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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Santa Teresa Riva, Me. Scompare Giorgio Fleri, in punta di piedi, esce, improvvisamente, come dalla scena di uno dei suoi film: stavolta si tratta del film della sua travagliata ma splendida esistenza. Attore di fotoromanzi e scrittore di fotoromanzi, fidanzato di Silvana Pampanini, attore famoso in Messico, amico di Michele Placido e di Sandra Milo e di Elsa Martinelli.....che se ne va....dalle scene del Cinema della vita proprio qualche giorno prima del suo caro amico Giorgio che l aveva invitata, qualche anno addietro, con i proprietari signori Sabato, a Villa Garbo(con Anna Moleti Belfiore, soprano) per ricordare la Divina. 

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Giorgio era un signore, una specie di cavaliere antico, una razza decisamente in estinzione, non parlava mai male di nessuno ma sempre più che bene,  esaltandone, esageratamente, doti e virtu'...ed il curriculum. Era  un brillante organizzatore di eventi culturali: dalle selezioni di Miss, con Lisa Verga, per celebrare la bellezza, al Festival del libro che ripeteva ogni anno, al Baia Taormina, entrato nelle grazie dei titolari: la famiglia Biondi.

 Ricordiamo, di Fleri, l ultimo brillante  evento a Villa Garbo, in occasione della presentazione del libro di Nicole Rose, Promessa d amore, un evento molto chic che ha lasciato un segno indelebile nella scrittrice ed in tutti noi. Ricordiamone la partecipazione al nostro Festival della cultura nel maggio scorso, evento in cui lo ringraziai  per avere fatto da apripista per i miei eventi, a TAORMINA, presentandomi, venti anni fa, la famiglia Sabato, proprietaria della Villa Garbo in cui Fleri lancio Profumo di Greta, una festa  in ricordo della diva, con la proiezione  di un film dell' attrice.

Non dimenticheremo MAI quest' uomo delle stelle dai ciak quotidiani, quest'uomo semplice  e pieno di energie che conquistava sceicchi e contesse  d 'alto rango, solo con il potere ed il fascino  del suo sorriso e disinteressatamente,  per il piacere dell'amicizia.

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Giorgio Fleri è  stato
un personaggio
Tornatoriano che ci ha insegnato a sorridere sempre e comunque, NOI PRINCIPESSE DI INESISTENTI REAMI, ci ha insegnato  a gioire del nulla e a credere CHE  anche, a quasi 80 anni,  SI POSSANO CREARE  e realizzare GRANDI  progetti e SI POSSANO TESSERE grandi SOGNI NEL PROSSIMO  FUTURO....

E questo non è  certo poco!Grazie, Giorgio da tutti noi!

Domenica 30 alle ore 19 , una messa nella chiesa di Santa Teresa di Riva,  Madonna del Carmelo, radunerà di nuovo i suoi cari amici che resteranno sempre uniti come lui voleva, a gioire insieme.

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

Taormina. Abbiamo conosciuto Gavri , in occasione  del Festival della Cultura ideato, a Villa Garbo, con 50 artisti e 12 poeti e una scrittrice dall’Accademia Euromediterranea delle Arti. Gavri  era ospite ed ha presentato le sue opere di notevoli dimensioni e di notevole importanza, nel Parco della Villa della Divina, definendo quel luogo un Luogo Sacro. Adesso,  Gavri, non ancora quarantenne,  ha investito i suoi risparmi per  un’elegantissima Galleria sul Corso Umberto, al n 86, a Taormina ( Gavri Art Gallery & Boutique) e le sue opere sono in bella mostra per i turisti internazionali  della cosmopolita Perla del Mediterraneo che dopo il  G/7  ha assunto una maggiore importanza.

Unitamente alle sue opere, tessuti da Mille e una Notte,  copriletti straordinari, sete preziose, sciarpe, pashmine e sculture tribali e d ‘antiquariato, borse  da gran sera come quella che indossava Greta Garbo, la Divina e cappottini di pura seta… 

Qual è la sua terra d’origine, Gavri? La Dacia, la mia anima artistica si è nutrita dei cieli della Moldavia dove ho trascorso la mia infanzia e la mia gioventù: l’adolescenza.  Mio padre non vedeva  di buon occhio questa mia scelta, non  ha mai visto questa mia attività come un’attività seria per una donna, un lavoro che potesse darmi un sostentamento; io, invece,  credo, fermamente, nelle mie possibilità e nelle mie energie.

Gli incantevoli scenari della Moldavia, gli spiriti delle foreste e le melodie dei fiumi hanno nutrito la sua immaginazione creativa, l universo segreto di Luna e di stelle, pieno di bellezza e poesia hanno determinato la sua ispirazione pittorica

Quando nasce Gavri artista? A soli quattro anni, ho disegnato una parete della mia stanza!

Dove ha maturato le sue esperienze artistiche? A Milano, presso l’Accademia Di Belle Arti ( NABA) ed all’Università di Lugano laddove ho frequentato la facoltà di Filosofia…

E poi cosa è successo? Prima succedeva che  essendo una musicista, ho suonato con gruppi rock ed anche adesso compongo la mia musica…musica è ritmo come la pittura è ritmo, equilibrio…Poi accadeva che lasciavo l Università per il mio acceso desiderio di libertà dagli schemi…

Le sue opere risentono dell’influenza dei suoi viaggi in Asia, vero? L’Asia  in lungo e largo, e poi dalla Francia a Lugano e da Lugano alla Sicilia…la terra d’origine del padre del tuo compagno

Si ho viaggiato molto,  a contatto con la cultura buddista, ho praticato lo yoga, la meditazione e la medicina Ayurvedica mi appassiona; oggi,  credo che la Sicilia mi possa dare molto, almeno  lo spero, altrimenti…..dovrò cambiare nuovamente il corso del mio destino, cercando nuovi lidi, come Ulisse!

Cosa significa per lei fare arte? Il solo scopo dell’arte è quello di risvegliare la scintilla divina che si trova all’interno di ognuno di noi .

