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Comunicato n° 16 del 08.04.2020, 20:00

For immediate release

CELEBRAZIONI DEL TRIDUO PASQUALE TRASMESSE IN TELEVISIONE E INTERNET

         GIOVEDÌ 9 APRILE

                       

Ore 19.00     S. Messa della Cena del Signore, presieduta dall’Arcivescovo

                   nella Basilica Cattedrale di Messina

trasmissione in diretta:

-  canali diocesani: diocesimessina.it – Facebook – YouTube

-  canali televisivi: TCF (canale 113)

                  

         VENERDÌ 10 APRILE

                       

Ore 15.00     Via Crucis con le Barette, guidata dall’Arcivescovo

                        dall’Oratorio della Pace (chiesa delle Barette)

-       

-  canali diocesani: diocesimessina.it – Facebook – YouTube

-  canali telev.: RTP (canale 17, 517 e 646) – TCF (canale 113) – Tele90 (canale 288)

Ore 19.00     Celebrazione della Passione del Signore,

presieduta dall’Arcivescovo

                        nella Basilica Cattedrale di Messina

-       

trasmissione in diretta:

-  canali diocesani: diocesimessina.it – Facebook – YouTube

-  canali televisivi: TCF (canale 113)

SABATO 11 APRILE

                       

Ore 22.30     Veglia Pasquale, presieduta dall’Arcivescovo

                        nella Basilica Cattedrale di Messina

-       

trasmissione in diretta:

-  canali diocesani: diocesimessina.it – Facebook – YouTube

-  canali televisivi: RTP (canale 17, 517 e 646) - TCF (canale 113)

DOMENICA 12 APRILE

                                   

Ore 10.00     Santa Messa di Pasqua, presieduta dal Vescovo Ausiliare,

nella Basilica Cattedrale di Messina

                        trasmissione in diretta:

-  canali diocesani: diocesimessina.it – Facebook – YouTube

-  canali televisivi: RTP (canale 17, 517 e 646) - TCF (canale 113)

Messina, 8 aprile 2020

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Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela

Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

Direttore: don Piero Di Perri Santo

Via Garibaldi, 67 – www.diocesimessina.it

 – E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

A poterla vedere dall'alto la Sicilia potrebbe sembrare un immenso caleidoscopio. Sono i colori delle confraternite con le loro tuniche, mantellette e cappucci, dei figuranti dentro le rappresentazioni sacre, delle fiamme dei ceri e dei lucichii di catene, spade e corazze. E' la Settimana Santa. Che ad ascoltarla è invece un vortice di suoni dai canti gravi che in certi posti chiamano lamintanze, in altri ladate. Mentre le bande musicali eseguono praticamente ovunque marce in quattro quarti lenti, musiche aderenti ai giorni di Passione: marce funebri, se per caso non si fosse compreso. Che da queste parti, su quest'isola incantevole e spesso disperata, non hanno mai rattristato nessuno, nunzie come sono di giorni di festa. Cadenze lente, suoni leggeri come farfalle a evocare la rinascita della natura, la luce che vince il buio, la vita che trionfa sulla morte. In una sola parola, la primavera. Perché è solo con la primavera che può giungere Pasqua. Anzi, nel pieno rispetto della tradizione ebraica, nel corso del Concilio di Nicea del 325 d. C., la Chiesa intese esattamente collocarla alla domenica immediatamente dopo il primo plenilunio di primavera, quest’anno precoce. Era già quello il tempo della festa per gli ebrei. Quando il cibo era per loro prestabilito. Pane azzimo, primizie agricole e l'immancabile agnello, il capro espiatorio sacrificato in nome della prolificazione delle greggi, ossia la sopravvivenza per un popolo legato soprattutto alla pastorizia. Fu esattamente in quei giorni che si consumò il dramma della Passione. Sebbene la Chiesa intese conferire a quella festa ebraica, dei connotati propri legati alla rinascita del Dio-Uomo, chiamando quei giorni che vanno dalla Domenica delle Palme al Sabato Santo: Settimana Santa.

