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MESSINA – Per il terzo anno consecutivo lo chef messinese Paolo Romeo sarà tra i protagonisti di ExpoCook, il più grande evento annuale della Sicilia dedicato al settore della ristorazione che si svolgerà alla Fiera del Mediterraneo di Palermo dal 25 al 28 febbraio. Tra masterclass, cooking show, seminari, convegni internazionali e ospiti d’eccezione come lo chef 3 stelle Michelin Mauro Uliassi, il re delle torte Renato Ardovino e la food blogger Chiara Maci, l’evento – giunto alla sua quarta edizione - coinvolgerà oltre 230 espositori in 25 mila metri quadrati di area coperta, divisi in 11 settori tematici e 8 padiglioni e sarà dedicata al “gusto” in tutte le sue diverse declinazioni. Lo chef Romeo sarà presente venerdì 28 febbraio alle ore 11 con il cooking show dedicato alla sua cucina gourmet.

Carciofi scampi e ricci

Carciofi, scampi e ricci” è il piatto scelto dall’executive chef del Ristorante Kajiki Grecale di Messina che racconta la sua filosofia culinaria fondata sull’utilizzo delle migliori materie prime lavorate ad arte, e del colore che è il protagonista di ogni preparazione. Partendo dal rispetto e dalla valorizzazione degli ingredienti, il carciofo è cotto a bassa temperatura in olio cottura e servito con lo scampo aromatizzato al mojito e la cremosa emulsione di ricci di mare.

Sono felice di tornare a ExpoCook – ha commentato Paolo Romeo - e raccontare l’evoluzione della mia cucina in una manifestazione così importante dedicata al mondo della ristorazione in Sicilia. Ogni stagione ha il suo piatto. Carciofi, scampi e ricci è uno di quelli che amo di più del menù invernale perché racconta il legame tra la profondità del mare e la bontà dei prodotti della nostra terra”.

L’ingresso a ExpoCook è gratuito, basta registrarsi sul sito https://expocook.org/registrazione/

PAOLO ROMEO

Paolo Romeo, classe 1978, è nato a Messina e si è diplomato all’Istituto Alberghiero San Pancrazio di Giardini Naxos (ME). Dopo varie esperienze e collaborazioni in Italia e all’estero, è rientrato nella sua città e da maggio 2018 è l’Executive Chef del gruppo Ristorativo Grecale Ristorante Italiano, Kajiki ristorante giapponese, Villa Laura Resort, Kon Gusto Catering.

Nella sua carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel 2004 ha conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi della cucina di Erfurt in Germania e l’anno successivo l’argento ai campionati italiani di Brescia. Nel 2017 ha vinto il Campionato Italiano del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo con il piatto “Viaggio in Sicilia” e nello stesso anno ha vinto la I edizione di Cibality che si è svolta a Genova.

Appassionato gourmet, Paolo Romeo predilige una cucina di mare contemporanea che realizza con perizia, estro, tecnica e una buona dose di “sicilianità”. In ogni suo piatto ricerca gusto, colore ed equilibrio.

Ad ottobre 2018, Paolo Romeo è entrato a far parte dell’Associazione Euro-Toques, Comunità Europea di cuochi fondata da Gualtiero Marchesi. Da aprile 2019 è membro di CHIC (Charming Italian Chef). 

 - di M. C. -

La Genius Loci, presieduta dal dott. Bernardo Dell’Aglio, è giunta alla quarta tappa di un affascinante percorso associativo, di inizio di anno, nel rispetto dello statuto, teso a "riscoprire dei genii loci” per poterli far conoscere, apprezzare e valorizzare. Per poterne soprattutto recuperare la loro memoria.                                

Nel centenario della sua nascita, lunedì 2 marzo 2020, nel teatro del Liceo Classico Valli di Barcellona Pozzo di Gotto, alle ore 18.00, l’associazione “Genius Loci” ricorda un grande filosofo contemporaneo, un cattolico, un antifascista: Filippo Bartolone (1919 –1988 ).

Lo faranno in collaborazione con l’Università di Messina, che per l’occasione ha dato il patrocinio dell’avvenimento e con alcuni docenti universitari di filosofia: Marianna Gensabella, Enzo Cicero e Dino Calderone, allievi prediletti dello stesso Bartolone.

