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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 19 Febbraio 2020

 

La Società Dante Alighieri e Il Convivio Editore sono lieti di invitarvi all’incontro con il poeta Corrado Calabrò che si terrà a Catania presso il Palazzo della Cultura, sito in Via Vittorio Emanuele 121, Giovedì 9 marzo alle ore 17,00. Si presenterà per l’occasione il saggio di Carlo Di Lieto “La donna e il mare. Gli archetipi della scrittura di Corrado Calabrò” (Vallardi, 2016) e si terrà un dibattito sulla figura del poeta nel suo cinquantesimo anniversario di attività letteraria a partire dalle opere più recenti: “La stella promessa” (Lo Specchio Mondadori, 2009) e “Mare di luna” (Il Convivio Editore, 2016).

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Altro appuntamento al teatro è  quello di Ledimigi, compagnia di Mimmo Giuliano che fa teatro con amore e passione  da molti anni, a Messina, pur  tra mille difficoltà. È  la volta di una commedia di Emanuela Giuliano, per la regia e direzione artistica di Mimmo Giuliano.

29 marzo a Messina ( vedasi locandina).

Da euro 6 il biglietto "giovanissimi".

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 Da un' idea dell' Ambasciata di Francia

Bnp Paribas tra gli sponsor

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 
Roma. Al via, dal 1 all’6 aprile 2020, RENDEZ-VOUS, il FESTIVAL DEL NUOVO CINEMA FRANCESE che parte dalla capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Torino. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance
. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini.

BNL - Gruppo BNP Paribas, per il decimo anno consecutivo, è sponsor principale della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel St. Regis Rome, di Yves Rocher, di France 24 e Air France, vettore ufficiale.

Il festival Rendez-vous festeggia il suo decimo compleanno con un grande ritorno: Arnaud Desplechin. Il regista, dopo il successo del focus speciale che il festival gli ha dedicato due anni fa, presenterà in anteprima italiana, il suo ultimo lungometraggio: Roubaix, une lumière l Roubaix, una luce (in Concorso a Cannes), distribuito da No.Mad Entertainment, in sala dal 30 aprile 2020. Desplechin incontrerà il pubblico a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, e poi alla Cineteca di Bologna.

In un’edizione che si preannuncia ricca di titoli che sembrano ridare nuova vita ai generi, immettendo nel romanzesco la forza che viene dall’attualità, anche Arnaud Desplechin si insinua in questo solco, con un’opera che sorprende per il radicale cambio di registro e per la profondità dei risultati. Considerato la quintessenza del cinema d’autore francese, il regista si cimenta, per la prima volta, con il reale e con un genere che non gli è familiare come il polar. A fare da sfondo e ispirazione alla storia, la sua città natale, ritratta nel malore di una profonda decadenza economica.

Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato dallo sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza così un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem quest’ultimo insignito del premio Lumière come migliore attore per la sua interpretazione.

Convinto che la finzione guadagni a essere uno specchio di indagine di quell’enigma che è il reale, il cineasta crea un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell'essere umano e la miseria del mondo di oggi. "Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie".


Arnaud Desplechin | bio
Nato a Roubaix nel 1960, Arnaud Desplechin reinventa il cinema francese negli anni Novanta con film quali La Vie des morts (1991), La Sentinelle (1992) e Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996). Desplechin entra negli anni Zero con altri lavori minimalisti, poetici e sprezzanti come Esther Kahn (2000, dal romanzo di Arthur Symons), Léo en jouant Dans la compagnie des hommes (2003, dalla pièce di Edward Bond), I re e la regina (2004) e il grande successo di critica e pubblico Racconto di Natale (2008). Nel 2013 dirige il suo primo film statunitense, Jimmy P., interpretato da Benicio Del Toro e dal suo attore feticcio Mathieu Amalric. Torna in Francia per realizzare I miei giorni più belli (2015) e I fantasmi di Ismaël, film d'apertura di Cannes 2017.

Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

rendezvouscinemafrancese.it
institutfrancais.it
it.ambafrance.org
sa
cherfilm.eu

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- di Magg. Giuseppe Genovesi -

Roma, 19 febbraio 2020. Al termine dell’Udienza Generale tenutasi questa mattina presso l'Aula Nervi in Vaticano, Papa Francesco ha incontrato il Comandante della Brigata “Aosta”, generale di brigata Bruno Pisciotta, accompagnato dal Cappellano Militare don Paolo Solidoro, e una rappresentanza di militari delle unità della Brigata, rientrati di recente dall’operazione “Leonte XXVI” in Libano, dove la Brigata “Aosta” ha avuto la responsabilità della Joint Task Force-Lebanon Sector West.

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Per l'occasione, il generale Pisciotta ha portato in dono al Pontefice "La Madonna del Cedro", opera dipinta dal pittore libanese residente in Italia Ali Hassoun, che sintetizza lo spirito di unione tra i popoli attraverso la figura della Vergine Maria.

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Durante il periodo di missione in Libano gli uomini e le donne dell'“Aosta”, oltre a garantire nell’area di operazione il monitoraggio della cessazione delle ostilità, la formazione professionale delle Forze Armate Libanesi ed il supporto umanitario alla popolazione, hanno avuto particolare attenzione al dialogo interreligioso, agevolando le relazioni tra Italia e Libano nel campo dello sviluppo economico e culturale.

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Fabio Concato, voce
Paolo Di Sabatino, piano
Glauco Di Sabatino, batteria
Marco Siniscalco, basso

produzione Starlot Agency

 - di Maria Teresa Prestigiacomo -

MESSINA.  IL 23 FEBBRAIO ORE 17.30 ED ORE 21.00.

Al Teatro Vittorio Emanuele di Messina imperdibile doppio appuntamento con la grande musica italiana d’autore di Fabio Concato e Paolo Di Sabatino che guideranno il pubblico in un viaggio emozionante alla scoperta del nuovo album 'Gigi', attraverso il repertorio dei successi di Fabio Concato, riproposto in chiave jazz, con gli arrangiamenti e l'accompagnamento di Paolo Di Sabatino (piano), Marco Siniscalco (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria).

L’amore di Paolo Di Sabatino per le canzoni di Fabio Concato è la genesi di questo progetto, quando nel 2011 invita Fabio a partecipare al suo album “Voices”, non facendosi sfuggire l’occasione di proporgli di rivisitare una manciata di suoi successi e di vestirli con arrangiamenti e sonorità vicine al jazz acustico. Da allora si alternano numerosi concerti, uno più emozionante dell’altro, che portano ad immortalare questo connubio artistico, trasferendo di fatto in uno studio di registrazione la magia che si rinnova ad ogni live.
Gigi è mio padre.

Lo dico per i molti che non lo sanno.
Gigi mi ha avvicinato alla musica con divertimento e me l’ha fatta amare.
Gigi ascoltava molto jazz - la sua musica preferita - insieme a quella brasiliana, meglio se suonata e cantata da Joao Gilberto: “ … ascoltavo un signore che aveva una voce così ”.
Gigi non faceva il “musico” di professione, ma bastavano un paio di accordi sul piano o sulla chitarra per avvertirne subito la sensibilità e il talento che sarebbe stato bello condividere con tutti.
Fabio sono io.
Lo dico per i pochi (sigh) che non lo sanno! E per festeggiare i miei 40 anni di musica, scritta e cantata sempre con lo stesso amore e lo stesso piacere, ho deciso di farmi un regalo: reinterpretare in chiave jazzistica alcune mie canzoni con l’aiuto di un grande pianista con cui suono e collaboro da qualche anno e sempre più piacevolmente:
Paolo Di Sabatino, che ha curato gli arrangiamenti e che voglio ringraziare per la passione e la delicatezza con le quali si è avvicinato al repertorio.
E allo stesso modo ringrazio Marco Siniscalco e Glauco Di Sabatino: grazie!
e Gigi: “…chissà se ti piacerà?”

