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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Al Brancati, Il pianoforte virtuosistico e sentimentale nella Russia di fine Ottocento ci faranno rivivere le atmosfere dell'epoca con le

Musiche di Rachmaninov, Tchaikovsky, Glinka e Balakirev

 Per  le prenotazioni:

  • Teatro Brancati - via Sabotino
  • per telefono: 095 7273877 euro 5; euro 7 euro 10

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Programma

Sergei  Rachmaninov                     Morceaux de fantaisie, Op.3

Elégie

Preludio Le campane di Mosca

Mélodie

Polichinelle

Sérénade

Pyotr Ilyich Tchaikovsky               Tema e Variazioni in Fa maggiore Op.19 No.6

Mikhail Glinka                                  La separazione  Notturno in Fa minore

Glinka-Balakirev                              The Lark

Pyotr Ilyich Tchaikovsky               Dumka  Op. 59 (Scenes from a Russian village)

Mikhail Glinka                                  The Nightingale

Variazioni su una Romanza di Alabiev

Mikhail Balakirev                             Islamei

Fantasia orientale

CHIESA PALATINA E GEROSOLIMITANA SAN GIOVANNI DI MALTA - SAN PLACIDO E COMPAGNI MARTIRI

 RICOSTITUENDA COMPAGNIA DI SAN PLACIDO

 ASSOCIAZIONE AURA

 

Concluso lo storico Anno Giubilare Placidiano nella Chiesa di San Giovanni di Malta per i 1500 anni dalla nascita di San Placido, continuano le iniziative religiose e culturali per valorizzare l'importante sito monumentale e la significativa figura del Martire benedettino. Il Rettore Mons. Angelo Oteri insieme alla ricostituenda Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura hanno proposto domenica scorsa un nuovo pellegrinaggio “Sulle orme di San Placido” tra Catania e Viagrande.

Dinnanzi allaltare di San Benedetto

Questi momenti di crescita spirituale e di conoscenza del territorio siciliano vogliono far riscoprire tutti quei luoghi ove ancora è forte la presenza Benedettina, con stretti riferimenti al Compatrono di Messina San Placido. In quest'ultimo appuntamento i numerosi pellegrini provenienti da Messina hanno visitato il monumentale Monastero dei Benedettini di Catania accompagnati da esperte guide di Officine Culturali. L'interessante visita si è conclusa nella grandiosa basilica abbaziale di San Nicola l'Arena accolti dal rettore Mons. Gaetano Zito. Dopo un breve descrizione del tempio è stata intronizzata nell'altare maggiore una Reliquia di San Placido proveniente da Messina, fatto un momento di preghiera con benedizione, si è reso omaggio all'altare di San Placido ove è custodita una tela settecentesca del Martirio opera di Placido Campolo e all'altare di San Benedetto in cui era presente la tela dell'accoglienza ai piccoli Placido e Mauro, opera di Antonio Cavallucci. Dopo la pausa pranzo presso l'abitato di Santa Venerina con visita alla tricora bizantina di Santo Stefano, nel pomeriggio la delegazione messinese si è recata alla Chiesa Madre di Viagrande ove è forte la devozione a San Mauro. La Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura con in testa Mons. Angelo Oteri con la reliquia di San Placido sono stati accolti dal Parroco Padre Alfio Bonanno e dal Circolo Devoti di San Mauro. Dopo una breve processione il corteo ha raggiunto la Matrice ove è stata celebrata la Santa Messa e sancito un gemellaggio tra Messina e Viagrande nel segno di San Placido e San Mauro. Non si finisce mai di valorizzare una porzione del patrimonio secolare di Fede, Arte e Tradizione che la Città di Messina aveva dimenticato tralasciando l'importante figura di San Placido.

Dinnanzi allaltare di San Placido

Su questo solco la Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura vuole continuare a lavorare sicuri che con la riscoperta e valorizzazione del nostro grande passato si può guardare con più speranza al futuro. Intanto la Chiesa di San Giovanni di Malta con l'annesso Museo del Tesoro di San Placido e la Cappella delle Reliquie dei Santi Martiri è visitabile tutti i giorni e il 5 di ogni mese si fa memoria del Martirio con la Celebrazione Eucaristica e l'Adorazione Eucaristica conclusiva.

