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- di Gennaro Galdi -

Bruxelles. Si conclude dopo diversi mesi, con notevole successo, la mostra d' arte nella capitale europea, al centro, nel cuore del Sablon. Artisti di elevato spessore come il maestro Enzo  Napolitano,  pittrici di valore come Rosetta Giombarresi,  Nunzia Pappalardo, Marzio Gabrielli, Giuy Curro' e Carlotta Rosso degna allieva della Mantegna. Direttore artistico  La giornalista Garcìa. Critico d' arte proponente e presentatrice della mostra la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo,  critico  operante in campo internazionale. Prossima mostra a Parigi il 24 giugno e un' altra ancora l'1 luglio nello Spazio  Galleria di fronte all' Università  della Sorbona, in pieno Saint Germain de prés presentati, gli artisti, dalla stessa Maria Teresa Prestigiacomo.  Anche Lydia Canclaux francese,  sarà  presente a Parigi  l' 1'

-7 luglio, con le sue opere, dopo il successo a Catania, Taormina e Messina dove il 25 marzo al Museo Regionale ricevera' il Primo Premio Celi Mediterraneo Prima Edizione e la sua opera sarà  esposta al Museo Regionale in compagnia di Caravaggio.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Abbiamo veicolato una splendida iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera comunicataci da Giulio Bailetti docente di Italiano per stranieri

( L'Iniziativa è stata sponsorizzata dalla Società Dante Alighieri Monaco di Baviera e.V.)


Da Giulio Bailetti:"Ci siamo collegati in 9, 3 dal'Italia e cioè da Roma, da Alghero (Sassari) e da vicino a Soriano nel Cimino (Viterbo) e 6 dalla Germania, di cui 5 da qui da Monaco, con provenienza da Livorno, da Napoli, da Battipaglia (Salerno) e da Roma 2 ed una da Nürtingen (Stoccarda) con provenienza da Roma.

- Emilia di Roma, ma da qui da Monaco, ci ha prima letto:

"Prova a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto da un nulla salmastro.
Hai visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce e ritorna."

Poi ci ha spiegato:
"È la poesia più famosa del poeta polacco Adam Zagaiewski, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
Adam Zagajewski era nato nel 1945 a Leopoli (Lwów, L’viv, L’vov, Lemberg) e già questo basterebbe per un trattato: nascere a Leopoli nel 1945 significava nascere in una città che fino al 1939 era stata polacca, ma attaccata più volte dagli ucraino-sovietici nel 1920 e, naturalmente, dal 1939 al 1944 occupata dalla Wermacht, ma prima ancora, fino al 1919, era stata parte dell’impero Austro-Ungarico con la Galizia e dopo la prima spartizione della Polonia nel 1772; ne sarebbero seguite altre otto fino al 1939.

Poi ci ha letto dal Don Chisciotte della Mancia (Capitolo LVIII) di Miguel de Cervantes:
"Della bellezza che fa innamorare
Mutando discorso, disse Sancio al suo padrone: — Mi ha maravigliato, signore, la sfrontatezza di Altisidora, la damigella della duchessa: deve averla ferita e trafitta crudelmente quello che chiamano Amore, un monello cecolino, a quanto si dice, il quale, con tutto che sia cisposo o, per meglio dire, che non ci veda, se prende a bersaglio un cuore lo coglie, per piccolo che sia, e lo passa da parte a parte con le sue frecce. Ho sentito dir pure che contro la verecondia e il riserbo delle fanciulle si spuntano e ottundono le amorose saette; ma in questa Altisidora pare che si aguzzino piuttosto che spuntarsi.
— Pensa, Sancio — disse don Chisciotte, — che l'amore non ha riguardi né serba limiti di ragione nel suo procedere, ed è della stessa natura della morte: ché tanto assale gli alti palagi dei re quanto le umili capanne dei pastori; e quando prende pieno possesso di un'anima, la prima cosa che fa è toglierle il timore e la verecondia; e perciò, non avendone, Altisidora dichiarò le sue brame, che ingenerarono nel mio petto impaccio anziché pietà.
— Crudeltà degna di menzione! — disse Sancio. — Ingratitudine inaudita! Io di me posso dire che mi avrebbe vinto e assoggettato la più piccola sua parola amorosa. Figlio d'una troia, ma che cuore di marmo, che viscere di bronzo, che anima di cemento! Ma io non so pensare cosa mai ha veduto in vossignoria quella damigella, da vincerla e assoggettarla così: quale leggiadria, quale vivacità, quale graziosità, quale bella faccia, sì che ciascuna di queste doti per se sola o tutte insieme dovessero innamorarla; perché davvero davvero molte volte mi faccio a guardare vossignoria dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello della testa e vedo cose più fatte per spaventare che per innamorare. Ed avendo io sentito anche dire che la bellezza è la prima e principale qualità che fa innamorare, dal momento che vossignoria non ne ha proprio, io non so di cosa s'è innamorata la poveretta.
— Considera, Sancio — rispose don Chisciotte, — che ci sono due specie di bellezza: una dell'anima e l'altra del corpo; quella dell'anima spicca e si rivela nell'intelligenza, nell'onestà, nel procedere decoroso, nella generosità e nella buona educazione; tutte le quali doti si contengono e possono trovarsi in un uomo brutto. Or quando mira a questa bellezza e non a quella del corpo, l'amore di solito germoglia impetuoso e più forte. Io, Sancio, vedo bene che non sono bello; ma so anche che non sono deforme; pertanto, per un uomo dabbene basta il non essere un mostro per essere amato, purché possegga le doti dell'anima che t'ho detto."

Grazie Emilia, la saggia!


- Britta di Hanau (Francoforte), ma da vicino Soriano nel Cimino ci ha letto questi tre illuminanti estratti:
"Albert Einstein

I mezzi di comunicazione di massa, la stampa, la radio hanno portato all’asservimento di corpi ed anime ad un’autorità strategica mondiale. E in ciò sta la principale fonte di pericolo per l’umanità. Le moderne democrazie mascherano regimi tirannici; utilizzano i mezzi di comunicazione di massa come strumenti di disinformazione e di stravolgimento delle coscienze degli uomini. Nelle condizioni attuali, i capitalisti privati controllano inevitabilmente in modo diretto o indiretto, le principali fonti di informazioni. Per cui è estremamente difficile, e nella maggior parte dei casi impossibile, che il singolo cittadino possa arrivare a conclusioni oggettive e avvalersi in modo intelligente dei propri diritti politici. La minoranza, la classe dirigente attuale, possiede la scuola, la stampa e di solito anche la Chiesa. Questo consente loro di organizzare e influenzare le emozioni delle masse e di farle diventare un proprio strumento.

Pier Paolo Pasolini

Finché l’uomo
sfrutterà l’uomo
finché l’umanità
sarà divisa
in padroni e servi,
non ci sarà
né normalità né pace.
La ragione
di tutto il male
del nostro tempo
è qui.

Bertolt Brecht :

La guerra che verrà
non è la prima. Prima di
questa
ci furono altre guerre.
Quando finí l’ultima
ci furono vinti e vincitori
Tra I vinti la povera
gente
moriva di fame.Tra I
vincitori ugualmente,
moriva di fame la
povera gente."

Grazie Britta, la nostra coraggiosa e unica tedesca!