Teatro Vittorio Emanuele:
Domenica 23 febbraio 2020, ore 17:30 - Turno B
Domenica 23 febbraio 2020, ore 21:00 - Turno A

powered by phpList 3.5.0, © phpList ltd

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- di Gennaro Galdi -

Parigi. La pittrice acese conquista il suo Premio per la partecipazione a Parigi, in mostra internazionale con artisti del calibro di Xante Battaglia docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, di Lydia Canclaux di Vanecha Roudbaraki e tanti altri importanti artisti francesi.

Scrive di Venera Gambino il noto critico e giornalista , la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo ( direttrice responsabile della nota rivista internazionale Red Carpet con sede a Parigi Modica Lugano New York): “L’artista Venera Gambino, per il tema Mediterraneo ecologista presenta una sua opera in cui rappresenta un gatto, ritratto quasi in primo piano; in essa, la pittrice mostra la sua valente e brillante perizia tecnica ed esprime al massimo la sua capacità di farsi interprete persino del temperamento del felino domestico, cogliendone le espressioni più dolci ed accattivanti. Si sa che a Parigi il gatto è quasi un animale sacro da quando Henri Toulouse- Lautrec lo immortalò, nero, sulle sue più importanti affiches del più famoso cabaret parigino; pertanto l’opera di Gambino esprime, pienamente, l’anima di Parigi e dei suoi gatti (sui tetti di Mont- Martre), rappresenta il calore domestico, il conforto di giornate di solitudine e dello spirito “decadente” della Parigi più vera, più intima, più vera, più artisticamente rappresentata e per questo, a Parigi ha conquistato, per i suoi meriti, la medaglia d’oro dell’Accademia Euromediterranea delle Arti”

Venera Gambino ha frequentato il Liceo artistico Brunelleschi e l’Accademia di Belle arti con successo. Ha al suo attivo numerose mostre d’arte; ricordiamo tra le piu’ importanti quella presso il Museo Emilio Greco di Catania, al Castello di Aci Castello ( CT),a Ragusa Ibla …Adesso , il suo nome si troverà scolpito nella memoria storica delle mostre parigine, a Parigi, al Centro Culturale Cinese diretto da Ke Wen, a Parigi, location in cui la cultura fa da padrona, dalle lezioni di calligrafia cinese, alla presentazione di libri, alle mostre internazionali d’arte, alle arti marziali, alla meditazione orientale Qi Gong.

La mostra di Parigi è stata inaugurata il 10 febbraio ed avrà termine il 26 febbraio, con apertura dalle 10 alle ore 18.00, a Le temps du corps, rue de l’Echiquier 10, 75010 Parigi, il centro culturale cinese che riprende quella massima di Giovenale Mens sana in corpore sano, cultura fisica e…dello spirito. Direzione artistica Roudbaraki; critico d’arte la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista.

Erano presenti personaggi illustri come Watrous rappresentante del Laos Birmania a Bruxelles, inoltre l’avv Zeroula del Marocco, noto legale parigino ed uno stilista internazionale svizzero manager dell’azienda famosa Akris con Boutique nella via più importante di Parigi Avenue Montaigne.