Così la Sicilia vive il suo tempo festivo. Dalle pendici dell'Etna fino a Marsala, con la sua rappresentazione vivente del Giovedì Santo. O da Palermo, con le sue quattordici processioni del Venerdì Santo,fino a Ispica,

1 Cavani e nunziarari

Cavari e Nunziatari

dove l' eterna rivalità tra Cavari e Nunziatari esaltano i giorni di Passione. Il Padre alla Colonna da un lato, il Padre alla Croce dall'atro; Santa Maria Maggiore o l'Annunziata, Giovedì o Venerdì Santo. Senza mezze misure e con la sortita alla Cava negli anni particolari come questo. E’ lì che scenderanno Cavari e Nunziatari coi loro simulacri (familiarmente, Culonna e Cruci) per via dell’anno giubilare.

Poi c’è il centro dell'Isola, tra il festaiolo di Caltanissetta

 

real-maestranza capitano

Caltanissetta - Real Maestranze - il Capitano

e il misticismo di Enna.

Settimana Santa Enna 1r

Enna

 Giorni che si susseguono l'uno all'altro fino alla rinascita della domenica di Pasqua, qua e là rappresentata da un rituale uguale a se stesso nel quale la Madonna ancora ammantata a lutto a un certo punto incontra finalmente il figlio risorto.

A Castevetrano

Castelvetrano

Castevetrano

e a Mazara del Vallo sarà l' Aurora,

Mazara del Vallo sarà l Aurora

Mazara del Vallo

scontru a Ferla,

FERLA

Ferla

giunta a Barrafranca

Barrafranca

Barrafranca

e a Caltagirone

Caltagirone - settimana santa 3

Caltagirone

dove un gigantesco pupazzo nelle sembianze di san Pietro si muove con una certa speditezza tra Gesù e Maria, annunciando l'avvenuta resurrezione. A Monterosso Almo

Monterosso Almo

Monterosso Almo

tale momento diventa ncrinata;

u'ncuòntru a Modica,

Modica

Modica

dove è anche Madonna vasa vasa,

paci a Giuliana,

Giuliana

Giuliana

affruntata in altri posti. Ma sostanzialmente è ovunque la medesima rappresentazione, si diceva, carica di segni, teatralità, coreografie. Le varianti rituali saranno più e meno evidenti, praticamente dettagli.

A Scicli, per esempio,

SCICLI

Scicli

il Cristo risorto è una statua di robuste e belle fattezze, è un uomo nello splendore dei suoi anni. Quel simulacro sembra volere evidenziare davvero la forza fisica dell'Uomo-Dio, tanto da essere popolarmente chiamato Omu vivu. Ma anche Gioia. Entra in scena alla mezzanotte del Sabato Santo, quando in un contesto di grande, incredibile fragore emozionale, nella chiesa di S. Maria La Nova cala il telo dietro al quale spunta l'amato e osannato Omu Vivu. Ecco, questo momento a Scicli è chamato 'a Risuscita. Nella stessa notte in cui

a Ferla

Ferla sciaccarate

 Ferla

le sciaccarate accompagnano la corsa d' u Gesummaria dalla chiesa di S. Sebastiano al convento dei Cappuccini. La Resurrezione è dunque avvenuta. E prende il via 'a Madonna 'o scontru. Le sciaccare, ossia i fasci di ampelodesma accesi sono le fiaccole di questa notte, l'inconscia e attesa catarsi dei transiti stagionali nei quali si richiede la magia del fuoco scacciamali mentre 'u Gesummaria corre e lo farà anche a mezzogiorno quando si incontrerà con la Madonna, curiosamente, iconograficamente, una Immacolata.

Come a Comiso

Comiso

Comiso

sarà un'Annunciazione (un gruppo scultoreo con la Madonna e l'angelo) a incontrarsi con il Risorto. Ma anche questo ha poca importanza innanzi al cosiddetto tempo "rappresentato", che si svolge cioè in quel momento e che non è commemorato ma vissuto nel tempo rigenerato. Che rispetto alle altre feste nella Pasqua ha un valore diverso, assoluto. Nel suo ciclo lungo otto giorni. Dall'ingresso trionfale a Gerusalemme alla Resurrezione attraverso il transito dalla Morte.

A Sortino 'u nummu ru Gesu

A Sortino settimana santa

Sortino

aveva rischiarato la notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo con le farate a lui dedicate. Nel giorno del gran lutto la rigenerazione della vita avanza a partire dalle quattro del mattino dalla chiesa di S. Sofia. Si tratta di un Cristo alla Colonna profondamente amato dalla gente del posto. La processione dura tre ore ed è semplicissima. Ma di grande fascino e di una suggestione amplificata forse dal fuoco di quei falò che chiamano, appunto, farate.