Grazie al patrocinio della Parrocchia di S. Maria Assunta, ci sarà un intervento dell’arciprete Padre Santo Colosi atto a testimoniare il senso di appartenenza di Filippo Bartolone alla comunità di Pozzo di Gotto, proprio dove fu battezzato il 24 dicembre del 1919.

L’evento è stato organizzato, grazie alla collaborazione della dirigente del Medi, la Professoressa Domenica Pipitò, negli stessi spazi dell’Aula Magna del Liceo Classico Valli, proprio per ricordare gli anni di insegnamento di Filippo Bartolone (anni 46’-48’) al Liceo Classico di Barcellona.

Filippo Bartolone nasce a Monforte San Giorgio il 25 settembre 1919; é figlio di un medico- musicologo pozzogottese: Gioacchino Bartolone, primo biografo ufficiale di Placido Mandanici.                             Conseguita la maturità classica al Liceo Ginnasio di Barcellona nel 1936, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina durante la seconda guerra mondiale, divenendo un fervente cattolico. Negli anni 41’-42’, intensificando il suo impegno antifascista, fonda un movimento di giovani cattolici: il Movimento Etico Politico Italiano. Sono gli anni in cui intensifica relazioni con esponenti importanti del mondo culturale, sociale e politico nazionale: Vincenzo La Via, Giorgio La Pira, Michele Federico Sciacca. Dopo la laurea, viene nominato professore incaricato di Storia delle Religioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Messina dal 1946 (Filosofia Morale dal 1975) fino alla sua morte avvenuta il 9 agosto 1988.

25 febbraio 2020

 

- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Vecchia mia conoscenza personale, Luigi La Rosa che,con molto piacere, introdussi io stessa al Corriere del Mezzogiorno, avendone ravvisato le sue qualità di scrittore. E forse, consentitemi di considerarmi la "madrina dell' arte" di Luigi La Rosa, avendolo scelto come critico d' arte in mia assenza( per una mostra a Parigi) presso la Galleria Il Gabbiano di Messina, in occasione di un evento d'arte. Sono passati circa venti anni. ..Luigi La Rosa, con il suo coraggio e la sua caparbietà di diventare scrittore... ha  gia' al suo attivo diversi libri, pervasi dal bisogno di raccontare le emozioni, legate ai maestri dell'arte più o meno noti. E’ grande l’attesa per il debutto nazionale di “L’Uomo senza Inverno. Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo” - Piemme edizioni - di Luigi La Rosa, presentato in prima assoluta dal Caffè Letterario di SPAZIO al SUD dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale sabato 29 febbraio, alle 17:30, nell’elegante “Sala Belvedere” dell’Hotel “Villa Diodoro” di Taormina.

Giornalista, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, l’ultima fatica letteraria dello scrittore messinese che ha eletto Parigi a patria affettiva, dopo i grandi successi di pubblico e di critica di “Solo Parigi e non altrove” e “Quel nome è amore”, continua il suo affascinante itinerario artistico nella Ville Lumière, arricchendolo con un romanzo appassionato e passionale su Gustave Caillebotte, figlio dell’alta borghesia parigina e personaggio-chiave del movimento impressionista.

Riportiamo il comunicato ricevuto:

"Un pittore, Caillebotte, che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, in una felice contaminazione di stilemi impressionistici ed accademici filtrò temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità attraverso la propria sensibilità, interpretandoli in maniera assolutamente personale. Come in quel “Les Raboteurs de Parquet”, una delle prime rappresentazioni del proletariato urbano, con i “corpi dei piallatori piegati su dune di trucioli e segatura”, rifiutato nel 1876 dalla Giuria esaminatrice del Salon, scandalizzata dal crudo realismo della tela, con l’imputazione di “soggetto volgare” e che, grazie all’invito di Renoir, segnerà l’anno dopo il debutto del “riche garçon” dell’elegante quartiere haussmanniano alla mostra degli indipendenti artisti impressionisti.

Un Caillebotte, paladino del movimento impressionista di cui fu munifico mecenate e grande collezionista, che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei suoi maggiori esponenti. Prezioso dono che andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del d’Orsay dopo.

