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- di Marcello Crinò -

Per molti barcellonesi è stata l’occasione per visitare, per la prima volta, l’area dove si trovano i resti del Monastero Basiliano di Gala, il luogo dove ha avuto inizio la storia del nostro territorio. Dal 1105, data della fondazione (o della rifondazione, visto che preesisteva una chiesetta bizantina) del monastero sui resti di un “castrum” fortificato romano, e fino al XVIII secolo, i monaci greci “basiliani” hanno costituito un punto di riferimento religioso, culturale e artistico per tutto  il comprensorio della valle del Longano. Si spostarono poi in città, costruendo, nella seconda metà del Settecento, un nuovo monastero nel quartiere Immacolata, e nel 1866 le sciagurate leggi di soppressione degli enti religiosi ne decretarono la fine. I monaci dovettero lasciare il loro convento, e iniziò la dispersione di gran parte della biblioteca, dell’archivio, delle opere d’arte, degli arredi sacri.

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La loro memoria è stata faticosamente riscoperta e ricostruita, seppur in parte, tra la fine dell’Ottocento e i giorni d’oggi grazie al lavoro di vari studiosi: iniziò Filippo Rossitto nell’Ottocento, seguito da Nello Cassata, Carmelo Biondo, Pietro Genovese, Camillo Filangeri, Gino Trapani, Filippo Imbesi fino al recentissimo lavoro di Antonino Quattrocchi sui Monaci di Vanella, per limitarci solo a quelli che hanno pubblicato dei testi. Il Monastero è stato oggetto di tesi di laurea nelle facoltà di architettura e la Soprintendenza di Messina ha avviato nel 2013 le procedure propedeutiche all’emanazione del provvedimento di tutela, in quanto ritenuto di particolare interesse storico architettonico ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

I resti del Monastero di Gala, acquisiti  dallo Stato, furono poi  venduti ai privati che riutilizzarono quelle strutture per realizzarvi abitazioni, magazzini e stalle. La chiesa cadde, o fu demolita pezzo per pezzo, e il campanile, realizzato nel 1694, quando probabilmente fu ingrandita la chiesa, perdette uno dei quattro lati, perché attaccato alla chiesa crollata, rimanendo muto testimone di un passato glorioso.

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Bene ha fatto il Comitato di quartiere di Gala, in collaborazione con la Parrocchia S. Maria Maggiore di Gala e col patrocinio del Comune di Barcellona, ad attenzionare questo sito archeologico-monumentale per farlo conoscere e per sollecitare gli interventi di consolidamento e restauro di quanto rimane.

La sera di venerdì 22 settembre il Comitato, rappresentato dal presidente Antonino Manuri e dal segretario Giovanni Chiofalo, ha accolto i visitatori nello spiazzo dell’ex chiostro del Monastero, dove è stata allestita una piccola mostra di documenti sul Monastero e proiettate delle immagini sul Monachesimo basiliano nel territorio, a cura dell’autore di queste note. E’ stato distribuito un pieghevole di quattro pagine riassuntivo della storia del Monastero e del suo rapporto con il territorio. Sono state esposte altresì le tele del pittore  Mimmo Ciarrotta su alcuni beni culturali della città, e soprattutto, ben gradita dal pubblico, la degustazione di prodotti tipici assieme al neonato “Biscotto del Monastero”.

Molte persone, nel vedere il relitto del campanile e la situazione dei luoghi, hanno mostrato una certa sorpresa, non riuscendo a capire il perché dell’abbandono di questo bene culturale. Erano presenti diversi consiglieri comunali e personalità della cultura barcellonese.

Donazioni per salvare la vita a centinaia di bambini: nuovo farmaco accende la speranza   

#facciamolotutti. È l’invito a donare per sostenere i bambini affetti da Sma, che hanno ritrovato la speranza grazie a Spinraza, il farmaco salvavita in grado di inibire la patologia neuromuscolare che nella sua forma più grave conduce alla morte. Da oggi (venerdì 22 settembre) fino al 9 ottobre l’associazione Famiglie Sma lancia l’appello nazionale per donare e continuare a sostenere il percorso sanitario avviato negli ultimi mesi da 130 bambini, con incoraggianti risultati soprattutto nella fascia 0-6 mesi.