Durante il suo tragitto il simulacro sosta in diverse chiese tra le quali quella di Montevergine dove le suore benedettine di clausura, da dietro le grate intonano il canto struggente del Miserere.

Quando poco oltre le sette del mattino la processione rientra nella chiesa di S. Sofia, ovunque si avverte l'atmosfera unica e inconfondibile del Venerdì Santo.

A Niscemi,

Niscemi

Niscemi

per esempio, elementi delle rappresentazioni figurate convivono con i simulacri delle processioni. Un Cristo portante la croce viene avviato verso il Calvario nell'ufficialità di una processione solenne. Si tratta di un Cristo realizzato in pelle di antilope che poi viene spogliato dalle vesti e crocefisso.

In simili mescolanze di teatralità e mute rappresentazioni,

a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta,

Mazzarino  settimana santa

Mazzarino

la processione del Venerdì Santo prevede tre distinti momenti: l'incontro tra Gesù e san Giovanni, tra Gesù e la Veronica che gli asciuga il volto e infine tra Gesù e la Madonna.

Un'ora prima della processione viene nominato il "Maestro incappucciato"destinato a guidare il corteo alla volta del Calvario. L'identità dell'uomo viene resa nota soltanto alle Forze dell'Ordine.

Il cataletto con il Cristo Morto uscirà a sera. Ma di simulacri del Cristo Morto, quasi sempre seguiti da Maria Addolorata, in questo giorno la Sicilia è piena.

Tra il centro e la periferia la sola Palermo ne propone addirittura quattordici, si diceva. Tra le più rilevanti quelle degli antichi Quattro Mandamenti della città: la processione dei Cassari

processione dei Cassari palermo

Cassari

e quella dei Cocchieri che una volta si facevano al mattino,

dei Cocchieri  palermo

Cocchieri

 

la Soledad

Soledad palermo

Soledad

che esce dalla chiesa di S.Nicola da Tolentino nella centralissima via Maqueda.

Degna di menzione, per l'incomparabile bellezza della Vergine Addolorata e la corale partecipazione cittadina, la processione che frattanto si svolge a Marsala;

Vergine Addolorata Marsala

Marsala - l'Addolorata

sebbene di maggior richiamo risulti quella figurata del Giovedì Santo. Tale processione, detta dei Misteri (sebbene le abbiano inspiegabilmente cambiato “insegna” chiamandola “Sacra rappresentazione della Passione e Morte”), risale addirittura al 1580 , sebbene con varianti assorbite dai secoli, viene organizzata dalla Confraternita di S. Anna. Un elevatissimo numero di comparse rappresentanti quadri della Passione e Morte,

Marsala

Marsala comparse

sfilano tra le strade di Lilibeo a partire dalle ore 13,00 fino al tramonto. Il corteo è chiuso dal simulacro del Cristo Morto e da un'Addolorata realizzata su copia della più pregevole, venerata (e trasformata dopo un irriguardoso recente restauro) statua che va in processione il giorno dopo.

Siamo qui nell'estremo lembo della Sicilia Occidentale, dove i giorni della Settimana Santa conservano ed evidenziano una meravigliosa mistura tra il luttuoso e la festa. Come a Trapani, durante le sue processioni, dal Martedì al Sabato Santo, da quella della Madonna dei Massari

 

Madonna dei Massari

Madonna dei Massari

fino al rientro dell’Addolorata che chiude la ultrasecolare processione dei Misteri: diciotto gruppi statuari seguiti dai simulacri dei Gesù Morto e di Maria.