- Romina di Roma, ma da Nürtingen, dal suo diario ci ha letto del suo vagare tra le case delle donne:
"11 marzo 2021
Partenza da Schwäbisch Gmünd alle ore 08:42. Ieri le signore della Casa mi
hanno comunicato il prezzo del biglietto, tra €89,90 e €130,60, sottintendendo che
dovrei provvedere all'acquisto, come già avvenuto per il biglietto del treno
precedente. Rimasta basita, ho comunicato loro di non avere più un centesimo.
Finalmente hanno deciso di provvedere. Mi hanno comunicato gli orari di partenza, di
cambio di treno e di arrivo a Berlino centro, visto che nessuna di loro mi
accompagnerà. Per concludere mi hanno consegnato un foglio su cui sono appuntate
delle frasi in tedesco che devo osservare:
( traduzione)
1. andare alla Caritas
2. chiamare Berlino Caritas numero di telefono (che inizialmente mi viene dato
errato). Se il treno avesse subito ritardo, oltre le ore 15:30, avrei dovuto
chiamare un secondo numero di telefono e passare la notte in albergo.
3. farmacia per test corona "io ho un posto alla Caritas".
4. Punto dell’incontro, appuntamento.
Quindi, da come è scritto e da come mi è stato spiegato da Frau S., arrivata alla
stazione sarebbe stato tutto molto semplice. Si è rivelato esattamente il contrario!
Arrivo alla stazione centrale di Berlino alle 14:52 e chiamo come da programma. La
signora che mi risponde, la mia assistente sociale, inizia a parlare un veloce tedesco.
Inutile comunicarle in tedesco che non capisco. Alla fine intendo che devo cercare
una strada di cui mi dice velocemente il nome. Dopo molto tempo riesco a farle capire
che deve sillabarmelo anziché vomitarmelo cinque volte di seguito. La Bundeshalle,
ecco il nome della via e con tanto di civico, 92.
Quindi, con tre borsoni pesanti contenenti i documenti, qualcosa per vestirmi ed il necessario per lavarmi, acquistati con gli ultimi soldi a disposizione e quattro ernie al collo, me la dovrei cercare ed arrivarci senza conoscere né la lingua né la città. Dopo dovrei cercare questa benedetta farmacia che immaginavo fosse nei pressi della fermata della metro. La signora mi fa anche capire che devo arrangiarmi e che nessuna di loro verrà in mio soccorso. Inutile dirle che. da quanto ho appreso, la farmacia è molto lontana. Nonostante che io le comunichi le mie difficoltà, lei non mostra interesse e chiude la telefonata.
Mi armo di pazienza, mi ricarico tutti bagagli sulle spalle e cerco un posto di polizia
con la speranza di ricevere aiuto. Nel mio tedesco sbagliato, fatto di pochissime
parole, presento la mia situazione al poliziotto, ma nulla da fare. Il poliziotto mi indica la biglietteria, dove chiedere informazioni. Pensavo che la polizia tedesca fosse
sensibile a problemi come il mio. Mi sono dovuta ricredere.
Esco all'esterno della stazione e, disperata, inizio a chiedere alla gente aiuto, sperando che qualcuno si impietosisca. Dopo circa 10 minuti un uomo si ferma e mi spiega che è impossibile andarci a piedi, perché la farmacia è molto lontana e mi porta ad un ufficio informazioni, dove posso chiedere meglio quali mezzi dovrò prendere. Per fortuna l'operatore parla un po' di spagnolo. Ci si intente e mi stampa un foglio con le indicazioni dei mezzi e dove scendere.
Inizia a far freddo e già mi vedo a trascorrere la notte per strada da sola e senza
cibo. Leggo il foglio e capisco che devo rientrare nella stazione, cercare un treno,
prenderlo per qualche fermata, poi scendere, cercare una metropolitana per arrivare
all'inizio di quella Bundeshalle. Chiedo subito dove posso acquistare il biglietto. Mi
indicano una macchinetta automatica. E lì di nuovo il panico! Non capendo il tedesco
per me tutto è molto complicato, perché non trovo la scelta della lingua.
Sono già le 15:41. Richiamo il mio riferimento della Caritas e provo a supplicarla di mandare qualcuno a prendermi, ma inutilmente. Mi dice anche che in 5 minuti potrei arrivare sul posto a Zoologhisce o un qualcosa del genere. Non so neanche di cosa parli. Infatti mi dico...e ora? Un altro nuovo indirizzo? Me ne frego del biglietto. Chiedo ad un passante dove si ferma il treno, indicando il nome sul foglio e, intuita dai suoi gesti la direzione, corro a prenderlo. Scesa, inizio a cercare la metropolitana fuori dalla stazione Berlin Zoologischer. Chiedo ancora e la seconda persona mi dà la correttaindicazione. Scendo le scale per raggiungere la fermata e richiedo per la direzione.
Vedo un uomo non più giovanissimo, con passo deciso ed elegante, che mi ispira fiducia. Mi avvicino per chiedere la direzione. Lo chiamo e per fortuna parla un poco di spagnolo. Vedendomi in difficoltà già con i soli bagagli, si mostra preoccupato e prova ad aiutarmi. Gli spiego in breve che sono fuggita da mio marito e lui, con qualche parola un po’ colorita di disappunto, mi aiuta a fare anche il biglietto alla macchinetta automatica che logicamente di nuovo non aveva l'opzione di scelta della lingua. Pago e lo ringrazio per l'estrema gentilezza."

Grazie Romina per le tue peripezie! Ma continua.


- Daniele da Roma ci ha letto da Come vi piace, Jacques,
Atto secondo, Scena settima. (Shakespeare):

"Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite come le loro entrate, e nella vita ognuno recita molte parti, ed i suoi atti sono sette età. Prima, l'infante che miagola e vomita in braccio alla nutrice. Lo scolaro poi, piagnucoloso, la sua brava cartella, la faccia rilucente nel mattino, che assai malvolentieri striscia verso la scuola a passo di lumaca. E poi l'innamorato, che ti sospira come una fornace, e in tasca una ballata tutta lacrime sopra le ciglia della sua adorata. Poi, un soldato, armato dei moccoli più strambi, un leopardo baffuto geloso dell'onore, lesto di mano, pronto a veder rosso, che va a cercar la bubbola della reputazione persino sulla bocca d'un obice. E poi il giudice, con un bel ventre tondo, farcito di capponi, occhio severo, barba ritagliata a regola d'arte, gonfio di sentenze e di luoghi comuni: e in questo modo recita la sua parte. L'età sesta ti muta l'uomo in magro pantalone in ciabatte, le lenti al naso, la borsa sul fianco, e quelle braghe usate da ragazzo, ben tenute ma ormai spaziose come il mondo per i suoi stinchi rattrappiti, e il suo vocione da maschiaccio che ridiventa un falsetto infantile, un suono fesso e fischiante. L'ultima scena infine, a chiuder questa storia strana, piena di eventi, è la seconda infanzia, il mero oblio, senza denti, senz'occhi o gusto, senza niente."

Grazie Daniele per questa impietosa descrizione del nostro crudele destino.


- Jessica di Battipaglia, ma da Seefeld vicino a Monaco, ci ha prima letto questo bel frammento di Chourmo di Jean Claude Izzo:

„Dal cielo al mare, era un'infinita varietà di blu. Per il turista, quello che viene dal nord, dall'est o dall'ovest, il blu è sempre blu. Solo dopo, quando ci si sofferma a guardare il cielo e il mare, ad accarezzare con gli occhi il paesaggio, se ne scoprono altre tonalità: il blu grigio, il blu notte e il blu mare, il blu scuro, il blu lavanda. O il blu melanzana, nelle sere di temporale. Il blu verde. Il blu rame del tramonto, prima del mistral. O quel blu così pallido, quasi bianco.“

Poi ci ha letto L'altro di Eugenio Montale (tratto da"Satura")

"Non so chi se ne accorga
ma i nostri commerci con l'Altro
furono un lungo inghippo. Denunziarli
sarà, più che un atto di ossequio, un impetrare clemenza.
Non siamo responsabili di non essere lui
né ha colpa lui, o merito, della nostra parvenza.
Non c'è neppure timore. Astuto il flamengo nasconde
il capo sotto l'ala e crede che il cacciatore
non lo veda."

Grazie Jessica per queste tue attuali letture.


-Mario da Alghero ci ha letto queste sue recenti invettive:

"FINITELA ! Finitela con la guerra! Con la minaccia della bomba!
Finitela...state rovinando anche le nuove generazioni. A me avete rovinato l’esistenza, già da ragazzino. Ci si è messa la pseudo religione delle profezie, come ai tempi di Giona: convertitevi, ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!…E lì paura e notti insonni con gli occhi sbarrati in attesa del bagliore, del boato immane, della fine e del buio perenne…
Per decennici ci siamo sorbiti i Blocchi contrapposti USA e URSS con la minaccia della bomba atomica. E nel sottofondo: convertitevi, ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!. Caduto il Muro, neanche il tempo di respirare, ecco la paura che la bomba finisse nelle mani sbagliate…le vostre mani invece…Ora con la questione dell’Ucraina avete ripreso la nenia profetica di morte: ancora quaranta giorni…76 anni con questa canzone lugubre
Poveri ragazzi…Notti e giorni di paura… Ma buttatela sta bomba! Buttatela e facciamola finita! Oppure smettetela una volta per tutte con le minacce… O meglio, fatela finita di terrorizzare il mondo, andate nella Fossa delle Marianne e buttatevi voi e la bomba e la finite di rompere!

