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Messina 23 novembre 2014. - Si sono appena conclusi, presso la sala riunione dello studio legale Ballistreri, i lavori della Commissione deputata a selezionare le otto personalità messinesi che risultano essersi distinte nel campo della medicina, del diritto, dell’arte, della cultura, dell’informazione giornalistica, dell’istruzione, del sociale, da premiare nell’ambito della VI ed. del Premio Orione.

L’evento promosso dall’Associazione Messinaweb.eu presieduta da Rosario Fodale è coordinato dall’avv. Silvana Paratore. A presiedere la Giuria assegnataria dei Premi, il Giudice del Tribunale di Patti dott. Mauro Mirenna. Tra gli altri componenti: gli penumologi dott. ri Giovanni Giacobbe e Salvatore Restivo, gli avv.ti Salvatore Costa, Lillo Ferrara e Giuseppe Santoro del Rotary Club Messina, il Consigliere del Teatro Vittorio Emanuele dott. Giovanni Moschella, la Direttrice del Museo di Messina dott.ssa Di Giacomo Caterina, il giornalista e scrittore Jerry Villaroel, il Presidente Comitato Pari Opportunità prof.ssa Antonella Cocchiara, l’attrice di Teatro Giovanna Battaglia, il Cardiochirurgo prof. Pino Franciò, il Pres. Ass. Amici della Gente Lucio Crupi, il Prof. Di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Messina Maurizio Ballistreri, il già Provveditore agli Studi dott. Gustavo Ricevuto, il Dirigente dell’I.T.E.S. A.M. Jaci di Messina dott. Rosario Abbate, Mons. Giuseppe Brancato, il Presidente ANC luogotenente Armando Pesco, i liberi professionisti dott.ri Roberto Pilot e Nunzio Marotta .

Quest’anno il Comitato Direttivo dell’Associazione Messinaweb.eu ha deliberato di assegnare Premi Orione Speciali agli appartenenti il Corpo delle Forze Armate e di Polizia che si siano distinti nel corso dell’anno per meriti professionali e di servizio e per doti umane e morali. L’intento è quello di sottolineare lo stretto legame tra le Istituzioni e la città di Messina.

g1La cerimonia di premiazione si terrà il 18 dicembre 2014 alle ore 17:00 presso la prestigiosa Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina.

Locandina Immacolata 2014

 

 

 

FRATI MINORI CONVENTUALI

TEMPIO DI SAN FRANCESCO D’ASSISI ALL’IMMACOLATA

MESSINA

 

 

Domenica 23 Novembre, al termine della Santa Messa delle ore 18.00, nel Tempio di San Francesco all’Immacolata di Viale Boccetta avranno inizio i festeggiamenti in onore dell’Immacolata Concezione di Maria con la tradizionale traslazione dell’antico ed artistico simulacro argenteo. I Frati Minori Conventuali, che reggono la medievale basilica francescana, hanno stilato un ricco programma in occasione della significativa e sentita ricorrenza religiosa. Da Sabato 29 Novembre a Domenica 7 Dicembre alle ore 16.45 si terrà la consueta novena predicata quest’anno da Frà Giuseppe Di Fatta, dell’Ordine dei Frati Minori. Questo appuntamento giornaliero vedrà, in onore della Vergine Immacolata, la recita del S. Rosario, il Canto delle Litanie, lo Stellario all’Immacolata ed a seguire la Santa Messa. I festeggiamenti culmineranno Sabato 8 dicembre con la Santa Messa solenne delle ore 10.00 presieduta da S. E. l'Arcivescovo Mons. Calogero La Piana e nel pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, la tradizionale processione per le vie del centro storico che vedrà percorrere anche la Via XXIV Maggio in modo da poter effettuare una sosta davanti al Monastero di Montevergine.

L’itinerario completo del corteo religioso, prevede il passaggio sul Viale Boccetta, Piazza Fontana Arena, Via Longo, Via San Giovanni di Malta, Via XXIV Maggio, con sosta al Monastero di Montevergine, Via Oratorio San Francesco, Piazza Duomo, con la consueta sosta innanzi alla Basilica Cattedrale, e, novità di quest’anno, ritorno sul Corso Cavour, per proseguire su Via Garibaldi, Piazza Filippo Juvarra, Via Fata Morgana, Via Mons. D’Arrigo, Piazza Casa Pia, Piazza San Vincenzo, Via Concezione, Viale Boccetta, Via Fratelli Bandiera e rientro in Chiesa.

