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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Brillante omaggio a Maria Callas, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa. Si celebrerà con un concerto organizzato dal Festival Belliniano del maestro Enrico Castiglione, sabato 16 settembre, al Teatro Antico dal titolo “Maria Callas Memorial”. Tre  valenti e brillanti interpreti del bel canto di indiscussa caratura internazionale: Lisa Houben. Joanna Parisi (soprani)  e Daniela Banasova (mezzo soprano) eseguiranno celebri romanze rese indimenticabili dalla incomparabile voce di Maria Callas. Un rendez vous da non perdere del vasto e intenso programma presentato quest’anno dal maestro Enrico Castiglione al Teatro Antico di Taormina. Un programma appositamente studiato e che ha interessato un pubblico di tutte le età e per tutti i gusti musicali.( Ricordiamo il recente Renato Zero replicato dopo il 7 il 9 settembre che ha reso sold out il teatro Antico). Il programma andava dall’indimenticabile Boheme, trasmessa in diretta nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, al balletto Don Chisciotte, al concerto dedicato alle colonne sonore dei film premiati con l’Oscar, all’evento cinematografico Gran Premio delle Nazioni dedicato a Gian Luigi Rondi, ai due Gala Belliniani e ai concerti straordinari di Mannarino e di Renato Zero. Sabato l’immancabile appuntamento dedicato al ricordo di Maria Callas. Ma il Festival Belliniano, l’unico organizzato in memoria del grande compositore catanese Vincenzo Bellini, giunto quest’anno alla sua nona edizione, sotto la direzione di Enrico Castiglione,  si sposterà,  ad Ottobre,  a Catania per concludersi al Duomo con il tradizionale Concerto del 3 Novembre 2017, dedicato a Vincenzo Bellini nel giorno della sua nascita.

Questo il programma della serata del 16 settembre 2017 Teatro Antico di Taormina

LISA HOUBEN
Tosca:  Vissi d'Arte
Giordan: Mamma morta
Aida: ritorna vincitor
Massenet: Le Cid Pleurez mes yeux

JOANNA PARISI

Norma: Casta Diva

Trovatore: D'amor sull'ali rosee aria e cabaletta

Manon Lescaut:  Solo perduta abbandonata

Gioconda: Suicidio

DANIELA BANASOVA

Carmen: Habanera

Carmen: Aria delle carte 

Sansone e Dalila: Moncoeur

Barbiere di Siviglia: Una voce poco fa

Biglietti: www.festivaleuromediterraneo.eu - www.ctbox.it  -www.diyticket.it

Info line +39 06 81907218 – +39 392 7645683

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina. La Perla del Mediterraneo si conferma il bel tempio sacro della Lirica e della musica, oltre che del Cinema. Il tutto innestato nell’ incomparabile scenario: il panorama che offre il Teatro “San Giorgio” di Taormina, che accoglie anche quest’estate, la seconda edizione del “Taormina International Music Festival”. Artisti locali e internazionali si esibiranno con successo nella monumentale cornice di questo teatro e continueranno ad allietare le nostre serate di fine Estate ed inizio d’Autunno,  nel cuore della città del Minotauro e del G7- 2017. Il Festival, sin dal 2 settembre, ha iniziato i suoi appuntamenti con l’affascinante Opera Lirica; seguirà con la divertente Operetta, le intramontabili canzoni napoletane e i grandi successi della musica classica, amata in tutto il mondo. I rendez-vous della musica si ripeteranno ogni sabato, declinandosi attraverso generi e stili diversi, dall’omaggio al Tango ed a Piazzolla, a Lobos, sino al tributo a Venezia ed a Napoli ed alla musica della quinta strada di New York  che eseguiva Gershwin. Appuntamenti assolutamente da non perdere, a Taormina con il Taormina International Music Festival 2017 che in una serata, ad esempio, quella del 14 ottobre,  ci farà persino  gustare le atmosfere magiche  del Tango e quelle  sognate della  Brodway  degli anni di grande gloria dell’America.

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Tornando alla prima serata: l’appuntamento d'apertura del Festival, del 2 settembre prevedeva lo spettacolo "Gran Galà dell'Opera", protagonisti il soprano e Direttore Artistico del Festival Silvia Di Falco, il tenore Andrea Casablanca e il Maestro Antonio Gennaro al pianoforte.

