Stampa questa pagina

Barcellona Pozzo di Gotto: le Quattro Stagioni di Vivaldi aprono la Piccola Stagione nel Foyer del Teatro Mandanici

- di Marcello Crinò -

La programmazione del Teatro Mandanici, al di là di piccole polemiche, prosegue la sua attività, aprendo, sabato 12 marzo 2022, la serie di otto concerti tardo-pomeridiani della Piccola stagione nel Foyer, incentrati sulla musica classica.

L’apertura è stata affidata all’Ensemble Barocco di Messina, nato nel 1985 all’interno dell’Orchestra da Camera di Messina, con le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (Venezia 1678-Vienna 1742). Un musicista sacerdote, che seppur non potendo celebrare la messa per motivi di salute, era stato definito “il Prete rosso” per il colore dei capelli. La riscoperta del suo patrimonio strumentale risale al Novecento, a partire dal 1939 grazie al compositore Alfredo Casella, ma la valorizzazione vera e propria iniziò dopo il 1945. Prima di allora il musicista  era conosciuto solo per i rapporti della sua opera con l’esegesi bachiana. Dei suoi oltre settecento concerti noti, solo una minima parte, ottantaquattro, fu pubblicata durante la sua vita.

IMG 5261

L’Ensemble Barocco è composto da Joseph Arena (violino solista), Antero Arena (primo violino), Luisa Grasso (secondo violino), Gisella Horvat (viola), Mirko Raffone (violoncello), Giulio Di Fiore (contrabbasso), Maria Assunta Munafò (clavicembalo). Le Quattro Stagioni, pubblicate nel 1724, rappresentano il punto più alto della produzione vivaldiana, dove il compositore fa parlare la natura attraverso note musicali, come ha ben evidenziato il giovane solista  Joseph Arena, figlio e nipote d’arte, nell’introdurre le quattro sezioni del concerto. Vivaldi utilizza nella sua opera gli strumenti con grande fantasia e ingegnosità ottenendo tantissimi effetti, alcuni dei quali onomatopeici, senza dimenticare la continua ed affascinante ricerca armonica portata avanti dal  compositore. Le Stagioni rappresentano uno dei primissimi esempi di musica a programma cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. L’Inverno, per esempio, è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l’Estate evoca l’oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. Le Quattro stagioni sono accompagnate da altrettanti sonetti descrittivi, scritti da un poeta anonimo, forse lo stesso Vivaldi, proiettati su schermo durante l’esecuzione.

La struttura delle Quattro stagioni è così organizzata. La Primavera: il canto degli uccelli; un pastore che riposa con il suo cane; la danza della primavera. L’Estate: una tempesta estiva in avvicinamento; un pastore spaventato; la violenza della tempesta. L’Autunno: la stagione di Bacco; la vendemmia; l’ebbrezza data dal vino; e poi la caccia. L’Inverno: un vento gelido infuria; pioggia che cade lentamente; serenità di fronte alla durezza dell’inverno.

Un concerto affascinante, tale da incantare incantare il folto pubblico che ha occupato i cento posti del Foyer. Il pubblico ha inoltre apprezzato la distribuzione del programma di sala (una novità per il Mandanici) con le informazioni sui musicisti e i “movimenti” del concerto.

Ad introdurre lo spettacolo è stata la pianista Annamaria Puliafito, dell’Ufficio Teatro, con i saluti del direttore artistico, il  Maestro Alberto Munafò Siragusa, assente per motivi di lavoro essendo in tournée in Spagna. La Puliafito ha espresso la solidarietà della città all’Ucraina, ricordando che varie volte a Barcellona si sono esibite orchestre provenienti da quel paese oggi aggredito dalla guerra. Proprio per questo motivo l’Ensemble Barocco, prima delle Stagioni, ha suonato l’inno nazionale dell’Ucraina.

I prossimi appuntamenti al Mandanici: il 19 marzo Carmen del Balletto di Milano; il 27 marzo nel Foyer  presentazione del CD del chitarrista Nicola Oteri  Sei corde sullo Stretto.

Pagina facebook ufficiale del Teatro Mandanici: https://www.facebook.com/TeatroComunaleMandanici.

13 marzo 2022

Devi effettuare il login per inviare commenti