 

Spartenza
 Gruppo I° - LA SEPARAZIONE -  ceto degli Orefici
Lavanda
Gruppo II° - LA LAVANDA DEI PIEDI  - CETO PESCATORI
Ortolani
Gruppo III° -  GESU' NELL'ORTO DEL GETSEMANI - CETO DEGLI ORTOLANI
Cattura
Groopo IV°  L'ARRESTO - CETO DEI METALLURGICI
Cedron
Gruppo V° -CADUTA AL CEDRON - CETO DEI NAVIGANTI
Annan
Gruppo VI° - GESU' DINANZI AD HANNA -  CETO DEI FRUTTIVENDOLI
 Negazione
 Gruppo VII° -  LA NEGAZIONE - CETO DEI BARBIERI E PARRUCCHIERI
 Erode
 Gruppo VIII° -  GESU' DINANZI AD ERODE -  CETO DEI PESCIVENDOLI
 Flagellazione
  Gruppo IX° - LA FLAGELLAZIONE - CETO DEI MURATORI E SCALPELLINI
 Spine
 Gruppo X° - L'INCORONAZIONE DI SPINE - CETO DEI FORNAI
 Homo
 Gruppo XI° - ECCE HOMO - CETO DEI CALZOLAI E CALZATURIERI
 Sentenza
 Gruppo XII° - LA SENTENZA - CETO DEI MACELLAI
 popolo
 Gruppo XIII° - L'ASCESA AL CALVARIO - APPARTIENE ALL'INTERO POPOLO
 Spogliazione
 Gruppo XIV° - LA SPOGLIAZIONE - CETO DEI TESSILI-ABBIGLIAMENTO
 Sollevazione
 Gruppo XV° - LA SOLLEVAZIONE DELLA CROCE - CETO DEI FALEGNAMI, CARP.RI E MOB.RI
 Ferita costato
 Gruppo XVI° - FERITA AL COSTATO - CETO DEI PITTORI E DECORATORI
 Deposizione
 Gruppo XVII° - LA DEPOSIZIONE - CETO DEI SARTI E TAPPEZZIERI
 TRasporto
 Gruppo XIII° - IL TRASPORTO AL SEPOLCRO - CETO DEI SALINAI
 Urna
 Gruppo XIX° - IL SEPOLCRO - CETO DEI PASTAI
 Addolorata

 Gruppo XX° - L'ADDOLORATA - CETO DEI CAMERIERI, CUOCHI, COCCHIERI, AUTISTI, BARISTI,

                                                         PASTICCERI, ALBERGATORI, RISTORATORI ED AFFINI.

 

 Il modo di vivere e di celebrare la Settimana Santa in Sicilia insomma, non è esattamente uguale da un posto all'altro. Non sempre, inoltre, i valori rituali risultano pienamente conservati. O forse nuovi significati sono stati mutuati nelle pur secolari cerimonie puntualmente proposte ogni anno. Ma gli intimi significati dei riti della Settimana Santa rimangono più o meno inconsapevolmente avvertiti tra i partecipanti a vario titolo delle varie manifestazioni che agitano città e paesi, centri grossi e piccoli.

La vita predomina sempre su tutto. Questo almeno è certo o di questo magari ci si illude.

Anche a Pietraperzia, vicino a Enna, e di Venerdì Santo. Al tramonto, dalla chiesa del Carmine, esce 'u Signori di li fasci.

Pietraperzia

Pietraperzia

Il grande albero della vita è una lunga trave di legno alla cui sommità svetta il Crocefisso posto sopra un globo policromo sotto al quale, da un cerchio di ferro, si diramano le fasce. Si tratta di oltre duecento strisce di lino bianche, spesso ricamate, larghe circa quaranta centimetri e lunghe trentasei. Ciascun fedele, per ragioni di voto, ne regge il lembo. L'effetto è stupefacente, perché le fasce creano una sorta di cono destinato ad allargarsi e a restringersi in base all'ampiezza delle strade percorse. Pietà e Misericordia, Signuri ! è l'invocazione destinata ad accompagnarne il cammino fino a notte fonda, assieme ai vocalizzi dispensati dai ladatura. Sviscerare significati e simboli di questa processione richiederebbe non poco spazio, tuttavia l'albero rappresenta la forza universale che rigenera il tempo. E le feste di Pasqua insomma, rimangono prepotentemente legate al concetto rigenerativo dove fondamentale è il passaggio dal disordine, dallo scontro tra le forze del bene e del male.

Significativo lo scorrazzare dei Giudei di San Fratello, nel Messinese.

