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(pubblichiamo il commento del prof. Roberto Lo Presti   alla presentazione dei libri del prof. Giuseppe Rando)

Un bellissimo  incontro tra buoni amici ,quello di ieri sera al ‘Gabinetto di lettura’  in Messina con l’illustre prof. Giuseppe Rando.  Potremmo affermare un meeting  profondamente vero,sentito, ricco  di ‘vis vitalis’ e di emozioni  in onore  del suddetto  docente universitario di Letteratura Italiana del nostro Ateneo,presieduto dalla chiar.ma prof.ssa Paola Radici Colace. A seguire gli interventi della prof.ssa Patrizia Danzè e del dott. Giuseppe Ruggeri.

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prof.ssa Paola Radici Colace

Come  in un’aula di scuola,tanti  docenti,personalità del mondo della cultura,della politica,studenti  ed ex alunni.  Noi in prima fila  con un taccuino (giusto  perché eravamo  in anticipo alla presentazione  del bel libro : ‘’ Critica,filologìa e scienze umane ‘’ di Giuseppe Rando), abbiamo seguito  con notevole  interesse gli interventi  brillanti sulla  vasta produzione scientifica del prof. Rando. Parlare  dell’illustre docente,scrittore,studioso.presidente  di varie Associazioni culturali e di testate  di giornali e riviste…,non è così agevole.  Allo stesso  modo  non è parimenti facile  sintetizzare quanto detto in oltre  due ore  di interventi,dibattiti tra docenti ed il  professore, artefice  di diversi  libri  di letteratura italiana  moderna e contemporanea.  Tanti  gli attestati di stima e condivisione per l’insigne  studioso, ricco di passione ed amore, umanamente  aperto al dialogo, sempre pronto all’ascolto, al confronto pacato e lineare, dedito  alla lettura approfondita  di testi  classici e moderni  di autori italiani  e stranieri. In  un complesso ,variegato,sovrapposto ,intenso, vivace collegamento  di pensieri  di personaggi tanto seguiti,amati,soprattutto della nostra Sicilia ,tra  gli altri :Verga, Pirandello, Sciascia, Consolo, Quasimodo, Camilleri,Boner, Cesareo, Maria Costa… ed oltre lo Stretto : il meraviglioso primo grande filosofo italiano e poeta :G.Leopardi, C. Alvaro (giornalista calabrese ed europeista),il grande G.Pascoli (già docente presso il nostro Ateneo).

 

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prof.ssa Patrizia Danzè

La prof.ssa Paola Radice  Colace, apre  l’incontro ,asserendo  nella premessa del libro  dell’illustre italianista messinese, che la sua critica letteraria segue  sempre personalissimi punti  di vista, senza ‘ritoccare’ o rivedere  quanti  altri  hanno  proposto criticamente.  Senza  dubbio, egli è servitore  del testo,considera la veritàe ne scava, traduce il pensiero, traendo le conclusioni analizzando nella storia  degli accadimenti,l’ambiente  di vita.  La sua letteratura  si fà semplice , è chiarezza umana, pur  il profilo di ogni suo libro è dimensione umana, si richiama spesso,forse incosciamente, a Vittorio Alfieri.  E’ stato detto che le cifre  generali  sentono il calore  di una sua dimensione riservata, silenziosa, rispettosa, che  ama, si nutre in modo  continuo  e crescente della lettura  di molteplici testi.  Da essi coglie tante particolari  voci, sottovoci, analogie, confronti  d’autori famosi  e meno che nell’ispirazione silente esaltano in lui la bellezza per la Natura e nell’idioma classico il, quel sentimento  puro ,alto : tanto  vicino alle stelle. Egli rispetta l’amico,  coltiva l’amicizia, che è dono d’amore , rimane  così custode e cultore di essa.  Gradisce con forza ed impegno, come  si diceva, interpretare  i simboli e schemi  spesso  per altri insignificanti, ne cuce un primo step interpretativo  e poi con altri  struttura  un collage affettivo,emotivo, sociale di grande impatto significativo ; interviene ancora sui fatti e non sulle persone.

