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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 05 Febbraio 2020

Comicità composta ed elegante con 

OBLIVION
in
LA BIBBIA RIVEDUTA E SCORRETTA
scritto da Davide Calabrese, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli

con gli Oblivion
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni
Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli

musiche di Lorenzo Scuda
coreografie Francesca Folloni
luci Aldo Mantovani
scene e costumi Guido Fiorato

regia Giorgio Gallione

produzione Agidi

durata: 1 ora e 50 (atto unico)

Una comicità intelligente, colta, mai grassa, senza farcitura di parolacce e doppi sensi sguaiati. Ormai una rarità, lo spettacolo degli Oblivion, fantasioso, creativo senza il bisogno di ricorrere ad effetti speciali, mostra l’artigianalità e l’arguzia del fare teatro.
La vicenda prende spunto dalla storia: siamo in Germania nel 1455, quando Johann Gutenberg introduce la stampa a caratteri mobili creando l’editoria e inaugurando di fatto l’Età Moderna, con tutto il seguito di implicazioni legate alla comunicazione e al libro che diventa un prodotto di mercato. Conscio della portata rivoluzionaria di questa scoperta, Gutenberg sta per scegliere il primo titolo da stampare. Al culmine della sua ansia da prestazione bussa alla porta della prima stamperia della storia un Signore. Anzi, il Signore. È proprio Dio che da millenni aspettava questo momento, per diffondere un romanzo autobiografico, che all’inizio non promette molto a cominciare dal nome del proprio autore “Dio”, troppo breve, e dal cognome “Padre Onnipotente”, troppo lungo. Il mano-scolpito, sulle tavole di pietra delle leggi, aspira ad essere un best-seller per cui l’autore non vuole soldi - fatto che lo rende molto appetibile a Gutenberg - ma chiede copie omaggio per ogni albergo e punto di ristoro nel mondo. Se libro dev’essere per eccellenza non potrà che intitolarsi “La Bibbia”, titolo che per altro non convince molto Dio.
Come affermato dagli autori Davide Calabrese, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, “l’idea di raccontare come fossero andate le cose all’origine del mondo stuzzicava gli Oblivion da anni. Ad essere completamente onesti, stuzzicava solo la parte maschile del gruppo in quanto le due Oblivie, native della bassa reggiana, avevano in casa i quadri di Stalin a mo’ di santino. Noi tre Oblivi, invece, da ragazzi abbiamo frequentato con gioia le file della milizia di Gesù”. Un ripasso della Bibbia, forse non uno studio teologico, che lascia trasparire però una buona conoscenza e non solo un’infarinatura ad effetto.
Dal punto di vista della regia, Giorgio Gallione osserva che c’è “molto metodo e tanta follia. Ecco gli Oblivion. Cinque straordinari “filosofi assurdisti”, cinque rigorosi fantasisti (“l’immaginazione è più importante della conoscenza”, insegna Einstein), cinque ricercatori teatrali che usano il Comico come esercizio di intelligenza critica, di irriverenza; un’arma radiografica, acuminata e gentile, per togliere polvere e noia dal palcoscenico”.
Musicalmente, la scelta di Lorenzo Scuda è stata quella di non rivedere e correggere, storpiando canzoni altrui, ma di optare piuttosto per la scrittura di 22 brani originali dal barocco al rap, staccandosi dalla vena cabarettistica. “Ogni scena ha un suo mondo musicale, un suo sound di riferimento. Si susseguono citazioni e richiami a Cole Porter, Stephen Sondheim, Lloyd-Webber, al musical “Hamilton”, in un Trivial Pursuit completamente inutile in cui dare sfoggio di tutta la propria saccenza”.
Gli Oblivion - Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli - si incontrano nel 2003 a Bologna. Trascorrono anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi nel 2009 diventano notissimi al grande pubblico grazie al loro video su YouTube “I Promessi Sposi in 10 minuti”, micro-musical visto ed emulato da milioni di utenti. Da quel momento iniziano un lungo tour teatrale con lo spettacolo “Oblivion Show” per la regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane. Il teatro chiama poi la TV: debuttano sul piccolo schermo a “Parla con me” di Serena Dandini e segue poi l’invito nel cast di “Zelig” (prima serata Canale 5) nel 2011.
Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion diventate ormai parte del gergo giovanile: oltre a “I Promessi Sposi in 10 minuti” ci sono “L’Inferno in 6 minuti” e “Pinocchio in 6 minuti”. Nasce anche un libro con dvd dal titolo “I Promessi Esplosi”, (Pendragon 2011) tra il didattico e il comico: esperienza che confluisce in una serie di Lectio Dementialis nei più prestigiosi Licei ed Atenei d’Italia.
Nel 2011 debutta anche il nuovo show teatrale “Oblivion Show 2.0. Il Sussidiario” sempre con la regia di Gioele Dix. Nell’ottobre 2012 esce il loro primo singolo “Tutti quanti voglion fare yoga” seguito da un divertentissimo video interattivo, mentre nell’aprile 2013 viene pubblicato il singolo e video di “C’è bisogno di zebra”.
Nell’agosto 2013 debutta sul palco del Ravello Festival “Othello, la H è muta”, spettacolo nel quale demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l' “Othello” di Shakespeare che l' “Otello” di Verdi in uno show con la consulenza registica di Giorgio Gallione che è stato rappresentato anche al Teatro Regio di Parma dopo una lunghissima tournée.
Nel 2014 gli artisti presentano “Oblivion.zip”, dove per la prima volta è previsto il coinvolgimento del pubblico con una scaletta a richiesta dei presenti.
Nel febbraio del 2015 debuttano sul web gli irresistibili mash-up del gruppo che ottengono milioni di visualizzazioni, in particolare “Morandi VS Queen”.
A dicembre 2015 sono ospiti di “Panariello sotto l’albero” in prima serata su RaiUno e a gennaio 2016 partecipano alla festa dei 40 anni del quotidiano La Repubblica dove presentano il nuovo singolo “Evolution of Sanremo”, un’incredibile carrellata delle 68 canzoni vincitrici del festival di Sanremo in soli 5 minuti.
Nel 2015 debutta “Oblivion: The Human Jukebox”, sempre con la consulenza registica di Giorgio Gallione, in scena per tre stagioni nei principali teatri italiani tra i quali il Teatro Sistina di Roma. In questo spettacolo gli Oblivion mettono tutto il meglio del loro linguaggio: esperimenti musicali folli e spettacolari e testi fortemente dissacranti dal potere comico debordante.
La presenza del gruppo su Internet è sempre massiccia, con diverse serie di video che raccolgono milioni di click: dai video di “Papale e Quale” in cui si arrangiano i più famosi brani di Chiesa come fossero successi pop, a “V per Venditti” pillole di satira musicale sui cantanti italiani e stranieri più amati dal grande pubblico.
Nel 2018 debuttano nel loro primo musical originale, “La Bibbia riveduta e scorretta”, regia di Giorgio Gallione: le vicende più incredibili dell’Antico e Nuovo Testamento, le parti scartate e tutta la Verità sulla Creazione del mondo, finalmente nella versione senza censure. Con questo irresistibile show gli Oblivion si mettono alla prova per la prima volta con un vero e proprio musical comico, sempre “Oblivionescamente” dissacrante, che entusiasma pubblico e critica a colpi di sonori sold out.
Il 2019 si apre con un debutto assoluto: esce il singolo “Chiedimi Come” (dal 12 marzo in streaming e digital store, Backstage - Artist 1 Entertainment), soundtrack del film “Scappo a casa” con Aldo Baglio (regia di Enrico Lando, produzione AGIDI DUE, Distribuzione Medusa Film), prima volta in cui gli Oblivion realizzano un brano per la colonna sonora di un film. Musica di Lorenzo Scuda, autore anche del testo con Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli, arrangiato da Fabrizio Mancinelli, “Chiedimi Come” è interpretato dagli Oblivion con la partecipazione del tenore Domenico Menini.

Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 7 febbraio 2020, ore 21:00 - Turno A
Sabato 8 febbraio 2020, ore 17:30 - Turno B

Pubblicato in Comunicati stampa

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