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L'Associazione siciliana arte e scienza (A.S.A.S.), allo scopo di promuovere quale espressione
più profonda dell’animo, la scrittura, la lettura, l’arte e la poesia, e di alimentare
le migliori attitudini etiche e creative soprattutto tra i giovani, organizza
18 – 19 – 20 MAGGIO 2017
via G. B. Caruso, 5 / 7 - (SEDE A.S.A.S.) - 98149 Messina
REGOLAMENTO:
Possono aderire (esponendo i propri libri) i Soci Asas (per associarsi basta compilare gratuitamente un modulo), i quali saranno gli unici diretti responsabili dei propri testi.
Il Salone espositivo di via Caruso sarà aperto gratuitamente ai visitatori nei giorni 18, 19 e 20 maggio dalle ore 16:00 alle ore 19:30. I visitatori potranno oltre che vedere i vari libri assistere alle varie letture e presentazioni.
Per aderire bisogna compilare la relativa scheda e inviarla, entro il 29 aprile 2017, insieme all’immagine di copertina dei vari libri e a due righe esplicative del singolo testo alla e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
I libri possono essere sistemati sugli appositi tavoli espositivi il 18 pomeriggio tra le ore 15:00 e le 16:00. Come per tutti i nostri eventi, non è richiesta una quota di adesione, ma è accettato un contributo volontario libero per potere sostenere le attività organizzate!
Il Segretario Il Presidente
Luigi Terranova Flavia Vizzari


presidente Flavia Vizzari

    Cell. e Whats app: 320.3780242

IMPORTANTE:

L'Adesione alla V Edizione Nazionale del Premio di Poesia Asas scade il 20 Febbraio; è possibile inviare nel plico anche il Modulo di aggiornamento Socio.

Nei periodi forti dell’anno potremmo organizzare nuovi eventi la cui partecipazione sarà riservata soltanto ai soci regolarmente aggiornati entro l'anno; si invita pertanto a richiedere annualmente l'aggiornamento della propria qualità di socio: http://associazioneasas.jimdo.com/lo-statuto/ .

Gli Sponsor che desiderano sostenerci con piccoli contributi possono contattarci da subito inviando richiesta alla e-mail
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o anche con un sms di richiesta allo 320.3780242, o versando piccole somme, preavvisando e solo in caso di Eventi, sulla postpay n° 4023 6006 2087 8209. Grazie!

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Oggi 12 aprile, alle ore 20.00,  lo stilista messinese Fausto Puglisi, da anni protagonista della moda internazionale, noto per aver vestito tante star tra cui Madonna a Katy Perry, sarà tra gli ospiti che riceveranno il Premio nazionale "Madama", stasera alle ore 20.00 al Palacultura di Messina, in un evento dedicato a personalità della moda italiana. Il nome si aggiunge al parterre già molto ricco di personaggi prestigiosi, che presenteranno alcuni outfit o creazioni di particolare pregio, racconteranno il loro successo e i prossimi appuntamenti che li vedranno calcare la scena delle passerelle del mondo.

Fausto Puglisi fotografato da Alvaro Beamud CortesFausto Puglisi

A cominciare da Marco De Vincenzo, anche lui messinese, leathergoods head designer della maison Fendi, il primo premiato già annunciato nei giorni scorsi, tra le sue "fan" anche da Lady Gaga e Beyoncè; diLiborio, artista e designer visionario, braccio destro per 16 anni di Gianfranco Ferrè, presenterà alcuni capi delle sue ultime collezioni in stile "urban"; Franco Ciambella, i cui abiti di alta moda sono stati indossati da numerose attrici italiane; Roberto Guarducci, designer di Fendi, Luciano Soprani e Karl Lagerfeld; Amelia Casablanca, stilista di abiti da sposa che esporta in tutto il mondo da oltre 50 anni; l' "orafo del Cinema" Gerardo Sacco, che coi suoi gioielli ha impreziosito dive hollywoodiane e film capolavoro come "Cleopatra" per tanti decenni; la giornalista Agata Patrizia Saccone, presidente della rassegna internazionale TaoModa a Taormina e direttore di M Il Magazine; l'imprenditore Filippo Miracula, che da 30 anni a San Marco d'Alunzio produce e confeziona capi di alta sartoria per oltre 40 griffe internazionali di primissimo livello e rappresenta una realtà occupazionale all'avanguardia, una rarità per la Sicilia, oltre ad essere stato nominato di recente presidente del Consorzio delle Industrie Tessili Siciliane.