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- di Gennaro Galdi -

Parigi. Il Centro culturale della Cina, punto di riferimento, non solo dei cinesi di Parigi ma di un ambiente internazionale francese che ama l’arte orientale, il cibo, il the e le pratiche orientali, Le Temps du corps del centro di Parigi, ha accolto la mostra di pittori di tutta Europa ed oltre i confini d’Europa. Una di questi, Marina Petrescu è stata premiata per una sua opera dalla singolare tecnica dalle splendide nuances cromatiche che evidenziavano con il rosso ed il nero amore e morte eros e tanathon simboli per antomasia del nostro Mediterraneo. Petrescu è stata presentata altre volte dal critico, la professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, nota giornalista e direttrice responsabile della rivista in italiano ed inglese Red Carpet Magazine, con redazione a Lugano New York e Parigi; ricordiamo la mostra, presentata dal critico per la Petrescu, nella prestigiosa Villa “Villino Liberty Arcodaci”, Museo del Costume a Barcellona Pozzo di Gotto , Messina, Via Roma, mostra che ha riscosso notevole successo. Petrescu, in questo caso, a Parigi, con il titolo dell’opera, presentata ad un pubblico internazionale, ha inteso esprimere un suo profondo concetto filosofico. Marina Petrescu, a Parigi, è stata intervistata dal critico Maria Teresa Prestigiacomo. Maria Teresa Prestigiacomo:”Perché il titolo “Tutto cambia, nella tua opera di Parigi?” Petrescu spiega al critico che conferma l’interpretazione della pittrice…”Tutto cambia, nella vita e cambia il ritmo della narrazione, cambia l’evolversi delle storie, ma soprattutto tutto finisce. All’inizio, siamo tutti bambini impazienti. Vogliamo tutto e che tutto arrivi il prima possibile. Sogniamo di fare tantissime esperienze, di sperimentare la vita. Più tardi, arrivano gli insuccessi, le delusioni, le pietre sul nostro cammino. Tuttavia , la vita è proprio questo: l’andare avanti, assumere i cambiamenti, per cui non bisogna temere gli anni che passano, perché anche tutto ciò è il bello di questo gioco; nella vita tutto cambia, eccetto l’essenza stessa della vita; tutto arriva, tutto passa e si trasforma. Nonostante ciò, alcuni elementi sono punti fermi nel nostro micro universo particolare, mutevole come l’arte. Per me, è carica di vita in tutte le sue forme, come un’energia in continua evoluzione, come le nuove fonti di energia rinnovabili”.

Il critico Maria Teresa Prestigiacomo scrive della pittura di Marina Petrescu: “Una pittura che si nutre di segni  coloratissimi, cromìe intense e brillanti che rimanderebbero alla bellezza della vita ma, dietro i colori brillanti e vivi, si nascondono le trasformazioni della persona che cambia ma si cela il malessere della società stessa che cambia, che muta i suoi valori universalmente condivisibili e riconosciuti per altre forme; dunque una pittura, quella dell’artista catanese, che parla al mondo, con uno spirito di profondo approccio filosofico. L’artista sembra attingere , anche inconsapevolmente, a quel Panta Rei ( Tutto Passa e scorre) del brillante filosofo greco Eraclito ed allo stesso modo del filosofo greco, perviene al suo messaggio subliminale, quello sotteso alle sue opere. “Tutto passa” comunica la Petrescu al fruitore dell’opera… sensazioni ed emozioni di un mondo e di una società in continuo work in progress”. Un’indovinata recensione critica, quella del critico Maria Teresa Prestigiacomo  che  non poteva scegliere di meglio, come location, a Parigi, per la pittrice Petrescu: Le temps du corps, una  location in cui si fa cultura, una cultura orientale mediata attraverso la cultura occidentale, francese, parigina, con la meditazione Qi Gong, l’arte del the che è un’arte e si insegna come qui si insegnano le discipline per il corpo e la mente, in stretta simbiosi mutualistica. Ginnastica per il corpo e meditazione per lo spirito, il Centro di Cultura Cinese accoglierà sino al giorno 28 l’opera di Marina Petrescu, in mostra collettiva internazionale, con una pittrice iraniana, due francesi e diversi italiani, unitamente al docente dell’Accademia di Brera di Milano, il pittore prof. Battaglia. Il 28 febbraio dal numero 10 di Rue de L’Echiquier  ( Via dello Scacchiere, ad indicare lo scacchiere di strade di crocevia) al cap  75010 Parigi , corrispondente al decimo arrondissement, al centro di Parigi, vicino il Saint Lazare, le opere lasceranno, se non vendute, la loro location, per far ritorno ai  Paesi d’origine. Tutto cambia…anche per la Petrescu premiata Medaglia d’oro per l’arte a Parigi e Targa Grand Prix  a Bruxelles…è iniziato un percorso internazionale che determinerà risultati ancora di maggiore successo, per il consolidamento dell’immagine dell’artista italiana. La mostra ha avuto ospiti illustri venuti da Parigi ma anche dal Marocco come l’avvocato Zeroula, lo stilista internazionale svizzero e la rappresentante del Laos e della Birmania a Bruxelles, l’imprenditrice Watrous alle quali sono state consegnate delle splendide targhe per ringraziamento per la loro preziosa presenza.Il curriculum di Petrescu, diplomata al Liceo Artistico, è molto ricco già di mostre in Italia, per esempio, ricordiamo le sue opere al Museo di Acicastello al  Castello ed inoltre le sue mostre a Gravina, di Catania, a Catania presso la Galleria Civita 28 ed in altre prestigiose locations e Musei.

