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Sicurezza alimentare, sbarca in Costa d’Avorio la ricerca siciliana L’Istituto Zooprofilattico: “Costruiremo un laboratorio per il controllo del pesce

Sicurezza alimentare, sbarca in Costa d’Avorio la ricerca siciliana L’Istituto Zooprofilattico: “Costruiremo un laboratorio per il controllo del pesce

Il commissario Seminara: “Insieme agli altri partner del progetto, creeremo nuovi posti di lavoro”

Il progetto verrà illustrato a Mazara, al Blue Sea Land, l’expo dei distretti agroalimentari del Mediterraneo

Palermo. Dopo la Tunisia e gli Emirati Arabi è la volta della Costa d’Avorio. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, insieme al Distretto della pesca, contribuirà a creare in Africa un nuovo laboratorio specializzato nel controllo dei prodotti ittici. Una sorta di Istituto Zooprofilattico, sul modello di quello siciliano, per la sanità pubblica veterinaria, risultato finale di un protocollo d’intesa firmato dal ministro Adjoumani e dal presidente del Distretto produttivo della Pesca e della Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo. Un progetto ambizioso che verrà illustrato in questi giorni al Blue Sea Land, l’Expo dei distretti agroalimentari siciliani, che si svolgerà fino a domenica a Mazara del Vallo. Luogo di incontro tra i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, al Blue Sea Land alcuni biologi illustreranno le attività dello Zooprofilattico, la ricerca scientifica e i processi biotecnologici siciliani in cui l’Istituto si è specializzato.

Il protocollo firmato con le istituzioni africane prevede anche la nascita di un Distretto della Pesca sul modello siciliano, finalizzato ad implementare l’attività di produzione, pesca, cantieristica, trasformazione del pescato, acquacoltura e formazione professionale. L’Istituto Zooprofilattico provvederà a introdurre in Costa d’Avorio importanti innovazioni nel sistema produttivo ittico africano, aggiornando sia i sistemi di tracciabilità del pescato, sia quelli di conservazione a bordo dei pescherecci. La ricerca veterinaria esporterà i metodi siciliani nell’ambito della conservazione del pescato e dell’etichettatura. Nel frattempo, professionisti africani verranno nei laboratori palermitani, al fine di studiare come garantire la qualità igienico-sanitaria ai consumatori e a quelli dei paesi in cui il pesce viene esportato.

Per non avere problemi alle frontiere, come tutti gli altri prodotti del settore alimentare, il pesce deve superare una serie di controlli richiesti dall’Unione Europea. “Insieme agli altri partner, porteremo in Costa d’Avorio la nostra ventennale esperienza nel settore ittico e creeremo un laboratorio accreditato e riconosciuto a livello internazionale, secondo le norme comunitarie, ai fini della sicurezza alimentare”, ha detto Calogero Di Bella, direttore dell’area di Sorveglianza Epidemiologica dell’Izs Sicilia. A spiegare, invece, il significato politico della collaborazione è il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, Salvatore Seminara, sostenitore del progetto: “Abbiamo fatto un’operazione scientifica, sociale, culturale e politica – ha sottolineato -. In un momento di grande crisi, costruire un laboratorio con attrezzature nuove, formare il personale e far lavorare tanti giovani, ha un grande valore strategico. Il progetto consentirà di abbattere sprechi, ridurre i tempi di lavorazione e produrre pesce con alti valori nutrizionali e salutistici, tramite tecniche di affumicatura a freddo, essiccazione e salatura a basso contenuto di sodio”, ha concluso Seminara.

Palermo, 7 ottobre 2016                               

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)

 

Ultima modifica il Venerdì, 07 Ottobre 2016 14:14
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