Ospite d'onore della serata è stato il famoso tenore messinese Antonio Bevacqua, a cui è stato consegnato un premio alla carriera, per essersi distinto nel mondo della lirica. Il tenore messinese vince nel 1971 il concorso A. Belli di Spoleto; da quel momento inizia una brillante carriera, attraverso esibizioni in tutti i maggiori teatri italiani: Opera di Roma, La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma, L’Arena di Verona, il Comunale di Bologna, il Teatro Massimo di Palermo e sotto la direzione di valenti maestri del calibro di Riccardo  Muti,Von Karajan, Patanè, Ferro, Molinari, Pradelli, il notissimo Gianandrea Gavazzeni, Chailly, Plasson, Maag,Chung, Pesko, Bartoletti, accanto a brillanti interpreti della scena lirica mondiale quali Cappuccilli, Nucci, Valentini, Devia, Scotto Bruson, Olivero, Gasdia e Baltza.

 

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Informazioni e prenotazioni al +39 3406426230 o sul sito www.taorminamusicfestival.com

Gli altri appuntamenti della stagione tutti i sabati di settembre e ottobre, in particolare:

9 SETTEMBRE

“Viaggio da Vivaldi a Mascagni”

Laura Brioli (mezzosoprano), David Boldrini (pianoforte)

Musiche di Vivaldi, Bizet, Mascagni, Leoncavallo

16 SETTEMBRE

“Viva l’Operetta”

Carmen Salamone (soprano), Antonio Costa (tenore), Antonio Gennaro (pianoforte)

Musiche di Lehar, Strauss, Offenbach, Ranzato

23 SETTEMBRE

“Napoli – Venezia”

Sabrina Gasparini (voce), GenLlukaci(violino), DraganBabic (pianoforte)

Musiche di Denza, Di Capua, Dalla

30 SETTEMBRE

“Le donne di Puccini”

Silvia Di Falco (soprano), Elisabetta Zizzo (soprano),  Diana Nocchiero(pianoforte)

Musiche di Puccini

7 OTTOBRE

“Canzoni, Opera e Zarzuela”

M.EugeniaBoix (soprano), Anna Ferrer( pianoforte)

Musiche di Bellini, Puccini, Tosti, De Failla, Granados, Luna

14 OTTOBRE

“Da Broadway al Tango”

Ester Ventura (soprano), Raffaele Bertolini (clarinetto), Luca A.M. Colombo (pianoforte)

Musiche di Gershwin, Rota, Piazzolla

21 OTTOBRE

“Duo barocco”

Marco Schiavo (pianoforte), Sergio Marchegiani (pianoforte)

Musiche di Schubert, Brahms, Mozart

28 OTTOBRE

“Guitar& Voice”

Pablo Lentini Riva (chitarra), Carla Basile (soprano)

Musiche di Garcia Lorca, Villa Lobos, Rodrigo

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

S.Alessio Siculo, Me.

Risponde al richiamo di PeaceDrums, concerto diffuso per la pace ed il dialogo del Mediterraneao.

Il battito del cuore di chi sbarca diventa palpito di pace attraverso il mare, al ritmo della musica e di migliaia di tamburi che si rispondono da costa a costa. 

Il 23 settembre 2017 tutti insieme nel Mediterraneo facciamo vibrare un unico grande suono: l’onda della pace! La spiaggia punto di partenza di un Dialogo. Un ritmo che porta all’essenza ancestrale della vita: le pulsazioni del cuore. PeaceDrums vuole essere lo strumento della nostra consapevolezza che, il 23 settembre 2017, ci incita ad agire per la pace ed il dialogo nel Mediterraneo.

Da Lampedusa verso Venezia, Istanbul, Smirne, Tartus, Beirut, Gaza, Tel Aviv, Alessandria, Bengasi, Tunisi, Malta, Cipro, Gibilterra, Barcellona, Marsiglia, Genova e altre ancora. Il concerto inizierà a Lampedusa al tramonto e altri concerti sulle sponde del Mediterraneo risponderanno in streaming con impatto globale attraverso piattaforme social, live streaming, Facebook.