RICONOSCERE I SEGNI DEI TEMPI- Raccomandazione del Vaticano II-
(Chiusura l’otto dicembre del 1965- Io c’ero!)
Le Ideologie, La Politica, la Religione, Lo Sport, hanno in nuce il Fanatismo. Quando quest’ultimo prevale, l’altro non viene più percepito come tuo simile. Nell’agonismo l’avversario è considerato un nemico da abbattere, con qualunque mezzo, anche con lo spargimento di sangue.
Il passo ulteriore dei fanatici, al grido di “Dio è con noi”, oppure “La verità è con noi”, “il Progresso è con noi”, oppure ancora “L’emancipazione è con noi”, è la formazione di gruppi chiusi, più o meno segreti…Avantieri le unioni dei privilegiati del clero e della nobiltà, ieri la P2, oggi la Partitocrazia e la Lobby gay. SEMPRE comunque il FANATISMO!
RICONOSCI I SEGNI DEI TEMPI, ALTRIMENTI…TI MANGIANO."

Grazie Mario, siamo in guerra e ti sei presentato infatti con l'elmetto.


- Antonio di Napoli, ma da qui da Monaco, ci ha naturalmente parlato della sua città. Così:
"Napoli, città porosa

Superfetazione oppure porosità o compenetrazione?

Da uno scritto di Leonardo Distaso, Professore di estetica all'Università Federico II.
Definizione di superfetazione in architettura :
Nell’edilizia storica costituiscono superfetazioni tutte le addizioni recenti all’edificio che ne diminuiscono la coerenza e la leggibilità rispetto al suo assetto originario. Si devono considerare recenti le addizioni successive alla seconda guerra mondiale. Si deve considerare assetto originario dell’edificio quello assunto ad esito di tutte quelle stratificazioni storiche che, in un corretto intervento di restauro, devono essere conservate e documentate.
Osservazioni del filosofo tedesco Walter Benjamin su Napoli.

Walter Benjamin fa una giusta osservazione riguardante
la perentoria presenza del cattolicesimo che, nelle strade e nello spirito
popolare napoletani, è ben più appariscente che a Roma, città il cui
tessuto sociale è più laico e disincantato di quello napoletano.
Gli elementi della compenetrazione, insieme a quello di porosità, costituiscono la griglia concettuale che Benjamin utilizza per restituirci la sua idea di Napoli:
compenetrazione e porosità che costituiscono il nucleo di quell’immagine
della città moderna in grado di cogliere alcuni paradigmi chiave della modernità in generale.
Benjamin ci mostra nella vita napoletana la profonda compenetrazione del giorno e della notte, del giorno festivo e del giorno feriale, del silenzio e del frastuono,
della strada e della casa, quale tessuto che ne caratterizza gli aspetti quotidiani.

-Si evita ciò che è definitivo, formato. Nessuna situazione appare come essa è, pensata per sempre, nessuna forma dichiara il suo ‘così e non diversamente.-

Il non definitivo e il non formato per sempre, colpisce lo sguardo di
Benjamin, un non so che di non finito che continuamente appare e scompare nell’orizzonte visivo senza reclamare il conflitto – là dove nulla appare finito e concluso e dove è «difficile distinguere le parti dove si sta continuando a costruire da quelle ormai già in rovina»–
Egli però non si arresta alla superficie visiva, ma riconduce queste percezioni al senso dell’agire e alla vita quotidiana deinapoletani, che osserva utilizzando il metodo micrologico per rintracciare nel quotidiano quelle polarità dialettiche che altrove sarebbero
inconciliabili.

La porosità dell’architettura riflette, perciò, la porosità della vita:
tratti che si incontrano nella passione per l’improvvisazione che rendono
incerta ogni forma, negli spazi che vede diventare teatro popolare,
nel circolare raggiante della musica per le strade vissuta come residuo
del passato giorno festivo e insieme preludio del successivo.

Anche Goethe era stato travolto dal vortice quotidiano della folla, dall’infinita
varietà dei piccoli commerci, dal ciarpame degli ambulanti, dal godimento
accidioso, dalla bella presentazione delle merci – la mostra del
pesce, delle carni, della frutta – e dal buon gusto nel mangiare.
L’esperienza di Goethe fu quella di chi rimbalza di continuo -tra le
manifestazioni della natura e quelle dei popoli- in piena partecipazione
del mondo e della sua vita: le sue osservazioni sulla vita popolare
trovano continuo rifugio nell’accoglienza dei nobili e degli intellettuali
incastonati sul terreno della città plebea.
L’esperienza della passeggiata
tra la folla è caratterizzata dalla presa di distanze da essa: -Il trovarsi in mezzo a una massa così innumerevole e perennemente agitata è straordinario e insieme salutare
[…] In tanta ressa e animazione mi sento perfettamente tranquillo e
isolato-. Goethe attraversa la folla carica di ebbrezza senza riconoscere
più in se stesso quel carattere e quelle abitudini proprie del suo comportamento nordico: O eri matto prima, oppure lo sei adesso.

Quel bel Ginepro di Vittoria Colonna (1490-1497)
Sulla morte del marchese di Pescara (Francesco d’Avalos)

Quel bel ginepro, cui dintorno cinge
Irato vento, che né le sue foglie
Sparge, né i suoi rami apre, anzi raccoglie
La cima, e tutt'n se stesso si stringe;

Qual sia l'animo mio, donna dipinge,
Che fortuna combatte, e non si scioglie
Dall'alte cure ed onorate voglie:
E chi vincerlo pensa, addietro spinge;

Perché sicuro, sotto i gran pensieri
Ristretti di quel sol ch'ama ed adora,
Vincitor d'ogni guerra altero riede.

A quell'arbor natura insegna i fieri
Nemici contrastar; ed in me ancora
Ragion vuol che nel mal cresca la fede."

Grazie Antonio anche per gli indelebili ricordi d'infanzia, di cui ci hai parlato a braccio, che non hai però inserito in questi tuoi testi.


- Sergio di Livorno, ma da qui da Monaco, ha continuato così a parlarci della razza:
"I germi del mito della razza.

Come ho avuto modo di esplicare nel secondo capitolo, la società romana
non conteneva il mito della razza, ma altri miti.
Una forte componente sociale della Antica Roma agli inizi era
la diversità.
È vero che Roma conquistava territori e popoli, ma assimilava anche
alcune caratteristiche di questi, cultura, modi di pensare,
forme sociali ecc.
Tipico esempio sta nella assimilazione del popolo Etrusco. I romani non
distruggevano totalmente le popolazioni, ma cercavano di inglobarli
nella loro area di dominio. Avevano bisogno di uomini, schiavi/e,
lavoratori nei campi,nelle miniere, militari e cosi via.
Per questo davano la possibilità anche ai popoli conquistati di
emergere, di progredire.
Tarquinio un re di Roma era etrusco,comandanti di legioni erano barbari,
stranieri diventavano politici. Chiaro che imponevano la loro visione e
il comando.

Sempre parlando degli Etruschi, in particolare delle donne, mentre la
donna etrusca era libera, partecipava alle riunioni politiche, si univa
con altri uomini, veniva rappresentata sdraiata accanto al marito, la
donna romana era rappresentata con due bambini tenuti in braccio.
La tipica matrona romana, fattrice di figli e sottomessa al marito.
Qui si inizia a vedere un accenno al mito della razza e della
superiorità della società romana.