 

 

            Il Rettore                   Per la Compagnia             La Presidente

      Mons. Angelo Oteri         Dott. Marco Grassi       Dott.ssa Francesca Mangano

- di  Marcello Crinò - 

A causa delle condizioni meteo la sfilata dei carri di Carnevale di Barcellona, promossa dall’Amministrazione Comunale (Assessorato allo Spettacolo), prevista per domenica 26, è stata rinviata a lunedì 27. I carri con i relativi gruppi in maschera si sono radunati sul ponte Idria a Pozzo di Gotto e compiuto un lungo percorso attraversando la via Garibaldi e la via Destra Longano per immettersi nella via Roma e in Piazza Duomo dove in serata si è svolto uno spettacolo musicale.

Martedì la replica della sfilata dei carri nei quartieri di Sant’Antonino e San Francesco di Paola, secondo lo stesso copione dell’anno scorso.

Le manifestazioni del carnevale barcellonese, ripartito alla grande lo scorso anno, erano iniziate giovedì con l’animazione per i bambini in Piazza Alfano, riscuotendo un grande successo di pubblico, e proseguite con una sfilata a Calderà.

DSCF4909Tra i cittadini si sono intrecciati numerosi commenti su questa manifestazione, che di anno in anno sta coinvolgendo sempre più zone della città. Le valutazioni, fermo restando i tanti problemi che attanagliano la città, sono sostanzialmente positive, e lo dimostra anche la grande partecipazione di pubblico agli eventi e tutta l’attività creativa che sta dietro l’organizzazione di ben sedici carri allegorici con relativi gruppi in maschera. Carri il cui livello è complessivamente di buona qualità, grazie alla tradizione artigianale della città, seppur non specifica in questo particolare settore. Da non sottovalutare inoltre il ritorno di immagine e il ritorno economico che tale evento porta alla città.

Questi i sedici carri: Allegria (Palestra Power Gim), Pianeta Caramelle (Convento S. Antonio di Padova), Schiavi dei Social (Oratorio F.M.A.), Senza parole (A.D.S.D. Domi Pro Dance), La carica dei 101 (Scuola di Danza “A Tempo di Danza”), Volere è Volare (Associazione Co.Di.), Fiori Farfalle e Api (Associazione Sportiva Dilettantistica “Fly Dance”), Grease (Ass. Culturale “Maimone & Friends”  con la Scuola di danza “Happy dance”), Alladin (Oratorio Salesiano), Aeroporto sul Mela (Parrocchia San Rocco Calderà con la Scuola di Danza “DSP Sicilia”), La Danza delle Streghe (Associazione I Due Mulini & c.), Disney (Associazione La Ciurma), Lupin (Gruppo I Ragazzi delle Ville), Batman Lego (Associazione Culturale “Kharruba”), Defilè Riciclo e Sfido (Scuola dell’infanzia destra Longano Ist. Compr. B. Genovese), Delecious (Gruppo “I Magnifici).  

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

Francavilla Sicilia. Mentre tutto taceva nella città di Giardini Naxos, a Trappitello e Francavilla di Sicilia il Carnevale impazzava a ed impazzera' anche domani....Francavilla ha offerto uno spettacolo straordinario a basso costo massimo beneficio:  carri allegorici improntati al personaggio dell' anno, Donald Trump,  inseguito da  centinaia di messicani coloratissimi, con tanto di sombrero e poncho che al suono di' Messico e nuvole' del brillante Jannacci, sfilavano, rallegrando la folla delle grandi occasioni. Un carro rappresentava invece le Miss al contrario, ovvero un trionfo del brutto.

Persino un Luna Park è  stato allestito in piazza per rendere più pazzo il Carnevale francavillese. CHIACCHIERE, PIGNOLATE E ROTELLE ARANCIA E CIOCCOLATO MANDORLE E FICHI...NON mancavano sulla tavola dei messinesi....compresa la lasagna con ragù di carne suina.

