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Articoli filtrati per data: Domenica, 25 Novembre 2018

- Di Giuseppe Messina -

   Il 23 u. s. è stato presentato nell’auditorium “San Vito” a Barcellona Pozzo di Gotto il libro “Storia segreta della ‘Ndrangheta” alla presenza degli autori, il magistrato Nicola Grattieri ed il docente universitario Antonio Nicaso a cui il pubblico barcellonese ha riservato un’affettuosa accoglienza come a pochi prima.

   Una sala stracolma, così come in poche occasioni, ha tributato generosamente i suoi calorosi applausi ai due autori che si sono alternati nelle risposte alle domande poste loro dal dott. Sidoti.

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L’argomento trattato è apparso subito molto interessante proprio come il pubblico si aspettava, anche perché gli autori hanno alle spalle trenta anni di studi e ricerche in materia di criminalità organizzata.

   Il dott. Nicola Gratteri è uno dei magistrati italiani più esposti nella lotta contro la ‘ndrangheta. Ha indagato sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Insieme al prof. Antonio Nicaso ha pubblicato, da mondadori, numerosi bestseller: Fratelli di sangue, La mala pianta, La giustizia è una cosa seria, La mafia fa schifo, Dire e non dire, Acqua santissima, Oro bianco, Padrini e padroni, Fiumi d’oro.

La squadra di Gratteri

   Il prof. Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, e uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo. Insegna, fra l’altro, storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University. Ha scritto oltre trenta libri, tra cui alcuni bestseller internazionali. Da Bad Blood è stata tratta una serie televisiva di grande successo.

   “Storia segreta della ‘Ndramgheta” racconta il fenomeno criminale, dal 1860 al 2018, senza tralasciare richiami che narrano vicende precedenti a partire XV secolo compreso il mito dei tre cavalieri spagnoli, tre fratelli, Osso , Matrosso e Carcagnosso, membri di una mitica associazione cavalleresca denominata Cardugna, fondata a Toledo. Naturalmente una “tradizione inventata dalla ‘ndrangheta”.

   Un corposo volume, veramente interessante che tutti dovrebbero leggere, come ha scritto i dott. Gratteri nella dedica sulla mia copia, “per capire il presente”, arricchito di sedici pagine con le foto di scene del terremoto del 1908, luoghi di delitti come, quello di Duisburg in Germania dell’15 agosto 2007, anche foto di numerosi criminali come il brigante Giuseppe Musolino, tra cui il boss Francesco Filastò indagato per l’assassinio del detective italo americano Joe Petrosino a Palermo nel 1909, e poi i dranghetisti Michelangelo Campolo, Serafino Castagna detto il mostro di Presinaci, Antonio Macrì, il boss di Siderno asassinato il 20 gennaio del 1975, il boss Domenico Tripodo, Girolamo Piromalli boss di Gioia Tauro, Paolo De Stefano, boss di Archi, il boss Domenico Belfiore fotografato durante il processo per l’assassinio del procuratore capo di Torino Bruno Caccia e tanti altri.

   Per i presenti in sala, ascoltare i due autori è stato un momento molto interessante soprattutto per i tanti giovani presenti che hanno potuto ascoltare la spiegazione di come il cancro della criminalità organizzata sia capace d’infiltrarsi ovunque vi siano interessi economici e nella stessa politica, senza badare se i partiti al governo siano di destra di sinistra o di centro. A questo proposito il dott. Gratteri è stato chiaro nel fare comprendere come le organizzazioni criminali siano cambiate nel tempo e come siano arrivate al punto di essere loro ad imporre i candidati nelle liste elettorali da eleggere nei vari consessi governativi.

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   In conclusione, Il magistrato-scrittore si è rivolto proprio ai giovani, con parole semplici, convincenti per spiegare come sia importante la cultura per evitare di cadere nelle trappole della criminalità: ha detto che proprio per ignoranza tanti giovani si lasciano abbagliare dal mito criminale della ricchezza e cominciano con accettare incarichi di corrieri trasportatori di droga o valuta per qualche migliaio di euro che spenderanno con atteggiamenti da esibizionisti per dimostrare un’opulenza che in realtà è soltanto povertà d’animo e d’intelletto. Coloro che invece si arricchiscono sempre più sono i capi, quelli che comandano, ordinano ed hanno potere di vita e di morte sui sottoposti scomodi e su chiunque non esegua i loro ordini.

Pubblicato in Comunicati stampa

 - di Marcello Crinò -

“La verità nel disegno di Luigi Ghersi” è stato il tema affrontato nel convegno con relativa mostra di disegni incentrato sulla figura del poliedrico artista messinese. A promuovere l’evento è stata la Galleria Progetto Città diretta dall’architetto Andrea Cristelli, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Messina, la Fondazione Architetti nel Mediterraneo, l’Università della Terza Età di Barcellona e il patrocinio del Comune di Barcellona. Nella sala conferenze del Parco La Rosa l’architetto Cristelli nell’introdurre i lavori ha voluto ricordare l’architetto Umberto Giorgio, presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo, scomparso il giorno precedente, la cui camera ardente è aperta in quel momento nella sede dell’Ordine degli Architetti di Messina. Un architetto, ha ricordato Cristelli, vicino ai giovani che come lui organizzano eventi.

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I saluti dell’Ordine degli Architetti li ha portati il consigliere Fabrizio Ciappina, sottolineando la portata nazionale della figura di Ghersi. La professoressa Tanina Caliri, rettore dell’Università della Terza Età si è detta orgogliosa del sodalizio instauratosi tra la sua Università de la galleria Progetto Città, ricordando una mostra di Ghersi alcuni anni fa a Castroreale, in una chiesa sconsacrata.