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 - di M. C. -

Grande attesa per il 9 aprile 2020 alle ore 21,00 presso il Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto per la messa in scena della Cavalleria Rusticana con musiche di Pietro Mascagni. Si tratta di un'opera lirica in un unico atto, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

La storia si svolge in un piccolo paese della Sicilia, e precisamente a Vizzini nel giorno di Pasqua. Turiddu tornando dal servizio militare, scopre che Lola, la ragazza di cui era innamorato, è andata sposa ad Alfio, il carrettiere del paese. Per consolarsi, il giovane seduce Santuzza, ma poi la trascura e la respinge. Santuzza ingenua e semplice donna, capisce che Turiddu è innamorato ancora di Lola e, ingelosita, confessa ad Alfio che sua moglie non gli è fedele. I due uomini si sfideranno, infine, in un mortale duello che vedrà ucciso Turiddu.

Anche da parte della visione del regista russo Valeri Kulichenko resta intatta e chiara la visione e il dramma della solitudine femminile e l’Onore maschile ancor più forte in un paese della Sicilia antica. Il messaggio forte ed elegante di una donna abbandonata affianca la violenza maschile alla comune debolezza umana.

La Sicilia di Pietro Mascagni viene presentata senza elementi moderni dallo scenografo Oleg Gurenko in una visione pittorica interamente classica. Le scenografie pittoresche rappresentano la Sicilia di pietra di Verga. Povera ma allo stesso tempo ricca di elementi tipici siciliani il tutto in modo unico, fiabesco e ricco di elementi classici come le finestre e i balconi addobbati per la Pasqua, la chiesa in festa e le porte della città.

La compassione della pietà, la processione del Signore Risorto, la Pasqua di Cavalleria Rusticana tipica siciliana e la musica che prende l'anima, fino a costruire una visione potente che l'Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Siciliano, diretta dal Maestro Michele Netti, accompagna e sostiene con forza, e con un cast di interpreti di valore assoluto.

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Lara Leonardi, Lola. Mezzo Soprano, nata a Siracusa, all’età di diciassette anni comincia i primi studi con il soprano giapponese Tomie Kano. Nel 2007 viene ammessa all‘Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania. Amplia il suo repertorio e perfeziona la tecnica con il soprano Margarida Natividade e il Maestro Ross Craigmile. Nel gennaio 2012 incide l’Oratoire de Noël di Saint-Saëns, nella parte solistica. Diventa artista del “Coro Lirico Siciliano” e del coro lirico Cilea di Reggio Calabria. Vincitrice del Primo Premio Assoluto del Concorso "Salvatore Gioia" di Villarosa consegue la laurea con brillanti voti. Nel 2016 debutta nel ruolo di Lola nella Cavalleria Rusticana di Mascagni presso il Teatro Antico di Taormina. Canta da solista in numerose occasioni e attualmente fa studio di repertorio con il Maestro Massimo Morelli e prosegue gli studi di specialistica presso l’stituto Musicale Boccherini di Lucca sotto la guida del soprano Maria Pia Ionata.