Il culto alla Vergine Immacolata a Messina è molto sentito ed antico in quanto, fin dal 1647, il Senato di Messina volle nominarla "Patrona Particolare" della Città. Oltre ad essere stata Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie, attualmente è riconosciuta come Patrona della Sicilia insieme a San Francesco di Paola. Segno tangibile di questo forte legame devozionale al il titolo mariano dell'Immacolata Concezione è la veneratissima statua custodita nel Tempio di San Francesco all’Immacolata di Viale Boccetta. Il simulacro fu realizzato in legno da ignoto scultore della fine del seicento e rivestito interamente da una ricca ed elaborata lamina d'argento nel 1743, in occasione di una tremenda epidemia di peste. L'interessante opera di arte e fede rimase miracolosamente indenne in occasione del catastrofico incendio del 1884, dell'immane terremoto del 1908 e dalle barbare bombe incendiarie anglo-americane del 1942-43.

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"O tempu a guerra": la vita a S.Stefano di Briga durante la Seconda Guerra Mondiale

 

Raccontare ai più giovani il terribile periodo della guerra, attraverso la voce di chi l'ha vissuto. E' questa la finalità del documentario storico "O tempu a guerra" realizzato da Matteo Arrigo, in occasione del 70° anniversario dello sbarco in Sicilia delle truppe alleate. Un'interessante susseguirsi di testimonianze dirette che svelano numerosi aneddoti sulla vita della popolazione messinese durante il secondo conflitto mondiale, dall'entrata in guerra del 1940 fino allo sbarco dell'esercito angloamericano avvenuto tre anni più tardi. Particolare attenzione è stata dedicata alle vicende del piccolo villaggio collinare di S.Stefano di Briga, le cui gallerie hanno ospitato intere famiglie durante i bombardamenti aerei.

Tra le numerose testimonianze raccolte, spicca il contributo del novantenne Placido Andriolo, stimato studioso di Storia Patria. Andriolo fornisce una dettagliata ricostruzione dei principali avvenimenti che hanno riguardato Messina, ultima città ad essere liberate dalle truppe Alleate.

"Ho voluto raccontare la storia ufficiale - spiega Matteo Arrigo - raccogliendo i ricordi di chi ha vissuto quel periodo. Ne è venuta fuori una lunga serie di aneddoti e curiosità che permettono di approfondire la nostra storia attraverso un punto di osservazione inedito. Con il mio lavoro voglio incoraggiare altre persone a lasciare una testimonianza del loro passato: è importante che i più anziani ci aiutino a non dimenticare le vecchie tradizioni della città di Messina e dei suoi numerosi villaggi. L'idea è quella di creare un vero e proprio archivio storico, che verrà custodito all'interno della parrocchia di S.Stefano di Briga".

 

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- di Valentina Gangemi -

A volte la bravura da sola non basta a rendere davvero grande qualcosa, ma c’è bisogno di quella spinta in più, di quel piccolo particolare che fa la differenza. È proprio da queste sfumature, dai riflessi più nascosti, dai particolari che l’occhio non sempre riesce a scorgere, che nascono quelle grandi cose, quelle immense realtà che, nel loro semplice modus faciendi, cambiano e segnano anche e soprattutto quelle piccole realtà quotidiane che trovano così uno specchio in cui riflettersi. E, se è vero che proprio dalle piccole e semplici cose nascono le grandi imprese, allora sì, San Pier Niceto è sulla giusta strada; perché quando questo piccolo paese in provincia di Messina si specchia per cercare la propria “Grande Bellezza”, tra i riflessi di quel verde lussureggiante entro cui è incastonato sicuramente vedrà anche l’istituzione più antica, importante e meravigliosamente coinvolgente che un paese possa offrire: la “Banda Musicale di San Pier Niceto”.