Con un faticoso, esaltante e meticoloso lavoro di ricerca durato sette anni, spulciando archivi e vecchi epistolari, Luigi La Rosa consegnando alle stampe “L’uomo senza inverno” mette così fine alla ‘magnifica ossessione’ che in questi lunghi anni lo aveva catturato, stregandolo. Dando vita ad emozioni, sentimenti, dolori e turbamenti di questo personaggio d’antan che, come un fantasma, con prepotenza si è inserito nella sua vita per avere raccontata la propria.

Ed è un La Rosa, complice entusiasta e consapevole, preda della fascinazione per Caillebotte a divenire il cantore dell’artista francese per cui “la pittura veniva prima di tutto” ed il suo mestiere era “trasformare la forma in bellezza, rimaneggiare il reale consegnandolo al mistero”, regalandocene un ritratto dai toni intimisti, in un perfetto amalgama di inconfessati sentimenti e tormentata sensualità dove è l’Amore per la Bellezza a campeggiare e la ‘luce’ speciale che percorre Parigi ad impregnare la storia con la sua magia."

L’evento, organizzato dalla associazione “Arte&Cultura a Taormina, presieduta da MariaTeresa Papale, vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina - Val dell’Alcantara e d’Agrò, e la partnership di servizio del “Gais Hotels Group”.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Dopo i successi di Parigi, con una mostra al Centro di Cultura Cinese frequentata dalla gente bene che intenda apprendere l 'arte del the e la pratica di meditazione orientale qi gong o l' arte della calligrafia cinese, Marina Petrescu e Venera Gambino saranno presenti con le loro opere in un Hotel 4 stelle di Villafranca Tirrena, Messina, unitamente alla pittrice Rosaria Angelini ed a Morena Meoni, reduce di due mostre importanti a Parigi.In in occasione del Carnevale, le opere saranno esposte sino al 7 marzo, presenti illustri ospiti il prof  Attilio Andriolo, il prof Domenico Venuti , la criminologa dott.ssa Argentina Sangiivanni, la biologa nutrizionista Domenica Iero e tanti altri. 

Messina, 21 febbraio 2020. Si è svolta ieri, presso la Caserma “Crisafulli Zuccarello” di Messina, la commemorazione del 330° anniversario di costituzione del 5° reggimento fanteria “Aosta”, il reparto di fanteria più antico d’Italia. La celebrazione, svolta alla presenza di numerose scolaresche della città con le famiglie dei militari in servizio e in congedo,  è stata occasione per rievocare i più importanti fatti storici e ha ripercorso le gesta di quanti hanno combattuto, fino all’estremo sacrificio, per la Patria.

Cerimonia dellAlzabandiera

Nell’occasione, dopo la deposizione di una corona di alloro al monumento ai Caduti, è stato ricordato il capitano Filippo Zuccarello, cui è intitolata la caserma, morto sul Carso il 23 maggio 1917 quando, durante l'infuriare della battaglia, guidò valorosamente la sua batteria bombarde al grido di “Avanti ragazzi...la vittoria è nostra!”, prima di essere colpito mortalmente dal nemico.

Deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti

La nipote dell’eroe messinese, Alba Zuccarello, dopo aver rivissuto  indelebili memorie legate ai racconti dello zio e riportate nelle missive che spediva a tutti i suoi cari,   ha donato un cimelio che arricchirà il museo storico del reparto. Inoltre, la Sezione Sicilia dell’Associazione ex allievi della Scuola Militare “Nunziatella”, per il tramite del suo presidente regionale, Filippo Russo, coadiuvato da giovani allievi giunti per l’occasione da Napoli, sede del prestigioso Istituto di formazione, ha ricordato i fatti d’armi che hanno visto impegnato il reggimento nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ha donato una riproduzione della lapide riposta sulla prima tomba del capitano Zuccarello, presso il cimitero di Ferletti in Doberdò del Lago (GO).

Il Gen. Pisciotta saluta Alberto Ciarri

Tutti gli intervenuti, ed in particolare gli studenti delle scuole messinesi, hanno potuto visitare il museo storico della caserma ed hanno partecipato alla narrazione di specifici e dettagliati argomenti storici oltre alla proiezione di rari filmati dell’epoca. Nella particolare ricorrenza è stato possibile visionare i mezzi e gli equipaggiamenti attualmente in uso con un interessante approccio alle moderne tecniche addestrative, di difesa personale e di primo soccorso.