Linda Rogasi, Mamma Lucia. Contralto, nata a Pachino (SR) vive a Siracusa. Ha intrapreso gli studi di canto lirico all’età di 27 anni. Attualmente studia all’Accademia Marcello Giordani Yap, sotto la guida del soprano Mariella Arghiracopulos e il baritono Giovanni Guagliardo. Si è esibita in molti concerti come cantante solista del gruppo Singspiel Ensemble ricevendo anche il premio Paladino. Ha frequentato varie masterclass di canto lirico ed interpretazione. Per diversi anni ha rappresentato l’Italia in Germania a Norimberga nell’ambito di un festival interculturale tenendo diversi concerti. Ha debuttato come Mamma Lucia nella Cavalleria Rusticana e continua l’attività concertistica. La sua voce di mezzosoprano duttile ed estesa nella tessitura le permette di spaziare in un repertorio vasto che va da quello Sacro a Bellini, Verdi, Saint Saens e Mascagni.

Alberto Profeta, Turiddu. Tenore, inizia giovanissimo lo studio del canto e prosegue gli studi presso il Conservatorio Bellini di Palermo e la scuola di perfezionamento vocale con Luciano Pavarotti e Fernando Bandera. Nel 1998 fa parte del cast per la riapertura del Teatro Massimo di Palermo interpretando il ruolo di Radames in Aida e debutta al Teatro Giuseppe Di Stefano di Trapani con l'Italiana in Algeri di Rossini, Turandot di Puccini e Rigoletto di Verdi. Viene scritturato dall'Opera House del Cairo nel ruolo di Radames in Aida. Nell'anno Verdiano 2001, viene scritturato dal Teatro Massimo di Palermo. Nel 2005 interpreta la Messa di gloria di Giacomo Puccini eseguita dall'Orchestra Sinfonica Siciliana al Duomo di Monreale. Ha un’intesa attività concertistica e operistica in tutta Italia e presso i più importanti teatri del mondo.

Carmela Maffongelli, Santuzza. Soprano, diplomata in Canto Lirico al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma con il Maestro Mario Tocci. Ha cantato per la rappresentazione di Opere quali: Aida, Rigoletto, Il Barbiere di Siviglia, La Traviata, Madama Butterfly, La Vedova Allegra, Tosca, La Bohème, ecc… È stata ospite in diversi programmi televisivi e si è esibita con l’Orchestra Xilon. Fra le sue performances ricordiamo la partecipazione a programmi televisivi quali X Factor, Tappeto volante, Festa italiana e Fratelli d’Italia. Vanta numerosissime esibizioni in qualità di soprano solista nei teatri d’Italia con partecipazioni in occasione di manifestazioni europee. Ha inciso brani musicali, sia cover che inediti.

Salvo di Salvo, Alfio. Baritono, ha studiato all'Istituto Musicale "V. Bellini" di Catania sotto la guida della Professoressa Sara Piazza Pastorello e si è diplomato in canto presso il Conservatorio Corelli di Messina. Si è perfezionato con Rodolfo Celletti e all'Accademia AIDA di Roma, con il soprano Doris Andrews e il regista Italo Nunziata. Ha cantato, fra gli altri, al Teatro Massimo Bellini di Catania, nei Teatri Greci di Siracusa, Tindari e Taormina, al "Rome Festival" di Roma, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro di Verdura di Palermo, al "Festival della Valle d'Itria" a Martina Franca, al Teatro Civico di Tortona, per il festival "Mascagni Estate" a Livorno e, all'estero, in Canada a Toronto e Montréal, negli Stati Uniti a New York e Boston, in Corea del Sud, in Giappone, in Ungheria al "Budapest Summer Festival" e a Malta. È stato interprete nelle maggiori rappresentazioni liriche quali Rigoletto (Rigoletto) di G. Verdi; Le Nozze di Figaro (Figaro) di W. A. Mozart, Pagliacci (Tonio) di R. Leoncavallo; Nabucco (Nabucodonosor) di G. Verdi, La Serva Padrona (Uberto) di G. B. Pergolesi; Roméo et Juliette (Gregorio) di C. Gounod e molti altri. Il suo repertorio spazia dal '700 al '900. Svolge attività concertistica, alla quale ha alternato pure il teatro di prosa.

18 febbraio 2020

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