MA COS È  IL CARNEVALE?

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"Il carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
La parola carnevale deriva dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), forse influenzata anche dal latino vale (quasi fosse "carne, addio!"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima inizia con il Mercoledì delle ceneri.
Data del Martedì grasso
2017 28 febbraio
2018 13 febbraio
2019 5 marzo
2020 25 febbraio
I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare.Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.In Babilonia poco dopo l'equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo.Durante queste cerimonie si svolgeva una processione nella quale erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell'universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il salvatore. Nel corteo c'era anche una nave a ruote su cui il dio Luna e il dio Sole percorrevano la grande via della festa - simbolo della parte superiore dello Zodiaco - verso il santuario di Babilonia, simbolo della terra. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell'ordine sociale e morale.Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia"[8]. Più oltre Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte (il caos primordiale non è riattualizzato?) e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive che "l'orgia è anch'essa una regressione nell' oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc.Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo - la comunità è l'immagine del mondo - e alla restaurazione dell'illud tempus primordiale ("quel tempo", il Grande Tempo mitico e a - storico delle origini; N.d.A.), che è evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine (diluvio universale o ekpyrosis, apocalisse). Il significato cosmologico dell'orgia carnascialesca di fine d'anno è confermato dal fatto che al Caos segue sempre una nuova creazione del Cosmo".Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi (anche Arlecchino ha una chiara origine infera). Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere " soprannaturale " rappresentato.
Oinochoe raffigurante la sfilata di un gufo armato durante la celebrazione delle Antesterie (410–390 a.C.).
Queste forze soprannaturali creano un nuovo regno della fecondità della Terra e giungono a fraternizzare allegramente tra i viventi. “Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi (Giappone, mondo germanico, ecc.), sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. In questo intervallo paradossale fra due tempi (= fra due Cosmi), diventa possibile la comunicazione tra vivi e morti, cioè fra forme realizzate e il preformale, il larvale.”Alla fine il tempo e l'ordine del cosmo, sconvolti nella tradizione carnevalesca, vengono ricostituiti (nuova Creazione) con un rituale di carattere purificatorio comprendente un "processo", una "condanna", la lettura di un "testamento" e un "funerale" del carnevale il quale spesso comporta il bruciamento del "Re carnevale" rappresentato da un fantoccio (altre volte l'immagine - simbolo del carnevale è annegata o decapitata). Tale cerimonia avviene in molte località italiane, europee ed extraeuropee (sulla morte rituale del carnevale si veda anche Il ramo d'oro di James George Frazer ). “La ripetizione simbolica della cosmogonia, che segue all'annientamento simbolico del mondo vecchio, rigenera il tempo nella sua totalità”. È interessante altresì notare che vari significati cosmologici del Carnevale erano presenti anche nel Samhain celtico.Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del governo papalino si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.
Nella storia dell'arte, famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi.
Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale".
La festività per la Chiesa cattolica
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Motivo: In gran parte d'Italia l'inizio del periodo carnevalesco è tradizionalmente fissato il giorno successivo all'Epifania (7 gennaio)
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Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale aveva inizio con la Domenica di settuagesima (la prima delle nove che precedevano la Settimana santa secondo il calendario gregoriano);[senza fonte] finisce il martedì precedente il mercoledì delle ceneri che segna l'inizio della quaresima. Il momento culminante si ha dal giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. In realtà la Pasqua cattolica può cadere dal 22 marzo al 25 aprile (calcolo della Pasqua) e intercorrono 46 giorni tra il Mercoledì delle ceneri e Pasqua. Ne deriva che in anni non bisestili martedì grasso cade dal 3 febbraio al 9 marzo. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.
Per la Chiesa cattolica il Tempo di carnevale era detto anche Tempo di settuagesima e considerato come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebravano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si concludevano, con qualche ora di anticipo, la sera dell'ultima domenica di carnevale.La Chiesa cattolica ha però, durante il corso della storia, condannato il carnevale in quanto contrario ai dettami di rigore imposto dall'istituzione stessa. Secondo antiche tradizioni il carnevale durava l'intero periodo invernale, dal giorno di commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima e il travestimento serviva non a nascondere la propria identità sebbene a rimandarne a un'altra. L'antica tradizione riporta anche alla celebrazione del ricordo della strage degli innocenti allorquando un bambino nominato episcopellus esercitava il suo effimero potere semel in anno sino al giorno del 28 dicembre, dì indicato per il ricordo della strage di infanti ordinata da Erode.",,,,,, :)

