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- di Marco Grassi -

Oggi, nel primo giorno della novena della Madonna della Lettera, il Santo Padre Francesco ha nominato Nunzio Apostolico in El Salvador il messinese S.E. Mons. Santo Gangemi, Arcivescovo titolare di Umbriatico, finora Nunzio Apostolico in Guinea e in Mali.

 

C’è una sorta di dimorfismo nella vita e nell’opera di Rosinella Celeste Lucas: dimorfismo genetico, innanzi tutto, come quello di chi nasce da un padre meridionale (siciliano, messinese, nella fattispecie: il famoso Giovanni Celeste, mitico campione della Unione Sportiva Peloro, divenuto tenente di vascello e morto in guerra al comando del sommergibile FR. 111, affondato al largo di Augusta, da tre cacciabombardieri alleati, il 28 febbraio 1943) e da madre friulana (Elodia Miniussi di Monfalcone); dimorfismo culturale, quindi, tipico di chi è vissuto tra due “mondi” assai distanti e certamente diversi: quello siciliano immediatamente postbellico e quello friulano, per l’appunto; dimorfismo poetico, di conseguenza, sia per quanto riguarda il livello tematico della sua produzione (quasi paradigmaticamente articolato in un filone autobiografico messinese e in un filone autobiografico goriziano), sia per quanto riguarda il livello strutturale in cui si alternano o s’intrecciano il taglio lirico e il taglio narrativo, sia per quanto riguarda il piano stilistico, giocato sui due versanti del realismo (degli oggetti, dei corpi, dei colori, dei sapori) e del misurato simbolismo (di stampo postermetico), all’insegna di una tendenza introspettiva che non si fa fatica a riconoscere come mitteleuropea (la linea Slataper, Saba, Stuparich indicata, giustamente, da Fulvio Tomizza non è casuale).
Ma non è affatto oppositiva la poesia di Rosinella Celeste, nella quale, invece, ogni tipo di conflitto (possibile o reale) si compone in una cifra di superiore armonia: la vita è, difatti, assaporata dalla poetessa siculo-friulana tanto nei doni che elargisce (i giochi dell’infanzia, i sogni dell’adolescenza, le gioie dell’amore, gli incanti della natura), quanto nei dolori, nelle delusioni, e/o nei traumi che purtroppo la contrassegnano (la morte e la ricerca infinita del padre, il volo di morte degli aerei in guerra, le umiliazioni patite dai nazifascisti, la morte cruenta del primo amore, Melo, a Villa Lina, le tristitiae della maturità). E ciò - si badi - con i toni e i ritmi di una sapiente, misurata moralità e anche con un pizzico di ironia o con un vago, appena accennato, rimpianto delle gioie perdute. Ma sempre nei moduli di una limpida, varia, fresca, sicura musicalità.
Ultimo - in ordine di tempo - e più maturo frutto poetico di Rosinella Celeste Lucas è la raccolta "Giù la maschera", pubblicata a Udine, da Gaspari Editore, nel 2015.
Vi si evidenzia, chiaramente, la dimensione visiva, ma anche introspettiva della sua poesia in cui l’autobiografismo di fondo si stempera in forme simboliche e allusive di grande bellezza.
Si rilegga Campanili:

Amo i campanili, muti di notte
La scialba luce dell’orologio
Come occhio sbarrato
Da stanchezza vecchia 
Che s’innesta con la mia.
Amo i campanili come gli alberi
Quelli modesti, campagnoli
Quelli sfrontati, di merletti e trafori
Quelli dimenticati in vaste radure
Come un uomo da riamare
Intravisto a distanza.
Per un colpo di batocchio
In chiaroscuro di memoria
Ritorna un ragazzo
-maglietta a righe e gambe puledrine -
Sulla torre campanaria
Uccellino garrulo e sfrontato
Mi volteggia sul cuore (p. 17).

Come ognun vede, la poetessa utilizza elettivamente il piano medio, discorsivo, referenziale della lingua (campanili, orologio, alberi, batocchio, maglietta, gambe) e sfrutta le associazioni inedite di sostantivo e aggettivo («campanili […] muti»; «gambe puledrine») nonché le risorse discorsivo-musicali dell’enjambement («stanchezza vecchia / che s’innesta») e le similitudini eleganti («quelli dimenticati in vaste radure / come un uomo da riamare»): erede in ciò della migliore tradizione poetica novecentesca (e non solo). Ma il guizzo finale della metafora con cui un ragazzo dell’infanzia messinese con «maglietta a righe e gambe puledrine» diventa, per incanto, un «uccellino garrulo e sfrontato» che «mi volteggia nel cuore», sfiora il sublime.
Sono, in gran parte, amorosi, peraltro, i componimenti di questa pregevole plaquette: l’amore, eterno e sempre nuovo, con il suo corredo di sensualità, di felicità, di abbandoni, di rimpianti, di delusioni, ma sempre vivificante.

Il seguito di questo articoletto su una nostra, grande poetessa si può leggere nel mio blog (www.giusepperando.it).

FIAMMA

Messina 24 maggio  2018

 Alfonso

rimarrai per sempre in un angolino del nostro cuore, magari ce ne scorderemo col tempo, ma rimarrai li', salterai fuori quando meno te lo aspetti e ci farai sorridere.  Perche' un bel ricordo non sia la fine, ma sempre l'inizio di qualcosa.