La Sig.ra Alba ZUCCARELLO dona un ritratto dello zio

Il comandante di reggimento, colonnello Filippo Di Stefano, dopo aver salutato e ringraziato tutte le autorità, le scolaresche e le numerose famiglie intervenute all’evento, si è detto  onorato di essere comandante di tanti uomini e donne che svolgono il proprio lavoro, in Italia e all'estero, con elevata professionalità. Ne è un esempio l’importante contributo fornito nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, svolta congiuntamente ed in concorso alle forze di Polizia, in azioni di contrasto alla criminalità, in cui i fucilieri del Quinto, impiegati in tutto il territorio siciliano, ma anche in Calabria e in Campania, sono  apprezzati dai cittadini per il senso di rassicurazione sociale e solidarietà che trasmettono.

Lezione agli studenti sul Virtual Battle Space VBS

Parole di riconoscenza sono state espresse anche dal Generale di Brigata Bruno Pisciotta, comandante della Brigata “Aosta”: “Dal quotidiano operare dei Leoni d’Aosta traspare l’immagine di reparti efficaci, sempre pronti e composti da personale assolutamente leale e affidabile”. “Il loro agire con coraggio, umanità e capacità professionale”, ha aggiunto l’Alto Ufficiale, “li ha contraddistinti nelle operazioni di sicurezza sul territorio nazionale, non ultime quelle di soccorso alle popolazioni colpite da eventi calamitosi, ma anche nei Teatri Operativi all’estero. Ne sono una tangibile prova le recenti Operazioni che la Brigata ha svolto in Libano, Kosovo e Gibuti in cui questi uomini e queste donne sono stati chiamati ad operare portando un messaggio di pace insieme alla fermezza e all’impegno per la  risoluzione di conflitti e divergenze politico-sociali”

Particolare della cerimonia

 

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - Capo Sezione Pubblica Informazione

Il 2020 vedrà impegnati tutte le forze attive dei “Canterini Peloritani” per organizzare un anniversario degno dei grandi traguardi raggiunti dai “Canterini Peloritani”.

I cinque continenti più volte visitati dai Canterini Peloritani con i loro abiti, i canti e le danze sono la testimonianza più grande che per 85 anni hanno visto i nostri ragazzi nel mondo .

Pertanto, è giusto che l’85° anniversario dei Canterini Peloritani sia festeggiato ad altissimo livello .

L’organizzazione vuole iniziare i lavori dei festeggiamenti creando un complesso dei piccoli canterini peloritani che sono stati la forza quale vivaio dei “Canterini Peloritani”.

Pertanto, invitiamo i cittadini messinesi ad accogliere positivamente l’invito della Direzione dei Canterini Peloritani ad iscrivere i propri bambini alla formazione dei piccoli Canterini Peloritani rivolgendosi alla Direzione del Gruppo

Via San Sebastiano n. 18 tel 090-771398 dalle ore 11.00 alle ore 13.30 e dalle ore 17.30 alle ore 20.30

Lillo Alessandro Direzione del Gruppo cell. 348-6044374 Daniela Alessandro Presidente cell. 3921434952 .

Al gruppo possono partecipare bambini dai 4 al 12 anni che desiderano cantare ballare e suonare qualche strumento.

Invitiamo tutti coloro i quali hanno fatto parte dei “Canterini Peloritani” nei vari anni di divulgare attraverso facebook la nostra iniziativa.

Inoltre, volendo fare una grande mostra di questi 85 anni, invitiamo tutti i componenti ad inviarci foto e ritagli stampa dei vari viaggi fatti nei cinque continenti e dei momenti più belli della vostra presenza nel gruppo

- La Redazione -

C’era il pieno del pubblico che conta nell’accogliente sala-teatro dell’Oratorio “Gesù e Maria” di Castanea, sabato u. s., in uno splendido pomeriggio pieno di sole primaverile, alla presentazione del bel libro di Luciano Armeli Iapichino, L’uomo di Al Capone (Armenio Editore, Brolo 2018).

