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UGO CAMPO

Apr 25, 2024

 

 

ARTISTA PARTECIPANTE ARTEINCENTRO 2016 - SEZIONE PITTURA

E' Segretario del Club UNESCO per la Sicilia e partecipa nella Federazione Club UNESCO di Roma.Riceve ”-E’ Docente di Beni Culturali e Ambientali nell’Accademia di Belle Arti Universitaria Mediterranea di Messina.

Docente e Prorettore dell’Università della Pace della Svizzera Italiana di Lugano.

-Già Primo Consigliere Culturale del Ministro Plenipotenziario di Polonia Karol Kleszczynski(pronuncia CLICISCHI). Fondatore e Presidente del Premio Internazionale Elio Vittorini.

Presidente Rettore del Centro Europeo di Studi Universitari di Pace dei CO.B-GE Ispirati ai Principi dell’ONU-dell’UNESCO e dell’OMS.

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- di Rachele Gerace -

Continua la sinergia tra Sovrintendenza ai Beni Culturali e Chiesa locale. Dopo il restauro della Colonna Crocifera presente nella piccola piazza Martiri delle Foibe, in via Istria, un’altra opera d’arte, un manufatto in cartapesta raffigurante l’Ecce Homo, per anni giacente in un deposito nella chiesa di S. Francesco di Paola, cui appartiene, è stato sottoposto a un parziale trattamento di recupero e per la prima volta, giovedì 14 aprile, è stato presentato al pubblico.

L’amore per la cura del bello artistico, in tutte le sue forme, che il parroco della chiesa, Monsignor Letterio Gulletta ha sempre dispensato, la disponibilità da parte della dirigente della sezione storico-artistica dei Beni Culturali, la dottoressa Grazia Musolino, coadiuvata dalla restauratrice Rosaria Catania e dalla dottoressa Stefania Lanuzza, che ha supervisionato le fasi del restauro, hanno reso possibile e la generosa offerta di alcuni volontari hanno reso possibile l’operazione.

Il manufatto, che in tempi antichi, sembra fosse collocato in una delle teche della chiesa, necessita ancora di un completamento delle fasi di restauro. Dal punto di vista artistico e religioso ha un significato agiografico e documentario notevole: “Il volto della misericordia - ha detto monsignor Gulletta - è un’opera che nell’insieme fa cogliere tante sfumature e della quale ogni dettaglio racconta qualcosa; in esso leggiamo tutte le contraddizioni dell’umanità dal fallimento terreno fino alla realizzazione della gloria di Dio nell’uomo. Dal punto di vista storico, poi, ogni bene culturale fa parte del racconto identitario di una comunità”.

Il sacerdote, con la dirigenza artistica ha auspicato, a conclusione del restauro, che possa essere redatto un breve documento relativo all’opera, che ne descriva lo stato dell’arte prima e dopo l’intervento e le varie fasi tecniche.

 

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- di Rachele Gerace -

Dal racconto delle sagre locali fino al riconoscimento giunto nel 2011 quali enti che forniscono collaborazione e consulenza per la conoscenza e la diffusione del patrimonio territoriale. È cambiata così, nel tempo, l’immagine delle Pro Loco che ancora risulta “una realtà poco conosciuta, nonostante lo Stato abbia demandato anche a noi molte competenze relative al settore terziario lo Stato”, afferma Claudio Nardocci, Presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco Italia e autore, con Francesca Guarino del volume “Identità e cultura del territorio”, edito da Franco Angeli con la prefazione di Costantino Cipolla, sociologo dell’Università degli Studi di Bologna. Un racconto semplice che, attraverso un accurato apparato didascalico e fotografico, fornisce una “visione su un’Italia nuova e antica che lotta e s’impegna ogni giorno per non scomparire…da cui zampillano emozioni e cultura del nostro popolo e fonte viva ormai rara a cui dissetarsi in questo deserto globale che tutto uniforma”, si legge nella presentazione.

A discuterne con l’autore, giovedì 14 aprile presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Ateneo messinese i presidenti delle Unioni Pro Loco Regionale, Nino La Spina e dei comuni del messinese, Santi Gentile, il giornalista Domenico Interdonato e Sara La Rosa, operatrice territoriale.