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#facciamolotutti. Perché basta chiamare da telefono fisso o inviare un sms al numero solidale 45521, per contribuire con 2 o 5 euro a raggiungere tre obiettivi prioritari nella lotta alla SMA: ampliare il target dei piccoli pazienti per la somministrazione della terapia; reclutare e potenziare il personale medico specializzato; approntare centri regionali dove effettuare il trattamento per via intratecale (la molecola si assume tramite puntura spinale e prevede il ricovero in day hospital di almeno 24 ore, con cinque iniezioni nei primi sei mesi).        
«Per la prima volta nella storia dell’atrofia muscolare spinale è disponibile un farmaco capace di migliorare il quadro clinico delle persone affette – sottolinea la presidente di Famiglie SMA Onlus Daniela Lauro – la ricerca scientifica effettuata in tutti questi anni ha portato i risultati sperati: abbiamo bisogno del supporto di tutti per far sì che questa severa malattia genetica possa finalmente non fare più paura. Spinraza a dicembre del 2016 è stato approvato in America e a maggio di quest’anno in Europa: adesso aspettiamo l’autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco per l’avvio della commercializzazione nel nostro Paese».   

#facciamolotutti. Parola di Checco Zalone, che con ironia e grande sensibilità ha affrontato un tema sociale delicato e fino a poco tempo fa perlopiù sconosciuto. Uno spot provocatorio che strappa un sorriso, che commuove ed emoziona, senza quel pietismo che troppo spesso diventa barriera architettonica. Un invito alla riflessione, che apre il dibattito sulle cure innovative, scuotendo l’indifferenza e la diffidenza. «Checco Zalone è straordinario – racconta la barese Anita Pallara, 28 anni, sulla sedia a rotelle da quando ne aveva 3, psicologa e donna piena di energia, affetta da SMA e da sempre in prima linea per far conoscere la malattia – grazie al successo e ai risultati raggiunti con lo spot dell’anno scorso (oltre 7 milioni di visualizzazioni e 250mila euro raccolti), siamo riusciti a ottenere la distribuzione gratuita del farmaco, che ha dimostrato concretamente di prolungare la nostra aspettativa di vita. I fondi della campagna 2017 servono a non tardare l'avvio delle somministrazioni, perché per alcuni bambini aspettare un mese può fare davvero la differenza».

#facciamolotutti. Per Mirko, per Jacopo, per Matteo. Per i 500 bambini (potenziali destinatari del farmaco) che sarà possibile sostenere attraverso le donazioni al numero 45521. Perché la vita è un diritto di tutti. Questo è il più grande messaggio da inviare.

 SMS cartello 2017

CHE COSA È LA SMA 

SMA è l’acronimo di atrofia muscolare spinale, una malattia delle cellule nervose del midollo spinale quelle da cui partono i segnali diretti ai muscoli. Colpisce i muscoli volontari usati per attività quotidiane quali andare carponi, camminare, controllare il collo e la testa, deglutire. Fino ad oggi la SMA è stata la prima malattia genetica per mortalità in età infantile, ma ora la cura è vicina. Famiglie SMA collabora con alcuni dei più prestigiosi centri clinici e di ricerca del nostro Paese, quali l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Università Cattolica, il Policlinico Gemelli di Roma e l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, sostenendo la realizzazione di un sistema di rete sul territorio per uniformare gli standard di cura.

