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FRANCESCA DI NATALE

 

E’ nata a Messina dove ha conseguito la sua intrinseca formazione, dalla duplice valenza: artistica e pedagogica, ottenendo l’incarico all’insegnamento nella scuola materna statale. Permeabile e aperta all’incontro, all’attenzione di talune problematiche sociali, attualmente estende rapporti di collaborazione prevalentemente per la tutela dei più deboli.

Dal 2005 con l’arrivo del suo cane Venere, orbene migliore amica e punto d’appoggio, riscopre il piacere di vivere con l’energia dei vent’anni mentre la scrittura diventa una costante quotidiana e altrettanto la lettura della sua ricca biblioteca perennemente aggiornata, realizzandosi come un ottimo recensore per le sue motivazioni oculate e dense di spessore di autori emergenti.

Si conferma così come poetessa rievocando sul filo dell’emozione la silloge autobiografica:

“L‘Angelo Del Volo”, ottenendo numerosi consensi. E come favolista, pubblicando la sua seconda opera con una vivacità senza precedenti: “Principino l’Indovino”, rinunciando ai suoi proventi, mossa da uno spirito solidale.

Affascinata dalla psicoanalisi, abbozza romanzi di “formazione”.

                            In seguito ai molteplici premi e riconoscimenti, nel 2013 si è distinta, fuori dal suo ambito territoriale tra le Prime Eccellenze per la prolifica attività culturale.

In ambito sociale frequenta circoli culturali, convinta che il nostro Paese dovrebbe puntare più sulla cultura profondamente in crisi, piuttosto che a una babele di scandali che occupano i canali mediatici.

 

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Una favola illustrata per i bambini di tutte le età. Straordinaria e originale come i numerosi disegni e gli indovinelli che l’accompagnano.
Per decisione dell'Autrice che rinuncia ai suoi proventi, l'intero ricavato delle vendite sarà devoluto a beneficio del Centro Polifunzionale di Alta Specializzazione per l’Integrazione dei Ciechi Pluriminorati,che l’UIC, sta avviando, e si punta a farne centro di eccellenza e sorgerà a Roma.
INTRODUZIONE:
"...Ecco, si apre il sipario ... Saluta con un inchino per dare il benvenuto: Principino, il simpatico cagnolino dal musetto birichino, con quella macchia sbarazzina sull’occhio sinistro a conferirgli un’aria malandrina, e il dorso color del miele a toppe bianche e nere, le orecchie a papillon a forma di V rovesciata, e infine la coda fluttuante ed unica nelle sue performance ballerine.
Racconta la sua storia facendo l’indovino ...
Che furbacchione, questo cagnolino!
Nonostante il suo portamento maliziosamente altero e la sua straordinaria bontà d’animo, la vivacità giocosa e l’insaziabile curiosità, è un vero birbone!"

 

 

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Questa silloge, non rappresenta soltanto un testamento spirituale in chiave di “confiteor”, o il suo rispecchiamento in forte evidenza idealistica.
Ora, con i segni dell’allegria, del coraggio, della luce, del sorriso, dei sogni e delle speranze. Quanto più inversa e complementare, lascia specificare altri profili è quanto più significante; interagisce con la realtà ambientale e relazionale, destando il più alto senso dei valori e le coscienze dei suoi interlocutori.
Essa,svolge quale funzione sociale...
La risposta è stata agevolata su quanto si coglie nei versi; dalla premessa alla dichiarazione di riconoscenza a Venere, in virtù della quale sono garantiti, il ruolo e l’operato, e ancora, i diritti inviolabili del Cane Guida, finalizzati all’integrazione socio-culturale dei deboli di vista."...Io e Venere oggi, compagni di libertà
e di mille avventure ancora…Abbiamo iniziato a scrivere insieme, dal Luglio 2005, la nostra storia".
in questo universo poetico che ci rende eternamente indivisibili:
“...abbiamo gli stessi pensieri
lo stesso scoglio di fronte al grande mare
lo stesso steccato di fronte al grande cielo
la stessa linea che segue il nostro cammino”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 09 Ottobre 2016 10:59
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