Il professore Giovanni Moschella, direttore del Dipartimento, nel suo intervento ha fatto riferimento al percorso di trasformazione dell’autonomia territoriale, anche a livello regionale, in seno alla riforma del Governo: “In Sicilia - ha detto - nel triennio 2014/2016 sono state emanate tre leggi (riguardanti la modifica dell’assetto territoriale dalla nascita delle Pro Loco, la Citta Metropolitana e i comuni e liberi consorzi) che ci spingono, oggi, a scommettere sullo sviluppo territoriale anche attraverso l’implementazione delle politiche di sviluppo locali. È necessario, dunque,
riconsiderare il principio di sussidiarietà alla luce dell’esigenza di fare rete con tutte le istituzioni
”. Moschella ha elogiato il lavoro editoriale di Nardocci definendolo “un testo intelligente che riesce senza alcuna modalità formale a introdurre il lettore in medias res, facendolo riflettere sul ruolo anche sociologico svolto dalle pro loco”.

Sia Interdonato che la La Rosa hanno sottolineato la necessità di chiarezza delle modalità informative rispetto al soggetto che fruisce dei prodotti della comunicazione, in particolare nell’aspetto divulgativo degli elementi territoriali in ambito turistico.

Tanti gli ospiti intervenuti: il presidente del Gal-Peloritani Giuseppe Lombardo, Giuseppe Morano, presidente del Parco dell’Alcantara, Gaetano Majolino, presidente del Messina Tourism Bureau, consorzio che negli ultimi due anni ha promosso il Cammino delle Vie Francigene in Sicilia, l’assessore uscente alla Cultura Tonino Perna, Tonino Genovese, segretario provinciale della CISL, Michaela Stagno D’Alcontres, rappresentante della delegazione messinese dell’Istituto Italiano dei Castellie Floriana Coppoletta, responsabile del Coordinamento Comuni Unesco di Sicilia (CUNES).

Majolino ha definito le Pro Loco interpreti autentici del racconto del territorio, perché fortemente radicati e capaci di operare da soggetti privati ma anche istituzionali e ha auspicato per il futuro meccanismi di raccordo e di governance più stabili; Tonino Perna, ha manifestato la necessità di dare in adozione i beni culturali materiali per garantire una corretta tutela e corretta fruizione, preservandoli, come ha aggiunto Morano, dall’opera a volte dannosa dell’uomo.

L’evento è stato organizzato e coordinato da Filippo Grasso, docente di analisi di mercato dell’Università di Messina da tempo impegnato, a livello regionale oltre che locale (ha affiancato l’assessore comunale Tonino Perna come consulente), nella promozione di un “turismo associato alla valorizzazione dei beni culturali, binomio che non può prescindere dalla specificità delle competenze, oltre alla passione per i luoghi in cui si opera”, ha detto, in cui il genius loci del territorio si identifica col racconto delle origini di chi quei luoghi li abita.

 

 

DIETA MEDITERRANEA

 

PALERMO –Italiani sempre più in sovrappeso, soprattutto al Sud.L’obesità nelle regioni meridionali ha un tasso molto più elevato (28,7%) rispetto a quelle del nord (19,3%). Non solo: la Sicilia è dopo la Campania la regione in cui c’è il più alto livello di mortalità per malattie cardiovascolari. Ad accendere i riflettori è stato un convegno organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, in collaborazione con il distretto del Rotary 2110 Sicilia-Malta e l’Ordine dei medici di Palermo, che hanno presentato un progetto per diffondere la cultura della dieta mediterranea, una delle più salutari al mondo,per prevenire le malattie cardiovascolari, neoplastiche e quelle trasmesse con gli alimenti e sostenute da microrganismi patogeni.

A livello nazionale i dati sono allarmanti: gli obesi in età adulta sono pari al 10% della popolazione, oltre 5 milioni di persone. Ma i chili di troppo non si limitano a nuocere chi li ha. Danneggiano tutta la società. L'obesità, infatti, costa agli italiani circa 8 miliardi, tra spese a carico del Servizio sanitario nazionale e perdita di produttività. E le previsioni da qui al 2025 non sono entusiasmanti. Ciò che più preoccupa è che si tratta di un dato in crescita, con una previsione di obesi pari al 43%. A tali cifre si aggiunge anche l’aumento dei malati di diabete, destinati a passare dagli attuali 3 ai 5 milioni, con la conseguenza che lo Stato avrà difficoltà a sostenere costi così alti. Per questi motivi, partirà adesso una campagna di sensibilizzazione, che prevede l’affissione di poster e banner coloratissimi negli studi di medicina generale, farmacie, stazioni ferroviarie e aeroporti, per promuovere il consumo di frutta, verdura e pesce.

