- Di Rosario Fodale e Nunzia Giaimis -
Nell’avviarsi all’epilogo, con la quarta puntata, il nuovo ed esclusivo format “Attenti a quei due” ideato e condotto dal Direttore artistico del Piccolo Teatro Ettore Petrolini, il dott. Francesco Chianese, quella di sabato 29 febbraio è stata la puntata incentrata sull’Arte a Barcellona Pozzo di Gotto che non poteva non ottenere un significativo successo.
Questa volta si sono raccontati due artisti, Giuseppe Messina e Nino Abbate, guarda caso originari di Gala, una delle frazioni più antiche ed importanti del comune barcellonese, infatti questa esisteva molti secoli prima che fosse fondata Barcellona Pozzo di Gotto. Proprio qui, a trecento anni dall’avvento della cristianità fu edificato il monastero dei monaci basiliani che si occuparono, tra l’altro, di diffondere la grande cultura. Qui, molto probabilmente nacque Eutichio Aiello nel 1711 dove sicuramente compi i suoi studi e da qui partì per la Spagna, nominato consigliere del re di quella nazione.
Gli ospiti, due Cavalieri dell’Arte, due testimoni di un passaggio importante che con le loro opere hanno traghettato il pensiero artistico al terzo millennio, con sacrificio, innovazione e perseveranza.
Sono loro: i messaggeri del pensiero artistico e filosofico, che hanno dedicato la loro vita a dare, attraverso le opere prodotte, un linguaggio diverso all’Arte.
Abbate a Gala" ha creato L’Epicentro", il museo detto delle mattonelle, dove oltre alle stesse, dipinte da notissimi artisti di fama mondiale, offre, immerso nel verde della location, lavori e sacrifici e lotte fatte insieme alla moglie Salva per portare avanti questo loro sogno. Attraverso le foto si è parlato anche dell'atleta Abbate e della sua partecipazione nella nazionale Italiana che gli ha dato tante soddisfazioni oltre i trofei.
Giuseppe Messina, molto più anziano, anche lui con accanto i più grandi supporters: la moglie Nerina ed il figlio Salvatore, immerso nella filosofia di cui ha preso anche le sembianze, infatti la sua barba e i suoi bianchi e lunghi capelli fanno pensare ad un mito Greco. Il Messina, che è vissuto per lunghi anni a Roma, andato a vivere ad Acquaficara, piccola frazione, come Gala antichissima, appartenente a Barcellona Pozzo di Gotto, nata sopra una necropoli siculo greca, ha trasformato la sua casa in un vero museo “OIKOS MUSEION”. Nella casa museo si possono ammirare opere scolpite, dipinte dallo stesso, ma anche di altri artisti che ne hanno fatto donazione, opere che impattano con l’anima di chi sa osservare ed ascoltare. Innumerevoli i riconoscimenti a livello nazionale nel campo sia letterario che artistico propriamente detto, tra cui la medaglia d’oro del Senato della Repubblica e le targhe della presidenza della Regione Sicilia e del Presidente della Repubblica Italiana.
Il programma è stato condotto con grande professionalità dal dott. Francesco Chianese, anche commediografo e regista. Dell’accompagnamento musicale si è occupato, come sempre il talentuoso maestro Thomas Masino Aricò con sue composizioni originali, fonico Daniele Trovato, scenografia di Sabrina Bruzzese, mentre la regia è stata curata da Riccardo Giardina.
Come di consueto, il conduttore-intervistatore ha posto le sue domande intanto che dalla regia, sono state proiettate sullo schermo, alternate, alcune foto dei due protagonisti i quali sono stati invitati a commentarle. Si è ritenuto opportuno cominciare con il Maestro Giuseppe Messina che ha commentato brevemente un paio di foto che lo rappresentavano giovanissimo e con alcuni familiari ed anche con la moglie in stato di gravidanza oltre altre raffiguranti sue opere. Alla domanda che chiedeva come abbia cominciato la sua carriera di artista il Messina ha spiegato di aver cominciato modellando l’argilla per realizzare i pastori del presepe compreso un S. Giovanni Bosco per un amico del padre, ma ha prodotto tanti acquerelli e, all’età di tredici anni ha scolpito il volto di Garibaldi sul primo gradino in pietra arenaria della scala esterna della casa dove abitava la sua famiglia.
Poi è stata la volta di Nino Abbate che ha commentato alcune foto di quando era un bambino di pochi anni e di alcune sue opere, quindi ha parlato della sua passione per le motociclette e l’inizio della sua attività artistica stimolato dalla madre che dipingeva paramenti sacri per la chiesa e poi dalla vista di un’opera pittorica dello stesso maestro Giuseppe Messina dal titolo verso l’assoluto, rappresentante un uomo seduto che invece della testa ha una mano con l’indice che punta verso l’alto.
Entusiasmato e compenetrato il conduttore che, insieme al nutrito pubblico, ha goduto della serata dichiarandosi molto soddisfatto.
Ricordiamo il gentile pubblico, le istituzioni, le scuole e la popolazione che
”L’Artista dona i suoi sacrifici al fruitore”, perciò andiamo a visitare i suddetti musei e forniamo i nostri ragazzi, facciamo loro apprezzare i valori dei sogni, fonte instancabili di vita.
Durante la puntata è stato premiato il Nuovo cinema Corallo, presente la storica famiglia Buonsenso-Torre che ha raccontato come sia nata l’idea del Cinema, un episodio “strano” di cui probabilmente ne è stato colto il segno, che ha fatto si che laddove doveva nascere un’abitazione è nato l’attuale Cinema.
Prossimo appuntamento per il format del Piccolo Teatro Ettore Petrolini
Sabato 14 Marzo con Nunziante Rosania ex Direttore OPG di Barcellona e
la Professoressa Giulia Maria Sidoti.
Non mancate!!!!
La puntata sarà disponibile in differita facebook giovedì 5 marzo sulla pagina Facebook dell’Associazione Piccolo teatro Petrolini alle 15,00.
Buona visione!
Nelle foto: Nino Abbate, Giuseppe Messina, Francesco Chianese, Thomas Masino Aricò e i Bonsenso - Torre