Nove illustri nomi della Moda che riceveranno la statuetta realizzata dallo scultore messinese, "maestro di resine" Antonello Arena, in ricordo della stilista messinese Mimma Ferraro, personaggio poco valorizzato e che il Premio Madama vuole far conoscere alla Città grazie ad un'esposizione di suoi abiti alle ore 18.00 nel Foyer del Palacultura e poi alle 20.00 con la serata - sfilata che alternerà le consegne dei Premi con alcuni defilè di abiti d'epoca, gentilmente concessi dal Museo del Costume e della Moda Siciliana, diretto da Giuseppe Miraudo

La serata, con ingresso gratuito, sarà presentata dai giornalisti Marika Micalizzi e Massimiliano Cavaleri, ideatore dell'iniziativa insieme con la collega Patrizia Casale, e vedrà la partecipazione di tre associazioni, AMMI (ass. Mogli Medici Italiani, pres. Francesca De Domenico Leonardi), CRAL (pres. Gaetano Antonazzo) e Atreju (pres. Armando Falliti) per supportare la raccolta di fonti in favore della Misericordia di Messina e della dj Helen Brown per il fashion set.

L'evento è patrocinato da Comune di Messina e Città Metropolitana di Messina e si svolge in collaborazione con Istituto Alberghiero Antonello, Nonsolocibus, San Lorenzo Confezioni, Commerciale Gicap Spa, Damiano Malfi Assicurazioni, Miscela d'Oro, Bisazza Gangi Viaggi e Turismo, Gruppo Formula 3, Mohd Mollura Home Design, PVK, Costa Gioielli, Carla G 4 Piazza Fulci, Profumerie Griffe, Gentile Group Compagnia della Bellezza, B&B Messina 41 Guesthouse, Dimensione Verde, Rimodella, Stampa Open e 1983 Number One.  

foto delle statuette premio

foto dello stilista Fausto Puglisi in uno scatto di Alvaro Beamud Cortes 

profilo di Fausto Puglisi 

- di M.C. - 

Sarà la partecipazione straordinaria di Peppe Servillo ad arricchire ancor di più l’appuntamento cardine dell'ultima parte della Stagione artistica 2016/2017, “Un canto mediterraneo”, progetto del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, fortemente voluto dal Sindaco Roberto Materia e dal direttore artistico Sergio Maifredi, con la regia di Mario Incudine, maestro concertatore Antonio Vasta, in esclusiva per il Teatro “Mandanici”.

Lo spettacolo vede il coinvolgimento di cento musicisti, eccellenze del territorio. In scena con i maestri "L’orchestra popolare Pozzo dei Goti”, formata dal coro di voci bianche “I piccoli cantori” diretti da Salvina Miano, i Visillanti di Barcellona Pozzo di Gotto, il grande ensemble di Zampogne a Paru, i giovani organettisti di S. Lucia del Mela e di Barcellona Pozzo di Gotto, i maestri dell’accademia musicale “Johann Kaspar Mertz” Carmelo Imbesi e Carmen Zangarà. Con loro gli allievi dei tre laboratori che si sono svolti, parallelamente al cartellone, al Teatro “Mandanici”: Zampogna A Paru, curato da Antonio Vasta, Canto Popolare, curato da Mario Incudine e Percussioni, docenti Francesca Incudine e Salvo Compagno.