L’idea nasce da Filippo Sciacca, esperto di marketing sostenibile. PeaceDrums è la realizzazione di un sogno che vede uniti attraverso la musica i popoli del Mediterraneo per costruire nuove forme di dialogo e pace, Il Crowdfunding servirà a finanziare l’evento e a favorire l’acquisto di strumenti musicali all’Istituto Omnicomprensivo Luigi Pirandello, indirizzo musicale di Lampedusa e Il Conservatorio di Damasco.

Grazie alla totale sponsorizzazione di “Tensione In - Firenze” (azienda dell’imprenditore  santelessese Antonio Macrì), la partecipazione di Hotel Donna Rosa e BBanda, con il patrocinio del Comune da S.Alessio il 23 Settembre si esibiranno: Ciauda, Triska, Mimì Sterrantino e tanti altri artisti per unirsi in un unico internazionale messaggio di pace.

http://www.peacedrums.it/

- di M.C. -

 

Al Castello di Bauso di Villafranca Tirrena torna l’appuntamento con il cinema indipendente: dalle ore 19 alle ore 22 dei tre giorni di venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre sarà “di scena” la rassegna di cortometraggi "Per... corti alternativi", giunta alla VI edizione. Promossa dall’associazione Pro Loco di Villafranca Tirrena con il patrocinio del Comune, la kermesse anche quest’anno rientra nel programma biennale "Castello... in Aria" organizzato da Progetto Suono.

A "Per... corti alternativi" - che si avvale anche della collaborazione dello staff del festival "Corto di Sera" di Itala e ha il sostegno della "Messina Film Commission" - hanno inviato i propri cortometraggi filmaker italiani e stranieri, associazioni e società. Durante lo svolgimento della rassegna verrà istituita una giuria popolare composta da esperti ed appassionati del settore che valuteranno le opere selezionate. "Un’attenzione particolare - spiegano gli organizzatori – sarà dedicata alle opere che contribuiscono alla promozione del territorio attraverso l'arte cinematografica. Per questo motivo, sono previsti premi speciali per corti che hanno come location il territorio di Villafranca Tirrena o la Sicilia in generale". La premiazione avrà luogo nella serata finale, domenica 17, durante la quale verrà proiettato in “fuori programma” il corto "Viola, Franca" diretto da Marta Savina e girato a Galati Mamertino, che vede tra gli interpreti Ninni Bruschetta e Maurizio Puglisi.

Tanti e tutti interessanti i corti presentati che vantano un legame con la Sicilia. Tra questi, "Chiara Zyz un fiore nel cuore di Palermo" di Gaetano Di Lorenzo, "Colapesce" con l'attore Jacopo Cavallaro, "No Goog Morning No Good Night", un documentario del messinese Matteo Arrigo sull'esperienza di viaggio in Palestina, "Vasa Vasa" di Alessia Scarso (conosciuta al grande pubblico per il film "Italo"), girato durante la Settimana Santa del 2016 a Modica, e "Intra lu cielu e lu mari", un progetto autofinanziato che ha portato alla realizzazione del corto curato dallo scrittore Tommaso Travaglino con alcuni giovanissimi alunni della scuola “Santa Margherita”, su proposta dei ragazzi dell’Oratorio, e girato tra Giampilieri Superiore e Savoca come segno di rinascita a seguito dell'alluvione del 2009.   

Il progetto biennale "Castello … In Aria” - Giovani per la Valorizzazione dei Beni Pubblici, che anche quest’anno ospita “Per…corti alternativi”, è organizzato dal Centro Sperimentale di Didattica e Divulgazione Musicale “Progetto Suono” di Messina, in partenariato con il Comune di Villafranca Tirrena, in collaborazione con  la Pro-Loco di Villafranca Tirrena e con il patrocinio dell'Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo.  "Castello … In Aria” è finalizzato alla valorizzazione del “Castello di Bauso” di Villafranca Tirrena, bene di proprietà del demanio culturale della Regione Siciliana, concesso dal Polo Regionale di Messina per i Siti Culturali su mandato dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e delle Identità Siciliana. “Castello in … Aria” è co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù.

Info e aggiornamenti: www.prolocovillafrancatirrena.com; pagina Facebook "Pro Loco Villafranca Tirrena".

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 - di Giuseppe RANDO -

Rinascimento messinese?