La pittura di Gavri adotta l’olio e  mescola pigmenti per creare quel mix arcano, misterioso che affascina e conquista, sempre , nelle sue opere in cui troviamo evocazioni di Indonesia, con il gallo che ricorda la famosa lotta tra i galli ed  immagini che evocano l India e la sua fantasmagoria di  colori.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

San Giovanni La Punta, Trappeto, CT. Il Parco dell'Arte, quest'anno per il suo Nono Anniversario la Fondazione ospita una importante mostra del grande Maestro siciliano Renato Guttuso.

La mostra dal titolo ROSSO GUTTUSO. Opere 1934-1984  presenta una selezione di opere, che hanno come filo conduttore il colore "rosso" simbolo di vita, forza, passione, sofferenza, pietà, lotta, verità, sogno.

La mostra sarà visitabile fino al 5 novembre 2017 e nel corso della permanenza saranno sviluppate diverse attività correlate (visite guidate, laboratori didattici, Aperi-Arte, conferenze-incontri) che vi saranno presentate di volta in volta.

Di seguito tutte le indicazioni per visitare il Parco dell'Arte, le collezioni della Fondazione e la mostra Rosso Guttuso. Opere 1934-1984:

Orari: tutti i giorni su prenotazione

Contattandoci ai seguenti recapiti è possibile prenotare la propria visita guidata.

tel. +39 095 7178155

mail. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Costi: ingresso al Parco dell'Arte 8,00 euro a persona

visite scolastiche + laboratori didattici 6,00 euro a studente

Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell'Arte

Via Sottotenente Pietro Nicolosi 29-San Giovanni La Punta (CT)

tel. +39 095-7178155

cell. +39 3385078352 

english speaker. +39 3484043074

www.fondazionelaverdelamalfa.com

 

- di  Marcello Crinò -

Il 26 luglio il calendario, oltre sant’Anna e san Gioacchino, i genitori della Madonna secondo i Vangeli apocrifi (protovangelo di Giacomo e Vangelo dello pseudo-Matteo), ricorda anche Santa Venera, il cui culto nel barcellonese è molto diffuso, ed è documentato da epoche antiche (XII secolo). A Barcellona viene festeggiata ogni anno nell’unica chiesa a lei dedicata, nel quartiere di S. Venera del Piano. Ripercorriamo l’origine del culto nel nostro territorio, avvolto da un grande alone di incertezza, visto che la nascita della Santa è contesa tra Acireale, Barcellona ed altri centri. La leggenda locale sostiene che santa Venera sarebbe nata nella frazione di Gala nel X secolo e martirizzata dai fratelli di religione pagana che non ne avevano condiviso la scelta mistica.

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Gli studiosi su santa Venera hanno una duplice posizione: alcuni sostengono trattarsi della continuazione del culto di Santa Paraskevì, diffuso in tutto l'oriente. Paraskevì significa Venerdì, Haghia Paraskevì sta per "sacra preparazione del Venerdì Santo"; per altri invece quello di santa Venera non è che la continuazione cristiana del culto pagano della dea Venere-Afrodite. Esistono elementi a sostegno dell'una e dell'altra corrente di pensiero. Per la prima c'è da notare che anche santa Paraskevì si festeggia il 26 luglio, e che il culto venne introdotto nell'Italia meridionale dai monaci greci-basiliani in epoca bizantina, che trasformarono dal greco al latino, in tempi relativamente brevi, il nome da Paraskevì in Venera. Per la seconda, a cui danno credito studiosi come Ambrogio Donini ed Emanuele Ciaceri, esistono resti archeologici che la confermano, come l'esistenza di un antico "Aphrodision" del V secolo a.C., poi trasformato nella Cappella di S. Venera presso Naxos, senza contare quanto scrivono antichi storici di Castroreale a proposito di un tempio di Venere esistente presso Castroreale, che può chiarire il perchè si è poi sviluppato il culto di s. Venera in questa zona.

Secondo Alfonso Di Nola, studioso napoletano di storia delle religioni, esistono delle commistioni sincretistiche tra antichi temi religiosi e culto cristiano particolarmente presenti in santa Paraskevì, vista in chiave di trascrizione del pianeta Venere. In effetti l'ipotesi della continuazione del culto pagano di Venere-Afrodite è accettata, ma solo per l'ambito siciliano, un po’ da tutti gli studiosi. Elementi comuni nei luoghi di culto sono il pozzo da dove proviene acqua con proprietà curative, la grotta dove la Santa si sarebbe rifugiata e la casa dove sarebbe nata.

Questi elementi li troviamo per esempio a Gerace, in Calabria, dov'è indicata la casa dove sarebbe vissuta per 30 anni, nonché il vicino monastero basiliano di S. Parasceve; la stessa cosa vicino Reggio Calabria, presso Pavigliana, dove è stata edificata una chiesa nel XII secolo; ad Acireale si trova il complesso termale di S. Venera al Pozzo, XI-XII secolo, mentre una grotta di S. Venera esiste a Siracusa. Gli storici siciliani, assieme a tutti gli altri che hanno affrontato la questione, e sono tanti, sono discordi sul luogo di nascita della Santa. Gli stessi Bollandisti, i gesuiti belgi dedicatisi alla pubblicazione degli "Acta Sanctorum", non si sono mai pronunciati in merito con certezza.

Octavio Gaietano forse fu il primo, assieme al Fazello qualche secolo prima, a dare credito e risalto alla nascita di s. Venera a Gala, raccogliendo nel XVII secolo a Castroreale la leggenda della ragazza di nome Venera nativa del luogo che sarebbe stata uccisa nel secolo X dagli stessi fratelli che volevano darle marito nonostante la sua riluttanza essendosi consacrata a Dio. Rocco Pirri, nella sua Sicilia Sacra, senza prendere posizione sul luogo di nascita, evidenzia come nel diploma di Adelasia del 1105 si citi proprio la "Spelonca di Santa Venera" nelle vicinanze del Monastero di S. Maria di Gala presso Castroreale. Il diploma del 1105 è il documento più antico che si conosca che parli di questa grotta di S. Venera, assieme a quello del 1100 che cita una grotta presso Siracusa.