Ma un altro mito si insinua e porta Roma alla decadenza.Il mito della
figura dell imperatore come dio supremo e vincitore. Regolarmente
nelle provincie, venivano inviati uomini di esperienza con grande
retorica che esaltavano le gesta dell imperatore, il compleanno dell
imperatore, le conquiste e cosi via. Riasssumendo possiamo affermare
che Roma una volta diventata troppo grande, l avvento della religione
cristiana in particolar modo nelle regioni lontane, l`imperatore non era
visto come un dio, ma un despota. Roma succhiava le risorse della terra,
pretendeva tributi, soldati, schiave, in nome della superiorità.
Qui nasce il germe del mito della razza, che non avrà modo di
progredire per la caduta dell impero.


L’origine religiosa del mito del sangue.

Nelle religioni indoeuropee e nel Cristianesimo, il sangue diventa
elemento quintessenziale ovvero l’essenza originaria, caratterizzante e
“divina” dell’uomo: così accade secondo la religione indù, secondo quale
Kali, dea nera e sanguinaria, esige sacrifici umani; così accade anche,
per esempio, secondo il dogma della transustanziazione oppure nel mito
del Sacro Graal, coppa che avrebbe raccolto il sangue di Cristo e che
sarebbe stato custodito nel tempo dai Templari, per mezzo dei quali
avrebbe poi raggiunto l’Europa e sarebbe stato custodito dalla dinastia
francese carolingia (la vera nobiltà dal sangue blue).

Certamente non è un caso che già nella Genesi, il peccato abbia luogo a
causa del delitto di sangue di Caino contro Abele e che la colpa sia
segnata da uno stigma comminato da Dio sulla fronte di Caino.
Né deve meravigliare che un altro brano della Genesi, quello della
cosiddetta ubriachezza di Noé, sia stato utilizzato nel tempo come
giustificazione teologica sia della distinzione delle razze sia della
natura dell uomo.
In questo passo della Bibbia si troverebbe giustificata la differenza
fra la discendenza degli uomini, originata dai tre figli di Noè:
Sem (gli asiatici),Cam (gli africani) e Jafet (gli europei).
Genesi, 18-28 (Testo CEI2008)

In realtà, le Scritture non sono l’unico libro che si richiama a un
mito di questa fattura. Per esempio, si potrebbero osservare le
decorazioni tombali egizie ispirate al Libro dei Cancelli e datate
intorno a 1100 anni fa.
Fra le anime che aspettano di accedere all’oltretomba gli esperti
riconoscono i tratti tipici di quattro gruppi umani, identificati come
egiziani, asiatici, libici e nubiani."

Grazie Sergio di questo tuo scavare e ricercare.


- Io di Roma, ma da qui da Monaco, ho letto:

"ELOGIO DELLA SOBRIETÀ E DELLA FRUGALITÀ

Per esempio non ti senti mai pesante e depresso. Non puoi. Sei troppo impegnato a galleggiare. Quindi sei sempre leggerissimo.
Nessuno ti sfrutta. Non possono. Manca l’oggetto necessario a tale azione. Se qualcuno ti parla è sicuro almeno che non vuole di preciso una cosa da te.
Del fastidioso sentimento dell’invidia poi, nemmeno a parlarne. Ed è molto bello vivere senza alcuna invidia. Scende ed a volte anche sale una gran pace.
Se sei creditore, diciamo che i tuoi debitori non tiferanno troppo, affinché tu ti mantenga sano e felice in vita. Si percepisce piuttosto distintamente spesso della rabbia e perfino dell’astio attorno. E questo non fa bene.
Se sei debitore, i creditori si preoccupano invece di te e delle tue condizioni. C’è tanto affetto e tanta solidarietà intorno. La qualità della vita di certo ne guadagna.
Hai un buonissimo rapporto con gli immigrati, per fare un altro esempio. Con te loro si aprono e vieni a sapere tante cose belle e vere, di cui si sa sempre troppo poco. Tu resti un indigeno sì, ma sei anche un po’ come loro.
Non c’è poi sicuramente nessuno concentrato sulla tua successione per causa di morte. Manca infatti il patrimonio ereditario. E quest’assenza facilita e semplifica di molto tutti i tuoi bei rapporti, anche quelli familiari.
Se sei povero ma distinto poi, comunichi bene anche con i ricchi. Loro apprezzano molto la compagnia di qualcuno che finalmente non li invidia affatto. Con te si rilassano un poco e gli fa pure di sicuro tanto bene.
Il lavoro ce l’hai e ti piace. Certo, non ci fai dei gran soldi. Non vendi infatti semplici cose o determinati servizi, quanto piuttosto un approccio alla vita, difficile da valutare e quantificare correttamente.
Ma tant’è. (25 aprile 2011)

Le cose non dette

Le cose non dette sono quelle che poi contano.
Le cose non dette sono quelle da scoprire
se vuoi muoverti ed andare.
Le cose non dette sono quelle su cui lavorare.
Le cose non dette sono quelle che più fanno male
se le rimuovi
o anche se le lasci lì stare.
Le cose non dette sono quelle del retroterra.
Le cose non dette sono quelle che reggono tutta la costruzione.
Le cose non dette sono quelle accumulatesi.
Le cose non dette sono macigni
formatisi piano piano
progressivamente.
Poi diventano mostruosi scogli.
Le cose non dette sono quelle che non ti lasciano più
né andare, né stare."

Grazie dell'attenzione ed alla prossima

giulio





INCONTRO DI LETTERATURA SPONTANEA venerdì prossimo 25 marzo 2022 dalle 19 alle 21 a Monaco di Baviera su skype

(Iniziativa sponsorizzata dalla Società Dante Alighieri Monaco di Baviera e.V.)

(Se non l’avete già fatto, mandatemi per favore il vostro indirizzo skype, il mio è come l'e-mail, così che vi possa aggiungere al gruppo)

La necessità di raccontarsi agli altri e di essere ascoltati diventa sempre più importante di giorno in giorno. Se hai una poesia, un piccolo racconto o anche un pensiero, un sogno o un’idea, che vuoi leggere o raccontare, vieni che sarai la/il benvenuta/o. In pratica se vorrai, ci racconterai qualcosa di tuo o di altri, ma scelto da te. Poi riceverai spesso in cambio anche altri venti racconti o storie. Quindi ti conviene comunque. Le testimonianze e le storie di tutti sono importanti e hanno dignità. Esprimersi, ascoltare e conoscersi fa comunque bene. Nel primo giro della tavola rotonda ci si presenta e poi negli altri giri si portano i propri contributi all'incontro. Prepariamone almeno due, se possibile. I dibattiti non sono molto graditi.

Alcune raccomandazioni per favore:

- attenzione ai rumori molesti del microfono,

- allontanare il telefonino ed altri apparecchi elettronici ecc... dal microfono,

- spegnere il microfono, quando gli altri parlano,

- alle 19 si comincia. Cliccate, anche se non sentite la chiamata, che in caso di molte persone non si sente,

- colleghiamoci puntuali e sentiamo così anche le presentazioni di tutti gli altri,

- raccontiamo storie brevi e leggiamo lentamente a voce alta, per facilitare la comprensione.

Un invito particolare a partecipare e a non sottovalutare quest’iniziativa va agli italiani di qui, ma anche a quelli in Italia, che hanno già pubblicato. La vostra presenza naturalmente ci arricchirebbe molto e credo che sarebbe in fondo anche interessante per voi.

Ancora un'ultima preghiera: se credete nel presente e nel futuro di quest’iniziativa, segnalatela e condividetela per favore nei vostri gruppi di riferimento. Grazie!

Un caro saluto Giulio Bailetti



- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Il meraviglioso  Palazzo Biscari si apre ad un generoso tributo a Franco Battiato, un appuntamento  da non perdere.

Il progetto ha lo scopo di raccontare, attraverso l’arte, la musica e i testi, la vita, la persona e il pensiero del cantautore etneo Franco Battiato. Vuole essere un tributo e non un compianto alla grande figura, influenza, musica e vita, non solo artistica, dell’artista da poco scomparso.

Per maggiori dettagli e informazioni sul progetto Omaggio a Battiato si rimanda al sito web www.omaggioabattiato.it o alla pagina www.facebook.com/omaggioabattiato.