Ho creduto talvolta d’intravedere sintomi di miglioramento nella cultura, nella società e nella sfera politica della città dello Stretto, che da troppo tempo soggiace, invero a una certa, diffusa atonia. Mi sono perciò proposto – da intellettuale democratico – di presentare, su questa libera testata, a scadenza settimanale, i protagonisti e gli eventi più significativi del rinnovamento in atto. La singolare fioritura, in questi ultimi tempi, a Messina, di associazioni culturali nonché di poeti in lingua e in dialetto mi è parso, per esempio, un efficace segno di un risveglio, dopo tanto sonno. E due sillogi poetiche, che ho avuto modo di leggere in questi giorni, mi sembrano particolarmente sintoniche a quello che potrebbe essere un Rinascimento messinese. Partiamo da qui.

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  1. Nino Principato poeta d’amore

Un uomo, un poeta è sempre legato ad un contesto (sociale, storico, politico, filosofico, letterario, religioso che sia) e alla vita di una comunità: per condividerne le tendenze, o magari per opporvisi, ma senza mai prescindere da quel cotesto e da quella comunità. Quanto dire che un uomo, un poeta riflette sempre lo spirito del suo tempo e del suo milieu culturale.

Queste ovvie notazioni mi capitava di fare mentre leggevo l’agile raccolta di poesie di Nino Principato, Grappoli d’amore, uscita nel 2010 presso Edizioni “Il Gabbiano” di Messina.

Appare subito chiaro a chi legge, invero, che il contesto culturale etc. cui il poeta Principato afferisce è quello post-relativistico del terzo millennio incipiente: egli non è affatto postmoderno o meglio rifiuta e contesta, di fatto, la cultura relativistica del postmoderno (secondo cui non ci sono verità, ma solo opinioni o interpretazioni, laddove la realtà stessa è costruzione dell’ideologia), che è stata egemone nella seconda metà del Novecento e che si è appunto esaurita, sotto l’urgenza della realtà oggettiva e del Nuovo Realismo di Maurizio Ferraris e Umberto Eco, in Italia. Da questo punto di vista, la silloge di Principato appare estremamente attuale.

Si evidenzia parimenti, sin dalla prima lettura, che il milieu entro cui gravita l’attività poetica del messinese Nino Principato non è il preponderante coté conformistico, sentimentaleggiante e/o indifferente della borghesia della città dello Stretto, né quello - pure perspicuo a Messina - di certo diffuso individualismo che disdegna la leggibilità dei testi optando per moduli tanto astrusi quanto usurati. Si direbbe piuttosto che la poesia di Principato, imperniata com’è sulla limpidezza del lessico e dello stile («Come ci amammo nel meraviglioso amplesso / dei nostri corpi, delle nostre nudità»), rifletta gli orientamenti della parte innovativa, adulta, attiva, operativa (purtroppo minoritaria) della società messinese, capace di opporsi ai cliché politico-culturali dominanti, per affermare la verità (che c’è) e il valore della realtà (che non è un’opinione).

L’amore di cui Pricipato raccoglie i «grappoli», per offrirli al lettore, è l’amore coniugale, l’amore certo, stabile, forte per la moglie, la «ragazza Anna Maria», e per i figli (Roberto e Giorgia): un amore eticamente e cristianamente rivoluzionario (che presuppone il riconoscimento della parità, della libertà e della pari dignità della donna, nonché la centralità della famiglia e degli affetti nella costruzione della propria personalità), certamente controcorrente nella tristitia dei tempi. Ma questo amore sottende anche, chiaramente, l’amore della vita, libera dai fumi delle ideologie e vissuta come dono da non sprecare: «Non voglio più giorni perduti / da rimpiangere per quando sarò vecchio / e sarà tardi per tornare indietro, / perché portiamo la morte dentro noi, / mentre viviamo» (p. 33). Molto opportunamente Maria Froncillo Nicosia rileva nella bella introduzione, Elogio della fedeltà, che dalla silloge di Nino Principato «traspare un senso profondo di amore per la vita».

L’assimilazione della donna amata alla natura, onnipresente nella silloge, è assoluta in Quando la notte va via, dove il consueto registro realistico simbolico che sottolinea, con ritmo anaforico, in quattro strofe, l’avvento dell’aurora attraverso le mutazioni delle stelle, del mare, delle onde, dei gabbiani, campisce nella strofa finale in cui la «ragazza Anna Maria» ritirandosi «nell’ombra, in silenzio»,  si confonde con la luna: «il tuo corpo s’illumina / di brividi d’argento, / confondendoti, per un attimo, / col cerchio della luna che naviga sul mare, come un bianco veliero» (p. 29).