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dott. Giuseppe Ruggeri

Ammira  V.Alfieri : uomo saggio e razionale , l’efficace Costituzionalista che pone ordine alle leggi,ai regolamenti del vivere  civile  quotidiano ne propone  altri  di natura meramente socio-economica commerciale.

Animata e  complessa  ogni risposta  circa il ‘’Laboratorio di G.Verga’’,il tenace verista  con il lavoro necessario ; l’illusione  della realtà. Ancor più noto per aver rilasciato la lezione dell’oggettività.

Ammirabile, non và dimenticato  il lavoro di Verga su L.Pirandello ( frode  culturale; la contradditorietà del reale; la frattura  del testo ed il modo ). Indimenticabile lo scritto  del Verga :  ‘’La lupa’’ come  racconto e poi posto  sulle tavole  in opera teatrale. -L’attività  critica canta le ‘incostrazioni operative’ tra Verga e Pirandello, esse  non sono solo voci  di ieri, poiché  oggi  sono assai  attuali. –

Tra G.Rando e Maria Costa tanta  amicizia sincera, forte, solare  come  il caldo Mar Nostrum che lambisce le spiagge  di contrada Paradiso e di Torre Faro , quest’ultimo sito natìò  del professore  che visse vicino le barche  colorate, le reti  ‘ammugghiate’, i profumi salmastri e gli echi delle sirene d’ Ulisse ,al passaggio tra Scilla e Cariddi. I’ idioma della M.Costa ,tanto verace,intenso,naturale, battagliero contro ogni violenza, dominazione , soprusi…: tanta storia di ieri ieri.

Potremmo argomentare del  dialogo profondo  ed approfondito  tra i due  docenti  del nostro antico e glorioso Ateneo :  Rando e Pascoli, quest’ultimo scrittore,poetissimo ed estimatore  della nostra Università degli Studi  di Messina, luogo  di quiete e d’ispirazione (v: ‘L’acquilone’)-

Cosa  aggiungere   nel dialogo tra Rando e Leopardi ? – ‘’Lo Zibaldone’ ,’’L’ infinito’’  tanto è emerso dall’italianissimo e giovanissimo poeta e filosofo  : Giacomo. Per G.Leopardi : ‘ La poesia è scienza’’: --

Potremmo continuare a lungo a scrivere  le nostre sensazioni, emozioni, evoluzioni ,sviluppi ed aperture in un mondo non piccolo e ridotto a solarissima e generosa Isola, non scordiamo che la Cultura siciliana  fu un tempo  europea.  Grazie ,complimenti a tutti e  ad meliora  semper ,caro amico prof. G.Rando – Roberto Lo Presti –

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- Prof. Giuseppe  Rando -

P.S. Leggendo i vari autori di Sicilia, esco  fuori tema, ma ho visto nel bel film  di Baarìa di G. Tornatore delle scene  che ho così brevemente segnato ,grazie ancora :  -- La condizione  delle famiglie siciliane  dopo la seconda guerra mondiale.  E’ ciò che ritroviamo  in scrittori e poeti di  Sicilia  nei testi  scolastici e meno. --Nelle suggestive ,molteplici,variegate ,segnate figure,che appaiono per dieci minuti,possiamo, per somma sintesi ,asserire che la regìa formidabile,muove: con gli occhi e con una sola mano,tutta una somma d'immagini,ora sofferte,ora ridenti di giovani: 'I futuri sposi',innamorati e sicuri di una vita decisamente serena,prospera ,da amare con tanto rispetto. La dignità delle madri,pur stremate e pallide ma sempre pronte a sollevare,le sofferenze dei figli e nipoti,i ‘’carusi’’,le dolci adolescenti, le comari dal balcone, i fiumi di vino nelle feste di famiglia,i gruppi solidali e forti ,ancor più rafforzano i durevoli sentimenti di una società ad economia agricola e zootecnica.In tal contesto,inizialmente pacato e lineare, si ribalta successivamente ,la vita di ciascuno e di tutti.  La IIa guerra mondiale appare  nefasta…- Il fascismo dominante regge ed impone comportamenti 'a senso unico',i non fascisti,i dissidenti,i cattolici,il clero oscillante,l'arrogante di turno,la definizione di speranze di politiche nuove...il tutto porta ad un caos spaventuoso,irruento,che straccia ogni volto umano,i poderi e le case...Immagini,dicevo , tanto feroci quanto vere,sono compiutamente articolate e rafforzate pur nella polvere che si solleva e cancella pur essa ogni aspetto primitivo del paesaggio;che tuttavia rimane fermo nella dimensione altamente cristiana per la presenza Altissima della chiesa del Paese che emerge nella totale bellezza del barocco siciliano,incancellabile e ricchissima dimensione ornamentale dei nostri cari Padri ...lontani. -- 