Nella nostra zona esistono vari luoghi di culto dedicati a s. Venera. La chiesa del Monastero basiliano di Gala, secondo quanto riferisce padre Bartolo Cambria (mensile “Il Punto”, gennaio 1980), che ha studiato a fondo la questione, pur essendo dedicata alla Madre di Dio, era affrescata con scene del martirio di s. Venera identiche a quelle di santa Paraskevì. Alcuni dipinti su tela, opera del Cardillo padre del XVII secolo, raffiguranti scene della vita di santa Venera si trovano pure a Novara di Sicilia.

Vicino Bafia esisteva il Monastero Basiliano di Santa Venera de Venellis vicino ad una grotta e ad un bosco, e da qui il nome di S. Venera del Bosco. Questa dovrebbe essere la prima grotta dove si sarebbe rifugiata la Santa in meditazione e dove, secondo qualcuno, sarebbe sepolta. Da tempo tutto

è stato distrutto a seguito di un'alluvione provocata dal vicino torrente. In questo luogo, certamente in relazione al monastero, esisteva una chiesetta fondata, secondo lo storico Filippo Rossitto (La  città di Barcellona Pozzo di Gotto, 1911, pag. 60), sulla casa dei pastori dove la Santa si era rifugiata e qui si teneva la festa del 26 luglio. In seguito la festa, a causa del posto isolato e il progressivo degrado di chiesa e monastero, è stata spostata presso l'attuale grotta di S. Venera dove sorge il tempio a pianta quadrata, sormontato da un'alta cupola ottagonale su nicchie angolari, secondo un principio costruttivo bizantino che trae origine nell'architettura armena del VII secolo. All'interno, proprio all'imboccatura della grotta si notano tre archi in mattoni la cui struttura fa presupporre che si tratti della parte superstite di una chiesetta bizantina poi trasformata nella forma attuale. Il luogo è stato certamente utilizzato e trasformato nei secoli. Vari cunicoli, oltre il pozzo la cui acqua sarebbe miracolosa, si aprono in questa grotta, ed hanno fatto nascere la leggenda di un collegamento sotterraneo tra questa grotta ed Acireale, usato dalla Santa per sfuggire alla persecuzione e per spiegare pure, forse a livello di inconscio collettivo popolare, il perché del culto ad Acireale.

L'ultimo luogo di culto è la chiesa di S. Venera del Piano. Scrive padre Carmelo Biondo nel libro sulle chiese di Barcellona, pubblicato nel 1986: "La primitiva chiesa era di stile greco a tre navate e la sua costruzione risaliva ad epoca, che possiamo determinare, tra il sec. XV e XVI. Il terremoto del 1908 la distrusse quasi per intero tanto da richiedere una nuova costruzione." Il Barberini, nella sua storia di Barcellona del 1933, riferisce che la chiesa risaliva al secolo XIV o XV, era a due navate  e fu ricostruita nel 1927 su progetto dell'ingegnere Fazio.

 

- di Michele Scozzarra *

E’ difficile fare un percorso, per quanto piccolo esso sia nella prefazione di un libro, seguendo le tracce della poesia di Rocco Giuseppe Tassone, per cercare di andare in fondo alla sua umanità e fare con lui un lungo viaggio nella trasformazione dei diversi luoghi, da lui vissuti e subiti, e della sua stessa vita.

Nella sua ultima opera “Infinitesimi Planetari” in Tassone il costante riferimento alle "domande ultime" dell'esistenza, diviene lo spazio di un dramma supremo: quello del pensiero della morte che accompagna ciascuno di noi, man mano che passano gli anni, e da qui nasce la profondissima inquietudine che si percepisce in ogni poesia di questa raccolta: “La valigia della mia anima/ è pronta/ per il suo incognito viaggio/ Nell’infinito silenzio!”; oppure nei versi che danno il titolo al libro, Infinitesimi Planetari: “E quando quel giorno verrà/ora che il mio tempo/ è più nel passato che nel futuro,/ voglio andarmene silenziosamente solo/ né un pianto, né una lacrima/ manco un vago pensiero,/ nella certezza che tutto è finito,/ mentre l’universo continuerà a vagare/ nel tempo e per il tempo dell’eternità,/ appagato d’essere stato per un istante/ un insignificante granello/ degli infinitesimi planetari”.

Forse al Tassone non piacerà sentirselo dire, ma questa sua ultima opera dice che tutta l’intelligenza di cui è dotato, la fama e i riconoscimenti avuti, non gli impediscono di sentirsi solo, e da qui la profondissima inquietudine che lo fa essere realista e acuto sulle dinamiche, e sulle esperienze, fondamentali dell’esistenza.

Tassone apre il suo cuore, senza nessuna remora, e scrive che anche la poesia non basta a non sentirsi solo, e anche il sognare è crudele: “Com’è crudele sognare/ quando è impossibile vivere!/ Lasciare che il mondo ti scivoli addosso/ senza partecipare al viaggio e/ restare lì, osservando i binari arrugginiti/ vagare col pensiero tra mille fiabe/ dove rospi diventano principi/ e fate animare pezzi di legno./ Cosa racconterò ai miei figli?/ Trincee di guerre o siepi in amore?/ Già, dimenticavo che non ho prole,/ nessuno a cui tramandare i miei sogni:/ com’è crudele sognare/ quando è impossibile vivere!”.

