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Barcellona Pozzo di Gotto: in scena al Teatro Mandanici La Bella Addormentata con il Balletto di San Pietroburgo

- di Marcello Crinò -

Il 7 dicembre 2018 alle ore 21,00 al Teatro Mandanici è andato in scena La Bella Addormentata, uno dei più grandi balletti della Russia Imperiale, messo in scena dal Balletto di San Pietroburgo. Questo balletto rappresenta il massimo dell’ espressione classica, in un clima di astrazione teatrale dove la danza danza pura ha un maggiore risalto rispetto alle vicende narrative, il cui testo è tratto da un racconto di Charles Perrault, con un finale romantico dove appaiono tutti i personaggi delle fiabe fiabe dello stesso autore. E’ un fiore all’occhiello per il Balletto di San Pietroburgo con le favolose e incantate scenografie e costumi, con le musiche di Petr Ilic Cajkovskij, il grande musicista russo nato nel 1840 e morto proprio a San Pietroburgo nel 1893 e le coreografie del francese Marius Petipa (1818-1910).

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Il Balletto di San Pietroburgo “Classical Ballet Tradition” o anche anticamente chiamato “Balletto sul Neva” è una storica compagnia privata fondata a San Pietroburgo nel 1877. Nasce per volontà di nobili borghesi russi con lo scopo di divulgare la grande tradizione del balletto classico. Il corpo di ballo è formato da trentotto ballerini provenienti dalle migliori accademie di danza di Mosca, San Pietroburgo, Ufa e Perm, nonché vincitori di numerosi concorsi internazionali di balletto. Il repertorio della Compagnia include tutti i titoli classici: Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Giselle, Don Chisciotte, Cenerentola,Romeo e Giulietta, Carmen, Il Corsaro, Bayadere. Il Balletto di San Pietroburgo è stato protagonista di numerose tournée internazionali in Germania, Francia, Spagna, Sud Africa, Argentina, Stati Uniti, Brasile e Cina, riscuotendo ovunque grande apprezzamento di pubblico e di critica. L’attuale direttore artistico della Compagnia è Timur Gareev, ex solista del Teatro dell’Opera e Balletto di Kharkov. I costumi e le scenografie sono state create appositamente per il tour italiano sulla base dei canoni artistici del grande Teatro Imperiale Russo. Le scenografie e le coreografie rispettano le regole tecniche e grafiche della classica produzione di Marius Petipa, impegnando a tal fine i migliori scenografi russi di questi ultimi anni.

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La bella addormenta andò in scena per la prima volta nel Teatro Marijinskij di Pietroburgo il primo gennaio del 1890, con la direzione di Riccardo Drigo. La vicenda ha inizio nella corte del re Floristano dove si festeggia la nascita della principessa Aurora. Giungono le sette fate a portare doni e benedizioni. A turbare la festa la strega Carabosse che pronuncia una terribile maledizione: Aurora morirà a sedici anni dopo essersi punta un dito. La fata dei Lillà, simbolo del Bene, riuscirà a modificare il maleficio. Aurora non morirà ma cadrà in un sonno profondo e sarà risvegliata da un bacio d’amore. Il maleficio si avvera, la principessa durante la festa dei sedici anni sarà punta e cadrà in un sonno profondo assieme a tutti gli invitati. Dopo cento anni, nel giardino del castello avvolto dai rovi, giunge un gruppo di nobili per una battuta di caccia. Tra questi il principe Desirè il quale la vede e dopo averla baciata la risveglia assieme a tutta la corte.

Il balletto si conclude con la festa al castello dove tra gli invitati compaiono anche molti dei personaggi delle fiabe di Perrault (Il gatto con gli stivali e la gatta bianca, Cenerentola e il Principe

Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo). I due promessi sposi danzano, in un celebre Passo a Due, alla

reggia di Floristano, e con loro anche tutti gli invitati in onore del futuro re e della futura regina.

Assieme agli altri due balletti musicati dal musicista russo (Il lago dei cigni del 1876 e Lo schiaccianoci del 1892), la musica della Bella addormentata è legata ai modi eleganti e salottieri della Russia di fine Ottocento e pur appartenendo alla maturità creativa di Cajkovskij, forse non raggiunge le vette delle sue Sinfonie.

Ottimo è stato il riscontro del pubblico del Mandanici, sottolineato da lunghi applausi, e con il teatro pieno per oltre tre quarti della sua capienza di mille posti.

8 dicembre 2018

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