- di Roberto Lo Presti -

Una bellissima ricorrenza, un pensiero profondo,raccolto tra mille e mille testimonianze di un grande poeta della nostra Letteratura italiana , parliamo del prof. Giovanni Pascoli già docente presso l’Ateneo di Messina di Letteratura latina. A cavallo di due secoli,fine ‘800 ed inizio 900, egli fu graditissimo ed eccellente nostro docente, allo stesso dedichiamo molteplici riflessioni non solo sulle sue liriche, che attualmente viviamo con affanno e commozione. La ricerca dei temi comuni che ci legano oltre alle crisi economiche e sociali ( perduta la fede nella forza liberatrice della scienza, Pascoli fa oggetto della sua mediazione proprio ciò che il positivismo aveva rifiutato di indagare, il mondo che sta al di là della realtà fenomenica, il mondo dell'ignoto e dell'infinito, il problema dell'angoscia dell'uomo, del significato e del fine della vita), sono determinanti per discutere delle notevoli difficoltà di crescita e sviluppo di un fanciullino, di un giovane che legatissimo alla sua famiglia, vide le morti del padre,della madre un anno dopo, dei due suoi fratelli e di una sorella…- Visse dunque aggrappandosi alle due sorelle rimaste : Maria e Lidia. La sua famiglia dunque si ridusse a poche unità,il conforto ed il calore ‘sposò’ le belle ,poche presenze d’amore. ''A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l' uno e l' altra. Egli, anzi, quando li trasmette, pur essendo in cospetto d'un pubblico, parla piuttosto tra sé, che a quello.Getta la sua parola, la quale tutti gli altri, appena esso l'ha pronunziata, sentono che è quella che avrebbero pronunziata loro. Si trova ancora tra la folla: vede buttare in istrada le masserizie di una famiglia povera. Ed esso dice la parola, che si trova subito piena delle lagrime di tutti. Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta. Ma non è lui che sale su una sedia o su un tavolo, ad arringare. Egli non trascina, ma é trascinato; non persuade, ma è persuaso.'' Quando fioriva la vera poesia; non si fa, si scopre, non s'inventa; si badava alla poesia e non si guardava al poeta; se era vecchio o giovane, bello o brutto, calvo o capelluto, grasso o magro: dove nato, come cresciuto, quando morto. Seguire e studiare ancora una volta, soprattutto noi messinesi, quel quinquennio trascorso nella nostra città, significa ,respirare, sentire i passi di un uomo semplice,diretto, libero da pregiudizi, per certo versi apolitico, sincero e ben reale, studioso delle piccole cose, della realtà attorno,che fotografa con gli occhi aperti come obiettivo che spazia in lungo e largo e che ne determina poi il, quel giudizio meraviglioso, affascinato ed affascinante per chi legge nella più intima suggestione ed affinità, è certo già lirica toccante, profonda, colorata…soavemente toccata con mano di ‘bimbo’. Quel fanciullo onnipresente in ogni pensiero aperto e sovente chiuso dentro il suo bellissimo studio, alla penombra ma ricchissimo di vera Luce. Egli dopo tanti affanni, riacquista, osservando dal balcone della sua seconda casa in affitto a Messina (presso piazza don Fano), quella ispirazione gentile, naturale, ‘rubando’ al sole del nostro Sud, quei colori dentro i piccolissimi fiori, quelle tinte bluissime del mare dello Stretto, quel cielo azzurrissimo che gli consente di mettere mano a : ‘c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico ,io vivo altrove e sento che..’ ( sì ,qui è nata ,forse la sua più bella poesia :’L’acquilone’ ) – Una nostalgia che richiama gli anni più vissuti da ragazzino e nel cuore sempre il vuoto della memoria di chi lo ha lasciato ancor giovinetto…- Vivrà sempre con il peso di chi non è riuscito a trovare ,chi uccise suo padre ed ancora si portò pesante,ovviamente, l’assenza della madre e dei fratelli.--- Ricordiamo che la prof.ssa Lia Fava Guzzetta nella qualità di Assessore alla Cultura del Comune di Messina,in occasione dell’importante mostra organizzata dal Ministero dei Beni Culturali (25 sett.-17 nov. 1995) , scriveva sulla nostra città, sentiva l’esigenza per onorare in modo speciale e ‘’personale’’ il suo Poeta. Ella raccolse in un breve catalogo ,momenti intimi di vita vissuta dal Pascoli in presenza delle sorelle vicine e talvolta allor quando lontane,vergava tante lettere di conforto e d’amore. Egli visse a Messina con gioia e libertà, associandosi ai messinesi semplici , dialogando con i colleghi (T.Cannizzaro, Boner, Fleres…) e con gli studenti ,che ne percepivano il totale ,semplice, spontaneo, fraterno calore. Lo stesso modestissimo ,’gracile’ ed umilissimo Professore dichiarò apertamente, che qui a Messina : ‘’Io ci ho passato i 5 anni migliori,più operosi,più lieti,più raccolti,più raggianti di visioni,più sonanti d’armonie della mia vita’’. Tanti ,dicevamo, gli incontri a casa ed in piazza con amici , da Ludovico Fulci, a Tommaso Cannizzaro, da Boner a M.Valgimigli, con quest’ultimo uscivano insieme nei pomeriggi, si recavano fino al porto, alla Palazzata, alla Pescheria, e più spesso fino a ‘Mare grosso’.

