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Articoli filtrati per data: Martedì, 31 Marzo 2020

- di Di Giuseppe Messina -

   In questo periodo, non certo breve, in cui il Coronavirus impera e costringe le nostre azioni e consiglia di restare in casa, se non per urgenti ed improrogabili impegni, credo che tutti dovremmo approfittare dell’occasione rara per meditare.

   Come possiamo notare, il morbo non fa scelte, non preferisce colpire o scansare questa o quell’altra persona: è per tutti uguale, come la morte. Sono stati colpiti persone umili e capi si stato e persino medici ed infermieri, gli eroi che dovrebbero essere più protetti poiché sono costoro che si prendono cura amorevolmente degli ammalati.

   In tutte le nazioni, il Coronavirus non vede persone speciali da risparmiare! Al suo cospetto siamo tutti uguali, non importa a quale colore politico si appartenga, se si è ricchi o poveri, giovani o vecchi, uomini o donne.

   Sì dovremmo approfittare per meditare: se la ricchezza, le scorte, le guardie del corpo, i palazzi non salvano dalla morte, infezione da virus o meno, perché ammucchiare averi, tesori? Su questo ci sarebbero pagine e poi pagine da scrivere, ma ci soffermiamo sottolineando che la più grande beffa in Italia sta nel fatto che le regioni più ricche sono le più colpite dal Coronavirus, e questo è un fatto che dovrebbe fare riflettere.

   Abbiamo visto sciacalli rubare il denaro pubblico che doveva essere speso per creare servizi agli italiani; abbiamo assistito ad ogni tipo di ruberia da parte di chi opera nel mondo economico-finanziario; in Italia abbiamo assistito agli scandali più spregevoli operati da chi, navigando nella ricchezza, non avrebbe avuto bisogno di rubare, ma abbiamo visto anche operazioni criminali di chi è riuscito persino a fondare partiti politici o pseudo tali, allo scopo di portarsi in Parlamento e legiferare a proprio vantaggio e a favore dei suoi amici.

   Adesso, in questo periodo di crisi sanitaria e, di conseguenza, economica internazionale, non soltanto in Italia, assistiamo alla volgare, vergognosa commedia di politicanti immorali, spergiuri, traditori degli italiani ingenui, salire alla ribalta per mettersi in mostra, per accaparrarsi qualche simpatia di poveri sprovveduti, di altri immorali quando non delinquenti o posizionati con tutta la loro malignità sulle stesse posizioni sperando in chissà quali vantaggi. Come si potrebbero definire costoro intanto che si osserva l’operato del governo della nazione, che sta operando al meglio, tanto che gli altri capi di stato lo stanno, dichiaratamente, imitando?

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   Come e chi avrebbe meglio operato al posto dell’attuale governo, dopo aver trovato lo sfascio nel mondo della sanità italiana, come in altri settori? Eppure, adesso, tutti quelli che hanno governato prima, pretendono di avere suggerimenti da dare, pretendono di essere ascoltati, pretendono di imporre le loro regole e non fanno altro che sparare slogan ingannevoli e numeri, milioni e miliardi da investire, senza dire dove prenderli e, quantunque ne stanzi il governo, per loro sono sempre pochi. Ma non hanno il coraggio di confessare che loro, i miliardi, anziché investirli in opere pubbliche, li regalavano ai privati, ai loro amici finanziatori delle loro stesse campagne elettorali e non solo.

   La verità che più si fa evidente è quella che cova nelle menti di gruppi eversori: a questi importa poco o nulla dei morti vittime del Coronavirus, loro desiderano il disordine sociale, loro sperano nella reazione scomposta e violente degli ignoranti, dei delinquenti, degli eversori, in poche parole, dei porci abituati ad ingrassare nella melma senza pensare che anche per loro arriverà il momento della macellazione.

   Proprio in questo periodo, anche gli sciacalli, gli avvoltoi, le iene dovrebbero capire, ovvero dovrebbero stare zitti e non disturbare il timoniere onde evitare di andare a sbattere su qualche scoglio, anche perché c’è in gioco la vita di tutti! 