Associazione Culturale Art Evolution

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Phone: +39 331 11 03 977

Facebook: @omaggioabattiato

Instagram: @omaggioabattiato

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Domenica 27 marzo alle ore 20:30 presso Palazzo Biscari di Catania, l’Associazione Culturale Art Evolution presenterà l’evento “Orizzonti Perduti”, un viaggio a ritroso nel tempo, un percorso musicale e narrativo che superando correnti gravitazionali farà vibrare l’essenza artistica di Franco Battiato. Prendendo spunto dall’omonimo album, dove il tema autobiografico del ricordo si interfaccia alla critica del mondo occidentale, lo spettacolo viaggia su due binari che si intrecciano fra il racconto dei momenti determinanti della sua carriera artistica e i brani e le composizioni musicali che ne hanno segnato la stessa nonchè la sua ricerca spirituale. Gli arrangiamenti per pianoforte, violino e chitarra acustica per cui lo spettacolo è stato pensato, se da un lato avvicinano lo spettatore quasi a toccare con mano ogni singola nota eseguita, dall’altro ne esaltano a pieno la poesia lirica e musicale. L’ensemble è composto da Giuseppe Guarnieri al pianoforte che ne ha curato anche l’orchestrazione e gli arrangiamenti, Teresa Lombardo al violino solista, Alessandro Romano alla voce e alla chitarra acustica e Giovanni Peligra alla narrazione. Lo spettacolo, in scena ormai da sei anni a questa parte, anni durante i quali ha avuto una sua naturale evoluzione stilistica, oggi acquista anche un valore emozionale in più dopo la scomparsa di Battiato. Difatti vuole continuare a mantenere lo spirito per il quale è nato, ossia essere un tributo e non un compianto alla grande figura, influenza, musica e vita, non solo artistica, di Franco Battiato. L’ideatore e promotore del progetto Giuseppe Guarnieri dichiara: “Entreremo in contatto col Battiato degli anni più interessanti e fecondi, gli anni della consacrazione al grande pubblico e della comparsa del fenomeno artistico sui generis che è stato. Riscopriremo che quegli orizzonti perduti si possono ancora ritrovare grazie a quella musica, la sua, che nella memoria e nella previsione evocati, ci avvicina e apre a mondi lontanissimi”.

Veronica Guarrera

Responsabile Comunicazione e Stampa

Associazione Culturale Art Evolution

Il Tempo è galantuomo !! Lo avevamo detto e ribadito non per sterile polemica o contrapposizione ma argomentando sulla fattibilità dell'opera che ovviamente stenta a decollare per MACROSCOPICO ERRORE DI PROGETTAZIONE.

Agli smemorarti ripropongo mie note. Si aspettano commenti nel MERITO delle argomentazioni e criticità esposte

                                                       Personalmente per il sig. Ministro on. Danilo Toninelli

 

                                                           On. Francesco Duva Capogruppo parlamentare

                                                         Movimento politico 5 Stelle        

    

 

 

Oggetto: Lavori di Costruzione della Piattaforma logistica intermodale Tremestieri con annesso scalo portuale-Primo stralcio funzionale Progetto definitivo. DIFFIDA

 

Ad integrazione della mia relazione tecnica, datata 12 Dicembre 2015- facente parte integrante di questa nota- inviata all’epoca al Governo e riscontrata dal sig. Presidente del Consiglio dr. Matteo Renzi , preciso quanto segue:

-Nell’anno 2002 il Governo ha accolto l’istanza del Comune di Messina tendente ad ottenere un finanziamento straordinario risolutivo alle problematiche causate, sia dalle autovetture e, in modo particolare dai TIR che attraversavano la Città, per recarsi agli imbarcaderi.

-Pero’, il sito proposto dal Comune al Ministero delle Infrastrutture , utile alla costruzione del nuovo Porto, è stato Sonoramente bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici-Organo Tecnico Superiore dello Stato.

Per queste ragioni, l’Amministrazione comunale, ha incaricato una commissione di esperti o meglio presunti tali (ipotizzo pro domo sua!) che ha dichiarato IDONEO lo stesso sito .

 

Infine aggiungo che, dal sito   dell’Ufficio del Genio civile di Messina, ho prelevato dal link Opere strategiche n. 3 note inviate a varie Istituzioni: Soggetto Responsabile della O.C. D.P.C, Impresa COEDMAR, Provveditorato Regionale Opere Pubbliche, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale, Direzione Generale per la Vigilanza sulle Autorita’ Portuali, note tutte a firma dell’ex Ingegnere Capo Leonardo Santoro, precisamente:

-15 dicembre 2015 prot. N. 116869/DAT

-16 dicembre 2015 prot. N.117319/DR

-14.02.2018, Prot. 35221

Queste tre note e, in modo particolare l’ultima, rappresentano una SONORA bocciatura del Progetto stesso.

La circostanza che lo stesso Ingegnere Leonardo Santoro, sia stato trasferito, successivamente all’emissione dell’ultimo parere, ad altro incarico (Direttore generale del CAS- Consorzio siciliano autostrade) è soltanto una …..coincidenza..?

E’ allarmante inoltre la circostanza che la Commissione Tecnica Regionale dell’Assessorato alle Infrastrutture abbia approvato il Progetto a maggioranza ed abbia cassato la Valenza strategica di questa Opera Pubblica…Sic!

Infatti , una Opera pubblica strategica deve avere vita, per almeno 100 Anni!

Domanda: un Porto (definito di importanza vitale per la Citta’) Finanziato con O.C.D.P.C. n. 133/2013 , puo’ non essere strategico?

Auspico pertanto che il sig. Ministro RIVISITI INTEGRALMENTE tutta la fase progettuale, ad iniziare dalla scelta del sito, affidando l’incarico a Tecnici con competenze “SPECIALISTICHE”, provenienti dall’Alta Italia, ipotizzo Ingegneri Ufficiali della Marina Militare, del Genio Militare e del Genio Militare della Marina e del ROS dell’Arma dei Carabinieri.

Questa nota è formulata dallo scrivente come semplice cittadino che crede ancora nel dettato costituzionale, in particolare, l’Art. 97 della Costituzione che sostanzialmente afferma come l’attività della Pubblica Amministrazione debba essere ispirata ai criteri del buon andamento, imparzialità, economicità, trasparenza.

Infine considerato che in capo a Codesto Ministero c’è la Direzione generale per la Vigilanza sulle Autorità Portuali , le Infrastrutture portuali ed il Trasporto marittimo e per le vie d’acqua interne e che in assenza di Statuizione vige sempre il dettato costituzionale ed in particolare il già citato articolo 97 (LA BUONA AMMINISTRAZIONE), il sottoscrittto ing. Carmelo Cascio per i motivi ut sopra

                                                         D I F F I D A

Il sig. Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture on. Dr. Danilo Toninelli a REVOCARE IMMEDIATAMENTE al Comune di Messina la DELEGA del Soggetto Responsabile O.C.D.P.C. n. 133/2013, riportandola in Capo allo stesso Ministero dei Trasporti Marittimi.

La seguente DIFFIDA al sig. Ministro, è inoltrata sempre ai sensi e per gli effetti della Legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni ed anche agli effetti dell’articolo 328 codice penale e norme applicative.    

 

Deferenti ossequi.

Messina 11 dicembre 2018                                 Ing. Carmelo Cascio

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NOTA DATATA 12 Dicembre 2015

Ing. Carmelo Cascio                                

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                                                                                         Presidente del Consiglio dei Ministri

                                                                                            Dr. Matteo Renzi

                                                                                         Ministro delle Infrastrutture

                                                                                            Dr. Graziano del Rio

                                                                                           Ministro dell’Economia prof. Carlo Padoan

                                                                          

       Oggetto:   Porto di Tremestieri - Attraversamento dello Stretto di Messina-              

                           Problematiche e Proposta per evitare “ulteriore” sperpero ( 70 milioni di euro) di danaro

                           Pubblico .Proposta di Commissariamento del Comune di Messina.

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               Con riferimento all’oggetto, nella qualità di cittadino e professionista ( ingegnere ) , sottopongo             all’attenzione delle Autorità in indirizzo quanto segue:

premetto che il Porto di Tremestieri di Messina,   realizzato con i poteri speciali governativi per motivazioni ovvie ,a tutti note, ha mostrato   la sua totale inadeguatezza , presuntivamente.   per le seguenti considerazioni:

La realizzazione di un’ opera pubblica “strategica”   richiede competenze “specialistiche”,   nel senso che, il curriculum professionale dei tecnici progettisti dovrebbe essere   accompagnato da esperienza maturata sul campo.