 - di Roberto  Lo Presti  già docente d’ Economia  a contratto c/o Un.di Messina -

-di Rosario Fodale -

Il saloncino del Gabinetto di Lettura era, ieri, colmo fino all’inverosimile di uomini e donne di cultura, poeti, poetesse, professori e professoresse di Liceo e dell’Università, studenti e studentesse, venuti per partecipare ad un evento che si preannunciava molto promettente: Giuseppe  Rando avrebbe discusso dei suoi Studi innovativi su Alfieri, Leopardi, Verga Pirandello, Pascoli, Alvaro, Quasimodo e altri scrittori siciliani con i colleghi Paola Radici Colace, Patrizia Danzè, Giuseppe Ramires, Sergio Palumbo, Antonino Zumbo - coautori del volume  a lui dedicato, Critica, Filologia e Scienze umane - e con Giuseppe Ruggeri, noto conferenziere, studioso e saggista altamente qualificato.

 

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(Giuseppe Rando)

Le attese non sono andate, invero, deluse: già ad apertura dei lavori, Paola Radici Colace, professore ordinario di Filologia Classica nella nostra Università, ha colpito gli astanti con puntuali – e chiaramente non convenzionali – notazioni sulla personalità umana e professionale di Giuseppe Rando, presentato come l’unico messinese salito sulla prestigiosa cattedra di Letteratura Italiana attraverso un pubblico concorso specifico, come un uomo onesto, chiaro, cultore dell’amicizia, fiero delle sue radici marinare e come un critico che sa coniugare filologia e storia per aggiungere tasselli di verità alla personalità e ai testi di scrittori maggiori e minori della nostra letteratura. Rispondendo quindi a domande precise della collega, Giuseppe Rando ha indicato gli aspetti più innovativi dei suoi studi alfieriani (si deve a lui - e solo a lui - la dimostrazione del Costituzionalismo di Vittorio Alfieri, che ha rivoluzionato, di fatto, la critica alfieriana) e alvariani (lo studioso messinese ha scoperto e documentato, per primo, la genesi giornalistica di Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro, rileggendo peraltro, con le armi della critica globale. l’intera opera narrativa del Sanluchese).

A seguito del denso, articolato intervento della professoressa Patrizia Danzé sugli studi verghiani e pirandelliani di Rando, lo studioso riconosceva di praticare la critica come dialogo – di stampo machiavelliano - con i testi, di cui ha sempre cercato di rispettare la personalità col supporto della filologia e della storia, dichiarando, con chiarezza esemplare, che per lui la critica letteraria fa tutt’uno con la ricerca scientifica e che l’Università senza ricerca scientifica sarebbe opera morta, apparenza senza sostanza, fumo senza arrosto. Interpellato dalla Danzè sui suoi studi leopardiani, Rando catturava letteralmente il pubblico con la sua innovativa lettura dell’Infinito di Leopardi, centrata sui coevi pensieri dello Zibaldone e sulle opere composte o incominciate dal Recanatese nelle settimane e nei giorni che precedettero, nel 1819, la composizione di quel famoso idillio.