Ora caro Alfonso goditi l'infinita bellezza dell'eterno, prega per noi, rimasti a vivere smarriti, tribolati e piangenti su questa povera terra, ed in questo momento profondamente commossi ci  uniamo  al dolore di tua moglie, dei tuoi figli e  della tua famiglia tutta, nel ricordo e nel rimpianto della persona speciale che è venuta a mancare.

Ciao

                                   Rosario

Si uniscono al dolore

La famiglia Rosario Fodale

I Componenti l’Associazione Culturale Messinaweb.eu

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. 23 maggio una data da non dimenticare...Ricordando il magistrato Falcone, Morvillo e la scorta sacrificio di dura lotta alla mafia...

Concerto organizzato dall' Ordine degli avvocati di Messina e dal suo presidente, brillante promotore di cultura ĺ' Avv.Ciraolo  diffuso ampiamente alla Stampa come tutte le molteplici attivita' dell'Ordine.

 

- di  M. C. -

Con il concerto dei vincitori di ciascuna sezione si è chiusa domenica 20 maggio 2018, nell’Auditorium San Vito, la ventesima edizione del Concorso musicale città di Barcellona P. G., Premio Placido Mandanici. Il Concorso è organizzato dall’Associazione Musicale Placido Mandanici, presieduta dalla pianista Teresa Salvato, con la direzione artistica della pianista Maria Assunta Munafò e la direzione organizzativa del violinista Antero Arena.

Il Concorso anche quest’anno si è distinto per la grande partecipazione, infatti circa 400 concorrenti, provenienti da diverse località italiane, hanno gareggiato divisi per sezioni strumentali e per età. Alla serata finale, presentata dalla giornalista Rachele Gerace, hanno fatto passerella i venti vincitori delle Sezioni a Categorie del Concorso Giovani Solisti e i vincitori del Concorso di Musica da Camera. L’Associazione Mandanici, organizzatrice del Concorso, la cui prima edizione è datata 1996, è presieduta dalla Prof.ssa Teresa Salvato, che ha coordinato le commissioni, coadiuvata dal direttore artistico, la Prof.ssa Maria Assunta Munafò e dal direttore organizzativo, il M° Antero Arena. Tutti i concorrenti prima della premiazione si sono esibiti, dando sfoggio della loro bravura.

Di seguito riportiamo i nomi dei premiati cominciando dal Concorso Giovani Solisti.

Per la Sezione Archi: Andrea Fazio di anni 12 (violino) Cat. B, 1° premio Assoluto con punti 100/100; Salvatore Cusenza di anni 14 (violino) Cat. C, 1° premio Assoluto con punti 100/100, Giulia Strano (violoncello) Cat. D1° premio Assoluto con punti 100/100, Francesco Angelico (violoncello 1° premio Assoluto con punti 100/100.

Per la Sezione Fiati: Salvatore Chillemi di anni 12 (sassofono) Cat. B, 1° premio con punti 96/100; Carlo Mistretta di anni 12 (oboe) Cat. C, 1° premio Assoluto con punti 100/100.

Per la Sezione Chitarra: Rosario De Gaetano di anni 23 Cat. F, 1° premio Assoluto con punti 100/100; Emanuele Barillaro di anni 21 Cat. G, 1° premio Assoluto con punti 100/100.

Per la Sezione Pianoforte: Carmelo Napolitano di anni 12Cat. B, 1° premio Assoluto con punti 100/100; Giusy Ines Tuttolomondo di anni 26 Cat. F, 1° premio con punti 96/100.

Per la Sezione Fisarmonica Matilde Maria Cassarà di anni 11, 1° premio con punti 98/100 e Martina Armeli Moccia di anni 14, 1° premio con punti 97/100. Per la Sezione Canto KliziaPrestia di anni 30 1° premio con punti 97/100.

Per la Musica da Camera Cat. A, si è esibito il Duo Antonino Luca Emanuele Berro (flauto) e Alessandra Pafumi (pianoforte),1° Premio con punti 99/100.

Per la Cat. D Mediterraneo Guitar Ensemble da Palermo composto da Antonino Argento, Giovanni Confaloni, Dario Cirrito, Stefano Romeo e Christian Bottone 1° Premio con punti 96/100.

Infine per la Sezione Scuole Medie a indirizzo musicale: L’Ensemble “IC Capuana” di Saponara, 1° premio Assoluto con punti 100/100. Per quanto riguarda i premi speciali sono stati assegnati il Premio Mandanici consistente in una borsa di studio e due concerti da effettuarsi presso prestigiose Associazioni musicali italiane al Duo Berro-Pafumi e al Mediterraneo Guitar Ensemble, il Premio Michele Giamboi, consistente in una borsa di studio e un concerto premio alla violoncellista Giulia Strano.

Il Premio giovani promesse è stato assegnato al violinista Andrea Fazio, il Premio giovani solisti, è andato al violoncellista Francesco Angelico e il Premio Orchestra al giovanissimo oboista Carlo Mistretta. In complessivo sono state assegnate borse di studio e buoni spesa per oltre tremila euro. Alla fine della serata calorosi applausi per la passerelle finale dei giovani talenti.



In esposizione le opere degli studenti del Liceo artistico audiovisivo e multimediale che hanno dato sfogo alla loro creatività ispirata dagli elementi naturali,  attraverso i vari linguaggi artistici quali la fotografia, il video, il disegno, la scultura e la grafica digitale.
La mostra resterà aperta sino a 31 maggio.

Effimeri e Belli Seguenza 1

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