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Articoli filtrati per data: Lunedì, 27 Aprile 2020

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Lascio ai politici, ai virologi, ai geopolitici, esperti in diritto costituzionale, economisti, ulteriori commenti relativi alle prescrizioni dell decreto Conte

ma, in chiusura del confinamento, quello delle misure maggiormente restrittive, invece ho provato, di getto, a esprimere ciò che ho imparato, in questi giorni di confinamento che molti hanno adoperato( ben vengano) per esprimersi nelle doti segrete di alta gastronomia, regionale ed internazionale, dai pidoni ( mancava in città lievito e   indivia...etc etc) al tiramisu ( mancavano nei supermercati biscotti savoiardi e mascarpone) pizze, pizzette, brioches, pane e ricette le pià disparate o disperate: panna , noci, avocado, zenzero... insomma un universo di aspiranti chef che, indistintamente, senza differenze di sesso, età e ceto sociale, hanno impastato farine varie timilia, grano saraceno e quant'altro, per rendere meno monotone le giornate, in confinamento. Ma cosa ho imparato da questo isolamento forzato, a causa della pandemia?Ho imparato ad apprezzare la casa, la famiglia, l'aria pura( sta godendo la Greta!) l'ordine, il silenzio, un buon libro, la cucina, gli amici in videochiamata; soprattutto ho chiesto scusa ai miei sogni rinchiusi nel cassetto:ho imparato a non trascurare mai gli affetti  e i miei progetti personali. Ho compreso che la vita slow è una vita più vicina alle mie corde....Inoltre....ho pensato a chi soffre: una domenica mattina, la domenica di Pasqua ho messo in un cestino di paglia( tirato da una corda) una colomba-dolce per un' amica sola; ad un' altra ancora ( so che è  anche lei da sola) ho avuto il tempo di occuparmi di un pensiero per lei: dietro la porta ho fatto trovare un uovo per la sua Pasqua ortodossa, mentre riflettevo  quanto deve essere stato triste il confinamento  per chi è  completamente solo! Infine, ho imparato ad apprezzare una semplice camminata all' aria aperta e il sole e il mare  dal terrazzino di casa mia....Ho provato gusto a lasciare asciugare i miei capelli lunghi al sole , mentre osservavo osservato il volo delle colombine. Ho respirato i silenzi disarmanti e stucchevoli della mattina e della sera della città  di Messina, rotti il 12 marzo da una voce roca, determinata e autorevole e convincente "doveterestareacasa!" Ho parlato al telefono in balcone, al sole, con il sottofondo del  cinguettio degli uccelli,  una felicità inaudita; dove la metti  la felicità nel potere percepire lo scampanellio delle campane della cattedrale  che suonano echeggiando in tutta Messina? E la preghiera corale, al balcone? Ed ancora l'opportunità del potere percepire, nel silenzio della città ligia al dovere, il ruggito roco del leone  dal Duomo, ruggito che si era perso, per anni, tra il rumore delle macchine...Certamente mi manca la vita sociale, Taormina e la mia casa al mare a Letojanni e i miei viaggi tra Parigi Bruxelles Roma Berlino per le mostre da presentare ed i miei vestiti?I miei vestiti...pensano che sia morta!Sono troppe le cose che abbiamo e superflue!  Servono soltanto a mostrarle agli altri? Chi si è  cambiato ogni giorno d' abito in questa quarantena? Rifletto su un libro di Luigi Lombardi Satriani, antropologo dall'elevato profilo internazionale...gli oggetti gli abiti le borse infinite....solo illusione di parità sociale...dettata dal consumismo esasperato in cui anch'io ho indossato un Rocco Barocco....e ci ho messo anche il...tarocco...comunque, cari amici, soprattutto, in questa quarantena, in cui ho iniziato il mio libro dimenticato,  ho scritto i miei articoli, la mia pagina da direttore e quant'altro... ma ho imparato quanta felicità mi dà  lo stare insieme con mio marito e mia figlia ( a lei forse un po' meno) condividendo ricette ...e banali litigi...ma  anche un bacio in corridoio ed una pasta alla carbonara con la scelta della pasta sbagliata è stata  pur sempre  una gran felicità, una esperienza unica , indelebile che davvero mi commuove: un libro in più da leggere, un tempo più lento per parlare, per dialogare, ma soprattutto, per ...amare e soprattutto per vincere sul Coronavirus la nostra battaglia. Ogni difficoltà è una opportunità ( Galileo Galilei e Albert Einstein )Un ringraziamento ai medici, agli infermieri, alla Prefettura di messina, al Comune di Messina, al Sindaco  Cateno de Luca, ad Alberto de Luca della Circoscrizione di Messina Centro, solerte nella consegna delle mascherine come tutti gli altri, alla Regione, all'Onorevole, Nello Musumeci Presidente, all'assessore alla Sanità Razza,  alla Protezione Civile,ai volontari, a tutti i Corpi d'armata che ci hanno sostenuto e ci sosterranno  ancora in questo periodo storico particolare che stiamo vivendo che passerà alla storia come il momento epocale più difficile, più critico,nel mondo, dopo il periodo bellico del secolo scorso. 

Pubblicato in Comunicati stampa

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