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I Giudei

Strombazzano, sgambettano, producono rumori. Vestiti di una singolare giubba rossa e gialla, coprono il volto con un cappuccio rosso sopra il quale un buffo elmetto, dichiarandosi gli uccisori di Cristo. Trionfano nei giorni di Giovedì e Venerdì, quando il Cristo, infatti, è momentaneamente morto, assente dal mondo.

E' lo stesso principio che ci riconduce alla domenica di Resurrezione, poco prima dei numerosissimi incontri sparsi in tutta l'Isola, tra Gesù e Maria.

Ad Adrano, per esempio -

 

 

Ad Adrano

Adrano

come del resto a Prizzi

ballo-dei-diavoli-prizzi

ballo-dei-diavoli-prizzi

dove la pantomima prevede due diavoli e la figura della morte - i diavoli tentano di imporre il male ostacolando il momento topico della simbologia pasquale.

I diavulazzi di Pasqua, che sono cinque ed escono da una botola,intenderebbero ammaliare gli uomini nel corso di una rappresentazione inscenata su un palcoscenico allestito nella piazza principale del paese, indicando, mostrando agli spettatori la tomba vuota.

Il finale? Scontato quanto vogliamo, comunque il deus ex Machina è san Michele il quale, ovviamente, sconfiggerà le forze del male mentre, intorno alla rappresentazione di Adrano,

Il Risorto e lAngelo adrano

Adrano

non mancano i classici simulacri caratterizzanti la giornata. Il Risorto e l'Angelo (l'Arcangelo Gabriele) escono dalla chiesa del SS. Salvatore per recarsi alla Chiesa Madre dov'è il simulacro di Maria. Finita la "Diavolata" andranno in processione tutti e tre.

La rappresentazione di Adrano è tratta da un dramma datato 1752, scritto da Don Anselmo Laudari; l' "Angelicata"ossia la seconda parte, è stata introdotta nel 1980 e non è chiaro se tale aggiunta rientrasse negli intendimenti dell'autore.

Ma innovazioni più o meno necessarie, aggiustaggi e correttivi, non sono cosa rara nel panorama festivo siciliano. A Prizzi, l'incontro (ostacolato dai diavoli) una volta unico, viene oggi proposto cinque volte, non più di mattina ma nel pomeriggio.

Niente male per chi dovesse trovare nei paraggi. Singolari e maestosi sono infatti gli archi di Pasqua a San Biagio Platani,

Archi-di-pane-San-Biagio-Platani-10

gli archi di Pasqua a San Biagio Platani

frutto della creatività e del certosino lavoro dei Signurara e dei Marunnara. Un ennesimo dualismo. Ancora. Gli archi sono costruiti con le canne, i pani, i datteri; rosmarino e agrumi per le decorazioni. Strutture monumentali sopra le quali svettano, ancora più in alto, cupole e campanili finti; sotto pendono lampadari realizzati con ceci, fagioli, gusci di lumache, per l'intera lunghezza della strada. Il corso principale è diviso simbolicamente (e materialmente) in due dalla chiesa Madre. Lo si capisce dalle bandiere poste fra gli archi, in cima ai campanili. Rosse per i sostenitori del Signore, azzurre per i devoti della Madonna. Verso mezzogiorno la Madre spunta sotto gli archi costruiti per lei, il Figlio sbuca esattamente dal lato opposto. All'altezza della chiesa madre l'incontro conclusivo, tra colombi e battimani.

La chiara mattina della Domenica della Domenica delle Palme sembra un ricordo lontano, quasi sbiadito. Ma è una constatazione che rammarica i siciliani. Perché esattamente fra le palme e gli ulivi da benedire che avevano dato inizio alle Feste di Pasqua.

 

(Le foto dei Misteri di Trapani sono di Rosario Fodale)

(Le altre foto sono  estratte da Internet)

Messina, 07 aprile 2020. Sin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria dichiarata dall'Autorità di Governo, l’Esercito è stato costantemente impegnato in Sicilia a supportare la Protezione Civile e le Istituzioni regionali.

Militari dellEsercito presidiano i centri commerciali in Sicilia

Le unità della Brigata “Aosta”, sono state chiamate su più fronti a fornire il proprio contributo nella gestione della più grave crisi nazionale dal dopoguerra ad oggi, a conferma del ruolo strategico delle Forze Armate, quale strumento al servizio della comunità.