Antonio Vasta DSCF9334

- Antonio Vasta -

Si riuniscono quindi in un unico progetto corale, musicisti, cantori e suonatori tradizionali. Attraverso un percorso laboratoriale dedicato agli strumenti tipici del territorio come la “zampogna a paru”, vera testimonianza musicale del circondario di Barcellona, o alle varie forme di canto, tra cui il canto della “Visilla”, bellissima espressione di canto para liturgico e devozionale o ancora ai ritmi dei tamburi a cornice, strumenti comuni a tutti i paesi che da Messina arrivano fino ai Nebrodi, si è creato un organico variegato e multiforme che eseguirà un repertorio che parte dalle tradizioni popolari della città spingendosi oltre ad abbracciare il repertorio mediterraneo.

Ad un organico stabile, formato da più di 60 elementi, si aggiunge la partecipazione di musicisti barcellonesi, espressione del fermento musicale e culturale della città come il fiatista Antonio Putzu, il polistrumentista Antonio Livoti, o ancora gli organettisti guidati dal maestro Antonio Merulla di Santa Lucia del Mela e la scuola di organetti del maestro barcellonese Pippo Benevento. Un concerto-evento fatto di musiche di pace, di fratellanza e di accoglienza per raccontare la pluralità delle lingue e delle differenze in una sola voce.

 

La sera di Pasqua si svolge una fiaccolata molto suggestiva, in occasione del rientro della statua dalla chiesetta di campagna alla Chiesa madre, con la spettacolare traversata del ponte sul fiume di  corsa   in notturna, attraverso una nube di fumo e fiaccole accompagnata da spari di mortaretti e accompagnamento musicale.

Quest’anno ricorre una ricorrenza particolare il cinquecentesimo della Parrocchia San Michele Arcangelo 1517 – 2017 “500 anni di fede storia arte cultura “

Programma :

Ore 12,00 – Chiesa Madre 

-Cerimonia d’apertura dell’evento “1517 – 2017 : “Cinquecento anni di fede, storia, cultura, arte “

-Presentazione  del mosaico raffigurante il simbolo dell’evento

 -Esposizione dei disegni realizzati, in occasione dell’evento, dagli alunni delle scuole di Sinagra

Ore 16,00-  Chiesa dell’Addolorata

Inaugurazione mostra fotografica e di oggetti sacri.

Ore 22,30 (al termine della corsa  della statua di San Leone) – P.zza San Teodoro

-“ Sistemazione delle statue di San Leone, San Giovanni e Santa Caterina

-“Inno a San Leone”, canto interpretato da Vittorio Passalacqua, musica a cura della Banda Bellini

- “Il dipinto nella statua di San ,Leone”, commento di Padre Enzo Fulgenzi

- Anno 1827: il disperato racconto della disatrosa  alluvione  nella lettera dell’Arciprete Ferdinando Sallo al Vescovo  Niccolò Gatto”, lettore Cono Messina;

- “Panis Angelicus “, canto interpretato da Clara Mancuso.

La festa continua il lunedì di Pasqua, con la processione del Santo per le vie del paese, con grande afflusso di fedeli; durante la giornata vi è anche "La Fiera del lunedì di Pasqua"  molto sentita in quanto i cittadini e i turisti possono fare acquisti primaverili.

Per tale motivo la Pasquetta  viene spostata di un giorno e si festeggia il martedì.

 - di Marcello Crinò -

A Barcellona e a Pozzo di Gotto fervono i preparativi in vista delle due processioni del Venerdì Santo, ed emergono le criticità e i problemi esistenti da anni e mai risolti. Le “varette”, i gruppi statuari che percorreranno la città, sono in parte custodite nelle chiese e in parte nei magazzini, luoghi certamente non adatti per queste opere delicate realizzate in cartapesta.

Il Pretorio di Pilato P1010781

A Pozzo di Gotto, secondo le notizie che abbiamo raccolto, stanno in magazzini di proprietà della chiesa, mentre a Barcellona in magazzini privati, per i quali si deve pagare un canone di affitto. Durante le ricognizioni periodiche delle “varette” nei magazzini, una di queste è stata trovata rosicchiata dai topi. Si è provveduto per tempo a mandare le statue alla ditta di Lecce che le aveva realizzate nel 1981. Si tratta del “Pretorio di Pilato”, neanche a farlo apposta è la più nuova delle “varette” di Barcellona. Purtroppo i restauratori hanno riscontrato all’interno delle statue  nidi di topi, e la bonifica e il restauro ha comportato più tempo del previsto. Molto probabilmente non sarà presente nella processione.