SPINRAZA, IL FARMACO SALVAVITA

Il farmaco studiato appositamente per la SMA si chiama Spinraza: nell’ultimo anno, da novembre 2016 a luglio 2017, il trattamento è stato somministrato con iniezione a 130 bambini in Italia affetti da SMA1, la forma più grave di atrofia muscolare spinale, fino ad oggi tra le principali cause genetiche di mortalità infantile. Il farmaco è stato distribuito gratuitamente attraverso l’Extended Access Program come terapia compassionevole. I centri clinici dove i bambini hanno ricevuto lo Spinraza sono: i centri NeMO di Milano, Roma e Messina, specializzati nelle malattie neuromuscolari, l’ospedale Gaslini di Genova e il Bambino Gesù di Roma. Il farmaco a breve dovrebbe essere autorizzato dall’AIFA – Agenzia Italiana per il Farmaco.

Per info www.famigliesma.org

- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

CHIESA MONUMENTALE BADIA DI S.AGATA,Catania

Wondertime, Nonsoloclassica International, Rachmaninov Society, Sergei Rachmaninov International Awards,Camerata Polifonica Siciliana 

CHIESA MONUMENTALE BADIA S.AGATA, Via Vittorio Emanuele II, n 182 Catania

INGRESSO Euro 10. 

 

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Direzione artistica: Giovanni Cultrera

Riceviamo

 

Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela
UFFICIO DIOCESANO PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
CONSULTA DELLE AGGREGAZIONI LAICALI
UFFICIO DIOCESANO PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO


La 12a giornata diocesana per la custodia del Creato dal titolo: “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo” (Gen 28,16). Viaggiatori sulla terra di Dio” si terrà Sabato 23 settembre alle ore 16,30 al Parco ecologico San Jachiddu (Salita Tremonti - Messina).
Anche quest'anno è stato scelto un tema, “Incendi: dalle ceneri una nuova prospettiva”, suggerito dai recenti tragici eventi. «L'azione della Chiesa non solo cerca di ricordare il dovere di prendersi cura della natura, ma al tempo stesso deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di sé stesso» (Papa Francesco, “Laudato si’).
In apertura sono previsti la Preghiera per la custodia del Creato, un video ed una Testimonianza di operatori della Parrocchia di S. Michele.
Interverranno: Leonardo Santoro, ingegnere capo del Genio Civile; Mario Albano del Parco Ecologico San Jachiddu; Ambrogio Ponterio, Vice Dirigente Vigili del Fuoco; Gustavo Lampi, Corpo Forestale dello Stato; Rosella Picone, Responsabile dell'Orto Botanico. Modera Fortunato Marino, Giornalista.
In occasione della Giornata sarà presentata la Commissione Diocesana per la Custodia del Creato. A conclusione sarà piantato un albero dall’Agesci e dal Masci come simbolo di rinascita. L'intermezzo musicale è curato dal sassofonista Gianluca Sturniolo.
La giornata è promossa da: Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro; Ufficio Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo; Consulta delle Aggregazioni Laicali, in collaborazione con Caritas Diocesana, Nucleo Diocesano di Protezione Civile, AGESCI – Zona dello Stretto, Masci, Associazione Amici del Fortino, Legambiente dei Peloritani.
Messina, 20 settembre 2017
VIA GARIBALDI,

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. La storica Villa Guarnaschelli, già “La Guardiola” di Taormina,  nell’equinozio d’autunno,  si è aperta, ufficialmente al pubblico; certamente, stavolta, per la prima volta, ad inviti esclusivi, ma sicuramente,  pronta, successivamente, come splendido scenario dei più bei wedding party, per le più magiche ed indimenticabili feste di anniversario…   complice l’ incomparabile scenario naturale dell’Isola Bella, verso la quale trovasi affacciata la Villa. Ancora è lì il suo sorriso incorniciato da una patina d ‘argento,  il sorriso del  mitico Cavaliere Guarnaschelli, un cavaliere fuoriuscito dalle pagine di Cervantes, un Don Chisciotte contro i mulini a vento,  la cui eredità è stata colta dalla seconda moglie la N.D.  manager Mariella Internicola Guarnaschelli . Il Cavaliere, Don Mimi’ creò il noto Casino a Taormina casa da gioco che attirò il jet set internazionale ed  le star del Cinema si avvincedarono ai tavoli di roulettes,  regalando a Taormina quell’immagine  glamour, ultra chic, probabilmente frutto dell’eredità di quel Don Mimi’ che  nella Perla dello Ionio investi’ tutte le sue risorse e le sue energie.Purtroppo dopo qualche anno, il Casino, oggi Tout Va residence,  chiudeva…