E, d’altra parte, almeno a partire da Petrarca, gli uomini, i poeti fanno, sempre, della loro donna l’emblema luminoso, il simbolo del loro rapporto con la vita.

Certo, Nino Principato, nel recuperare momenti, gesti, scene, colori, sentimenti della sua vita affettiva, non si piange addosso, né si rassegna al rimpianto del passato, ma guarda in faccia la realtà e ne valorizza le bellezze e i valori, senza scadere mai nella retorica o nella parenesi, in opposizione implicita alle bruttezze e ai disvalori (che purtroppo non mancano).

  1. PIETRO PITRONE POETA GNOMICO

L’agile, asciutta silloge poetica di Pietro Pitrone, messinese di San Pier Niceto, pare fatta apposta per contraddire alcuni luoghi comuni imperanti sulla poesia, soprattutto nei territori della provincia: quello, in primis, che vorrebbe relegare la poesia in vernacolo ai pochi temi familistico-sentimentali e quello della (presunta) autoreferenzialità dei testi poetici che, nel dispregio più o meno dissimulato della comunicazione (e della leggibilità), esalta confuse, solipsistiche, irrazionali (se non astruse) urgenze espressive.

Già il titolo della smilza raccolta, Pensieri e ricordi, il sopratitolo, Un opuscoletto per un pugno di amici, e il sottotitolo, Scritti in vernacolo per non dimenticare la lingua paesana, sono indicativi del progetto antilirico, colloquiale, antiretorico, operativo, del poeta sampietrese, il quale, già nella copertina, mette le mani avanti, per pudore, esplicitando che il suo è solo un «tentativo di scrivere in rima» e che i suoi scritti «Non hanno la pretesa di essere considerati poesie». Ma Pitrone riporta, subito dopo, sempre in copertina, il pensiero di un suo professore di filosofa, che la dice lunga sulla sua fiducia nel pensiero e, quindi, nella dimensione meditativa (filosofica) della poesia: «Chi pensa può sbagliare, ma chi non pensa ha già sbagliato».

Sono in realtà nutrite di pensiero le poesie di Pitrone: pensiero che nasce dalle cose, dalle esperienze della realtà (perlopiù dalla cultura contadina amorevolmente rievocata), e dalle vicende personali della sua vita di uomo a cavallo di due mondi (quello preindustriale dell’adolescenza e quello postmoderno, tecnologico della maturità) risolvendosi in termini gnomici, morali, con tonalità felicemente o amaramente ironiche e autoironiche.

Il campo tematico di Pensieri e ricordi è davvero vasto, laddove sono assai pregevoli le risoluzioni stilistiche adottate: se ne offre qui, di seguito, per brevi cenni, un rapido campionario, per comodità del lettore.

La fatica immane del contadino: «U zzu Peppi pattia pa campagna / Quannu u suli non spuntava da muntagna. / Travagghiava na iurnata lu mischinu / E pa casa purtava sulu duluri i schinu» (p. 6).

Il misterioso nesso di morte/vita e l’incombenza della morte: «Era di gioia ddu cantu cantatu / O era u cantu d’un dispiratu? / Io francamenti non capii tantu / Ma ddu cantari pi “liveddu” giratu / Paria diri: “dda c’è u campusantu”» (p. 7); «Bon giornu … bona sira … bona notti! / Mancu nascisti … e già arriva a morti! / […] Allura pensici, omu distrattu […]», / (pp. 7-7bis).

La bellezza e la fugacità della giovinezza: «A gioventù ti salutò, ti dissi ciau: è cosa d’aieri: / Ti lassò cu na manu davanti e l’autra arreri!» (p. 8).

Le miserie della condizione umana: «Ognunu di noi l’avi qualchi piccatutzzu, / Semu omini e putemu sbagghiari, / Spiramu sulu mi ni pirduna u Signuruzzu» (p. 9 bis 3).