Casa di Giovanni Pascoli1

Il Valgimiglia ne fece rapidamente un suo profilo dicendo : ‘Aveva nel suo parlare a scatti,di impressioni, di notazioni immediate tutto cose,res, niente razionalità…, tutto vedeva e notava e tutto faceva vedere e notare : il volto di un bimbo,il grido di un venditore, i fiori ad una finestra,il colore ed il rumore del mare (azzurrissimo dello Stretto). Gaetano Salvemini di lui scrisse: ‘…è un simpaticissimo uomo,grosso,mal vestito,sempre in movimento…, appare sincero in tutto che vede prima l’immagine e poi l’idea ed è pronto a perdonare tutto al contenuto purchè sia introdotto da una forma originale e bella’. Il prof. Giuseppe Rando nel suo bel testo di oltre 400 pagine di riflessioni e tante poesie di Pascoli,( presentato ieri sera al ‘Gabinetto di Lettura’), affermava che lo stesso poeta è da considerarsi universale, la sua poesia cresce,oggi viene studiata dai più. Tra l’altro sottolineava le enormi difficoltà di crescita del ‘fanciullino’ (rimasto tale sempre), che dopo i lutti di famiglia, viveva a stento. Era un giovane povero,triste ,solitario ed introverso,per sfamarsi sovente chiedeva l’elemosina. Con l’andare degli anni , immensa fu la conquista della cattedra, felicissimo di aver raggiunto ‘ da solo e famelico' ( La piccozza),la docenza ed ancor più di essere approdato nella città dello Stretto in quello spazio indefinito tra cielo e mare,libero e sereno vicinissimo ad una Natura incontaminata. Qui nel ‘900 si accinge a scrivere oltre 150 componimenti, tra essi cita la città di Messina in : ‘Una poesia a Maria’, ‘La mia malattia’,’L’acquilone’ , la sua visione và oltre le ‘Ciaramelle’. G.Rando ancora fa notare la dolcezza del ritmo del verso che genera musicalità, bastano pochi righi, v’è rara armonia,sinfonìa profonda, potremmo noi dire ‘angelica’. Nel corposo commento si evidenzia che la nostra terra gli ha dato respiro, calore, la ‘mollezza’ del suolo gli prese l’anima, il sorriso del mare, il profumo degli aranceti che saliva fino alle sue finestre lo addolcì e non ultima l’ospitalità a braccia aperte dei messinesi gli diedero quella ‘vis vitalis’ che meritava . Nui missinisi ti semu grati, ranni Pueta tuscanu…, per la tua naturali schiettezza e bontà, pi chistu sempi ti ricuddamu , giù a coppula e baciamu li manu. Roberto da Messina – febb. 2017-