Fare musica, suonare, offrire a ragazzi e adulti la possibilità di imparare un’arte che non conosce tempo, non sono le uniche cose che una Banda può offrire. Spesso i luoghi comuni non lasciano spazio per intravedere tutta la luce di un mondo quasi nascosto, che vive dietro ogni Associazione musicale. Non di sola musica, non di sole note si nutre questa splendida realtà sampietrese, che intesse le sue forti radici su un terreno reso fertile da quella parola che dai tempi dei tempi ha sempre gettato le basi della società: famiglia. Perché la Banda è innanzitutto una famiglia, un luogo dove quel focolare domestico vive e si ravviva ogni qual volta una sonora risata accompagna le estenuanti sere passate a provare e riprovare quel pezzo in occasione di un concerto, o meglio ogni qual volta che si esulta tutti insieme per il successo di uno dei membri, o si condivide il dolore, l’entusiasmo, la paura di nuove sfide. Così ecco che la sala prove diventa quel luogo del cuore dove tutti i circa 50 componenti ritrovano un angolo di casa, riscoprono il sapore di un porto certo al quale si può sempre approdare; ecco vivere una Banda musicale è soprattutto questo: crescere e maturare in seno ad un focolare allargato, imparare a mettere insieme i tasselli di puzzle che solo se perfetto riuscirà a far vedere la propria, limpida, immagine. Se si riesce a comprendere e vivere appieno la vita di una Banda, allora ecco che questo tipo particolare di musica suonerà per sempre nelle vene di chi il suono ce l’ha nell’anima.

944431 10201490296205024 1847488212 nL’ “Associazione Musicale Maestro Pietro Nastasi” è ricca di musicisti che hanno nel sangue l’amore per la vita della Banda, per la Musica, per la Famiglia Banda. Primo tra tutti è doveroso ricordare uno storico componente di questa Associazione, una persona che ha scritto la storia della Banda di San Pier Niceto, innanzitutto da un punto di vista professionale, ma anche e soprattutto da un punto di vista umano, lasciando a questa associazione molti dei valori che costituiscono la linfa vitale entro cui scorre ogni goccia di suono che la Banda produce: Peppino Colosi. Sin da giovane ha abbracciato questo amore per la musica, che ha poi trasmesso al figlio Alberto, anche lui componente della Banda. Come un padre che fa di tutto per proteggere i propri figli, Peppino ha saputo donare all’Associazione Musicale il giusto tepore, quella sottile armonia che ha il gusto di famiglia, e oggi, a qualche mese dalla sua prematura scomparsa, la Banda non può far altro che cogliere il frutto di questo suo testamento spirituale, facendolo rivivere in ogni nota suonata.

È grazie a persone come lui se oggi la Banda di San Pier Niceto può vantare un meraviglioso curriculum fatto di concorsi, raduni nazionali ed internazionali, eccellenze musicali e quant’altro. Nel 2003 ad esempio ad un concorso nazionale tenutosi in Calabria, “Suoni D’Aspromonte”, è riuscita ad ottenere un brillante risultato, distinguendosi per professionalità e dimostrando così di possedere un alto valore artistico; per non parlare poi delle numerose presenze che conta in Tunisia, dove è stata invitata per diversi anni in occasione dei festeggiamenti in onore del Presidente Ben Alì.

528569 4381365048343 473886420 nEppure, come un buon raccolto di un’annata resta fine a se stesso se non si provvede alla successiva cura del terreno e ad una nuova semina, allo stesso modo la Banda cerca di coltivare talenti e nutrire il suo campo di grano. Come la poesia eternatrice cantata da Foscolo è diventa eterna grazie alla potenza dell’inchiostro sulla carta bianca, così il suono e la passione devono per forza lasciare un segno perpetuo, per permettere ai posteri di poter vivere ancora quest’immensa ricchezza che spesso l’era “social” non lascia trapelare. Con questo spirito nasce la “Scuola di Musica”, nella quale si formano i giovani che vogliono imparare appunto a suonare uno strumento: grazie agli esperti musicisti formati proprio in seno alla Banda, bambini e giovani posso ricevere delle lezioni finalizzate all’inserimento di nuovi membri nell’Associazione Musicale.

Di notevole interesse artistico sono anche i gruppi nati proprio come “figli” della Banda: l’ "Alti&Bassi” Clarinet Ensemble ed il “Samperi’s brass Quintet” sono formati da giovani musicisti che hanno voglia di far sentire a tutti la voce della loro musica, portando cosi più vicino alla gente il messaggio che quest’arte può e deve trasmettere.