Pubblicato in Comunicati stampa

Ing. Carmelo Cascio via luciano Manara, 82 98123 Messina

Sito internet www.carmelocascio.it

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                         c.a. sig. Presidente del Consiglio dei Ministri avv. Giuseppe Conte

Trasmetto la nota, integrata, gia’ trasmessa al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Auspicando di trovare la Sua piena CONDIVISIONE .    

DEFERENTI OSSEQUI

                                                                                     Ing. Carmelo Cascio                                          

 

                                                                                                

Oggetto: Riassetto delle Forze Armate e di Polizia. Proposta

 

Con riferimento all’oggetto l’Europa da tempo ha già sollecitato piu’ volte l’Italia per applicare quanto sottoscritto nel Trattato di Velsen , tra gli stati membri, del 18 ottobre 2007, trattato che, peraltro, è stato recepito con la Legge n.84/210, che all’articolo 3, in particolare, cosi’ recita: “La Forza di Polizia europea” Eurogender” forte ed impiegabile in tempi rapidi deve essere una Polizia Militare individuata nell’Arma dei Carabinieri.

In Italia, invece, le Forze di Polizia (oltre sette) non sono coordinate nel senso che non dialogano e non comunicano tra loro, circostanza che limita l’efficacia e   l’efficienza della loro attività.

Cio’ premesso occorre creare una Forza di Polizia Militare, con unica denominazione che, come cittadino auspico fortemente, oltre a produrre la massima efficienza nel Servizio, darebbe anche luogo ad un notevole risparmio per lo Stato che potrebbe essere convogliato nella retribuzione delle Forze dell’Ordine, oggi assai modesta a fronte dei compiti affidati.

Il quotidiano economico il “Sole 24 ore” del 29 aprile 2014 riferisce cfr.- intervista a Gianni Tonelli Presidente del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia)- che l’Italia paga all’Europa una sanzione di 179.560 euro al giorno a far data dal 16 maggio 2010 (attualmente sanzione sospesa) per non avere attuato quanto previsto dalla stessa Legge n. 84 del 14 maggio 2010.

Ovviamente, la ristrutturazione dei Corpi militati non puo’ prescindere dall’aspetto della selezione dei “VERTICI” che dovrebbe essere effettuata dagli stessi Corpi, che indicano i “Migliori”, fermo restando la scelta definitiva al Governo.

Tale modalità limiterebbe il Potere della Politica che inevitabilmente genera corruzione e privilegi .

Quanto sopra, peraltro, rientra nel dettato Costituzionale, in particolare, articolo 97 della Costituzione delle Repubblica Italiana che sostanzialmente afferma come l’attività della Pubblica Amministrazione debba essere ispirata ai criteri del buon andamento, imparzialità, economicità, trasparenza.

Pertanto, necessiterebbe creare una Forza di Polizia Militare con unica denominazione (Arma dei Carabinieri), all’interno della quale gli altri Corpi assorbiti manterrebbero la loro specificità con riferimento alle proprie specificità ed attribuzioni, ma indossando la “gloriosa “divisa dell’Arma dei Carabinieri .

Il 13 Luglio 1814 a Torino furono promulgate le Regie Patenti che segnarono la nascita dell’Arma dei Carabinieri. Il Decreto era costituito da 16 articoli.

Nell’articolo 6 si stabiliva che la deposizione del Carabinieri avrebbe avuto la stessa forza di quella dei Testimoni.

Nell’articolo 11 si dice che i Carabinieri non potessero essere distolti dalle Autorità civili e Militari dall’esercizio delle loro funzioni.

Nell’articolo 16 si dice che il Corpo dei Reali Carabinieri sarebbe stato considerato nell’Armata il Primo tra gli altri, dopo la Guardia del Corpo.

Soprattutto questo ultimo punto offriva una chiara definizione dei Carabinieri come Corpo d’ Elite.

I criteri di reclutamento prevedevano -a conferma di questo aspetto- un accesso quasi esclusivo a chi avesse prestato servizio per quattro anni in altri Corpi e sapesse leggere e scrivere (cosa non facile per quei tempi).  