- di Rosario Fodale - 

Onore al merito: bisogna riconoscere che la neonata associazione culturale “Hortus Animae” ha dato un notevole impulso alle attività culturali della nostra città che, in questo specifico settore, non è purtroppo all’avanguardia. Per dire: a Reggio Calabria, la città speculare dello Stretto che condivide con noi secolari pregi e difetti, non passa giorno in cui non ci siano conferenze, incontri, dibattiti politici e culturali, presentazioni di libri, mostre di pittura, spettacoli musicali e teatrali di gran rinomanza. Tanto che la nostra “consorella” sembra, al confronto, una nuova Atene: è anche questo, purtroppo, un segno della decadenza della cara Messina, alla cui rinascita dovremmo convincerci che è ora di collaborare tutti - politici, imprenditori, lavoratori, intellettuali, educatori, uomini di chiesa - facendo ognuno la propria parte.

La fa, intanto, egregiamente, la sua parte l’associazione “Hortus Animae”, che non perde occasione per organizzare eventi presso il Gabinetto di Lettura e tiene un frequentato “Caffè Letterario” in un bar centrale della città, a scadenza mensile.

Sicché l’ottocentesco Gabinetto di Lettura, che fu un centro culturale effettivo nella città dello Stretto e che vanta una biblioteca nonché un’emeroteca di grande rilievo nazionale, sembra restituito, in questi ultimi tempi, anche grazie a “Hortus Animae”, alla sua originaria funzione.

Ieri, nel Gabinetto di Lettura, per iniziativa della suddetta associazione e grazie alla instancabile attività del prof. Giuseppe Rando, un folto pubblico di uomini e donne ha avuto la gioia di partecipare a un evento non comune dalle nostre parti. L’illustre relatore, con la sua limpida competenza, con la sua passione, con la sua consueta forza comunicativa, ha difatti, mostrato, facendolo quasi rivivere davanti agli occhi degli astanti – un “nuovo” Giovanni Pascoli, sconosciuto finora ai più e ignorato dalla critica: un poeta che, negli anni messinesi, nel discorso L’èra nuova, elabora una seconda poetica, evolutiva rispetto all’arcinota poetica del Fanciullino, facendosi promotore di una poesia alleata della scienza – quindi materialistica, nichilistica, neoleopardiana – atta a ricordare agli uomini la comune natura mortale per esortarli alla solidarietà, all’amore fraterno, alla pace e al rifiuto della guerra.

Il professore ha, quindi, evidenziato la presenza di tali, nuovi temi nella poesia postmyricea di Pascoli, consegnando al pubblico estasiato perle poetiche di incredibile bellezza.

Forse, per la prima volta in assoluto, un argomento critico e filologico “da seminario universitario” (se non da Accademia dei Lincei) è stato reso fruibile, con successo, al più vasto pubblico dei non addetti ai lavori. Lo stesso relatore ha riconosciuto che il suo intento principale, da professore universitario, è sempre stato quello di «abbattere gli steccati del “giardino accademico» e di trasmettere al maggior numero possibile di persone i risultati delle sue ricerche, contro la pratica, purtroppo diffusa, tra non pochi professori universitari di «parlarsi addosso e di scrivere libri astrusi, pseudo scientifici, che vengono letti, al massimo, da pochi, volenterosi colleghi».

La poetessa Mariagrazia Genovese ha letto, a corredo, con grande sensibilità e con la giusta intonazione, alcune poesie della stagione myricea e della stagione postmyricea, del grande poeta romagnolo: “Il tuono, “A Maria”, “La mia malattia”, “Il sogno di Rosetta”: la lettura di quest’ultima, in particolare, ha suscitato applausi a scena aperta.