Dietro a cotanto talento stanno di certo valide persone, brillanti musicisti, menti aperte alle vibrazioni che la musica offre e pronte dunque a cogliere il fiore di ogni nota: in primis sicuramente colui che detiene le retini di questo mondo musicale, il Presidente dott. Joan Carlos Marchetta; dal 2003 infatti è lui che, in modo brillante, guida il timone di questa Associazione musicale. Proprio sotto la presidenza del dott. Marchetta sono nate numerose iniziative di cui in questi anni la Banda si è fatta promotrice, come ad esempio il recente concorso per le scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo di San Pier Niceto. Quest’anno infatti, in occasione del 30° anniversario della nascita dell’Associazione Musicale “Maestro Pietro Nastasi” , è stato istituito un concorso Musicale che prevedeva la stesura di un tema, da parte degli alunni dell’I.C. di San Pier Niceto, avente come oggetto appunto la Banda Musicale; il premio in palio era un clarinetto, vinto da una giovane alunna della Scuola Media di San Pier Niceto.

Eppure una Banda dalle potenzialità così multiformi non può non avere un Maestro e direttore artistico che riesca ad esaltare e valorizzare le qualità dei propri musicisti; in questo l’Associazione Musicale “Maestro Pietro Nastasi” è molto fortunata infatti può vantare un Maestro dal curriculum a dir poco eccezionale, un uomo maturato proprio in seno alla Banda e cresciuto a pane e musica: il Maestro Giuseppe Ruggeri, che dal 1995 occupa il posto di prima tromba presso l’E. A. R. Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina.

Tra le future iniziative che la Banda porterà a compimento, occorre ricordare la prossima festa in onore di Santa Cecilia, patrona della Musica. Sabato 22 novembre infatti è prevista una sfilata per le vie del paese, una Santa Messa ed un concerto dell’Associazione Musicale.

Ciò che davvero l’Associazione Musicale “Maestro Pietro Nastasi” esprime non si può di certo spiegare a parole eppure è un qualcosa di estremamente prezioso, perché quando la musica accompagna la tua vita diventa quella compagna di viaggio che, come diceva Johann Sebastian Bach “aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”.

 

 

MasciIn occasione del sessantesimo anniversario di fondazione del Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) Sua Santità Papa Francesco ha ricevuto in udienza a Roma più di 7.000 aderenti al sodalizio italiano. Un appuntamento atteso da tempo e che ha superato le più rosee aspettative. Quella del Masci è stata la prima udienza pubblica del Pontefice ad un movimento scout e per questo l’Aula Paolo VI è stata letteralmente invasa dagli scout adulti accompagnati da numerosi familiari. Presenti anche le quattro Comunità Masci dell’Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela: il Messina 1, il Messina 2, il Messina 3 e il Milazzo 3. In particolare lo storico capo scout Nino Corriera, Magister del Messina 2, è stato chiamato dalla Presidente Nazionale del Masci ad animare l'arrivo nella sala di Papa Francesco.

Il movimento degli adulti scout nacque, su iniziativa di Mario Mazza, un educatore genovese che agli albori del Novecento era stato tra i promotori dello scautismo in Italia, con l’intento di riunire gli adulti che avevano vissuta l’esperienza scout in un’ottica di educazione permanente e di servizio del prossimo. Ben presto il Masci aprì le sue porte anche ai genitori degli scout e ad amici ed estimatori del metodo scout. Il Masci fu tra le prime associazioni del mondo cattolico ad accogliere insieme uomini e donne in una unica associazione. A Messina il Masci nasce già nel 1957, prima comunità fondata in Sicilia, e ha visto negli ultimi anni una forte ripresa promuovendo numerose attività, come la tradizionale Luce della Pace che nel periodo natalizio arriva in Città direttamente da Betlemme.

Grazie per sessant’anni di impegno apostolico e di testimonianza nella Chiesa e nella società, dei valori di lealtà, fraternità e amore a Dio e al prossimo. Continuate a tracciare il vostro cammino con speranza nel futuro”. È quanto ha affermato Papa Francesco rivolgendosi agli scout del Masci. Un incontro preparato da canti, testimonianze e dalle parole di padre Federico Lombardi, portavoce vaticano e per 15 anni assistente nazionale del Masci: “Una Chiesa in uscita e al servizio è quella che vuole il Papa” - ha detto - “ed è quanto rappresenta oggi lo scoutismo italiano”.