La Villa rimaneva avvolta nella sua patina che il tempo le aveva regalato per diversi anni, sino a quando, circa tre anni fa, Donna Mariella Internicola Guarnaschelli  decise da architetto che fu, unitamente ai figli, soprattutto a Genziana ed a Fabio,   di  regalare al sito ed alla Villa un ampio restyling che potesse restituire al suo antico splendore la Villa ma dotandola  di  una piscina a sfioro , un balcone sull’Isola Bella, sogno di acquisto, irrealizzabile, di Richard Burton.

Nobili veneziani ed ospiti illustri si sono avvicendati nella Villa storica che continua la tradizione di ritrovo di letterati e di pittori, di scrittori e di cultori della Bellezza.

La data dell’equinozio d’Autunno, di buon auspicio,  è stata caratterizzata dall’apertura  ufficiale della Villa,

con musica, pianoforte e vino barricato, candelabri con candele celesti come il fondo della piscina ed atmosfera da Grande Gasby del terzo millennio.  Una mostra d’arte, dal titolo Mediterraneo, a cura dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, abbelliva la stradella d’accesso alla Villa con i pittori siciliani Tina Copani,  Martina Di Dio,  Fiorella Leani, Francesca Privitera, Antonella Tornello, Angela Vasta, la pittrice moldava Gavry  e con  i quadri alla memoria di Laya Lina Manazza , pittrice messinese scomparsa.    

-Riceviamo - 

«Con l’approssimarsi del 5 novembre 2017 (data da Ella fissata per il rinnovo dell’Ars), questa Assemblea regionale, in tutte le sue articolazioni, non può che limitarsi allo svolgimento di quelle attribuzioni relative ad atti necessari e urgenti, dovuti o istituzionalmente indifferibili».

Lo scrive il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, in una nota inviata al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in riferimento alle numerose richieste di parere pervenute alle competenti Commissioni legislative permanenti dell’Ars.

«Come le è ben noto, infatti - scrive Ardizzone - l’Assemblea regionale siciliana, benché non ancora formalmente in prorogatio, nell’approssimarsi della data delle elezioni per il suo rinnovo, come autorevolmente sostenuto anche dalla più recente giurisprudenza costituzionale (tra le tante, Corte Cost. sent. n. 68/2010), entra nella fase di cosiddetta “prescadenza”. In tale fase essa dispone di poteri attenuati, confacenti alla sua situazione di organo in scadenza, analoga, quanto a intensità di poteri, a quella di un organo che opera in regime di prorogatio».

Per questo motivo, il presidente Ardizzone ha chiesto a Crocetta «di voler puntualmente esplicitare le ragioni di necessità, urgenza e indifferibilità sottese a ciascuna richiesta di parere, così da poter consentire la legittima convocazione delle competenti Commissioni per il prescritto parere, nel rispetto delle norme e della giurisprudenza costituzionale».

[content://com.samsung.android.email.attachmentprovider/4/8347/RAW] Repubblica Italiana

             Assemblea Regionale Siciliana

                        Fabio De Pasquale

                        Portavoce del Presidente dell'ARS

                      