Ristrutturazione.

1-Prima Arma: Arma dei Carabinieri con compiti anche di Polizia Militare costituita da : Militari dell’Arma dei Carabinieri, dei Corpi speciali, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria , del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale, della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, IL “COMPARTO SANITA PUBBLICA’ ( Medici-Infermieri,Personale amministrativo)TRANSITERA’ IN “TOTO” nel “COMPARTO SANITA’ ARMA DEI CARABINIERI”,

2-Seconda Arma: Esercito Italiano;

3-Terza Arma: Marina Militare;

4-Quarta Arma: Aeronautica Militare;

 

9 Dicembre 2015            

                           Ing. Carmelo Cascio n. q. di Presidente della Associazione” Solidarietà e Legalità”                              

Pubblicato in Comunicati stampa

L’Esercito, su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, ha messo immediatamente a disposizione elicotteri, mezzi terrestri e infrastrutture al fine di velocizzare la distribuzione di materiali necessari alla lotta al Covid 19.

In particolare, sono state individuate alcune infrastrutture nelle città di Bari, Lamezia Terme, Palermo e Cagliari, che insistono lungo le principali vie stradali e nelle vicinanze di porti e aeroporti con un grande valore strategico per la ricezione, lo stoccaggio e l' invio dei dispositivi sanitari anche nelle regioni del sud.

La Forza Armata ha inoltre già predisposto un piano di trasporti aereo e terrestre da integrare alle esigenze della Protezione Civile e accelerare su tutte le aree del Paese la distribuzione dei materiali acquisiti e stoccati. Per il piano di trasporto, sono stati approntati oltre 240 autocarri, tra cui 124 ACTL (Autocarro Tattico Logistico) e 115 APS (Autocarro a Pianale Scarrabile), questi ultimi dedicati al trasporto di containers; per quanto attiene al trasporto aereo l'aviazione dell'Esercito ha messo in campo 38 elicotteri di varia capacità di trasporto e 5 velivoli ad ala fissa che voleranno sui cieli italiani dislocati su differenti aeroporti o basi.

Il personale sanitario militare della Forza Armata, già dall’inizio dell’emergenza, coadiuva medici e infermieri civili, in varie strutture sanitarie delle province più colpite, come Bergamo, Lodi, Piacenza e Cuneo e da oggi saranno attivi anche a Troina in provincia di Enna e a Merlara in provincia di Padova per un totale di circa 200 professionisti.

I due ospedali da campo allestiti in tempi record a Piacenza e Crema da personale dell’Esercito, sono ormai perfettamente integrati nel servizio sanitario nazionale e supportano a pieno regime i nosocomi di quelle aree, riscuotendo il plauso e la gratitudine dei cittadini.

Il 7° Reggimento Difesa CBRN "Cremona", nell’ambito delle attività volte a contenere e contrastare la diffusione del Covid 19, dall’inizio dell’emergenza, sta fornendo squadre altamente specializzate di difesa chimica biologica radiologica e nucleare, in supporto al trasporto in biocontenimento e alla decontaminazione di personale, mezzi, materiali e ambienti, in varie parti d’Italia e soprattutto in provincia di Bergamo dove coordinano e operano al fianco di squadre di specialisti russi.

Vi è poi il prezioso contributo dei circa 7.300 soldati impegnati nell’Operazione “Strade Sicure”, che l’Esercito fornisce alle Forze dell’Ordine. Molti di questi soldati, a disposizione delle autorità prefettizie, sono stati destinati al controllo del territorio e alla verifica degli spostamenti dei cittadini sul territorio nazionale, evidenziando elevato spirito di sacrificio, responsabilità e una grandissima capacità di adattamento di cui tutta la Forza Armata ne è orgogliosa.

Da subito in prima linea nel contrasto all' espansione del virus, l’Esercito ha messo, sta mettendo e continuerà a rendere disponibili tutte le capacità e competenze richieste, proprie di una Forza Armata che da molti anni, grazie al continuo addestramento e ai molteplici impegni internazionali, ha sviluppato professionalità ed eccellenze uniche.