Addentrarsi nelle poesie del Tassone significa avere la possibilità di incontrare delle pagine che rimandano, costantemente, all'avventura della vicenda umana di un uomo che, con la trama della sua vita, lascia aperto un inquietante interrogativo sul tormento quotidiano nella ricerca di “qualcos’altro”, per cercare di dare un senso e un significato ai giorni che passano, forse nutrendo anche paura per i propri sentimenti, senza avere timore di confessarlo... anzi, rimarcando quella solitudine, che lo porta proprio a interrogarsi sul valore e sul significato dell’esistenza. E la risposta si sofferma sul carattere dei veri avvenimenti della vita, della sua vita, che indicano il trascorrere del tempo, spesso ripetitivi e sempre uguali, il più delle volte, senza speranza… che si caricano di un significato simbolico che rimanda all’impenetrabilità dei grandi dubbi esistenziali: "Vorrei partire per un viaggio lontano/ dimenticare d'essere, dimenticare di vivere!/ Prendere un treno senza fermate e/ correre correre fin dove possa scordare/ l'odore della zagara ... Vorrei partire per un viaggio lontano,/ senza meta, senza emozioni,/ dimenticare d'essere, dimenticare di vivere!".

Sono versi forti e anche tremendi, però come sono veri! In fondo quante volte viviamo la tragica condizione di non attendere più nulla, vedere tutto come scontato e lasciarsi andare al solito tran-tran dell’insoddisfazione quotidiana del vivere… e questa è una esperienza che, se ci pensiamo bene, la facciamo tutti, non solo i poeti.

In questa “dimenticanza di vivere” il Tassone però, non riesce a non “ricordare” qualche cosa di straordinario proprio quando riprende i temi dell’attesa, dell’amore (l’amore e la morte), l’illusione, la speranza, gli incontri... e facendo questo ritorna al senso di una vita piena, ricercato, desiderato, sperato, nonostante tutto, nel quale intravede la “libertà”: “Io non ho interesse/ a possedere il mondo,/ il mio unico interesse/ è poterlo liberamente vivere!”.

Proprio questo interesse a “vivere il mondo”, espresso in questa ultima opera, ci porta a dire che con “Infinitesimi Planetari” più che davanti ad un’opera letteraria, siamo davanti ad un fatto antropologico: non ci sono nomi altisonanti e fuori luogo, tanto meno giochetti colti o passatempi sentimentali.

Siamo davanti ad un lavoro appassionante, duro, che ci porta a condividere un destino, il destino dell’Autore, e proprio a questo livello di profondità, che la poesia diviene la consegna della sua vita, della sua domanda, della sua sofferenza, del suo limite… a quell’Infinito che brucia, che il poeta riesce a trasformare in parole e viene ascoltato dagli spiriti più attenti e sensibili.

Se con i versi di Tassone accade questo, allora le immagini trasmesse con le sue poesie si accompagnano alle luci e alle ombre, alla memoria e alla dimenticanza… e si rimane in silenzio, un Silenzio che racchiude il “patimento” di un volontario destino che l’Autore consegna all’Infinito, trasformandolo in un ampio respiro che viene reso visibile nei suoi versi.

nota biografica: 

ROCCO GIUSEPPE TASSONE

Cavaliere della Repubblica Italiana 2003. Nato a Candidoni (RC) risiede a Gioia Tauro. Laureato in Scienze Biologiche, è titolare della Cattedra di Scienze Naturali presso i licei. Un gruppo di suoi alunni ha inoltrato al Presidente della Repubblica Italiana una richiesta per un’onorificenza al Merito. Con decreto del P.R. del 27 dicembre 2003 viene nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ed iscritto nell’elenco nazionale dei Cavalieri al numero 136626 sez. IV.

Tra i numerosi riconoscimenti a carattere internazionale ricordiamo: Accademico Federiciano, Accademico Leopardiano, Accademico Vesuviano, Accademico al Merito dell’Accademia Costantina, Accademico Terra del Vesivio, Cavaliere di Gran Croce S. C. Acc. Templ. “J.Molay”, Accademico dell’Accademia Equatoguineana de Artes y Letras, Membro Onorario dell’Ass. Giovani Discepoli di Gesù Eucarestia, Cavaliere del Sovrano Milirare Ordine Romano Adrianeo, Accademico dei Bronzi.                                           Più volte giudice popolare presso la corte di assise. Poeta, storico, scrittore poliedrico e divulgatore scientifico. Collabora a varie riviste a carattere storico-letterario ed ha vinto i più importanti premi letterari in Italia e nel mondo.

Il Tassone è oggi considerato il massimo esponente vivente del dialetto calabrese e dell’etnografia religiosa. Scrive attivamente ed ininterrottamente dal 26 novembre 1976 dal momento che ha conosciuto la sua musa: Rosalba.

Ha pubblicato, ad oggi, 51 libri tra poesia, saggistica, scientifica, narrativa, teatro, glottologia ed etnografia religiosa.