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

            Taormina, Me. Non si poteva che concludere in bellezza il Festival Belliniano, con fuochi d’artificio mai visti, sullo sfondo della Baia di Naxos; non si potevano spegnere i riflettori se non dopo uno spettacolo conclusivo di tutto rispetto  che rendeva omaggio  alla divina Callas, firmato Castiglione. Il Festival Belliniano, ricordiamolo,   ha compreso spettacoli non solo dedicati al Bel canto ma anche a Renato Zero ( due serate) ed al  Premio Oscar del Cinema a Gerard Depardieu ed a Carole Bouquet, con Tiziana Rocca Manager dell’evento…. Taormina ha celebrato lo scorso sabato 16 settembre il quarantesimo anniversario della scomparsa di Maria Callas proprio nel giorno della ricorrenza, avvenuta il 16 Settembre 1977 a Parigi, con un brillante ed applauditissimo concerto che ha  chiuso il sipario della lunga estate di opere, concerti ed eventi al Teatro Antico nel tripudio del “Brindisi” dalla Traviata e oltre 2000 persone in standing ovation. Si sono avvicendate, sul palco, tre interpreti d’eccezione, bene accolte dal pubblico, per la loro bravura e bellezza: i soprani Lisa Houben, Joanna Parisi, il mezzosoprano Joanna Parisi ed in chiusura, acclamato anche il valente regista Enrico Castiglione, ideatore della serata e direttore artistico del Festival Belliniano, che ha prodotto l’evento, quest’anno alla sua nona edizione. Il Concerto  ha regalato quasi due ore di grande lirica, sotto il segno di Vincenzo Bellini, compositore prediletto da Maria Callas durante tutto l’arco fortunato e magico della sua sfavillante carriera, a cui hanno reso doveroso omaggio le tre interpreti femminili di indiscussa caratura internazionale, scelte personalmente da Enrico Castiglione. Le cantanti hanno eseguito arie e romanze rese indimenticabili dalla divina voce di Maria Callas, il cui repertorio ha abbracciato l’intera storia del melodramma, compreso anche alcuni ruoli da mezzosoprano.

            Il regista Enrico Castiglione ha legato la sua carriera al nome della Callas fin da giovanissimo, quando nel 1997, all’età di 28 anni fu lui ad ideare e dirigere il primo Maria Callas Memorial trasmesso in diretta mondovisione dalla RAI dal teatro Romano di Ostia Antica, esattamente vent’anni fa, il 16 Settembre 1997, sempre nel giorno esatto dell’anniversario, con un concerto presentato da Pippo Baudo  che vide protagoniste sul palcoscenico interpreti come Karia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Maria Dragoni, Francesca Patané, Monica Guerritore e Carla Fracci.

            Quest’ anno, esattamente dopo vent’anni, per il Maria Callas Memorial del 40° anniversario Enrico Castiglione non poteva che scegliere il Teatro Antico di Taormina, luogo teatrale prediletto dal grande regista italiano dove da ben 11 anni dirige la stagione lirica prima di Taormnina Arte ora del Festival Belliniano, firmando memorabili allestimenti operistici, trasmessi dalla RAI e nei cinema in tutto il mondo, come La Boheme inaugurale di quest’anno che lo scorso 5 luglio 2017 è stata trasmessa in diretta cinematografica in ben 600 sale cinematografiche in tutta Europa ed ora è in programmazione nelle sale negli Stati Uniti e in Oriente.

            Il Concerto, il Maria Callas Memorial di quest’anno, ha esaltato, sicuramente,  le doti di tre soprani che rappresentano il presente e il futuro della lirica, già distintesi per le proprie brillanti carriere nei maggiori teatri del mondo, dal Festival di Salisburgo al Metropolitan di New York. Joanna Parisi, americana ma di origini italiane, attivissima in America dove il “New York Times” l’ha acclamata come una delle migliori cantanti della sua generazione, si è distinta per le sue non comuni doti di soprano drammatico, applauditissima dalle oltre 2000 persone presenti al Teatro Antico ( molti russi, polacchi, americani)  per l’immancabile “Casta Diva” dalla Norma di Bellini, ma ha suscitato continuo entusiasmo anche per “Dall’amor sull’ali rosee” dal Trovatore di Verdi e soprattutto per la difficilissima aria “Sola perduta abbandonata” dalla Manon Lescaut di Puccini. Un’artista che ha confermato il successo che aveva già riscosso proprio a Taormina, dove nel 2015 ha debuttato nel ruolo di Micaela, nella Carmen trasmessa nei cinema in tutta Europa.