E’ stata la volta della spagnola Sara Fraga Peréz, in città per uno stage formativo, che oltre ad aver curato la mostra assieme a Cristelli, ha proposto un’interessante relazione intitolata “Cercando la verità di Ghersi nell’immaginario spagnolo”, mettendo a confronto opere di Ghersi con opere di autori spagnoli come Velasquez, Picasso, e Francis Bacon (di origine irlandese ma morto in Spagna).

La dottoressa Barbara Fazzari, restauratrice ed esperta delle opere di Ghersi, ha proposto un’interessantissima relazione dove ha illustrato parecchie opere dell’artista, soprattutto pitture murali in luoghi pubblici, sculture e bassorilievi, illustrandone la loro genesi, dal bozzetto preparatorio fino alla stesura finale con continue modifiche in corso d’opera. Ha evidenziato il ruolo del disegno preparatorio, che ha permesso a Ghersi di dipingere direttamente le opere murali senza l’aiuto dei “cartoni”. Un artista che, come gli artisti del passato, si prepara i colori da se, partendo dalle “terre” che scioglie con le colle viniliche o con l’olio di lino. Un artista straordinario, a nostro avviso, che ricorda proprio i grandi del Rinascimento (i disegni preparatori di Leonardo o Michelangelo), o i grandi contemporanei (notiamo analogie con Savinio, Guttuso…), un artista, ha ricordato la Fazzari, dall’opera tormentata e frastagliata. Ha mostrato infine, dopo tante opere su carta, bassorilievi e sculture, il dipinto “Il processo: omaggio a Boris Giuliano ucciso dalla Mafia il 21 luglio 1979”, scelto da Sgarbi per la Biennale di Venezia nel 2011.

Lina “Linuccia” Fazzari, moglie e musa ispiratrice dell’artista, ne ha ripercorso la biografia. Nato a Messina nel 1932, ha frequentato l’Istituto d’arte di Firenze e si è laureato in Giurisprudenza a Messina. All’inizio della sua attività si è diviso tra giornalismo e arte, fino a quando ha abbandonato la prima attività per dedicarsi a tempo pieno solo all’arte. Si è soffermata sulle tantissime mostre, sul rapporto con gli artisti classici, sul recupero del “mestiere” e sulla cura dei particolari. Un artista che cammina dentro la storia, riparte dalla città vista con la “polis” greca piena di statue e affreschi per metterne in evidenza la bellezza, il sogno rinascimentale della città ideale.

L’assessore alla cultura Ilenia Torre, nel porgere il saluto dell’Amministrazione Comunale, ha ringraziato gli organizzatori per aver messo al centro dell’attenzione questa importante figura di artista.

Infine è intervenuto Luigi Ghersi, che dopo i ringraziamenti ha lanciato un appello per riportare alla luce le sue opere di scultura messinesi che attualmente risultano nascoste alla vista del pubblico, depositate in luoghi misteriosi. A Ghersi è stata consegnata una targa, dove si legge: “In segno di gratitudine, per la sua missione culturale, vissuta con grande onestà intellettuale ed integrità morale, per aver indagato attraverso il simbolo le debolezze ed i valori dell’essere umano, per aver condiviso con la città di Barcellona Pozzo di Gotto, luogo della Cultura contemporanea regionale, la sua verità artistica attraverso l’intimità dei suoi disegni in Galleria Progetto Città”.

L’ultimo atto della manifestazione in onore del maestro messinese è stata l’inaugurazione della mostra dei suoi disegni nella sede della Galleria Progetto Città, al piano terra dell’ex stazione ferroviaria. Sono stati esposti una serie di disegni preparatori e schizzi a matita e a sanguigna, assieme ad un cavallo ad olio su tela. Un evento di grande spessore che ha catalizzato l’attenzione del pubblico, costituito in gran parte da architetti e cultori d’arte, mantenendo alto il ruolo di Barcellona come città dell’arte contemporanea, ma che non riesce a tutelare bene il suo passato.

 

                   Lunedì 26 novembre alle ore 17,00, di concerto con gli assessori comunali Scattareggia e Trimarchi, si riunirà presso il comune di Messina la giuria della 33^ edizione del   premio internazionale “Colapesce ” per decidere i premiati del 2018.

               Il Premio è organizzato dal “Centro Studi Tradizioni Popolari Canterini Peloritani” in collaborazione dell’Amministrazione Comunale del Comune di Messina e la collaborazione dalla Tourist Ferry Boat, della Clinica Villa Salus, dell’Università di Messina, della Confcommercio.

               La cerimonia di consegna del Premio si effettuerà al Palazzo Della Cultura “Antonello Da Messina” il 12 Dicembre 2018 Alle Ore 19.45

             Il Premio, organizzato dal Centro Studi Tradizioni Popolari Canterini Peloritani,   vuol essere un atto di gratitudine per quanti, nei vari settori della vita sociale, si impegnano nel sorreggere le ragioni della Cultura, dello Sport, della Ricerca Scientifica, dell’Industria, dell’economia, dello Spettacolo, del Giornalismo e della Solidarietà.

        La giuria, presidente d’onore il Sindaco di Messina è composta da illustri personaggi già insigniti del Colapesce e precisamente:

Prof. Gustavo Barresi docente Economia Aziendale, Dr.ssa Italia Moroni Cicciò Giornalista, Prof. Filippo Grasso in rappresentanza del magnifico Rettore dell’Università di Messina, Arch. Nino Principato Storico; Dr. Mario Sarica Etnomusicologo, Dr. Lillo Alessandro Direttore e padron del Premio.

  

                    CON VIVA PREGHIERA DI DIVULGAZIONE

 

  L’ORGANIZZAZIONE

Pubblicato in Comunicati stampa

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