Il problema del restauro, assieme alla necessità di trovare un luogo adeguato dove custodire ed esporre ai fedeli le “varette” che non stanno in chiesa, mette in agitazione ogni anno i patrocinatori dei gruppi statuari, che chiedono da tempo l’istituzione di un “Museo delle varette”, dove sistemare degnamente quelle abitualmente custodite nei magazzini, integrandolo con le foto di tutte le altre, corredate da schede esplicative. Quello che sostanzialmente è stato fatto nel bel libro pubblicato nel 2015 dall’Editore Giambra, con testi di Gino Trapani, Andrea Italiano e foto di Antonino Il Grande, che in tal modo hanno messo un punto fermo sulle due processioni del Venerdì Santo. Nel tempo sono stati ipotizzati vari luoghi, alcuni degni di attenzione, altri meno. Intanto l’assessore Ilenia Torre, intervenendo nel corso di una mostra sul Venerdì Santo nell’auditorium San Vito, ha comunicato che l’Amministrazione Comunale ha già identificato un’area dove poter realizzare il Museo, e si tratta dell’ex Mercato ortofrutticolo di Nasari da trasformare opportunamente.

I patrocinatori delle “varette” chiedono anche un maggiore interessamento da parte delle Istituzioni competenti per la valorizzazione e il restauro dei gruppi statuari. Ribadiamo ancora una volta, perché ci sembra che questo aspetto sia stato finora sottovalutato, se non dimenticato, che la doppia processione del Venerdì Santo è stata iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia (Gazzetta Ufficiale della Sicilia del 9 maggio 2014, pp. 38- 44), e questo significherà senz’altro qualcosa! L’iscrizione nel R.E.I. probabilmente dovrebbe favorire la valorizzazione e il finanziamento volto al restauro delle “vare” e alla salvaguardia della sacra rappresentazione. Ma bisogna attivarsi affinché questa importante tradizione venga mantenuta nelle sue caratteristiche peculiari e non vada perduta travolta dalla mancanza di risorse. 

- di Marcello Crinò -

Sabato 8 aprile  sul palcoscenico del Teatro Mandanici è andato in scena lo spettacolo “Canzoni dalla chanson rinascimentale alla musica pop”, a cura dell’Ensemble Vocale “Cantica Nova” e del Coro Polifonico “Ouverture”. Le due formazioni sono nate rispettivamente nel 1989 a Milazzo, e nel 1994 a Barcellona, la prima fondata e diretta da Francesco Saverio Messina, la seconda fondata e diretta da Giovanni Mirabile.

coro ouverture 4

All’inizio della programmazione della stagione del Mandanici, come ha ricordato il direttore artistico del Teatro, Sergio Maifredi, ciascun coro offrì la propria disponibilità per uno spettacolo. In realtà si è fatto di più, mettendo assieme le due esperienze e varando questo spettacolo, rinsaldando in tal modo il senso di collaborazione e del cantare insieme tipico dei cori. Mantenendo ciascuno la propria fisionomia, la propria impostazione, schierati sul palco tutti assieme, i due cori hanno proposto un itinerario musicale nella canzone strutturato in due parti e in cinque momenti, con brani cantati da ciascuna formazione e brani eseguiti assieme. Tutti accompagnati da immagini proiettate sullo sfondo per sottolineare i vari momenti e introdotti da una voce recitante.

Nella prima parte sono stati proposti brani di musica antica, a partire dal XI secolo con un frammento (In taberna) dai “Carmina Burana” fino a una “Capricciata e contrappunto” di Banchieri del 1608; musica dell’Ottocento, con un “Notturnino” del nostro Placido Mandanici e “Plaisir d’amour” di J. P. Martini; il Novecento con brani di Bettinelli, Corona, Forde, Maiero e “Tre canti ebraici” di Whitacre con i solisti Katia Genovese e Salvo Ferlazzo.