            Lisa Houben, anch’essa soprano americano ma di origini tedesche, la quale calca i più importanti teatri e le più prestigiose sale da concerto del mondo, dall’Opera di Vienna alla Fenice di Venezia, dalla Carnegie Hall al Teatro alla Scala, ha offerto le interpretazioni più acclamate del Concerto, grazie anche alle sue non comuni doti di attrice, cantando “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini, la “Mamma morta” dall’Andrea Chénierdi Umberto Giordano e il “Ritorna vincitor” dall’Aida di Giuseppe Verdi. Infine, il mezzosoprano slovacco Daniele Banasova, slovacca, di grande fascino, in verde brillante come una sirena del Mediterraneo, reduce dal successo al Festival di Salisburgo ed  attiva nei maggiori teatri europei, specializzata anche nei ruoli mozartiani, ha esordito con l’altrettanto immancabile “Habanera” dalla Carmen di Bizet (che la Callas ha consegnato al disco con la sua storica registrazione), una vibrante “Mon coeur” dal Sansone e Dalila di Camille Saint-Saens, e una trascinante “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini.

         Il Festival Belliniano, giunto quest’anno alla sua nona edizione, ha riportato la grande lirica al Teatro Antico di Taormina, sempre sotto il segno del maestro Enrico Castiglione, concludendo in bellezza una lunga stagione di opere, concerti, balletti ed eventi al Teatro Antico di Taormina: conclusione che ha raggiunto l’apice proprio nel finale, quando il “Brindisi” dalla Traviata cantato insieme spiritosamente dalle tre cantanti è stato accompagnato da spettacolari fuochi d’artificio, rendendo festoso l’omaggio a Maria Callas. Il Festival Belliniano proseguirà la propria programmazione a Catania per concludersi al Duomo con il tradizionale Concerto del 3 Novembre 2017, dedicato a Vincenzo Bellini nel giorno della sua nascita.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Venerdì 22 settembre alle 18.00, per la seconda edizione della Rassegna Cinemigrare che si svolgerà nel prossimo weekend nel Auditorium IISS “S. PUGLIATTI” di Taormina, il Caffè letterario di “Spazio al Sud”, organizzato dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da Maria Teresa Papale, presenterà “All’ombra di un fiore di roccia” di Filippo Brianni. L’incontro sarà condotto dalla giornalista Milena Privitera. “All’ombra di un fiore di roccia” è un’antologia che racchiude diciassette storie che raccontano intensamente il tema della migrazione e la difficoltà di integrarsi in un territorio sconosciuto. Le storie si svolgono in un arco di tempo che ruota intorno la seconda guerra mondiale in una valle meravigliosa all’ombra dell’Etna e che si affaccia sullo Ionio. Nei borghi per lo più medievali della valle abitano i personaggi creati da Filippo Brianni, migranti in arrivo, migranti in partenza, migranti in integrazione.

Integrazione, cultura, arte: sono questi i cardini attorno al quale si muove “CineMigrare – Rassegna internazionale di cinema senza frontiere”. Un progetto che nasce dal desiderio di portare avanti il tema dell’immigrazione organizzato e voluto da “NO_NAME”, in collaborazione con “HUBITALIA” e si avvale del patrocinio dell’Università di Catania e di FLAI-CGIL Catania, l’Associazione Arte e Cultura, presente da alcuni anni a Taormina con lo  scopo di promuovere e valorizzare le eccellenze artistiche ed intellettuali del territorio,ha la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio dell'Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Identità Siciliana, del Comune di Taormina, La Fondazione Mazzullo, Taormina Arte, del Club Unesco di Taormina, Valli dell'Alcantara e d'Agrò, di “Gais Hotels Group”, Hotel Isabella e dell'associazione culturale calabrese “Piazza Dalì. 

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