Nel caso specifico, non sarebbe azzardato affermare che si sarebbe dovuto ricorrere agli Ingegneri navali   della Marina Militare che, quasi certamente, non avrebbero condiviso   il progetto , che è stato realizzato-

Ciò premesso, In vista dell’ampliamento del Porto di Tremestieri, opera   , peraltro, già finanziata ,

formulo le seguenti considerazioni e proposte :

1-      Tenuto conto degli eventi frequenti che ne bloccano il regolare funzionamento (   crollo di manufatti;   insabbiamento, etc….. , è improcrastinabile, valutata l’assoluta inadeguatezza dell’attuale Porto,   a partire   dalla scelta del sito , bloccarne il raddoppio, anche se è in appalto.

       Le navi della “CARTOUR” , tratta Salerno -Messina,   attraccano al molo Norimberga ;   il mare , in prossimità delle due invasature del Porto di Tremestieri,   ha una profondità di appena   cinque ( 5 )   metri   e , per l’effetto ,   le Navi   con un pescaggio superiore ai 5 metri, non possono accedere alle banchine del Porto stesso   SIC !  

Le navi, con pescaggio superiore ai 5 metri come le Cartour (della flotta Caronte Tourist ) ,   -Messina- Salerno - attraccano al molo Norimberga e per raggiungere l’Autostrada, percorrono

la via S. Ranieri : ma il Ponte che insiste sul cavalcavia ed immette il traffico sulla via La Farina, a causa della   sua vetustà , presenta seri   problemi strutturali sul piano della sicurezza e, ciononostante,   quotidianamente deve sopportare   il carico   dei Tir : quest’ultimi , sia quelli diretti al molo Norimberga (Cartour) che   quelli diretti   alla Stazione marittima (approdo utilizzato dalle navi   delle Ferrovie dello Stato   (con –inspiegabile- noleggio alla Società privata Bluferries), per raggiungere lo svincolo autostradale Messina Centro , percorrono il   viale Europa, segmento viario cittadino i cui impalcati   versano in pessime condizioni di sicurezza ,circostanza , ben nota , a chi di competenza   ( Comune e   Genio civile) .

Sembra ovvio evidenziare come   la soluzione definitiva, che si presenta piu’ efficace e meno costosa, risieda nella   realizzazione   di via Don Blasco , opera strategica   per questa   città ,   progettata da un ventennio ma   abbandonata all’incuria volontaria delle Amministrazioni .

Mediante questa opera ,   le Navi attraccherebbero al Porto storico e, attraverso la via Don Blasco, in un primo momento, imboccherebbero   l’asse viario dello svincolo Messina- Gazzi , successivamente, ultimata la stessa via Don Blasco, arriverebbero direttamente allo svincolo di Tremestieri : detto svincolo collegherebbe poi la via Don Blasco con l’Autostrada Messina-   Catania e con   la tangenziale collegata all’Autostrada Messina Palermo.

Per l’effetto , la città si libererebbe di autovetture e TIR, con benefici notevoli sia sul piano economico che sotto il profilo della   regolarità e continuità del servizio   di traghettamento , in considerazione del fatto che il Porto storico non solo ha un pescaggio di oltre 12 metri ma trova riparo dalle sciroccate . attraverso la Falce naturale ed i Monti calabri.

Viceversa, il Porto di Tremestieri   che è situato   molto più a Sud del Porto storico, non essendo protetto dai Monti calabri è un porto “ in mare aperto “   e , quindi , soggetto alle insabbiature ad ogni sciroccata ,evento tragico che si riversa sulla   già caotica viabilità   cittadina, senza contare il carico economico del dragaggio per l’Autorità Portuale .        

Per i motivi esposti   dai quali ritengo che possa   emergere non solo la   realtà   dei fatti che hanno fortemente penalizzato questa città ma anche   la peculiarità del suo territorio ,   auspico, per il bene della collettività,   che il Governo revochi i Poteri speciali trasferiti alle Autorità locali, affidandoli direttamente allo stesso Ministero delle Infrastrutture.

Resto comunque a disposizione per ogni eventuale approfondimento.

Messina 17 Novembre 2015

                   Distinti saluti                                   Ing. Carmelo Cascio

Integrazione.

Ho prelevato oggi dal quotidiano locale “Gazzetta del Sud”   la notizia che il Ministro delle Infrastrutture starebbe firmando il Decreto per il Finanziamento dell’opera.

Riferisco perentoriamente che il progetto non dovrebbe essere finanziato per i seguenti motivi:

1-      Alla distanza di 30 metri dalla Costa il Mare raggiunge una profondità di circa 20 metri;

2-      Fonti molto attendibili (Ingegneri qualificati che conoscono il sito e che hanno redatto Perizie Tecniche) riferiscono che sicuramente a 100 metri dalla Costa (Il Progetto ne prevede la costruzione della Diga) la profondità del mare è di gran lunga superiore ai 30 metri;

3-      In queste condizioni la costruzione di una barriera , per resistere alle fortissime sciroccate che subisce quella zona di mare -peraltro siamo in mare aperto- sarà sicuramente distrutta dalla stessa Forza d’urto del Mare ;

4-      Tutto cio’ considerato mi rivolgo alla massima, cortese attenzione del sig. Presidente del Consiglio e del sig. Ministro auspicando che- nel prendere atto della non fattibilità del Progetto (anche dal punto di vista delle Funzionalità e della   Economicità –Articolo 97 della Costituzione) ne blocchino l’attuazione;

5-      Lo scrivente ha già dimostrato che la soluzione definitiva, semplice e sicura è la costruzione della via Don Blasco (il Progetto è stato già redatto);

6-      Quanto sopra, peraltro, rientra nel dettato Costituzionale, in particolare, l’articolo 97 della Costituzione che sostanzialmente afferma come l’attività della Pubblica Amministrazione debba essere ispirata ai criteri del buon andamento, imparzialità, economicità, trasparenza.

7-      Chiedo, è stata consultata la Guardia Costiera di Messina? Infatti presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti opera il Comando del Corpo delle Capitanerie di Porto –Guardia Costiera, dipendente dal Ministero stesso, quale Corpo specializzato della Marina Militare, Ministero della Difesa, ( la Guardia Costiera ha anche compiti di Polizia Militare- come l’Arma dei Carabinieri) con compiti di Sorveglianza Marittima, Guardia Costiera e del Demanio Marittimo.

8-      Chiedo, è stato consultato l’Ingegnere Capo del Genio Civile di Messina, Organo Tecnico della Regione Sicilia a Messina?

Pertanto lo Stato intraprenda il percorso di una transazione con la Ditta aggiudicatrice dei lavori del Progetto “Raddoppio dello stesso Porto di Tremestieri” cambiando l’oggetto dell’appalto, ovvero: la costruzione della via Don Blasco. Infine non si puo’ non censurare, ancora una volta, la Classe dei Politicanti Messinesi TUTTA , ormai alle strette, fa proclami e lancia attraverso la stampa e le televisioni la propria immagine miope e disattenta per decenni, annunciando interventi improcrastinabili da dare alla collettività che puo’ gridare al ……..MIRACOLO. Tra queste segnalo: il Masterplan –“ AFFARE” da 700 milioni di euro-Zona Falcata, Trasferimento dei Volumi edilizi nelle aree di via La Farina nelle ex zone Zis e Zir. (?)” Etc.

A Messina i Politici tutti (mi riferisco ai Politici di tutti i partiti e di tutte le correnti interne agli stessi partiti) , dall’estrema sinistra all’estrema destra-fingono in pubblico di contrapporsi-ma nel concreto, nell’ombra, sono concretamente alleati . Lo stesso dicasi per quasi tutti i Dirigenti totalmente asserviti alla classe politica. Tutti questi Soggetti, negli anni hanno assaltato la Diligenza…ovvero le Casse del Comune. Il Dissesto finanziario non dovrebbe essere ricondotto a prelievi di Cassa, bensì va ricondotto alla pessima gestione Amministrativa che ha causato gravissimi danni al Comune-innumerevoli debiti Fuori Bilancio- il cui pagamento è stato autorizzato dai vari Consigli comunali che si sono avvicendati. Tutto quanto è scientificamente documentato in atti di diffida depositati, dal sottoscritto all’Urp del Comune di Messina . Tra tutti questi atti, allego i seguenti che formano parte integrante di questa nota , precisamente:

1-Nota del 25 Novembre 2015.Oggetto: Edilizia residenziale Pubblica del Comune di Messina. Bilancio del Comune. Diffida al Sindaco.