Dopo i saluti d’obbligo agli intervenuti e alle autorità civili e militari presenti, il cav. Domenico Gerbasi, fondatore e direttore del locale Museo etno-antropologico “I ferri du misteri” e presidente dell’Associazione Culturale Peloritana di Castanea che ha organizzato l’evento, ha presentato molto sinteticamente il libro introducendo, poi, di volta in volta, i relatori.

Rando Giuseppe

prof. Giuseppe Rando 

Il prof. Giuseppe Rando ha illustrato la struttura multipolare del libro, che si muove agilmente sui territori della sociologia, della psicologia, della filosofia, dell’etica, della storia locale (di Galati Mamertino), della storia settoriale (della mafia siculo-americana e dell’emigrazione), della storia nazionale e transnazionale degli anni Venti del secolo scorso, evidenziandone peraltro aspetti peculiari dello stile, che combina sagacemente i codici della scrittura argomentativa con quelli della scrittura creativa.

Il prof. Antonio Baglio ha sottolineato la innegabile valenza storica del libro di Armeli Iapichino, che colma una lacuna effettiva della storiografia italiana, costituendo la prima indagine, in assoluto, sulla figura del galatese Antonio (Tony in America) Lombardo, che dalla povertà della vita dei contadini siciliani del primo ventennio del Novecento giunge alla ricchezza e al potere (criminale) diventando addirittura il braccio destro di Al Capone. Lo storico insigne dell’Università di Messina ha altresì rimarcato l’oculatezza della ricerca e la ricca documentazione di cui si avvale Armeli Iapichino, attingendo, con perizia, dalla saggistica e dal giornalismo americano (il “Chicago Tribune” soprattutto) dell’epoca.

Il dott. Giuseppe Ruggeri, da scrittore raffinito ed esperto di cose siciliane, ha insistito sulla intrigante allure de L’uomo di Al Capone, che si legge come un romanzo e soprattutto come un saggio di denuncia sociale e politica, attirando il lettore dentro l’oscuro e sanguinario mondo dei misfatti della mafia siculo-americana degli anni Venti e delle sue collusioni col potere politico: una piaga ancora purulenta da cui stentiamo, purtroppo, a liberarci.

La prof.ssa Caterina Oteri, rimarcando, in conclusione, il massaggio educativo del libro soprattutto per le nuove generazioni, ha evidenziato, anche con puntuali ed efficaci letture di brani cruciali, la tragica conclusione della vita di Tony Lombardo che muore a 37 anni, il 7 settembre 1928, a Chicago, massacrato dai proiettili dum-dum sparati dal mafioso concorrente Aiello, che gli spappolano il cervello.

conferenza stampa
 

SHINE Pink Floyd Moon

coreografia e regia Micha van Hoecke

con la Compagnia Daniele Cipriani 

musiche dal vivo Pink Floyd Legend

di Maria Teresa Prestigiacomo -

martedì 25 febbraio ore 12

Hard Rock Cafe

via Vittorio Veneto 62a/b, Roma

intervengono

Lucia Bocca Montefoschi direttore artistico del Teatro Olimpico,

Andrea Lucchesini direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana,

Daniele Cipriani presidente e direttore artistico della Daniele Cipriani Entertainment,

Gilda Petronelli presidente e direttore artistico di Menti Associate,

Micha van Hoecke coreografo,

Fabio Castaldi direttore musicale e bassista dei Pink Floyd Legend,

Denys Ganio ballerino,

Mattia Tortora ballerino.

seguirà buffet

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SHINE Pink Floyd Moon

SHINE Pink Floyd Moon opera rock di Micha van Hoecke creata sulle canzoni della leggendaria band inglese – eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend ed interpretate dai ballerini dalla Compagnia Daniele Cipriani – arriva a Roma. Dopo il successo di pubblico e critica alla prima mondiale tenutasi al Ravenna Festival nel giugno 2019 e durante la recente tournée che ha toccato varie città italiane, le musiche, luci e danze psichedeliche di SHINE animeranno il palcoscenico del Teatro Olimpico dal 3 all’8 marzo nell’ambito delle Giornate della Danza dell’Accademica Filarmonica Romana .

 

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