 

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Il dottor Giuseppe Ruggeri focalizzava infine il suo rigoroso intervento sugli studi dedicati da Rando agli scrittori siciliani e messinesi in particolare (Onufrio, Boner, Cesareo, D’Arrigo, Costa, Bongiovanni …). Sulla sua scia, lo studioso illustrava, in maniera cursoria, i valori linguistici, stilistici e morali delle poesie e delle prose di Maria Costa (unico professore universitario, Giuseppe Rando, ad avere dedicato una monografia a Maria Costa) e sulla sua scoperta della fondamentale matrice heideggeriana di Horcynus Orca.

Il congedo finale di Rando, che si è quasi scusato con il pubblico per avere, per una sera, dismesso il suo abituale costume di riservatezza e discrezione, ha prodotto l’applauso interminabile e ripetuto dei presenti ammirati, ai cui occhi lo studioso si è confermato quell’intellettuale democratico di prim’ordine, nonché quel professore innamorato della sua professione e del tutto immune dalla tabe accademica della presunzione e della corruzione che tutti i suoi allievi e i suoi amici hanno sempre conosciuto e apprezzato.

  - di MARIA  GABRIELLA  MANCUSO -

E' risultato eletto per il sessennio 2017/2023 il Prof. Francesco BASILE, direttore della Clinica chirurgica generale, il quale - in un'Aula Magna gremita e festante - ha ottenuto un plebiscito di consensi e precisamente 1022 voti dei quali 851 da docenti e studenti oltre a 181 voti pari a 865 preferenze dal personale tecnico amministrativo. L'altro candidato, il Prof. Enrico Foti, direttore del Dipartimento di Ingegneria ambientale, ha ottenuto 374 voti. Le schede bianche sono state 31 e le schede nulle 42. Sono stretti i legami che legano la Città di Messina al nuovo Rettore dell'Ateneo catanese. Infatti il Prof. Francesco BASILE, nato nel 1955, appartiene ad una famiglia che ha fatto la storia della Chirurgia in Sicilia ed in Italia. Il padre era il grande Clinico Chirurgo prof. Attilio Basile, che a Messina frequentò il Liceo Maurolico e la Facoltà di Medicina percorrendo una brillante carriera accademica che lo portò a dirigere a Messina dal 1951 al 1956 l'Istituto di Patologia chirurgia allora ospitato nel mitico Ospedale Piemonte. Il Prof. Attilio Basile è venuto a mancare all'età di 102 anni nel 2012 e al liceo Maurolico frequentarono pure i suoi fratelli Guido avvocato e deputato al Parlamento, Francesco per lunghi anni Preside della Facoltà di Ingegneria e Giuseppe avvocato che subito dopo la fine dell secondo conflitto mondiale fu eletto alla carica di Primo Cittadino tanto che venne chiamato " il Sindaco della ricostruzione ". Nell'auspicare per il futuro stretti rapporti di collaborazione tra la nostra Università e l'Università di Catania, formuliamo all'illustre professor Francesco Basile fervidi voti augurali di un proficuo e operoso lavoro.  

- di Marcello Crinò -

Domenica 29 all’Epicentro di Gala è proseguita la serie degli incontri, intitolati Impronta d’autore per il Museo Epicentro, che con cadenza mensile presentano personalità dell’arte e della cultura barcellonese. Dopo la pittrice e poetessa Salva Mostaccio, dopo lo scultore Salvatore De Pasquale e dopo l’autore di queste note, è stata la volta di Andrea Italiano, presentato come critico d’arte.

Ad introdurre la serata il fondatore e animatore dell’Epicentro, lo scultore  Nino Abbate, il quale ha letto la nota biografica di Italiano, “nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1980. Nel 2006 si è laureato al D.A.M.S. di Palermo. Critico d’arte, usa la parola come arma di provocazione”, ha detto Abbate.

