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Articoli filtrati per data: Lunedì, 24 Febbraio 2020

 - di M. C. -

La Genius Loci, presieduta dal dott. Bernardo Dell’Aglio, è giunta alla quarta tappa di un affascinante percorso associativo, di inizio di anno, nel rispetto dello statuto, teso a "riscoprire dei genii loci” per poterli far conoscere, apprezzare e valorizzare. Per poterne soprattutto recuperare la loro memoria.                                

Nel centenario della sua nascita, lunedì 2 marzo 2020, nel teatro del Liceo Classico Valli di Barcellona Pozzo di Gotto, alle ore 18.00, l’associazione “Genius Loci” ricorda un grande filosofo contemporaneo, un cattolico, un antifascista: Filippo Bartolone (1919 –1988 ).

Lo faranno in collaborazione con l’Università di Messina, che per l’occasione ha dato il patrocinio dell’avvenimento e con alcuni docenti universitari di filosofia: Marianna Gensabella, Enzo Cicero e Dino Calderone, allievi prediletti dello stesso Bartolone.

Grazie al patrocinio della Parrocchia di S. Maria Assunta, ci sarà un intervento dell’arciprete Padre Santo Colosi atto a testimoniare il senso di appartenenza di Filippo Bartolone alla comunità di Pozzo di Gotto, proprio dove fu battezzato il 24 dicembre del 1919.

L’evento è stato organizzato, grazie alla collaborazione della dirigente del Medi, la Professoressa Domenica Pipitò, negli stessi spazi dell’Aula Magna del Liceo Classico Valli, proprio per ricordare gli anni di insegnamento di Filippo Bartolone (anni 46’-48’) al Liceo Classico di Barcellona.

Filippo Bartolone nasce a Monforte San Giorgio il 25 settembre 1919; é figlio di un medico- musicologo pozzogottese: Gioacchino Bartolone, primo biografo ufficiale di Placido Mandanici.                             Conseguita la maturità classica al Liceo Ginnasio di Barcellona nel 1936, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina durante la seconda guerra mondiale, divenendo un fervente cattolico. Negli anni 41’-42’, intensificando il suo impegno antifascista, fonda un movimento di giovani cattolici: il Movimento Etico Politico Italiano. Sono gli anni in cui intensifica relazioni con esponenti importanti del mondo culturale, sociale e politico nazionale: Vincenzo La Via, Giorgio La Pira, Michele Federico Sciacca. Dopo la laurea, viene nominato professore incaricato di Storia delle Religioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Messina dal 1946 (Filosofia Morale dal 1975) fino alla sua morte avvenuta il 9 agosto 1988.

25 febbraio 2020

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Vecchia mia conoscenza personale, Luigi La Rosa che,con molto piacere, introdussi io stessa al Corriere del Mezzogiorno, avendone ravvisato le sue qualità di scrittore. E forse, consentitemi di considerarmi la "madrina dell' arte" di Luigi La Rosa, avendolo scelto come critico d' arte in mia assenza( per una mostra a Parigi) presso la Galleria Il Gabbiano di Messina, in occasione di un evento d'arte. Sono passati circa venti anni. ..Luigi La Rosa, con il suo coraggio e la sua caparbietà di diventare scrittore... ha  gia' al suo attivo diversi libri, pervasi dal bisogno di raccontare le emozioni, legate ai maestri dell'arte più o meno noti. E’ grande l’attesa per il debutto nazionale di “L’Uomo senza Inverno. Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo” - Piemme edizioni - di Luigi La Rosa, presentato in prima assoluta dal Caffè Letterario di SPAZIO al SUD dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale sabato 29 febbraio, alle 17:30, nell’elegante “Sala Belvedere” dell’Hotel “Villa Diodoro” di Taormina.

Giornalista, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, l’ultima fatica letteraria dello scrittore messinese che ha eletto Parigi a patria affettiva, dopo i grandi successi di pubblico e di critica di “Solo Parigi e non altrove” e “Quel nome è amore”, continua il suo affascinante itinerario artistico nella Ville Lumière, arricchendolo con un romanzo appassionato e passionale su Gustave Caillebotte, figlio dell’alta borghesia parigina e personaggio-chiave del movimento impressionista.

Riportiamo il comunicato ricevuto:

"Un pittore, Caillebotte, che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, in una felice contaminazione di stilemi impressionistici ed accademici filtrò temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità attraverso la propria sensibilità, interpretandoli in maniera assolutamente personale. Come in quel “Les Raboteurs de Parquet”, una delle prime rappresentazioni del proletariato urbano, con i “corpi dei piallatori piegati su dune di trucioli e segatura”, rifiutato nel 1876 dalla Giuria esaminatrice del Salon, scandalizzata dal crudo realismo della tela, con l’imputazione di “soggetto volgare” e che, grazie all’invito di Renoir, segnerà l’anno dopo il debutto del “riche garçon” dell’elegante quartiere haussmanniano alla mostra degli indipendenti artisti impressionisti.

Un Caillebotte, paladino del movimento impressionista di cui fu munifico mecenate e grande collezionista, che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei suoi maggiori esponenti. Prezioso dono che andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del d’Orsay dopo.

Con un faticoso, esaltante e meticoloso lavoro di ricerca durato sette anni, spulciando archivi e vecchi epistolari, Luigi La Rosa consegnando alle stampe “L’uomo senza inverno” mette così fine alla ‘magnifica ossessione’ che in questi lunghi anni lo aveva catturato, stregandolo. Dando vita ad emozioni, sentimenti, dolori e turbamenti di questo personaggio d’antan che, come un fantasma, con prepotenza si è inserito nella sua vita per avere raccontata la propria.

Ed è un La Rosa, complice entusiasta e consapevole, preda della fascinazione per Caillebotte a divenire il cantore dell’artista francese per cui “la pittura veniva prima di tutto” ed il suo mestiere era “trasformare la forma in bellezza, rimaneggiare il reale consegnandolo al mistero”, regalandocene un ritratto dai toni intimisti, in un perfetto amalgama di inconfessati sentimenti e tormentata sensualità dove è l’Amore per la Bellezza a campeggiare e la ‘luce’ speciale che percorre Parigi ad impregnare la storia con la sua magia."

L’evento, organizzato dalla associazione “Arte&Cultura a Taormina, presieduta da MariaTeresa Papale, vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina - Val dell’Alcantara e d’Agrò, e la partnership di servizio del “Gais Hotels Group”.

Pubblicato in Comunicati stampa

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