I guai della vecchiaia dello zzu Vanni a cui passò la valia (amorosa): «U barbanira u porta scrittu chiaru: “Quannu cala cala e non c’è cchiù riparu!”» (p. 13 bis)

Il rimpianto della fanciullezza e la preoccupazione per «sta bedda gioventù chi scrisci» nel mondo dominato dalla tecnica (che tuttavia ha fatto passi da gigante rispetto a quello dello zzu Peppi): «Però, cunchiudennu, spiramu tantu / Pi lu dumani di sti figghioli / E chi di oggi lu nostru scantu / Porti un futuru di rosi e di violi» (pp. 15 ss).

La denuncia, con empito creaturale, degli orrori della guerra: «Ma non chiangiti: pi chiddu chi fici / S’è meritata na bella midaglia!» / «Evviva o cazzu dissi lu patri / Mentri la matri muria di pena! Pulitici nfami, fitusi e ladri, / L’animu aviti comu na jena» (p. 20).

L’utilità perenne dei proverbi popolari: «U cani è cani, dicia ma nonna, / Ma s’è di razza a sira ritorna! » (p. 25).

L’irridente canzonatura popolare di un certo tipo di filosofo che, pensando e ripensando, finisce sotto una macchina: «Di costi e da cavigghia prima o dopo m’arripigghiu / ma almenu riuscii ad appurari chi esistu e / chi non dormu ma sugnu beddu sbigghiu» (p. 29).

E va detto che il recupero della bella parlata sampietrese non solo conferisce ai versi di Pitrone lo stemma luminoso dell’autenticità, ma salva effettivamente il dialetto dalla dispersione nella babele contemporanea restituendogli tutta la sua limpida forza espressiva: «Sta scurannu, mali pi mia! / E dumani brisci? / Pi brisciri, brisci, dici ma zia: / S’avi a vidiri si brisci pi tia!» (p .6).

Lo stesso sguardo amorevole posato sulla realtà e la stessa gnome affettuosa scorrono nella sezione in lingua, I miei pensieri, dell’opuscoletto, dove le ansie e le gioie del nonno per il nipotino (Nipotino, La febbre) nonché le lodi della vita e di Dio creatore (Notte di San Silvestro) diventano poesia.

- di Francesca Rossetti -

Il 29 agosto 2017, in occasione del 59°compleanno di Michael Jackson, presso il B&B “Torre  Ulisse” di Carini (Pa) si è tenuto l’evento per il Re del Pop organizzato da Valerio Costa – Amministratore della pagina FB “ Michael Jackson Sicilian World” ed organizzatore di eventi sulla salute ed il benessere, Clorinda Di Leo – Amministratrice della pagina FB “Michael Jackson Sicilian World” e Liana Currao – organizzatrice della struttura B&B ”Torre Ulisse”  ed al quale hanno preso parte oltre 30 fans provenienti sia dalla Sicilia che da altre città italiane per condividere una giornata di festa e di divertimento.

Nella bellissima location vicino allo splendido mare palermitano l’artista Graziella Ferrara ha esposto i suoi straordinari ritratti di Michael che incarnano la vita e le emozioni del Re del Pop animandole di vita ed eccezionale realismo e sulle note delle sue più famose canzoni i fans hanno cantato e danzato seguendo poi alcuni filmati sul backstage di celebri video e su alcune premiazioni alle quali Michael ha partecipato incantando come al solito la platea con il suo amore per il prossimo e per la natura, filoni portanti dei suoi capolavori musicali.

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I fondi raccolti sono stati destinati all’Associazione “La Casa di tutte le genti” , fondata a Palermo da Zenaida Boaventura e che accoglie persone di Capoverde come centro ludico – educativo per l’infanzia, organizzando laboratori, percorsi di gioco ed animazione, attività di doposcuola, incontri ed iniziative culturali.

In rappresentanza dell’Associazione erano presenti la Presidente, Katisiana Vaz Da Cruz, e la Prof.ssa Alda Virga che hanno illustrato le attività con un breve video e sottolineato l’importanza del messaggio solidale che da sempre contraddistingue l’arte di Michael a favore dei bambini e della natura ed alcuni musicisti che con i caratteristici tamburi hanno riproposto la coreografia di “They don’t care about us”.

Dopo la cena multiculturale e la bellissima torta azzurra si è tenuta la lotteria con in palio uno dei ritratti eseguiti da Graziella Ferrara ed alcune riviste dedicate a Michael e la serata si è conclusa con il lancio dei palloncini colorati in cielo riportanti sopra desideri e speranze per un mondo migliore, quello che da sempre il Re del Pop ci insegna e che i fans portano avanti con grande entusiasmo e dedizione.