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“Formatosi sotto la guida del professore  Gino Trapani, acquisisce le nozioni di fare cultura a Barcellona Pozzo di Gotto, tanto da porsi all’attenzione nazionale con il Museo Epicentro come direttore artistico, di cui scrive diverse recensioni delle esposizioni nazionali d’arte Artisti per Epicentro; scrive sulla rivista Kalos e si impegna a programmare il servizio di Rai tre Sicilia sul Museo Epicentro con la redazione di Palermo. Dopo l’esperienza con il Museo Epicentro, il professore Gino Trapani, dopo tantissimi anni alla guida della Pro Loco di Barcellona Pozzo di Gotto, cede le redini al giovane e promettente Andrea che diviene il nuovo presidente. Questa carica istituzionale”, ha proseguito Abbate “per certi aspetti lo allontana dal suo modo di essere. Si impegna ad organizzare degli eventi non trovando riscontri che possono mettere in evidenza il suo talento. Ultimamente l’uso della scrittura lo pone all’attenzione come mezzo di libertà della parola, non legata a nessuno e nessuna istituzione, ma solo al suo modo di fare e pensare”.

            A portare i saluti dell’Amministrazione Comunale il consigliere Melangela Scolaro, sempre presente agli eventi culturali cittadini. La Scolaro ha evidenziato l’importanza della cultura in città, dove adesso ha preso piede la Movida, ma la Movida, ha detto, deve integrare cultura e divertimento, per caratterizzarla  meglio e darle continuità nel tempo. Ha precisato che si farà portavoce al Comune per fornire agevolazioni a chi opera nel campo dell’arte e della cultura.

            Andrea Italiano è stato intervistato dalla giornalista Cristina Saja, della testata cittadina 24live.it, che ha sponsorizzato questa iniziativa, pubblicando sul proprio sito ogni volta il video della serata. Andrea Italiano, col suo modo di fare un po’ sopra le righe, incalzato dall’intervistatrice, ha parlato di tutto: di arte, di cultura, del suo non essere un critico d’arte ma solo un dilettante che si occupa d’arte per provare piacere, felicità. Ha parlato dei suoi libri: “scrivo per lasciare delle tracce”, ed ha spiegato di essere “cinico”, perché contro le forme di ipocrisia che ci attanagliano e non ci permettono di andare avanti.

Ha parlato degli artisti di Barcellona del passato, come Antonino Vescosi e Giuseppe Russo, ma anche dei contemporanei, il cui limite, a suo avviso, è di non fare ricerca e di non fare squadra, coltivando soltanto il proprio orticello. Infine ha risposto alla domanda se Barcellona cambierà. La città, ha detto, è come tante altre, lontana dal baricentro economico, “non si può coltivare l’anima nella miseria”. Barcellona è una città del sud che ha perso la sua identità. C’era l’economia agricola e il bestiame, adesso questa economia è stata abbandonata e non è stata progettata una nuova identità. Mancano anche le strutture ricettive, un punto informativo per i turisti. La città, ha concluso, deve avere una identità precisa.

Alla fine ha lasciato l’impronta della mano destra su una mattonella d’argilla cruda, che andrà ad aggiungersi alle altre lasciate dai precedenti ospiti.

DSCF4710- di  Marcello Crinò -

Venerdì 3 febbraio, nell’Aula Magna del Liceo Classico Luigi Valli, si è parlato di un argomento di grande attualità, la satira. “Si fa presto a dire satira…” il titolo dell’incontro promosso dalla Fi.da.pa. di Barcellona. Moderati e introdotti da Maria Concetta Santamaria, presidente del sodalizio, hanno relazionato Nicola Russo, Pina Freni e Nicola Alosi. La Santamaria, nell’introdurre l’incontro, ha portato i saluti dell’assessore Ilenia Torre, assente perché fuori sede e della Dirigente dell’Istituto Domenica Pipitò, ed ha voluto ricordare la recente scomparsa dell’artista e fondatore del Parco Jalari Mariano Pietrini. La satira, ha detto, oggi è un argomento di discussione a seguito di quanto avvenuto a Parigi nella sede del giornale satirico Charlie hebdo, con tutto il suo strascico di polemiche.