Questi i titoli editi: Pietraia Verde - poesie ed. Ass. P. I. Comune di Gioia T. 1979; Massime ed. dell’Autore Messina 1984; Embriologia Ed Embriogenesi In Silene Cucubalus Wib ed. UME Messina 1986; Impressionisme - poesie ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 1996; Quaderno Di Poesia ed. Liceo Classico Cittanova 1997; Mbe’, Chi Fai Supr’ A Ssa Cruci? - poemetto ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 1998; Quaderno Di Poesia E Narrativa ed. Liceo Classico Cittanova 1998; La Morte Di Carnalevàri - farsa ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 2001; Miraculu Di Ddiu Chira Matina...Viaggio Etnografico-Glottologico Tra Preghiere E Canti Religiosi In Calabria ed. Comune di Candidoni 2002; Polonaise Ed Altri Racconti ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 2002; Canti – antologia di poesia contemporanea ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 2002; Dark Age - poesie Vitale edizioni Sanremo 2005; Scienze Della Terra Cosa Ricordare E Come Verificare La Propria Preparazione – testo scolastico edizioni Nausica Polistena 2006; Sinestesia – poesie Vitale Edizioni Sanremo 2006; Antologia Premio “Stesicoro” 2006 Vitale Edizioni Sanremo 2006; E Jeu No’ Mi Movu Di Cca’ Si Maria La Grazia No’ Mi Fa’ viaggio etnografico-glottologico tra preghiere e canti religiosi in Calabria ed. Premio “Umanità, Fede e Cultura” Gioia Tauro 2007; Anatomia Umana Scheletro Articolazioni Muscoli vol 1 RGT/e. Gioia Tauro 2009; Tigmonastia – poesie Vitale edizioni Sanremo 2009; Atto Costitutivo – Statuto Università Ponti Con La Società 2009 (a cura); Anatomia Umana Apparati Digerente Respiratorio Urinario Riproduttore vol 2 RGT/e Gioia Tauro 2010; Poesie Vitale edizioni Sanremo 2011; Tramonto Ed Altre Poesie gds edizioni 2011; Racconti Sotto L’ombrellone E Le Massime gds edizioni 2011; Comunque Liberi – poesie - Centro Studi Tindari Patti edizioni 2011; Viaggio Etnografico-Glottologico Tra Preghiere E Canti Religiosi In Calabria – saggio – Tindari Editore 2012; Lezioni Di Scienze Della Terra Con Nozioni Di Chimica E Di Evoluzione Umana – testo scolastico Giambra Editori 2012; Michele Busetto Cavaliere Dell’ordine Al Merito Della Repubblica Italiana – 2012; Amici In Poesia – ed. Università Ponti con la Società 2013; Cenni Embriologici Ed Embriogenetici Su Silene Cucubalus Wib. ed. Univ.Ponti con la Società 2013; Anatomia Umana Scheletro, Articolazioni E Muscoli Irdaedizioni 2013; Statue Sagre In Calabria Irdaedizioni 2014; Il Tuo Silenzio È Il Mio Tormento - poesie algraeditore 2014; Statue Sagre In Calabria Algra editore 2014; La Testa Sull’origliere – poesie scelte Vitale ed. 2014; Rocco Da Montpellier Irdaedizioni 2015; Metauros Antologia Poetica Università Ponti con la società 2015; Un Alleluia Virtuoso – poesie Università Ponti con la società 2015; Album Fotografico – 2015; Scienze Della Terra Le Mie Lezioni autore - 2015; Scienze Della Terra Le Mie Lezioni ebook 2015; Preghiere E Canti Religiosi In Calabria IV edizione autore – 2016; Infinitesimi Planetari – poesie Università Ponti con la Società 2016; Vecchi Racconti (III edizione) – Università Ponti con la Società 2016; L’alba Filtra Tra Le Feritoie poesie - Il Fiorino 2017; Alghe Chlorophyta, Rhodophyta, Phaeophyta – Lulu.com 2017; “Il Tassone” Vocabolario Del Lessico Di Candidoni – ed. Università Ponti con la Società 2017.

               Molti i suoi articoli su varie riviste a carattere storico-letterario tra cui l’interessante scoperta del primo sequestro di persona a Gioia Tauro (1611) e l’articolo su Corrado Alvaro traduttore del Vangelo di Marco. Tra gli articoli che riguardano Candidoni e il suo territorio ricordiamo quello sul 200° anno di costruzione della Chiesa Parrocchiale (1793-1993) - Il Provinciale, quelli su Borrello - Il Provinciale, l’Atto notarile di matrimonio (1905) “quando per sposarsi necessitava la Caddara di rame” – Rogerius 2/2011, Candidoni – Calabria Sconosciuta.

Ha scoperto il compositore fra Bonaventura Bardasci nato a Candidoni e vissuto attorno al 1600 (vedi par. successivo).

Sulla sua poetica e molteplice attività storico-letteraria nel 2014 Armido Cario - Antonella Repaci - Saverio Verduci hanno scritto un volume monografico dal titolo: “Rocco Giuseppe Tassone Cavaliere Della Repubblica Un Uomo, Un Poeta, Un Intellettuale Analisi Critica Letteraria E Storica”, edito dall’Università Ponti con la Società.

 di Maria Teresa Prestigiacomo - 

         Taormina, Me. Un successo stratosferico quello dell’inaugurale Boheme di Puccini messa in scena al Teatro Antico di Taormina, con la regia teatrale e cinematografica di Enrico Castiglione, trasmessa in diretta via satellite in oltre seicento sale cinematografiche in tutta Europa per la nona edizione del Festival Belliniano; una corposa programmazione, una ricca serie di concerti e balletti dal 26 al 30 Luglio e dal 1° al 10 Settembre 2017 a Taormina, per poi spostarsi e concludersi a Catania il 3 Novembre 2017.

        

         Il Bellini Festival, fondato a Catania nel 2009 da Enrico Castiglione e da sempre da lui diretto come esclusivo Festival Belliniano giunto quest’anno alla sua nona edizione consecutiva, già da qualche anno ha allargato la sua programmazione valorizzando non solo le opere di Vincenzo Bellini ma anche il grande repertorio operistico e concertistico, non limitandosi quindi ad eseguire solo musiche del grande compositore nato a Catania.

 Il 26 e 29 Luglio, con inizio alle 21.30, il Festival Belliniano riporta la grande danza al Teatro Antico di Taormina, con il Balletto Don Chisciotte sulle musiche di Ludwig Minkus, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. In scena danzatori provenienti dal Teatro alla Scala di grande bravura come Emilio Barone, Silvio Liberto, Beatrice  Rancani, Ilaria Frazzettoe l’acclamato corpo di ballo della compagnia Bellini Junior Ballet, con le coreografie di Giusy Vittorino. Dopo aver portato in scena, negli anni precedenti, ballerini come Roberto Bolle e Eleonora Abbagnato e le etoiles dell’Opèra di Parigi e del New York City Ballet, il Festival Belliniano omaggia Minkus con il classico dei classici, in una originalissima versione firmata da Giusy Vittorino, coreografa che in Sicilia ha ottenuto ottimi successi al Teatro Bellini di Catania.

I protagonisti sono Don Chisciotte, che combatte altruistiche battaglie in nome della nobile dama Dulcinea, frutto delle sue fantasie; Sancho Panza, che sarà il suo compagno di avventure; la bella Kitri, figlia dell'oste Lorenzo, che cerca il suo innamorato, il barbiere Basilio, tra la folla vivace che anima la piazza. Quando lo incontra, le loro danze si interrompono all'apparire di Lorenzo (padre di Kitri) egli non vede affatto di buon occhio la simpatia della figlia per  Basilio; vorrebbe che ella sposasse il nobiluomo Gamache.