Agli scout adulti il Papa ha chiesto di essere lievito per la realizzazione del bene comune e di offrire come bussola “un cuore orientato, cioè con il senso di Dio: In una società complessa e multiculturale, voi potete testimoniare con semplicità e umiltà l’amore di Gesù per ogni persona, sperimentando anche nuove vie di evangelizzazione, fedeli a Cristo e fedeli all’uomo, che nella città vive spesso situazioni faticose, e a volte rischia di smarrirsi, di perdere la capacità di vedere l’orizzonte, di sentire la presenza di Dio. Allora la vera bussola da offrire a questi fratelli e sorelle è un cuore vicino, un cuore orientato, cioè con il senso di Dio”. “Continuate, dunque, a tracciare il vostro cammino con speranza nel futuro” è l’incoraggiamento che il Papa lascia al Masci, non senza aver indossato lui stesso il fazzolettone blu e aver benedetto l’assemblea che insieme ha rinnovato la promessa, cioè l’atto solenne che da sessant’anni impegna chi aderisce a servire Dio, il Paese e il prossimo.

Emanuele Filiberto- La redaziome -

L’Azione Monarchica Italiana presieduta a livello Nazionale dal Barone Franco Sausa, non ha condiviso lo sventolio di bandiere di pochi monarchici radunati in una via stretta di Roma, quando invece in Italia sono tantissimi.  L’A.M.I. è dell’idea che l’Italia in questo periodo così complesso  ha bisogno che si dia un concreto e serio apporto agli amministratori comunali, regionali e nazionali perché si esca dalla crisi economica, la più pesante dal dopoguerra sia per intensità che per durata e con un tasso di disoccupazione giovanile di 1.944.000 che va tra i  25 e i 34 anni. E’ convinta che tale situazione ci  presenti nel contesto europeo con il più alto tasso di giovani inattivi. Un primato questo che ci fa pensare al triste futuro dei nostri figli  e pertanto è evidente che è il momento che i monarchici con tutti gli altri bravi italiani concorrano a dare  il giusto aiuto alla nazione. Il Presidente Barone Sausa ci dice “ Non interessa considerare  l’articolo 139, ma il bene della nostra Italia, che i nostri avi hanno voluta Unita sotto la guida del re Vittorio Emanuele” .L’Azione Monarchica Italiana non.condivide il genere di iniziative piazzaiuole e inutili che possono solo sollecitare commenti non desiderati. Noi monarchici  dell’A.M.I  abbiamo ammirato il giovane e brillante Principe Emanuele Filiberto, in tutte le sue espressioni altamente democratiche anche in RAI, apprezzato e votato con grande ammirazione da tutti gli italiani. Ha dimostrato  grande generosità d’animo pronto sempre ad intervenire con lo storico e glorioso ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro là dove c’era e c’è  più bisogno, così come erano soliti fare i suoi antenati, portando  conforto e solidarietà. IL Presidente Sausa tiene a farci sapere:”……..noi di Azione Monarchica Italiana, crediamo nei “valori dell’uomo e della storia d’Italia, auspichiamo il ritorno delle salme e la tumulazione della regina Elena, di Vittorio Emanuele III, di Umberto II e della regina Maria Josè,  amata  anch’essa dagli italiani. Non si può dimenticare quanto avvenuto in Russia dove con entusiasmo hanno accolto le salme dei  loro Zar. Non ci sarebbe niente di straordinario, aggiunge, se lo facessero pure i nostri governanti”. Sausa conclude il suo intervento dichiarando la massima apertura a tutte le organizzazioni monarchiche senza preclusione per alcuna, per una una confederazione volta  ai valori ed ai principi di Pace, giustizia, solidarietà.

 

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- di Giovanni ALVARO, Cosimo INFERRERA, Bruno SERGI -

La ipotesi di capitali privati al 100% per il Ponte di Messina ha lasciato i benaltristi e i no-ponte senza l’acqua nella quale, di solito, nuotano bene. Si erano già fiondati anche sulla notizia data, frettolosamente, da Repubblica e da Sel, di un rifinanziamento della Stretto di Messina di 1,3 miliardi, per blaterare che c’era “benaltro” da fare sul territorio a cominciare dalla difesa idrogeologica. E lo hanno fatto sfidando il ridicolo poiché l’ipotetico rifinanziamento corrispondeva alla penale, spettante in ogni caso all’Eurolink, che invece d’essere ‘bruciata’ avrebbe potuto far ripartire il progetto ponte. Usare quei soldi per altro scopo significava ripristinare il diritto dei vincitori della gara d’appalto ad avere il risarcimento previsto dalle leggi in uno stato di diritto.