Sacricamento materiali aeroporto di Palermo 2

Lo sforzo logistico dell’Esercito a favore della Protezione Civile nazionale e di quella della Regione Sicilia si concretizza quotidianamente con continui trasporti di dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici, guanti e altri presidi medico-chirurgici), per velocizzarne la immediata distribuzione dagli aeroporti di sbarco agli enti ed istituzioni individuati dalle competenti autorità centrali.

Sacricamento materiali aeroporto di Palermo 4

L’Esercito sta anche garantendo in questi giorni il concorso di medici e infermieri presso il centro per le disabilità “Oasi Maria Santissima” di Troina, in provincia di Enna, che costituisce uno dei principali focolai del Covid-19 nell'isola e sta fornendo supporto alle Prefetture siciliane con i militari già operativi nell'ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, per il controllo delle autocertificazioni dei cittadini che si spostano sul territorio, presenziando, inoltre, presso gli ipermercati con l’intento di scongiurare fenomeni di saccheggio di generi alimentari.

Sacricamento materiali aeroporto di Palermo 8

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - Capo Sezione Pubblica Informazione

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Riceviamo  da Marilena Faranda e riportiamo integralmente, oggi, L’opinione di Rosalia Tolomeo; personalmente, riteniamo che sia giusto tenere le Chiese chiuse per evitare assembramenti e salvare le nostre vite e quelle dei nostri cari e dei nostri amici e dei nostri fratelli; la preghiera comunitaria si può fare anche da casa, insieme alle parrocchie al Papa; le parrocchie si stanno attrezzando quasi tutte i n streaming, per rispondere alle richieste dei fedeli.

 “Senza la domenica non possiamo vivere!”, gridavano gli antichi cristiani a chi impediva loro di poter vivere la loro fede e accostarsi al sacramento dell’Eucaristia attraverso la messa domenicale. Oggi questo grido risuona nei cuori dei tanti cristiani che hanno dovuto rinunciare al ristoro e alla forza del cibo eucaristico a causa delle misure di contenimento del coronavirus. Mai era successo nella storia del cristianesimo che le funzioni religiose fossero annullate per evitare il diffondersi di una pandemia, ma nei tempi che stiamo vivendo era inevitabile che ciò accadesse. Millenni di storia hanno, però, dimostrato che il cristiano sa affrontare situazioni difficili e disperate con una forza e un vigore sorprendenti. Ogni realtà, ogni comunità cristiana ha cercato, a suo modo, di rimanere unita e combattere la comune battaglia attraverso i mezzi di comunicazione che oggi abbiamo a disposizione. Possiamo fermare le nostre vite, il lavoro, le feste, i divertimenti vari, ma non possiamo e non dobbiamo fermare la preghiera. Fortemente convinto di ciò, Andrea Pinesi, responsabile del gruppo “Padre nostro … Padre di tutti”, non solo sta cercando di rispettare tutti gli incontri settimanali di preghiera, ma li ha incentivati, affinché ogni giorno ci si possa riunire spiritualmente per pregare il Signore di liberarci dalla piaga che ci sta affliggendo. Da lunedì a giovedì alle 16.30, in diretta facebook e attraverso videochiamata, viene trasmessa un’ora di Adorazione Eucaristica silenziosa dalla chiesa Santa Maria dello Spirito Santo, grazie alla disponibilità delle Figlie del Divino Zelo. Il venerdì, sempre in diretta facebook, si sta portando avanti il progetto “Irradiazione evangelizzatrice” presso il centro giovanile delle Fdz a piazza del popolo con l’Adorazione Eucaristica mattutina e successivamente, nel pomeriggio, si svolge il momento di preghiera o formazione presso la Chiesa Santa Maria dello Spirito Santo. Il sabato non poteva mancare la richiesta di aiuto alla dolce Mamma Celeste, attraverso la preghiera del Santo Rosario, affinché interceda, ancora una volta, per i suoi figli, spesso troppo indifferenti. La domenica vi è la possibilità di collegarsi con il Santuario di Calvaruso, in diretta Youtube, per partecipare alla Celebrazione Eucaristica e ricevere Gesù spiritualmente nel proprio cuore, nella speranza di poter presto godere della felicità della Comunione sacramentale. La straordinarietà di tutto ciò è anche la risposta di molti utenti facebook, che, grazie alle condivisioni delle dirette, si sono voluti unire nella preghiera e hanno espresso la loro gioia nel sapere che tutti i giorni gli viene donata questa possibilità: “Grazie per l’ opportunità che ci state donando … Attendo con ansia l’ appuntamento pomeridiano in diretta face book … che, in questo periodo triste e incerto, mi dona tanta pace interiore”! Ovviamente molte delle attività caritative sono state sospese ma è nata subito la necessità di poter, almeno, distribuire le buste di spesa che ogni mese il gruppo dona a 20 famiglie bisognose della nostra città. Non era giusto abbandonarle proprio in questo momento; quindi, con le opportune precauzioni, si sta cercando di portare avanti anche questo impegno. Un pensiero non poteva mancare, poi, anche per i fratelli e le sorelle di gruppo che non hanno la possibilità di utilizzare i social: anche loro vengono raggiunti attraverso una telefonata e un piccolo momento di preghiera “telefonica”. Una vera comunità, “Famiglia delle famiglie”, si riconosce nei tempi più difficili e il gruppo “Padre nostro … Padre di tutti” continua ancora oggi a gridare: “Presente!”