2-Nota del 27 Novembre 2015.Oggetto: Bilancio del Comune di Messina. “Affaire B.O.C.” Diffida al Sindaco.

Sarebbe opportuno, invece , che il sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, dr. Matteo Renzi ,valuti l’opportunità di affidare a Commissari di provata capacità, provenienti dal Nord Italia-preferibilmente Trentino Alto Adige- la gestione del Dipartimento Lavori Pubblici ( in particolare, realizzazione delle Opere pubbliche in genere e, in modo particolare quelle Strategiche del Comune di Messina), del Dipartimento Pianificazione Urbanistica- Politiche del Territorio-, Difesa suolo, Piani di Bacino; del Dipartimento Economico Finanziario, del Dipartimento Sport e Politiche del Mare, del Dipartimento Igiene ( l’Assessore all’Igiene, prof. Daniele Jalacqua ha recentemente affermato in un Seminario Organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Messina che la percentuale della raccolta differenziata nel Comune di Messina è pari al 5%...Sic! I rifiuti solidi urbani vengono trasportati nella discarica di Motta S. Anastasia distante circa settanta kilometri dal Comune di Messina. Ogni commento appare superfluo..Sic!); per quanto riguarda la gestione delle Aziende Partecipate pubbliche ( gravissimo deficit economico a fronte di pessimi -per usare un eufemismo- Servizi offerti ai Cittadini).

Il problema sta a monte: Le Regioni. Infatti per salvare l’Italia dal baratro (ormai dobbiamo essere competitivi nel Mondo) è auspicabile attuare una grande Riforma: Abolire tutte le Regioni d’Italia. Infatti il Parlamento ha il Potere legislativo, l’indirizzo ed il controllo sull’attività del Governo. Pertanto i Dipartimenti tecnici regionali, dovrebbero rispondere ed attuare le direttive dei Ministeri competenti per materia. In sintesi efficienza e non sperpero di denaro e leggi fatte dalle Regioni (la Regione Sicilia VINCE il record MONDIALE) dal chiaro sapore clientelare. Esempio: l’Italia puo’ avere 20 Piani regionali per il turismo? Occorre un solo Piano nazionale coordinato!

Mi chiedo, abbiamo bisogno di 20 Consigli Regionali, con funzioni di Assemblee Legislative?  

Si allega nota inviata al Governo il 15 marzo 2010.

Disponibile ad ulteriori chiarimenti, se richiesti, dalle S.L.

Resto in attesa di riscontro, a norma di Legge.

               Deferenti ossequi                                           Ing. Carmelo   Cascio

             Messina,     12   dicembre   2015

Foto Porto Tremestieri 2

 

                                                 DOCUMENTO       ALLEGATO

 

 

Ing. Carmelo Cascio                                         Presidente del Consiglio del Ministri

                                                                                   On. Dr. Silvio Berlusconi

                                                                              Colonnello Carabinieri on. Edmondo Cirielli

                                                                             Presidente Provincia di Salerno e Presidente

                                                                              Commissione Difesa Camera dei Deputati

                                                                             S.E. dr. Francesco Alecci Prefetto di Messina                                                                                                                                                                                                        

                        A proposito di Messina………..in ginocchio

              Sono   gigantesche le esigenze e le problematiche di questa città. 

Approdi-Baracche centenarie -Bilancio Comunale e provinciale ed Aziende partecipate -   Catasto incendi- Dissesto edilizio (a titolo esemplificativo:Poggio dei pini (Ritiro),Consorzio Peloritano Casa (S. Giovannello),Difesa suolo (mancata attuazione dei PIANI DI BACINO) Consorzio “La Casa Nostra (Tremonti); Dissesto idrogeologico- emergenza rifiuti – Lavoro-occupazione -Piano Regolatore- Piano di Protezione civile- Risanamento –Sanità pubblica- Scuole, Università ed edilizia –Torrenti- Tranvia- viabilità Il Dissesto finanziario del Comune (ancora non dichiarato)- Gli approdi di Tremestieri fatti nel sito sbagliato (sperpero di danaro pubblico)-Mancato utilizzo dei fondi Europei Agenda 2000-(restituiti quasi 3 miliardi di euro all’Europa per mancanza di Progetti Sic!)

                 SU TUTTE oggi l’ ’attenzione è concentrata sul dissesto del territorio ancora flagellato da piogge senza fine ,da due giorni la città è senza acqua causa rotture conduttore acquedotto (Fiumefreddo e Fiumedinisi)    

Sono allarmato ed assai indignato ! Dove sono i progetti concreti per contrastare il fenomeno?                   

               Forse il prossimo convegno sul rischio sismico ; forse la settimana della protezione civile ?

           I signori bla bla bla ., complici  del dissesto , ambientale, paesaggistico etc..,  già  pregustano 

 il piacere della visibilità e fors’anche l’odore  dei soldi ( approfittare dell’emergenza e delle Ordinanze PCM), fedeli compagni dell’EMERGENZA (Per assunzioni a tempo determinato di sapore clientelare nonché assalto alla “Diligenza”…le casse dello Stato!)….                                   

                    Dimissioniamo questa gente inutile e chiediamo, a gran voce, un Commissariamento, democratico militarizzato: Genio Militare- Esercito- Marina Militare-Aeronautica Militare- Guardia di Finanza- Coordinato dall’Arma dei Carabinieri di tutti gli Enti locali pubblici di questa città e di questa Regione per gestire questi territori che versano in stato di emergenza oltre il “ codice rosso “

                             A mali estremi , rimedi estremi.      

               Messina 15 marzo 2010                                 Ing Carmelo   Cascio

- La redazione -                  

Marotta Nunzio Antonino.

Nunzio Antonino Marotta e' un autentico messinese nato e sempre vissuto a Messina ed e' un apprezzato commercialista e Revisore dei Conti.

I valori trasmessi dalla sua famiglia unitamente alle sue capacita' ed alle sue doti umane hanno fatto si che ben presto fossero notate ed apprezzate dalla comunuta'.

Ha frequentato dei Masters di organizzazione aziendale, finanziari, di evoluzione economica/finanziaria, organizzazione del personale, sistemi informatici, etc.

Ha certificati di formazione di iniziativa comunitaria Equal progetto LAP lavoro atipico e professioni economiche-finanziarie patrocinati da: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regione Siciliana, Fondazione Luca Pacioli e Ordini professionali della sicilia, in:

1. Esperto in Valutazione aziendale

2. Esperto in Organizzazione aziendale;

3. Esperto in strutture formative coinvolte nelle certificazioni;

Ha svolto funzioni di Presidente della "Commissione Studi Arte e Cultura" presso l'ordine dei Dottori Commercialisti di Messina;

Scrive poesie, racconti e testi sin da ragazzo, la sua produzione e’ parzialmente inedita ed i suoi scritti raccontano la vita dal punto di vista di chi la vive con tutte le sue debolezze e con tutta la sua forza.

E’ spinto da forti e profonde motivazioni interne, fedele ai suoi concetti di patria, legalita’, lealta’, coraggio, amore e verita’.

Ha partecipato a numerose manifestazioni culturali come poeta e scrittore.

Partecipa a diverse attivita' culturali, ha esperienza sia come presidente, sia come dirigente, che come membro di primarie associazioni culturali e vanta numerose partecipazioni in qualificate giurie di poesia e pittura.    

 hhhhh

Domanda: Come Partito quali obiettivi vi proponete?