Con il reperimento dei fondi sul mercato internazionale dei capitali la solfa del ‘benaltro’ finisce perché i privati non ti danno i soldi per farne ciò che vuoi ma solo per un preciso obiettivo che nel caso specifico significa ‘Ponte sullo Stretto di Messina’. Che il ‘benaltro’, comunque, sia un argomento strumentale per la propaganda spicciola si è reso evidente nell’ennesimo incontro a Messina svoltosi recentemente su un tema accattivante “Uno sguardo dal Ponte” accompagnato, però, da una domanda provocatoria come “Ma c’è ancora qualcuno che ci crede?”. Insomma si vuol far passare l’idea che siano in pochi a crederci veramente, idea volta a rafforzare così la menzogna che a volere il Ponte sia solo una sparuta minoranza (vecchio meccanismo per trasformare una bugia in verità assoluta). In realtà, nel dibattito tra il Si e il No al Ponte, quasi tutti i presenti ammisero, ad alta voce, l’importanza decisiva, per il Sud e per l’Italia, dell’infrastruttura pontista, mentre a sostenere le ragioni del No è rimasto solo uno dei relatori e qualche altro.

Col project finance al 100% comunque si risolve il problema del finanziamento del Ponte vero e proprio ma rimane aperto il problema del finanziamento delle, impropriamente dette, opere di compensazione a terra che sono invece necessarie all’amalgama del Ponte col territorio che lo accoglie. In questa direzione, ci soccorre il prof. Francesco Forte che, qualche settimana fa, lanciava l’idea del credito d’imposta. Ipotesi più che intelligente che ci permettiamo di fare nostra specificandone chiaramente fini ed obiettivi. Si tratterebbe di chiedere all’Impregilo, capofila della cordata aggiudicataria dell’appalto, di farsi carico del finanziamento di dette opere trasformandone il costo in crediti d’imposta.

A quanti poi, pur professando una scelta di campo per il Si al Ponte, pensano di poter sfruttare il vento sfavorevole per rilanciare ipotesi costruttive già sottoposte al vaglio tecnico di organismi italiani, va ricordato che, nel 1969, al “Concorso Internazionale di idee per il collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il Continente” parteciparono ben 143 progetti e ben 6 vinsero ex-equo il 1’ premio. Tra essi uno solo prevedeva il tunnel sottomarino mentre gli altri 5 erano progetti di ponti sospesi, ad una o più campate. Il progetto definitivo è datato 1992, ma la scelta finale è datata all’anno 2000 quando gli advisor (Steinman Int. – Gruppo Parson e Pricewaterhouse Coopers), nominati dal Cipe, presieduto da Massimo D’Alema, consegnano i rapporti finali ritenendo il progetto del ponte, a campata unica, il più vantaggioso rispetto a qualsiasi altro scenario alternativo e riconoscendone la fattibilità economica, finanziaria, trasportistica ed ambientale.

C’è da chiedersi, comunque, il motivo della cancellazione operata dal governo Monti poiché affiora il sospetto di un ‘compito a casa’ sotto dettatura di paesi europei interessati a non ‘disturbare’ i grandi porti del Nord Europa (Anversa, Rotterdam e Amburgo)*, indizio comunque di alto tradimento degli interessi del nostro Paese. Le motivazioni? Evitare impegni gravosi per l’erario. Ma con il project finance al 100% e la proposta del credito d’imposta riconosciuto al General Contractor in cambio della realizzazione delle opere a terra, decade immediatamente questo alibi che si sbandiera solo quando si tratta di opere da fare nel Sud dimenticando che la stessa Italia ne guadagnerebbe sia sul piano economico che in termini di immagine.

Risultati certamente più importanti degli 80 euro distribuiti come mancia elettorale e che non hanno avuto alcun impatto sull’economia. Ben altra musica si leva con l’attivazione dell’indotto necessario alla realizzazione del Ponte, con i ricavi delle aree energetica, turistico-commerciale, socio-politica che rendono la straordinaria infrastruttura auto-sostenibile ab initio, e soprattutto con la resa economica del transito ferroviario e gommato. Ma Calabria e Sicilia vanno addirittura in concerto se si attival’alta velocità a Sud della Campania, se si intercetta il traffico merci che transita nel Mediterraneo pari al 30% del traffico mondiale, se si rilancia il sistema portuale meridionale -e non solo- a partire da Agusta, Gioia Tauro, Pozzallo, se in definitiva il Mezzogiorno supera il Gap col resto del Paese con ciò aiutando lo stesso Paese a risollevarsi, mentre ora il Sud ne è fuori (Svimez, 2014).