Il docente di lettere classiche Nicola Russo nel suo intervento si è soffermato sulle origini letterarie della satira. Lo spirito satirico esisteva già nella letteratura greca, ma è stato ben sviluppato in epoca romana, da Quintiliano a Lucilio, Orazio, Persio, Giovenale, Marziale.  Ha anche accennato alla satira nelle arti contemporanee, portando ad esempio la commedia italiana.

La professoressa Pina Freni, già docente di storia e filosofia al Liceo Valli, già presidente della Fi.da.pa., e attualmente componente del gruppo di studio delle tradizioni siciliane. La sua relazione è stata incentrata sul rapporto tra satira e filosofia, precisando che il fare satira è fare filosofia, cioè esercitare lo spirito critico. La satira ha la funzione di contrastare il potere politico, il grillo parlante che parla alla coscienza, per renderla vigile. Ha fatto riferimento alla parte perduta della Commedia di Aristotele, proprio quella sulla satira (oggetto di discussione e contrasto  nel Nome della Rosa di Umberto Eco). La satira, ha precisato, ha attraversato tutti i secoli, i confini e lo scibile umano, fumetti compresi, come i Simpson. La satira è un’arma sociale. Il linguaggio ironico e la filosofia hanno un nemico: il pensiero unico.  La satira non deve scherzare con la morte e non deve insultare, come invece è avvenuto di recente, quando tutti si sono indignati, giustamente, per le vignette del terremoto e delle valanghe.

Il giornalista della Rai Nicola Alosi ha concluso la serie degli interventi, soffermandosi sul diritto di satira e i suoi limiti, partendo dall’articolo 21 della Costituzione che sancisce la libertà di pensiero e di stampa, riconosciuto a tutti. Ha fatto riferimento al rapporto di “Reporter senza frontiere” sulla libertà di stampa, dove l’Italia figura al settantasettesimo posto. La libertà di stampa è una scelta, la libertà di satira è un lusso ulteriore. Ha mostrato una serie di testate satiriche dalla fine dell’Ottocento fino agli ormai relativamente recenti il Male e Cuore, e le vignette di Forattini. Si è soffermato sulle vignette satiriche che non fanno ridere ma dileggiano le persone, spesso proprio le vittime di eventi tragici. Si è posto il problema dei limiti, chiedendosi chi li può porre. La risposta è la coscienza individuale. La libertà in se non è un valore. La libertà ha bisogno del rispetto di noi, degli altri e delle regole.

- di  Marcello Crinò -

Continua intensa a Barcellona l’attività del Teatro Mandanici, sotto la direzione artistica di Sergio Maifredi. Nel corso del mese di febbraio proseguiranno i laboratori dedicati alla realizzazione di Un canto mediterraneo, lo spettacolo diretto da Mario Incudine con Antonio Vasta maestro concertatore, in cartellone il 29 aprile. I prossimi appuntamenti dei laboratori si terranno nei giorni di mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio dalle ore 16 alle ore 20. Gli incontri saranno curati dai maestri Giorgio Rizzo (percussioni) e Anita Vitale (canto).

Sabato 11 febbraio alle ore 21,00 in cartellone è prevista La vedova allegra, la famosa operetta di Franz Lehar, messa in scena dalla Compagnia Italiana di Operette, con la direzione musicale di Maurizio Bogliolo, protagonisti Victor Carlo Vitale e Silvia Santoro, regia di Flavio Trevisan, coreografie di Monica Emmi. La Compagnia Italiana di Operette è la più antica compagnia italiana specializzata in questo genere.  Fondata nel 1953 da Sergio Corucci, inizialmente si chiamava “Internazionale” fino ad una tournèe estera nella quale il pubblico decise di denominarla “Italiana” per complimentarsi di quel particolare mood che rendeva uniche le sue messinscene.