Il 27 Luglio sarà poi la volta a Taormina del primo dei due gala operistici in programma: il BELLINI OPERA GALA I, un'eccezionale Concerto di gala dedicato al grande repertorio operistico dei cinque più grandi operisti italiani in omaggio a Vincenzo Bellini: Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini ed ovviamente Vincenzo Bellini, come dire i più grandi compositori della storia del Melodramma di tutti i tempi. In programma oltre due ore di arie e romanze tratte dalle più popolari opere, dalla Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti alla Norma di Vincenzo Bellini, da Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini a La Traviata di Giuseppe Verdi, dalla Sonnambula di Bellini alla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, dalla Cenerentola di Rossini al Rigoletto di Verdi, dalla Beatrice di Tenda di Bellini alla Tosca di Puccini, dalla Zaira di Bellini al Trovatore di Verdi. Accompagnati dall'Orchestra Sinfonica diretta da Antonella Fiorino, quattro cantanti di grande prestigio: i noti soprano Gonca Dogan, il famoso tenore Filippo Micale ( reduci dai successi internazionali,  in Turchia), il baritono Giovanni di Mare e il mezzosoprano Maria Ratkova, già protagonisti di concerti ed opere trasmesse in televisione e nei cinema in tutto il mondo. L’Orchestra Haffner sarà diretta da Antonella Fiorino, che proprio per il Festival Belliniano ha diretto lo scorso 9 Luglio, sempre al Teatro Antico di Taormina, un seguitissimo concerto di colonne sonore con la stessa orchestra.

Il 28 luglio al Teatro Antico di Taormina si svolgerà poi una serata speciale del Festival Belliniano che riporta a Taormina il PREMIO DELLE NAZIONI, il riconoscimento ideato da Gian Luigi Rondi, grazie alla Agnus Dei di Tiziana Rocca, ad evenTao e al Festival Belliniano. Il prestigioso riconoscimento cinematografico fu ideato e istituito da Gian Luigi Rondi all’interno delle Rassegne Internazionali di Messina e Taormina e proprio al grande storico e critico cinematografico, a poco meno di un anno dalla sua scomparsa, viene dedicato l’evento, che segna anche la rinascita del Premio che sarà consegnato annualmente a personalità del mondo del cinema e della cultura internazionali. Una serata all’insegna del grande cinema e della grande musica il cui protagonista sarà Gérard Depardieu insieme ad altri ospiti internazionali che saranno annunciati prossimamente.

Il 30 Luglio, il Teatro Antico di Taormina sarà la splendida cornice del secondo gala operistico, il BELLINI OPERA GALA II, un’altra ricca serata all'insegna dell'Opera lirica e del grande repertorio operistico, ma questa volta esclusivamente dedicata alle opere di Vincenzo Bellini. Accompagnati dall'Orchestra Haffner diretta da Antonella Fiorino, il soprano Gonca Dogan, il tenore Filippo Micale, il baritono Giovanni di Mare, già protagonisti di concerti ed opere trasmesse in televisione e nei cinema in tutto il mondo, si esibiranno nelle più popolari ed amate arie e romanze tratte dalle più celebri opere di Vincenzo Bellini: da Adelson e Salvini a I Capuleti e i Montecchi, da Il pirata a Beatrice di Tenda, da Bianca e Fernando alla Zaira, da La straniera a I Puritani (di cui verranno eseguiti numerose arie), da La Sonnambula alla Norma, in oltre due ore di puro lirismo belliniano. Immancabili arie celebri come "Casta Diva" dalla Norma o "Ah, non credea mirarti" dalla Sonnambula, ma anche sinfonie ed ouvertures come la celeberrima "Sinfonia" della stessa Norma.

A Settembre il Festival Belliniano si apre alla musica leggera, che renderà omaggio a Vincenzo Bellini: il 1° Settembre, sempre al Teatro Antico di Taormina, si svolgerà il Concerto di Mannarino, molto atteso dal pubblico giovanile, mentre il 7 e il 9 Settembre l’Orchestra Sinfonica Bellini Opera Festival di ben ottanta elementi accompagnerà per la prima volta Renato Zero in due attesissimi concerti a conclusione della tournée del cantautore romano. I concerti  si distinguono per essere un innovativo progetto tra musica dal vivo e recitazione con l’orchestra sinfonica, 30 coristi, 7 attori, denominato "ZEROVSKIJ... solo per amore", una sorta di teatro totale che vivrà attraverso un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, fondendo in un abbraccio appassionato musica alta, prosa e cultura pop. Un'operazione artistica e sociale che intende illuminare tante risorse del nostro Paese sempre più delegittimato nei suoi pilastri fondanti: l'arte e la cultura. Incorniciata da una grande orchestra e un imponente  coro, una stazione improbabile, diretta da un misterioso Zerovskij si accenderà sotto i nostri occhi e vedrà transitare Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita non più come astratti concetti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato, con i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva. Realtà? Surrealtà? Iperrealtà? Sarà Zerovskij ad illuminarci tra grandi successi e tanti brani inediti, magiche luci e straordinari effetti speciali, confessioni, sentimenti e rivelazioni che appartengono alla natura più profonda di ognuno di noi. Il tutto con l’omaggio e il collegamento alla musica alta, colta, operistica e a Vincenzo Bellini.

La nona edizione del Festival Belliniano si sposterà poi ad Ottobre a Catania per concludersi al Duomo con il tradizionale Concerto del 3 Novembre 2017, dedicato a Vincenzo Bellini nel giorno della sua nascita.