Fondamentale sarà il ruolo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, tra le cui finalità c’è anche quella di controllare tutte le fasi della filiera agro-alimentare, dalla produzione nelle aziende fino alla tavola (from farm to fork). “I nostri laboratori sono impegnati ogni giorno nelle analisi di centinaia di campioni, per cercare negli alimenti i contaminanti di origine chimica, biologica e fisica, al fine di combattere tutte quelle malattie provocate da microrganismi patogeni, come il botulismo, la listeriosi, la brucellosi e l’intossicazione stafilococcica”, hanno spiegato Salvatore Seminara, commissario straordinario e Santo Caracappa, direttore sanitario dello Zooprofilattico.

“Si tratta di un progetto in linea con le direttive europee e nazionali - ha detto Giuseppe Disclafani, delegato area Prevenzione e cura delle malattie del distretto Rotary Sicilia-Malta -. La dieta mediterranea è anche oggetto di un decreto legge tutt’ora in discussione in Parlamento”. “Con questo progetto i medici vogliono dare un contributo fattivo alla cultura della dieta mediterranea come possibile cura preventiva. L’iniziativa permetterà un’informazione capillare ai cittadini”, ha detto Toti Amato presidente dell’Ordine dei medici di Palermo. Una campagna che vede coinvolti anche l’assessorato regionale alla Salute, la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), la Società italiana di medicina generale (Simg) e l’Agenzia per la promozione della dieta mediterranea (Adimed).

 

Ufficio stampa Istituto Zooprofilattico: Giuseppina Varsalona

 

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Oltre 600 partecipanti tra delegati e presidenti di sedi, più di 40 relatori, circa 20 convegni tematici. Sono questi i numeri del Consiglio Confederale FENAPI 2016 che si è svolto a Campofelice di Roccella da giovedì 7 a domenica 10 aprile.

Un’occasione di incontro e di confronto tra tutti gli attori che direttamente e indirettamente partecipano giornalmente alla crescita del mondo Fenapi.

4 giornate di studi attraverso focus pensati per proporre tematiche di grande interesse e attualità con lo scopo di qualificare ulteriormente la quotidiana azione di intermediari tra la pubblica amministrazione ed i cittadini utenti.

Dal tema della privacy e della protezione dei dati personali al regime fiscale degli Enti no profit passando per argomenti più tecnici come il nuovo modello di pianificazione urbanistica ed infrastrutturale; dalla digitalizzazione della Pubblica amministrazione alle relazioni sindacali.

Sono alcuni dei temi affrontati che hanno catalizzato l’attenzione dell’assemblea che ha avuto modo di confrontarsi con professionisti del calibro del Prof. Raffaello Lupi, Ordinario di diritto tributario Università di Roma –Tor Vergata e del Prof. Gianluigi Ciacci titolare della cattedra di Informatica Giuridica della Luiss di Roma, intervenuti per l’occasione in video conferenza.

Di grande interesse e spessore gli interventi, tra gli altri, dei Proff. Raffaele Tommasini e. Maurizio Ballistreri dell’Università degli Studi di Messina.

Un importante momento che ha sancito la nascita di Fenapi Group il cui ambizioso obiettivo è quello di aggregare la gran parte del variegato mondo associativo sul fronte dei servizi al cittadino.

Fenapi Group è la naturale evoluzione di un gruppo di lavoro che in questi anni ha saputo precorrere i tempi, pur rimanendo per scelta in una modesta dimensione organizzativa, ai margini del complessivo panorama associativo e dei servizi di patronato e Caf.

“Abbiamo affidato, afferma il Presidente Nazionale Fenapi Carmelo Satta, al nostro Direttore Generale Cateno De Luca il compito di traghettare il Gruppo Fenapi al di là del guado dei nuovi parametri di rappresentatività di recente introduzione normativa. Ora ci apprestiamo, ha proseguito, ad andare oltre la Fenapi con la costituzione di Fenapi Group: un Ente di servizi che renderà protagonisti tutti gli Enti e le associazioni datoriali e dei lavoratori dipendenti che svolgono il quotidiano ruolo di intermediari tra cittadini-utenti e la pubblica amministrazione.”

Soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale Cateno De Luca che ha presenziato a tutti gli incontri svolgendo a pieno il ruolo di “provocatore tematico universale” stimolando e arricchendo il dibattito.

“Adesso, da qui, ha affermato De Luca, inizia una nuova fase. Ci hanno messo alla prova, ci hanno chiesto di scegliere se dovevamo lottare o morire, fermarci o crescere. Abbiamo scelto di crescere, di continuare e non ci fermeremo. Ci hanno costretto a crescere ed ora, ha concluso De Luca, ci abbiamo preso gusto! ”

(COMUNICATO STAMPA RICEVUTO DALL'ONLE  SINDACO DI SANTA TERESA RIVA)

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