “Libro di Re Ruggero, datato nel 1154, del geografo arabo-spagnolo al Edrisi, testo formato da vari fogli assemblati, le cui copie si trovano ancora oggi depositate  in vari musei europei e del medio oriente.

Fine della VI parte

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