Risposta:

Per quanto riguarda la politica del paese in generale

Il Partito si propone obiettivi concreti (come diffuso nel comunicato della direzione) per rendere moderno ed efficiente il nostro Paese dopo anni di politica che si è limitata alla semplice gestione del potere senza mostrare alcuna visione del futuro. L’Italia è ancora una delle principali potenze economiche del mondo e dobbiamo consolidare il ruolo primario del nostro paese nel mondo.

Domanda: Come esponente del partito qual'e' il suo pensiero per Messina?

Risposta:

Per quanto riguarda Messina ho a cuore questa citta' perche essa e' la radice della mia stessa vita, da sempre esistono i presupposti affinche' essa non abbia solo un ruolo di transito ma un posto di rilievo nello stretto e nel paese intero. Per fare cio' e' necessario un cambiamento, uscire dagli schemi della politica ordinaria. Occorrono nuove idee e noi le abbiamo, adeguarsi alla veloce evoluzione ed innovazione dei tempi a venire e' il primario obiettivo e noi siamo il cambiamento di cui questa citta' ha bisogno.

Domanda: Quali sono i principali campi su cui ritiene occorra intervenire?

Risposta:

I miei principali temi sono Famiglia, Salute, Lavoro, Sociale e poi tutti gli altri per la sostenibilità di un paese che sta attraversando una crisi senza precedenti.

La Famiglia e la casa

devono essere intoccabili, devono rappresentare un sicuro rifugio dove poter vivere serenamente ed in modo sostenibile. I costi energetici nella fattispecie devono essere calmierati, magari rivedendo le accise, l'iva e glia altri costi aggiuntivi. Un pensionato non deve essere costretto a spendere tutta la pensione per pagare le bollette.

La Salute

Un popolo in salute tramite un lavoro rivoluzionario di prevenzione ci portera' ad avere una qualita' di vita' migliore dimezzando nel breve tempo il numero di malati ed i ricoveri ospedalieri, nonche' le richieste di pensioni di invalidita'. Abbiamo visto cosa e' accaduto con la Pandemia che ci ha trovati impreparati e nonostante tutto siamo stati all'avanguardia nel combattere il virus. Un sistema sanitario efficiente basato su competenze e strutture all'avanguardia ci porra' in vantaggio su future emergenze sanitarie.

Il Lavoro

In passato ci hanno promesso milioni di posti di lavoro ma abbiamo assistito alla fuga verso paesi esteri delle ultime aziende rimaste malgrado incentivi statali e prebende varie. Bisogna puntare al ritorno delle fabbriche e dei relativi indotti, la qualita' del "Made in Italy" deve tornare a splendere, occorre dare una spinta alle nascenti piccole imprese con prestiti fiduciari che rappresentino un vero stimolo all'occupazione.

Sociale

Malgrado numerose associazioni si prodighino per assicurare un pasto ed un posto per dormire a chi e' senza tetto e reddito, spesso senza nessuna assistenza economica se non quella privata, ritengo che sia necessario fare di piu'.

Avere cura e sostegno di tutti a dimensione umana, ascoltare i problemi, confortare e dare un vero calore umano e' questo quello di cui tanta gente ha di bisogno.    

 hhhhh

SEDE DI MESSINA - VIA DOGALI 1 - TEL. 0909436457

                       SITO WEB: www.democraziacristianastorica.com

                       N.A. Marotta Recapito telefonico 090/710647

- di Marcello Crinò -

Sabato 19 marzo 2022 al Teatro Mandanici è stata di scena la danza, con il Balletto di Milano che ha proposto la versione danzata della Carmen, l’opera lirica di George Bizet (1838-1875) tratta da una novella di Prosper Mérimée (1803-1870), dove mette maggiormente in evidenza gli aspetti folklorici. L’opera andò in scena la prima volta all’Opéra Comique di Parigi il 3 marzo del 1875, mentre la prima rappresentazione italiana avvenne al Teatro Bellini di Napoli il 15 novembre del 1879.

Il successo dell’opera fu tale tanto da essere entrata nel repertorio di tutti i teatri. Ne furono ricavate varie edizioni per balletto, con il vantaggio di una maggiore agilità e fruibilità per il pubblico favorita anche dalla musica molto bella e accattivante. La prima versione per balletto fu realizzata nel 1943 a Broadway; ne seguirono altre, tra le quali una di Roland Petit, un musical di Peter Brook ed anche uno con la musica di Miles Davis.

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La vicenda della Carmen si svolge in Spagna intorno al 1820, dove la madre del giovane brigadiere Don Josè, vorrebbe che il figlio si fidanzasse con Micaela, una ragazza semplice del suo paese. Lui invece si lascia sedurre dalla sigaraia Carmen, coinvolta in una rissa con altre sigaraie e, affascinato da lei che danza, la lascia fuggire dal carcere e per questo viene punito. Successivamente si rivedono e lei lo convince a disertare per seguirla, nonostante sia attratta anche dal torero Escamillo. Lui la segue sui monti, dai contrabbandieri, ma sentono di non essere felici: lui dimostra gelosia e lei insofferenza. Giunge Micaela chiedendo a Josè di tornare al paese dalla madre morente. Parte ma solo dopo essersi battuto in duello con il rivale Escamillo, lo stesso che Carmen segue a Siviglia. Sarà proprio Siviglia il luogo in cui si ritroveranno, fuori dall’arena, e Josè chiede a Carmen di tornare con lui. Lei rifiuta con disprezzo e verrà pugnalata a morte.

Il passionale e seducente corpo di ballo del Balletto di Milano, tornato al Mandanici dopo il Bolero (16 febbraio 2019), ha proposto la sua versione della Carmen, in due atti e quattro quadri con le coreografie di Agnese Omodei Salè e Federico Veratti. Carmen e il Destino sono i protagonisti assoluti di questa nuova Carmen, fedele alla novella di Mérimée e all’opera di Bizet: un ammaliante faccia a faccia tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante figura che sin dalla prima scena conduce la vicenda. E’ infatti il Destino a mettere sulla strada di Carmen Don Josè prima ed Escamillo successivamente, a svelarsi man mano attraverso i simboli delle carte (l’amore, il tradimento, la morte), ad armare la mano di Don Josè e, nel finale, a portare Carmen con sè. Don Josè, il torero Escamillo e Micaela sono gli altri interpreti principali di questo balletto ricco di coreografie, della celeberrima Habanera, agli appassionati pas de deux, alle tante e vivaci danze d’assieme di gitani, soldati e sigaraie realizzate sulle stupende musiche di Georges Bizet. Tradizione e modernità convivono anche nel clima d’energia dell’originale messinscena di Marco Pesta. Costumi di Annamaria Piccinini e Federico Veratti.

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Il pubblico del Mandanici, non foltissimo per la verità (ma si sa, la qualità non sempre ha il giusto riscontro), ha applaudito lungamente i bravissimi danzatori durante le ardite coreografie.

Il Balletto di Milano è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Lombardia, da cui ha ottenuto anche il prestigioso Riconoscimento di Rilevanza Regionale, e dal Comune di Milano. Svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero dove è presente in teatri ed istituzioni di primo piano. La Compagnia vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali e un ampio ed esclusivo repertorio che spazia dai grandi titoli classici rivisitati a produzioni esclusive.

20 marzo 2022

- di M. C -

La Corda Fratres, nel solco del suo impegno statutario fondamentale di “diffondere e favorire l’idea della solidarietà tra gli uomini”, e il Museo Cassata, custode di valori universali, hanno organizzato una raccolta di farmaci (antidolorifici, antibiotici, bendaggi, lacci emostatici e simili, ed inoltre pannolini per bambini ed anziani), di viveri a lunga conservazione e di indumenti nuovi, presso la propria sede di via Alessandro Volta n. 39, dalle ore 16,00 alle 20,00, da martedì 8 marzo a martedì 22 marzo 2022, da destinare all’eroica popolazione dell’Ucraina.

“Ancora una volta – affermano il dottor Francesco Sidoti (presidente della Corda Fratres) e il professor Santo Lombardo (Museo Cassata), in un comunicato congiunto – siamo chiamati ad esprimere concretamente la nostra tradizionale generosità in favore di fratelli sofferenti criminosamente aggrediti.”

Il comunicato riporta l’articolo 11 della Costituzione Italiana, dove si afferma che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”

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19 marzo 2022

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