Molto importante in questo momento anche il sostegno umano e le attestazioni di gratitudine che gli uomini e le donne dell’Esercito, stanno ricevendo dalla popolazione italiana, che, mai come in questo periodo, ne sta apprezzando la serietà, il coraggio, l’abnegazione e l’estrema professionalità.

Pubblicato in Comunicati stampa

Comunicato n° 15 del 30.03.2020, 21:00

For immediate release

Si comunica che oggi, lunedì 30 marzo, l’Arcivescovo ha emanato alcune disposizioni per le celebrazioni della Settimana Santa 2020, tenendo presenti le indicazioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e della Conferenza Episcopale Italiana, nonché delle norme governative che regolano l’emergenza Covid-19.

Le varie celebrazioni si svolgeranno senza concorso di popolo, sia nelle parrocchie che nella cattedrale. I fedeli saranno invitati a unirsi alla preghiera dalle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione in diretta dei vari momenti celebrativi e alla valorizzazione di sussidi per la preghiera familiare e personale.

La domenica delle Palme, nelle parrocchie, non sarà compiuta la benedizione dei rami di ulivo o di palma. La messa crismale, celebrata abitualmente dal vescovo con il suo presbiterio, i diaconi, i religiosi, le religiose e i fedeli laici il giovedì santo mattina, sarà rinviata ad altra data. Nella messa in coena Domini del giovedì santo non sarà compiuta la lavanda dei piedi e la processione del Santissimo Sacramento alla fine della celebrazione. Anche l’azione liturgica del venerdì santo sarà lievemente adattata e nella preghiera universale sarà inserita una speciale intenzione di preghiera legata alla pandemia in corso. Nella veglia pasquale del sabato santo sarà, invece, omessa la benedizione del fuoco e dell’acqua.

Le processioni e le espressioni della pietà popolare legate alla Settimana Santa sono sospese in tutto il territorio diocesano.

L’Arcivescovo presiederà le celebrazioni della Settimana Santa dalla Basilica Cattedrale di Messina. Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming sui canali dell’Arcidiocesi (sito internet, Facebook, YouTube). Il flusso streaming sarà reso disponibile anche per eventuali emittenti locali che ne facessero richiesta a quest’ufficio diocesano (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Gli orari delle celebrazioni (e delle trasmissioni) presiedute dall’Arcivescovo sono i seguenti:

-    Domenica delle Palme, 5 aprile:    ore 10.00 (S. Messa)

-    Giovedì santo, 9 aprile:                      ore 19.00 (S. Messa della Cena del Signore)

-    Venerdì santo, 10 aprile:                   ore 15.00 (Via Crucis dall’Oratorio della Pace

– chiesa delle Barette)

ore 19.00 (azione liturgica in Cattedrale)

-    Sabato santo, 11 aprile:                     ore 22.30 (Veglia Pasquale)

-    Domenica di Pasqua, 12 aprile:     ore 10.00 (S. Messa).

Messina, 30 marzo 2020

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Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela

Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

Direttore: don Piero Di Perri Santo

Via Garibaldi, 67 – www.diocesimessina.it

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Zimbawe. Riportiamo un pensiero della valente stilista,  baronessa Margherita de Cles, bloccata causa coronavirus, nello Zimbawe in cui non si batte moneta,  la card  di credito non ha alcun valore... Esiste il baratto e il forte senso di amicizia e solidarietà...e la serenità della savana, tra giraffe e zebre...e i colori di una popolazione che gioisce anche del nulla.

Un augurio forte e sincero alla nota e brillante stilista italiana, affinché possa ritornare presto in Italia ed ai suoi affetti ed al suo lavoro nel suo Paese. Anche nello Zimbawe , la stilista lavora: lo Smart working puo essere, per fortuna ,effettuato. Buona fortuna e...buona salute!

Accludo in word integralmente le riflessioni della stilista.

Buongiorno 

come state? spero tutto bene. 

Ecco la mia testimonianza da qui. Non posso fare ritorno causa frontiere chiuse e no voli.