Scenari impensabili che il Nord Europa non vuole e che trova nel nostro Paese ciechi alleati dimentichi che senza misure straordinarie di investimenti e di rinascita la crisi rischia di diventare cronica. Atteso che lo Stato è incapace oggi di investire grosse somme di denaro e che addirittura non appare avere un buon programma di azione per il rilancio del Mezzogiorno, il ruolo dell’investimento privato sembra essere la vera soluzione alle difficoltà occupazionali e di rilancio economico. Ma è necessario anche il coraggio di opporsi all’Europa del Nord.

                                  

* http://www.ilnautilus.it/news/2011-10-27/porti-del-nord-europa-piu-competitivi_4970/

  Canterini Peloriotani

I COLAPESCE 2014 SONO ANDATI A :

GIUSEPPE VERZERA - ROTARY CLUB MESSINA - CLINICA VILLA SALUS

GILBERTO IDONEA - SEBASTIANO TUSA – GAETANO SCIACCA - KARAMELLA S.R.L. – PRODUZIONI TELEVISIVE

 

È un atto di gratitudine per quanti, nei vari settori della vi­ta sociale, si impegnano per le ragioni della cultura, dello sport, della ricerca, dell'indu­stria, dell'economia, dello spettacolo, del giornalismo e della solidarietà.

Questo l'obiettivo del pre­mio internazionale Colapesce che, giunto alla XXIX edizione, è organizzato dal Centro studi tradizioni popolari "Canterini peloritani", guidato da Lillo Alessandro.

Il "Colapesce 2014" sarà consegnato al sosti­tuto procuratore della Direzio­ne distrettuale antimafia, Giu­seppe Verzera; al Rotary Club Messina; alla Clinica 'Villa Salus"; all'attore teatrale, cine­matografico e televisivo Gil­berto Idonea; all'archeologo Sebastiano Tusa, soprinten­dente del Mare della Regione Siciliana; all'ing. Gaetano Sciacca, già ingegnere capo del Genio civile e a Karamella Srl-produzioni televisive.

La giuria aveva previsto l’assegnazione del premio alla giornalista SILVANA POLIZZI Capo Redattore della RAI-SICILIA che purtroppo avendo comunicato l’impossibilità a ritirare personalmente il premio, la consegna dello stesso è stata rinviata al 2015 in quanto la condizione sine qua non è quello di ritirare personalmente il premio.

L’unica eccezione che è stata fatta dagli organizzatori per la consegna del premio, quanto lo stesso è stato conferito a Michail Gorbačëv che delegò la moglie Raisa Gorbačëva che venne a ritirare il premio personalmente a Messina .

Il premio annualmente da una visibilità non indifferente alla città di Messina basti pensare che dopo l’11 settembre per gli avvenimenti di NEW York la giuria conferì il premio ai vigili del fuoco di New York che vennero personalmente a Messina a ritirare il premio dando una visibilità alla città di Messina a livello mondiale.

La giuria composta da:

Italia Moroni Cicciò – Giornalista  

Giuseppe Amoroso – Critico Letterario

Josè Gambino – rappresentante Rettore Università di Messina

Nino Principato – Storico

Mario Sarica – Etnomusicologo

Lillo Alessandro – Direttore del Premio

Fortunata Cafiero Doddis - Segretaria

riunitasi a Messina presso la sede del Centro Studi Tradizioni Popolari ha decretato di assegnare il “COLAPESCE 2014” a:

  • GIUSEPPE VERZERA – MAGISTRATO
  • ROTARY CLUB MESSINA
  • CLINICA VILLA SALUS
  • GILBERTO IDONEA – ATTORE
  • SEBASTIANO TUSA – ARCHEOLOGO
  • GAETANO SCIACCA – INGEGNERE GENIO CIVILE
  • KARAMELLA S.R.L. – PRODUZIONI TELEVISIVE

La cerimonia di consegna del Premio Internazionale “Colapesce 2014” si svolgerà Mercoledì 12 Novembre   2014 alle ore 17,30 presso il Palazzo della Cultura “Antonello da Messina” .

La cerimonia di consegna del premio sarà condotta da Letizia Lucca, Mino Licordari e Lillo Alessandro.

Nella stessa serata saranno proclamati i vincitori del premio Nazionale di Poesia “COLAPESCE”   Lettrice delle poesie vincenti Fortunata Cafiero Doddis .

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