Ensemble Vocale Cantica Nova 2

La seconda parte è stata incentrata sulla Canzone Italiana e Inglese, dove hanno fatto la parte del leone “Nel blu dipinto di blu” di Modugno, “La cura” di Battiato per l’Italia, e per l’inglese brani dei Beatles, di Bacharat, Sting, Cohen. Alcune esecuzioni sono state accompagnate dal pianista Giuseppe Guerrera, dal violinista Cesare Frisina e dai percussionisti Francesco e Salvo Ferlazzo.

Alto il gradimento del pubblico, che ha riempito la sala per oltre la metà della capienza. Da sottolineare la distribuzione del programma di sala con informazioni sui due cori e l’elenco dettagliato dei pezzi. Sarebbe auspicabile che il programma di sala fosse realizzato per ogni spettacolo, come in tutti i teatri e come spesso fanno le associazioni private quando organizzano  i concerti. Un altro passo importante per l’organizzazione del Teatro sarebbe la dotazione di un pianoforte gran coda da concerto. Ci rendiamo conto che il Mandanici è rinato da poco, e quello che si è fatto finora tra tante difficoltà è già tanto.

L’Amministrazione Comunale, che sta gestendo direttamente il Teatro, ha riconfermato per  prossima stagione il direttore artistico Sergio Maifredi e l’addetto stampa Iria Cogliani per l’ottimo lavoro svolto da entrambi, tale ottenere una vastissima presenza di pubblico in tutti gli spettacoli, con relativo ritorno di immagine per il Teatro stesso e per la città. Sono stati resi noti il numero di biglietti venduti  per ciascun spettacolo: Tiromancino 960, Caravaggio 972, Il lago dei Cigni 963, Gran Concerto di fine anno 544, Massimo Lopez 683, La vedova allegra 877. La capienza del Mandanici è pari a poco meno di mille posti.

- di Marcello Crinò - 

Venerdì 7 aprile nelle sale del Villino Liberty è stata inaugurata “L’invisibile visibile”, una bellissima mostra di icone sacre “scritte” da Eugenio Cotrupi. Le Icone, infatti, pur essendo dipinte, si “scrivono” in quanto rappresentano teologia per immagini che attinge alla scrittura.

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Cotrupi, di nascita milanese, vive a Reggio Calabria, città d’origine del padre. Dopo una vita di fotografo pubblicitario free-lance, a quaranta anni sentì un vuoto interiore, e dopo un percorso tra centri orientali e Assisi, ha trovato la strada delle Icone, che vanno al di la delle immagini, in quanto è una realtà che non si vede. Ha prodotto lavori per chiese e per privati, e infine è stato coinvolto in questa mostra di grandissima qualità, che ha stupito il pubblico presente all’inaugurazione, seppur non foltissimo a causa dell’orario scelto, il primo pomeriggio, per via degli orari del villino non propriamente adatti per visitare le mostre. Cotrupi usa la tecnica tradizionale delle Icone: dipinge sulla tela incollata su tavola, utilizzando la tempera all’uovo, e per i fondi e i particolari dei vestiti utilizza l’oro. Il tutto in maniera estremamente raffinata e perfetta.

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A fare gli onori di casa Maria Sottile, dello staff del Villino e l’assessore Gianluca Sidoti. Dopo un intervento dell’artista, che ha ripercorso il suo approccio alle Icone, un intervento di padre Alessio Mandanikiotis, monaco di rito greco che vive in un eremo a Santa Lucia del Mela, spesso presente a Barcellona in occasione di eventi culturali-religiosi. Padre Alessio si è soffermato sul significato delle Icone, sul loro mistero, intessendo il suo intervento di rimandi all’arte occidentale, da quando gli artisti del Trecento, Giotto in primo luogo, interruppero il modo di dipingere, passando dal linguaggio “greco” (bizantino) al linguaggio “latino” col Rinascimento. Si è addentrato sugli aspetti reconditi delle Icone, incrociando Sacre Scritture e testi rabbinici. Non ha tralasciato di ricordare la presenza dei monaci greci (Basiliani) nella nostra città, dove portarono cultura e fede.