Biglietti: www.festivaleuromediterraneo.eu - www.ctbox.it  - www.diyticket.it

Info line +39 06 81907218 – +39 392 7645683

Brillanti appuntamenti nei nove giorni dal libro di Catena Fiorello alla mostra degli abiti di Gianfranco Ferrè presso NH collection

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Brillanti appuntamenti per nove giorni di seguito  per l’evento moda TaoModa Awards 2017  che si è sposato con l’arte, la letteratura, la cultura, il food e la charity, con eleganza e compostezza, per una manifestazione che ha maturato i suoi percorsi in una dimensione di gruppo in splendida interazione atttiva e continua avvalendosi di sinergie con noti brand nazionali ed internazionali e importanti patrocini, quali la Camera Nazionale della Moda Italiana e Confindustria Moda. Un’attenzione speciale è stata rivolta al sociale con “Operation Smile Italian Onlus”e il supporto al progetto “Migrantes”, promosso e organizzato in collaborazione con le associazioni di volontariato Fildis Siracusa presidentee l’University Women of Europe. Evento nell’evento, la mostra esclusiva dedicata a Gianfranco Ferré abiti e disegni nel decennale della scomparsa dell’architetto della moda: tre pezzi unici del museo Ferré hanno sfilato sul palco del Teatro Antico, nel Gala conclusivo di ”Taomoda 2017”ieri sera (sabato 22 luglio) nella splendida cornice scenario di eleganza durante la consegna dei Tao Awards: per la Sezione Moda: AQUILANO.RIMONDI, LEITMOTIV, MARIO DICE, SALVATORE PICCIONE designer di PICCIONE PICCIONE; per la Tutela della cultura e della moda made in Italy: RITA AIRAGHI, Direttore Fondazione Gianfranco Ferré; per il sociale, ha ritirato il premio per SANTO VERSACE, LIVIA AZZARITI ; per la Sezione Giornalismo: EMANUELE FARNETI (Direttore di Vogue, Tao Award Excellence), GIANLUCA BAUZANO (Gruppo RCS Corriere della Sera), ELISABETTA FALCIOLA (Tg5), MARIA CORBI (La Stampa); per la Sezione Musica: il maestro PAOLO BUONVINO; per la Sezione Attori: ANNA VALLE e ISABELLE ADRIANI; per la Sezione Scrittori: CATENA FIORELLO (premio Moak); per la Sezione Imprenditoria: CLAUDIO CUTULI; il premio speciale Talent Design quest’anno a LUIGI NAPOLITANO.

Oltre alle sfilate degli stilisti premiati, la maestria degli Orafi Vicentini (CAORO, Karizia, Tre Esse, Veneroso, Tecnigold,  Novello), la performance dell’hairstylist Toni Pellegrino, volto noto di Rai2, le proposte della sezione Contemporary Fashion con La Cles e poi FillyBiz, Elio Fronterrè, Natural Rough, Angela Piazza, Maria Grazia Sabato, Amalia Peditto.

A presentare la serata -ripresa dalle telecamere di Rai 1 e de La 7- la giornalista de La 7 Cinzia Malvini e Angelo Mellone, conduttore del programma di Rai 1 “Top, Tutto Quanto Fa Tendenza”. 

Ospiti musicali l’attesissimo Mario Venuti, figlio del noto titolare della famosa pasticceria luxury di  Venuti di Messina, reduce dal successo della hit “Caduto dalle stelle”; Venuti ha appena lanciato il secondo singolo “Tutto questo mare” tratto dal suo ultimo album. Il pubblico ha cantato, insieme al cantautore, i ritornelli delle sue ultime canzoni.

Infine, le esecuzioni del violinista albanese di fama internazionale Olen Cesari e della cantautrice Roberta Finocchiaro con il violinista albanese di fama internazionale Olen Cesari; uno spettacolo infinito con Anna Valle, tantissimi ospiti e vestiti straordinari dei nuovi talenti; abbiamo notato le sete della Baronessa Margherita “La cless”ed i suoi eleganti abiti indossabili sempre e comunque anche con taglia over 46 e i vestiti di Amalia Peditto, in ultima uscita.

Erano presenti il Sindaco Egidio Giardina, l’assessore Pina Raneri

( che hanno premiato alcuni protagonisti dell’evento); visti nelle prime file l ‘ex sindaco di Taormina dr Mauro Passalacqua, l’economista prof Daniele Schilirò, il vice presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti dr Gennaro Galdi ed il  brillante top manager della Banca Agricola Popolare di Ragusa, stavolta non sponsor dell’evento.

Non ha convinto il pubblico, invece,  l’esecuzione di Moon River della bellissima attrice(quasi sosia, in carne della Bellucci, anche lei perugina) Isabelle Adriani.    

“TaoModa si conferma rassegna in grado di calamitare su Taormina l’attenzione  del grande pubblico e flussi turistici importanti, almeno diecimila persone durante la settimana di eventi e oltre quattromila al Teatro Antico per il Gala. –dichiara Agata Patrizia Saccone, ideatrice e presidente della kermesse- Aprire le porte della Sicilia e accogliere a Taormina la grande moda e la storia della moda è una esclusiva su cui da anni anche in prima persona riservo il massimo dell’impegno tanto da essere, data la storicità acquisita, un conclamato appuntamento internazionale che conclude ogni anno il calendario”.

Compiacimento ha espresso Mario Boselli della Camera della Moda per l’operato fattivo e massiccio e continuo di Agata Saccone.

Una cena alla Baronessa e per i super vip all’Hotel Timeo ( dicitur) ha concluso in bellezza l’evento internazionale.