Siamo usciti tutti, dal Gabinetto di Lettura, arricchiti nell’anima.

- di Gennaro Galdi -

Berlino. Nel periodo del Festival del Cinema di berlino, il freddo  ambiente della capitale del Cinema e dell’arte, si scalda con le opere di Arianna Cox, in una Galleria, con la mostra della pittrice  che si svolge, nell’elegante  zona di Charlottenburg, a un passo dalle sale cinematografiche della Berlinale.

 La pittrice Cox è  nata a Parma ma vive ed opera  in Emilia Romagna, anche se, continuamente, sono in viaggio le sue opere, con successo, in Europa.

 Le sue   originalissime opere, in questa mostra invernale, in Germania sono le seguenti: “SFUMATURE”, acrilico su polipropilene alveolare,

“IL MAGGIOLINO ROSSO”, acrilico su polipropilene alveolare  e” L ATTESA”, acrilico su tavola; esse sono state presentate dal critico prof Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista,   nella galleria di Fulvio Pinna di origine italiana, gallerista che ama  particolarmente le sue opere. Invitati illustri la  direttrice delle scuole Italiane di Berlino dott.ssa Marzorati ed imprenditori italiani, uno di questi sponsor della serata delle Stelle del Cinema Italiano del 17 febbraio.

Scrive la nota scrittrice giornalista prof Maria Teresa Prestigiacomo che ha presentato l’artista in numerose mostre di successo, da Bruxelles a Firenze: “Arianna Cox è una pittrice dal tocco elegante e tecnicamente valido che si configura come artista d’investimento … Le opere dell’artista di Parma  esprimono una spiccata originalità,  pur  essendo, al tempo stesso, romantiche e contenendo  profondi messaggi; esse  affondano, proustianamente,  le radici nella memoria storica personale e  nella memoria dei luoghi; la sua arte  presenta  un’impronta unica, personale, non riconducibile ad altri artisti noti; la sua pittura incontra particolarmente  il gusto esigente e raffinato dei tedeschi. …Sottolinerei  la presenza dell’artista con le sue opere alla  mostra importante di Firenze, novembre 2016 e di Bruxelles luglio 2016: nella capitale belga,  alla presenza del Console facente funzioni dott.ssa Emilia Coviello console italiano in Belgio,  Arianna Cox ha conseguito il Gran Premio Europa Bruxelles, per l’ arte; a Firenze,  è stato consegnato un prestigioso riconoscimento all’artista,  per la sua arte, produzione artistica  che spicca  nella compostezza  della sua eleganza; era presente all’evento, a Piazza della Repubblica, nel noto locale storico di Annigoni, pittore-ritrattista della regina Elisabetta, S.A.S. Il Principe Ottaviano  de’Medici di Toscana, figlio di Ottajano. In futuro, nel 2017, oltre alla mostra di Berlino, Cox si prepara ad affrontare l esigente pubblico del Principato di Montecarlo ed altre location, altrettanto importanti, sono in programma nella sua agenda  d ‘arte.

LA FESTA VIAGGIA SUL WEB: GLI SPAZI DIGITALI DIVENTANO SPORTELLI DI SERVIZIO PER LE INFORMAZIONI “REAL TIME”

Domani giornata di musica e balli, con il coinvolgimento delle scuole di danza acesi

ACIREALE – Un vero e proprio desk virtuale, che oltre a raccontare #live il Carnevale di Acireale, risponde in tempo reale alle richieste di turisti e cittadini: traffico, programma eventi, indicazioni stradali, logistica, parcheggi, curiosità, andamento e soste dei carri. Il mondo digital che ruota intorno al divertimento carnascialesco racchiude un pubblico trasversale che cresce di anno in anno, fino a diventare – in questa edizione 2017 – cuore pulsante della manifestazione.