Rosalia Tolomeo


Oggi un evento catastrofico , imprudentemente accantonato e sottovalutato, malgrado la previsione nei libri della Comunità scientifica , ha scoperchiato il vaso di Pandora della malasanità: mancano ANCHE Medici !
Tutti si affannano alla ricerca della cause ! Ebbene trovato l’untore : Il numero chiuso per accesso a Facoltà di medicina , ossia il meno plausibile: ma se abbiamo umiltà di approfondire l’argomento , scopriremo che l’accesso alla Facoltà’ , pur con il numero chiuso non copre i posti disponibili!
Tantissimi aspiranti , selezionati attraverso il Test , non lo superano! Perche? Inadeguatezza del Test oppure? La scuola sforna Diplomi a gogo’, immette nella società RISORSE UMANE prive di formazione ma in possesso di un pezzo di carta , con il quale si pretende di accedere indiscriminatamente alle facoltà di Medicina !
Bando alle ipocrisie , alle Manipolazioni della politica miope e del malaffare!
Parliamo dalla scuola per ricostruire il paese , forniamo i giovani che sono il futuro della società che aspira ad essere migliore…ma come ?
Attraverso la formazione dei Docenti che devono passare da prove rigorose scritte ed orali e, non dalle raccomandazioni per salire in cattedra !
Non è demagogia ma consapevolezza del degrado del Corpo docenti che ha trovato nella scuola nell’ultimo quarantennio l’AMMORTIZZATORE SOCIALE!
Solo individui formati e consapevoli possono creare una società sostenibile non le leggi o i regolamenti : la storia di questi tempi DOCET : Pandora ha scoperchiato il Vaso Ora non resta che coltivare la speranza che il vaso ancora racchiude.

Ing. Camelo Cascio, presidente Associazione “Solidarietà e Legalità”


 

Quaranta tonnellate di dispositivi di protezione destinati alla sanità dell’Isola. E' il contenuto di un aereo-cargo atterrato poco fa all’aeroporto di Palermo per conto della Regione Siciliana, proveniente dalla Cina. Il ponte-aereo è stato voluto dal governo Musumeci, che si è avvalso della forte sinergia con la Upmc Italia-Ismett, il colosso multinazionale che sta investendo nel Paese asiatico. Il materiale, giunto a bordo di un Boeing 777 appositamente noleggiato, comprende mascherine chirurgiche, guanti, occhiali protettivi, camici, copricapo e gambali, per diversi milioni di pezzi. Il carico giunto stamane è solo il primo di più voli con la Cina che si effettueranno nei prossimi giorni. I dispositivi sono stati già presi in consegna dagli uomini della Protezione civile regionale, che da subito provvederanno a smistarli alle Aziende sanitarie e ospedaliere dell'Isola. Oltre ai dispositivi giungeranno in Sicilia con i prossimi carichi anche attrezzature destinate ai reparti di terapia intensiva e più diffusamente ai Covid-Hospital che sono stati realizzati attraverso il Piano straordinario messo in atto dal governo regionale.