Il mio vuole essere un messaggio di speranza per tutti e di rimboccarsi le maniche

Un abbraccio

Margherita

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"Primo giorno di lockdown per la stilista trentino-siciliana, Margherita de Cles che si trova ancora in Zimbabwe dove a fine febbraio arrivò per fare visita all’amico, l’imprenditore Samir Shasha proprietario di una del più bei hotel sulle montagne di Bvumba sul confine col Mozambico, Leopard Rock, già frequentato dall’aristocrazia europea, nel 1953 ospitò la regina Elisabeth con la figlia Margareth. Margherita non avrebbe potuto immaginare che sarebbe stato un soggiorno così lungo ma vista la rapida espansione del virus in Italia e i rarissimi casi sul territorio africano, aveva inizialmente deciso di rimanere al sicuro nella vecchia Rodhesia.

L’ambasciata italiana di Harare è sempre in contatto con lei e invia aggiornamenti sulle normative sul COVID19 di Italia e Zimbabwe e sul fatto che al momento le frontiere sono chiuse e non ci sono voli per fare rientro in patria.

In contatto con amici e familiari grazie ai nuovi sistemi di comunicazione, Margherita sta cercando di spendere al meglio il suo tempo lavorando alle sue prossime collezioni moda e al progetto legato alla seta vegana, ipotizzando l’idea che possa essere lo Zimbabwe il luogo ideale per tale tipo di coltura già presente in passato.

Lo spirito imprenditoriale e filantropico ha più volte portato la stilista in paesi del terzo mondo appoggiando progetti di sostegno eco-sociale per donne e bambini del Mali e dell’India.

E’ forse questo il nuovo approccio alla moda? In un’era in cui la globalizzazione ha messo in pericolo il mondo intero è forse il momento di pensare a un benessere collettivo e sostenere l’economia interna di ogni singolo paese. Un’economia più equilibrata e stabile per tutti garantirà una vita migliore e benessere globale. Tornare all’artigianalità locale e una produzione agricola interna eviterà lo sfruttamento delle popolazioni più svantaggiate e farà si che tutti possano mangiare e garantirsi eventuali cure sanitarie.

L’amministratore delegato di Startupbootcamp Zachariah george, ex banker newyorkese, ha abbandonato Wall Street e dal 2011 si occupa di start up in tutta l’Africa, e sarà il business angel che seguirà la realizzazione del progetto moda di Margherita.

Una moda green, etica sostenibile e alla portata di tutti, senza lo sfruttamento della forza lavoro, un piccolo passo per cambiare e amare di più il mondo in cui viviamo.

Non le rimane quindi che attendere fiduciosa che la situazione in italia possa migliorare e sperando che nello stesso Zimbabwe non sia così violento come nel resto d’Europa, visto anche lo scarso servizio ospedaliero; l’attesa quindi di una nuova primavera per tutti e potere riabbracciare tutti i suoi cari in Italia.

Per chi volesse contattarla direttamente: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."

Pubblicato in Comunicati stampa
Martedì, 31 Marzo 2020 10:29

MESSINA ACCOMUNA e....Mussolini

- di Ing. Carmelo Cascio, presidente dell'Associazione "Solidarietà e Legalità"-  

Dopo il grido di dolore demenziale , in odore di terrorismo, ed una spontanea risata, un interrogativo e' d'obbligo : cosa c'azzecca la fornitura di pane ai nostri bisognosi, con la presunta nostalgia del ventennio fascista disinvoltamente imputata al Sindaco?

Rispondo: gli ex inquilini di Palazzo Zanca , abbacinati dalla evidenza che li ha asfaltati, ancora STARNAZZANO al punto da scomodare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella !
Rebus sic stantibus, non riesco ad immaginare come i messinesi avrebbero potuto affrontare questa immane , incontenibile emergenza se elettori lungimiranti non avessero affidato la guida di Palazzo Zanca a CATENO DE LUCA ! Non siamo in tempi di normalità : siamo in piena tempesta e la nave deve comunque navigare , pur tra una imprecazione e l ' altra Un consiglio agli EX: togliete il disturbo e tutti in TIBET , lontani dal Coronavirus !

Pubblicato in Comunicati stampa

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