Le opere esposte ripercorrono la tradizione iconografica orientale: Madonne con Bambino, Crocefissioni, Angeli, Santi, anche un omaggio alla Sicilia con il Pantocratore, e non ultima quella che è considerata la più bella icona di tutti i tempi, la Santissima Trinità del monaco-artista russo Andrej Rublëv, che gli appassionati di cinema conoscono attraverso il capolavoro cinematografico di Andrej Tarkovsky.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 aprile. Per info sui giorni di apertura e gli orari:  340 3855686.

 

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo #

Parig-Roma Stato del Vaticano.  Mico Mone, pittore, scultore eccellente, d’origine albanese ma ormai, artista del mondo, ha esposto, con notevole successo , nella capitale francese, Parigi, nel cuore di Saint Germain de Prés,  in una elegante Galleria,i alla presenza del Console Generale  d’Italia la dott.ssa Emilia Gatto che ha ammirato le opere di Mico Mone ed il suo prestigioso , elegante e corposo catalogo.

MICO MONE E LA CHIAMANO PACE FOTO OPERA

L’eccellenza nell’arte di Mico Mone, gia presentato dall’Accademia Euromediterranea delle Arti in altre mostre come quella di Bruxelles nel 2016, sta nel fatto che la sua pittura affonda le radici nella tenacia nella padronanza tecnica dell’artista , nella capacità di mescolare i colori di assegnare le giuste nuances cromatiche ai soggetti da lui rappresentati, chiaro-scuri e luci ed ombre magnifiche che conferiscono una luce particolare all’opera in una perfetta armonia d’insieme. Una pittura complessa, non semplice ed una scultura straordinaria che mostra una mano sapiente che guida l’azione nel determinare forme e volumi.Si potrebbe  trovare anche un raffronto letterario nella Letteratura italiana in Ariosto che vedeva con occhi di straordinaria fantasia il reale.

Ogni scena, per Mico Mone , ha il suo retroscena, include un’idea pregressa ed un notevole messaggio d’amore o di passione, sentimenti che declinano valori universalmente riconosciuti.; la magia dell’invenzione pittorica o scultorea si accompagna alla naturalezza, alla semplicità che è frutto di un complessa e profondo studio dell’arte e delle tecniche. La sua pittura, la sua scultura è teatro di immagini, un proscenio in cui  si avvicendano personaggi che raccontano le loro storie vissute.

FOTO MICO MONE LA RAGAZZA DELLE ONDE OLIO SU TELA 2006

La mostra di Mico Mone,  a Roma Capitale,  nell’antico palazzo del XVI secolo all’interno dello Stato del Vaticano , dopo Parigi, ha ospitato lo scultore e pittore; a lui è stata consegnata la Targa d ‘onore e di merito che l’artista non aveva potuto ritirare a Parigi, per impegni lavorativi all’estero; era presente a Roma, il notissimo soprano internazionale Chiara Taigi che ha consegnato unitamente a illustri rappresentanti d ‘onore come il dr Alessandro D’Orazio, il prestigioso ed ambito riconoscimento internazionale  allo scultore pittore albanese, presente, con la famiglia, per la felice occasione di premiazione. Il pittore della luce e delle sculture “ vive” e dinamiche sarà ancora in mostra successivamente, in prestigiose Gallerie di Parigi e probabilmente al Museo Nazionale Champs Elysees di Parigi, alto patronato Presidente Hollande e successori, al Salon d ‘art fondato da Renoir  nel 2018.

Il suo catalogo  di Mico Mone è presente nelle più importanti Gallerie di Parigi ed è inserito nella Biblioteca del salotto culturale letterario d’arte del Pavillon de la Reine, noto Hotel  del Lusso, di Place de Vosges, a pochi passi dalla casa di Victor Hugo.# critic of fine arts and journalist president accademia euromediterranea  delle arti, teacher Hights Schools, Prix Cartagine…

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