«Abbiamo deciso di affidare il coordinamento al prof. Davide Bennato dell’Università di Catania, per potenziare gli spazi dei social network, oggi strategici per attrarre le nuove generazioni e offrire una vetrina globale ai maestri artigiani e alle bellezze della nostra città – spiega il presidente della Fondazione Carnevale Acireale Antonio Belcuore – l’anno scorso due milioni e 900mila utenti hanno seguito l’evento attraverso le pagine ufficiali di Facebook, Twitter, Instagram e YouTube: strumenti innovativi per “connettersi” con le atmosfere allegre di questi giorni. Speriamo di far crescere questo dato, a dimostrazione dell’impegno che tutta la squadra sta mettendo in campo».

Così la vetrina 2.0 - hashtag ufficiale #acicarnevale - diventa anche sportello al servizio degli utenti, con un’organizzazione che conta un team composto da 7 strategist – dislocati su più fronti – che seguono ogni minimo dettaglio e che postano in rete immagini colorate e rappresentative.

Domenica 26 febbraio, giornata clou del programma, la Fondazione inoltre trasmetterà - dalle 17 alle 21 - la diretta sul canale YouTube, con immagini della sfilata dei carri che verranno distribuite alle televisioni accreditate.

 AciCarnevale 1

«Il nostro Carnevale viaggia in tempo reale sulla rete: telefonini in mano per riprendere le esibizioni dei carri e postare video, foto e commenti. È questo il riscontro più evidente della bellezza della manifestazione – continua il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo - è una grande festa popolare, e nonostante sia figlia di una tradizione che si perde nei secoli passati, oggi corre veloce e cavalca tutti gli strumenti della tecnologia per raggiungere nitidamente anche chi non può godersi lo spettacolo dalla piazza. Il riscontro già nei primi giorni di questa edizione è stato eccezionale. Il Carnevale di Acireale fa il giro del mondo: è emozionante rivedere gli scatti e le immagini dei giganti in cartapesta circondati dal barocco e dalle basiliche e cogliere in tempo reale la gioia e l'entusiasmo del nostro pubblico». 

Domani, venerdì 24 febbraio - dopo la giornata dedicata ai più piccoli – sarà tempo di music&dance con i balli in piazza Duomo a partire dalle 10.00, mentre alle 16.00 al Teatro Turi Ferro (con parcheggio gratuito nel cortile San Luigi) si terrà il concorso dei bambini in maschera. Alle 20.00 in Piazza Duomo le protagoniste saranno le scuole di danza acesi che si esibiranno davanti al grande pubblico.

Il calendario completo del “Carnevale di Acireale 2017” è disponibile su www.fondazionecarnevaleacireale.it e sui canali social ufficiali.

  • Il Carnevale di Acireale 2017 è arricchito da un interessante corollario di iniziative collaterali promosse da numerose associazioni territoriali. Il calendario degli appuntamenti è integrato al programma completo ufficiale, consultabile sul sito web e sui canali social;
  • Torna la “Lotteria del Carnevale”: per chi acquista i biglietti in palio una Lancia Nuova Y, uno scooter Keeway Logik e una crociera per due persone. L’estrazione finale è fissata per il 13 maggio;
  • Oltre al media partner RDS 100% Grandi Successi, la Fondazione Carnevale di Acireale ringrazia gli sponsor: Credito Siciliano, Decò – Gruppo Arena, Input – Comunicazione ed Eventi, McDonald’s, MSC Crociere, SAC – Società Aeroporto Catania; e i partner tecnici: AdvMaiora, Mandarin, Vision Sicily.

DIRETTA E RILASCIO SEGNALE VIDEO: INFO PER LE TELEVISIONI

La Fondazione rilascerà gratuitamente il segnale video alle tv che volessero trasmettere la diretta della parata di domenica 26 febbraio (dalle 17 alle 21). Le emittenti interessate dovranno produrre un’istanza da inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., con la richiesta di poter diffondere le immagini in diretta, e accedere alla zona interdetta al traffico con i loro mezzi di produzione indicando la relativa targa.

La produzione sarà interamente in HD e verrà effettuata dalla regia posta in via Ruggero Settimo ad Acireale da un camion targato EL 442 ZZ

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