Per informazioni https://www.facebook.com/michaeljacksonsicilianworld/?fref=ts

- di M. C. -

Al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto sono state firmate le convenzioni con cui si da avvio ai cinque stage in assistenza alla regia per “Le parole volano”, lo spettacolo inaugurale della Stagione in cartellone il 23 settembre alle ore 21. Un’occasione pubblica per dire “grazie” – come ha sottolineato il sindaco Roberto Materia – ai cinque giovani che affiancheranno il direttore artistico Sergio Maifredi nell'allestimento dello spettacolo.

I “magnifici cinque” giovani talenti che sono stati selezionati per gli stage sono  Veronica Giambò, 23 anni, di Barcellona, laureata in turismo culturale e già esperta di servizi di animazione e gestione turistica; Martina Genovese, 23 anni, di Barcellona, musicista e vicina alla laurea in Giurisprudenza; Graziano Molino, 26 anni, anch’egli della città del Longano, regista di documentari, corti e videoclip; Fabio Pirrotta, 25 anni, di Furnari, ballerino e istruttore di ballo, oltre che art director e service per spettacoli; Dario Lombardo di Messina, 27 anni, allievo attore e aspirante scrittore.

"Con loro - ha concluso il sindaco - ancora una volta il Teatro si apre alle eccellenze del territorio, costruendo percorsi di cultura e di supporto e promozione dei giovani". "Abbiamo immaginato di fare di questa firma un momento pubblico, di condivisione - ha aggiunto il segretario generale del Comune, Lucio Catania, dirigente dell'Ufficio Teatro - perché ci sembrava particolarmente bello e importante che il primo momento ufficiale della nuova Stagione fosse all'insegna di nomi e volti nuovi su cui l'Amministrazione e la Direzione artistica hanno scommesso". "Con le produzioni, come è appunto 'Le parole volano', e con l'investimento su questi cinque stagisti, che, avendoli selezionati e avendoli conosciuti, considero fin da subito ‘giovani colleghi’, capaci di dare idee e spunti, oltre che di imparare - ha concluso Sergio Maifredi - si consolidano le radici del Teatro della Città di Barcellona Pozzo di Gotto".

(La foto a corredo dell’articolo è di Giorgio Speciale)

- di Marcello Crinò - 

Giovedì 14 settembre alle ore 19.00 è in programma il penultimo appuntamento di “Impronta d’autore per il Museo Epicentro”, in partenariato con l’Associazione “Barcellona Live” e la testata giornalistica 24live.it. Protagonista della serata, che si terrà presso il Museo Epicentro a Gala di Barcellona Pozzo di Gotto, sarà proprio il direttore della testata 24live.it, il giornalista Giuseppe Puliafito.

Dopo i saluti di Nino Abbate fondatore del Museo Epicentro e ideatore del progetto, interverranno le giornaliste Flaviana Gullì e Cristina Saja, entrambe di 24live.it, che introdurranno la figura di Puliafito, intervistato dal presentatore radiotelevisivo Francesco Anania. A conclusione Puliafito lascerà la sua impronta della mano destra su una mattonella di argilla cruda per la collezione d’arte su mattonelle del Museo Epicentro.

“Impronta d’autore” si concluderà il 16 ottobre con Nino Abbate, fondatore ed animatore dell’Epicentro. In questo modo si chiuderà simbolicamente “il cerchio” - tanto amato da Abbate da utilizzarlo come elemento fondante del premio di poesia circolare - aperto il 16 ottobre 2016 dalla moglie Salva Mostaccio.

A quel primo incontro sono seguite le partecipazioni dello scultore Salvatore De Pasquale, dell’artista e storico della città Marcello Crinò, del Direttore artistico del Teatro “P. Mandanici” Sergio Maifredi, del critico d’arte Andrea Italiano, del fondatore di Fumettomania Mario Benenati, dell’editore Pierangelo Giambra, del musicista Antonio Vasta, del cantautore Carlo Mercadante, del politico Domenico Nania, della giornalista e scrittrice Francesca Romeo, del poeta e critico letterario Carmelo Aliberti, della poetessa e pittrice Patrizia Donato, del pittore e scultore Filippo Minolfi, dello scrittore e giornalista Melo Freni. 

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