«Appena abbiamo compreso la difficoltà della Protezione civile nazionale nel far fronte alle richieste di tutte le Regioni – spiega il presidente Musumeci - ci siamo mossi per trovare un rimedio e dare risposta a tutti. Ci son volute più di due settimane di lavoro e confesso che fino all’ultimo abbiamo temuto che l’importante acquisto potesse saltare. Nel frattempo, abbiamo avuto contatti anche con aziende siciliane e spero che presto arrivino  altri analoghi risultati. Intanto, questo primo materiale sarà distribuito già da subito per garantire tutela e sostegno al personale medico e sanitario impegnato in prima linea nei nostri ospedali. E' una iniziativa – conclude il presidente - portata avanti nella leale collaborazione con lo Stato, a cui il mio governo non si è mai sottratto».


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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

Messina, 05 aprile 2020. L’Esercito avvia oggi a Messina l’igienizzazione del Municipio, primo intervento di questo tipo in Sicilia da parte delle Forze Armate, a seguito delle misure di contenimento della pandemia da Covid-19 disposte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

LESERCITO IGENIZZA IL MUNICIPIO DI MESSINA 3

Nuclei specializzati di disinfettori della Brigata Aosta, a seguito di richiesta avanzata dall’amministrazione comunale della Città dello Stretto, hanno effettuato la sanificazione dei luoghi aperti al pubblico e di quelli in uso ai dipendenti del comune, nonché le aree promiscue dove può essere più alto il rischio di contagio. Nelle prossime ore, su richiesta della Corte d’Appello di Messina, i disinfettori dell’Esercito effettueranno analogo intervento al Palazzo di Giustizia, per igienizzare e abbattere la carica microbica ambientale in uffici, corridoi e androni frequentati dagli operatori del comparto Giustizia, nonché dal pubblico.

LESERCITO IGENIZZA IL MUNICIPIO DI MESSINA 8

Questa tipologia di intervento, per cui l’Esercito ha specifiche competenze e peculiarità nel settore, rientra nell’ambito della così detta medicina preventiva e dell’igiene ambientale, per contenere i rischi della diffusione del Coronavirus e incrementare quindi la salubrità ambientale. Tale expertise, frutto dell’esperienza maturata nei vari scenari operativi in cui l’Esercito è chiamato ad operare all’estero, in questo periodo di crisi viene regolarmente impiegata per igienizzare infrastrutture, mezzi e materiali in dotazione alla Forza Armata.

LESERCITO IGENIZZA IL MUNICIPIO DI MESSINA 9

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - capo Sezione Pubblica Informazione

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

*E che poi non sia "Boogie woogie*

"Quando (?) tutto sarà finito, spero proprio che non si arrivi a ballare il “Boogie woogie” come subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. La vera speranza è che questo tremendo periodo (che indubbiamente ci lascerà delle cicatrici) possa essere servito a rivisitarci per bene dentro e ad indagare le continue storture comportamentali fin qui commesse, consapevoli di dover raddrizzare necessariamente il timone per quelle che finora sono state talune nostre scellerate abitudini di vita. In buona sostanza, quasi niente dovrà essere più come prima, se interiormente si è “udito” questo grosso campanone d’allarme che purtroppo è risuonato anche a morte. In primo piano si posiziona sempre il nostro sprezzante rapporto con l’ambiente, che pensiamo di poter dominare.

Stiamo dando prova di saper convivere con delle rinunce e con delle privazioni come a voler dichiarare che fino ad ora abbiamo vissuto di cose superflue; ebbene, quando sarà passato questo angosciante momento, sarà per coerenza il caso di applicare saltuariamente e di nostra sponte qualche dignitosa rinuncia soprattutto verso l’effimero. Insomma, è auspicabile che dopo questa esperienza - e in seguito ad una sincera e necessaria introspezione - saremo certamente capaci di essere “migliori”, perché troppo grande è il prezzo che stiamo pagando dal punto di vista umano, morale ed economico. Sapere di gente che è morta o che si va spegnendo senza un conforto affettivo, sapere che a rischio è la sanità nostra, dei nostri familiari e dei nostri amici, immaginare che una generale complicazione economica può portare a gesti disperati e a tensioni sociali è davvero straziante; quindi, alla luce dei fatti, dobbiamo promettere e fortemente impegnarci, ciascuno nel proprio ruolo, a che mai più sarà così!"

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