Certamente è stata bravissima la Saccone coinvolgere come sponsor, dozzine e dozzine di imprenditori ed in parte le istituzioni che ci prega di ringraziare anche tramite il nostro magazine, molto seguito dalle istituzioni:

REGIONE SICILIANA ASSESSORATO REGIONALE DEI BENI CULTURALI E DELL'IDENTITA' SICILIANA- DIPARTIMENTO BENI CULTURALI E DELL'IDENTITA' SICILIANA - PARCO ARCHEOLOGICO DI NAXOS, COMUNE DI TAORMINA; MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI DEL TURISMO; TAORMINA ARTE; CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA; CONFINDUSTRIA MODA; FONDAZIONE GIANFRANCO FERRE', FONDAZIONE OPERATION SMILE ITALIA ONLUS, CAMERA ITALIANA BUYER MODA - THE BEST SHOP; BRUNO EURONICS; ORAFI VICENTINI: TECNIGOLD-CAORO- KARIZIA-TRE ESSE-VENEROSO-NOVELLO; CAFFE' MOAK; SIRIAC; IRRITEC; SIBEG COCA COLA; BANCA MEDIOLANUM; NH COLLECTION TAORMINA-HOTEL SPECIAL SPONSOR;EDEN VIAGGI GRAND HOTEL SAN PIETRO-HOTEL SPONSOR TECNICO GOLD; HOTEL METROPOLE TAORMINA; HOTEL SAN DOMENICO PALACE; ATAHOTELS; UNA HOTELS AND RESORTS; UNA HOTEL PALACE; AAT;GRAND HOTEL MIRAMARE; GRAND HOTEL EXCELSIOR; TONI PELLEGRINO ART AND SCIENCE FOR HAIRDRESSING; LA CLES; ASSOCIAZIONE IMPREDITORI TAORMINESI; PARISI TAORMINA;PICCIONE PICCIONE; RISTORANTE LA BARONESSA; FISCHETTI WINE; SIMENZA BIO; CANNATA STREET FOOD; ROSSA DI SICILIA-VIVA DI NATURA; BIBENDA; FONDAZIONE ITALIANA SOMMELIER; S.A.C. SOCIETA' AEROPORTO CATANIA S.P.A.; COMUNE DI MIRTO; MUSEO DEL COSTUME E DELLA MODA SICILIANA – MIRTO; MEGIC TRAVEL; AKESINE VIAGGI; SHOUGUN TRAVEL; ALBERTOUR; IMBRIANI VIAGGI;TAORMINA PALACE HOTEL;HOTEL SIRIUS; HOTEL VILLA ANGELA; PASTICCERIA ST. MORITZ; RISTORANTE TERRAZZA ANGELO; ORDINE E FONDAZIONE DEGLI ARCHITETTI DI CATANIA-MESSINA-SIRACUSA-RAGUSA; CONSULTA DEGLI ORDINI ARCHITETTI DELLA SICILIA; COORDINAMENTO GIOVANI ARCHITETTI CATANIA;ASSOCIAZIONE CULTURALE SPAZIO AL SUD; ACCADEMIA BELLE ARTI DI CATANIA; IISS Salvatore Pugliatti-TAORMINA; FILLY BIZ; ELIO FRONTERRE'; VIOLA NATURAL ROUGH; MARIA GRAZIA SABATO; AMALIA PEDITTO; ANGELA PIAZZA; ACCADEMIA DI ESTETICA MENEA; M IL MAGAZINE; ELEVATION DANCE; FIA DI STEFANO;I GUZZINI ILLUMINAZIONE;FILDIS SIRACUSA;UNIVERSITY WOMEN EUROPE; LIONS CLUB CATANIA OVEST;INDA D’ARTE DEL DRAMMA ANTICO;2C WORK SHOP;TAUROMENIUM PHOTO;MONDADORI BOOK STORE, FIDAPA BPW ITALY.

- di Marcello Crinò -

Nel tardo pomeriggio di sabato 22 luglio una parte dei locali dell’ex Centrale del latte di S. Antonio è stata consegnata alla parrocchia di S. Antonio Abate con una cerimonia che ha visto protagonisti il parroco Nunzio Abbriano, il sindaco Roberto Materia e i suoi assessori, e gli abitanti del quartiere.

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Padre Abbriano, nel suo intervento, ha evidenziato che si è trattato di un sogno diventato realtà grazie all’Amministrazione Comunale, al sindaco Materia e ai suoi assessori. “La comunità di S. Antonio – ha dichiarato –  da oggi dovrà imparare a vivere questa struttura e crescere. Diventerà luogo di incontro e dialogo, in un momento come quello attuale con la crisi dei valori. Sarà una struttura  per incontrarsi, per diventare un centro di attività aperto a tutti e a tutto il territorio”. Anche l’intervento del sindaco è stato di questo tenore, ricordando il ruolo svolto dal vice sindaco Sottile per portare avanti l’iter di consegna dei locali, la cui idea di consegna alla parrocchia risale al momento dell’inaugurazione, avvenuta il 19 novembre 2011, sotto l’amministrazione guidata da Candeloro Nania. Ha evidenziato pure l’attenzione di questa Amministrazione per le periferie, che con presidi socio-culturali come questi non vengono abbandonate. La parrocchia dividerà i locali dell’ex Centrale con la Croce Rossa, insediatasi da tempo nel padiglione accanto. Al taglio del nastro, oltre al sacerdote e al sindaco, hanno partecipato gli assessori Ilenia Torre, Gianluca Sidoti, Antonino Sottile, Tommaso Pino e il consigliere comunale Caterina Grasso.

La Centrale del latte, costruita negli anni Cinquanta del XX secolo (il Consorzio fu istituito nel 1952), ebbe una vita breve, circa un decennio. In essa si lavorava il latte portato dagli allevatori della zona, si producevano latticini e formaggi. Nel 2011 ha acquisito una nuova vita grazie al progetto di riqualificazione, curato dagli architetti Francesco Messina, del gruppo Bodàr, e Giuseppe Grasso, assieme all’ingegnere Domenico Crinò, con il mantenimento delle strutture esistenti, e utilizzando un sobrio ed elegante linguaggio architettonico moderno. Sorge in un punto nodale di Sant’Antonio, con accesso dalla Statale 113, si trova in prossimità della chiesa di S. Antonio Abate sulla collina, dell’oratorio della medesima chiesa (un salone proprio di fronte all’ex Centrale), e del cosiddetto “Torrione Saraceno”, in realtà una “Cuba”, una chiesetta del periodo tardo bizantino con cupola ben visibile dall’esterno, che andrebbe meglio conosciuta e valorizzata.

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