Da allora a oggi sono passati decenni. E ha addirittura centoundici anni lo spettacolo fissato nella Stagione Artistica del Mandanici, quella Vedova allegra che, grazie alla regia del maestro Flavio Trevisan, diventa racconto ironico e attualissimo.

“Cosa c’è di più attuale di crisi economiche, scherzi pesanti e tresche amorose?”, si chiede sorridendo Bogliolo. Per poi sottolineare che “questa versione dell’operetta per eccellenza è capace di tenere insieme i valori del genere, tutto rigorosamente live, musica canto danza, con i ritmi e le emozioni del presente, così che risulta uno spettacolo straordinariamente frizzante e giovane, con un grande cast di interpreti”.

E il cast è davvero grande, con ventotto artisti in scena, tra attori, cantanti,  ballerini e orchestra. E quasi altrettanti dietro le quinte dove lo show è particolarmente impegnativo a causa del continuo cambio di atmosfere, di luci, di scenografie e di costumi.

DSCF4048- di  Marcello Crinò - 

L’Assemblea dei soci della Pro Loco “Nomos di Manno” di Barcellona, dopo ampia valutazione e ringraziando i dimissionari per il lavoro svolto, ha rinnovato il proprio Consiglio Direttivo, che adesso risulta composto da Maura Arizia, Salvatore Cortese, Antonino Costa, Nunzia Giaimis, Daniela Gitto. Il Direttivo ha eletto all’unanimità Antonino Costa Presidente, Nunzia Giaimis Vice Presidente e Tesoriere, Daniela Gitto Segretaria, Salvatore Cortese e Maura Arizia Consiglieri. E' stato eletto altresì Eugenio Giancristaforo con la carica di Presidente Onorario con incarichi speciali.

Tutti i componenti eletti sono Soci fondatori dell'Associazione. La Pro Loco è ora intenta a sviluppare il programma per il nuovo anno sociale, che, oltre agli aspetti istituzionali, darà rilevanza alle iniziative di valorizzazione del territorio, alle sue potenzialità di attrazione turistica con le attività di accoglienza, le risorse naturalistico ambientali e storiche, le manifestazioni culturali, sportive ed enogastronomiche e quelle collegate ai tradizionali culti religiosi.

A tal fine tutti i soci saranno chiamati a dare il proprio contributo fattivo anche per lo sviluppo delle loro personali potenzialità.

Associazione culturale, sportiva, ambientalista   

senza scopo di lucro

STUDIO D’ARTE L’ETOILE

Via Natoli is. 276 n.5 98121 MESSINA

Tf. 3383541458 – 3467910240 – 0902401721

Sabato 28 gennaio, alle ore 10, nella location del  Salone delle Bandiere del Comune di Messina, la presidente dell’Associazione culturale Studio d’Arte l’Étoile, Dott.a TITTI CRISAFULLI  ha presentato lo scrittore-poeta CARMELO COSSA  proveniente da TORINO, che  ha parlato del suo romanzo “NON AVERE PAURA” ad un folto pubblico messinese appassionato di cultura. Dopo l’intervento introduttivo della Crisafulli ha ampiamente relazionato sul contenuto del romanzo il prof. GUIDO BELLINGHIERI, già Direttore della Scuola di Specializzazione di Nefrologia all’Università di Messina e Direttore di Nefrologia al Policlinico Universitario. Il romanzo che dal 2014 ad oggi ha già ricevuto una ventina di riconoscimenti, primi e secondi premi e nella TOP 100 di AMAZON si è attestato al 39° posto mentre nella narrativa contemporanea al 23° posto, infonde fiducia e speranza negli ammalati gravi, ai disperati che temono gli esiti di interventi chirurgici devastanti e pericolosi.Pagine significative del romanzo sono state lette dalla lettrice CLARA RUSSO. L’evento ha visto anche l’esibizione degli artisti della “STAR MUSIC ACCADEMY” della Dott.a Marianna Attinà. Sono intervenuti tra gli altri il prof. Roberto Lo Presti e la critica d’arte prof. Mariateresa Prestigiacomo