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Si terrà sabato 29 ottobre 2016 ore 10.00 la premiazione finale del Concorso di Idee “Fiera delle Idee”, indetto dall’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, tramite il Progetto Policoro ed in partenariato con il Comitato Addio Pizzo e il Progetto “Libertà e Partecipazione” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile.

 13 progetti di impresa presentati, un totale di 40 partecipanti e il coinvolgimento delle associazioni e organizzazioni aderenti alla Filiera del Progetto Policoro. Sono questi i numeri della prima edizione della Fiera delle Idee tenutasi lo scorso 24 giugno 2016. L’iniziativa – nata per favorire l’intraprendenza giovanile e l’auto imprenditorialità attraverso una rassegna finalizzata alla presentazione di idee di impresa dal buon impatto sociale – rappresenta un primo tentativo di realizzare a livello diocesano un rassegna finalizzata a sviluppare un ecosistema di imprese caratterizzate dal connubio “territorio e dimensione sociale” sul modello dell’economia civile.

Sabato 29 ottobre 2016, ore 10.00 presso la Cappella di Santa Maria all’Arcivescovado, si terrà la premiazione delle migliori idee, valutate come tali dal Comitato Tecnico di Valutazione costituito al fine di assegnare i premi e motivarne le ragioni.

Le somme che saranno erogate sono destinate all'avvio dell'impresa e saranno versate direttamente ai team vincenti qualora formalmente costituiti entro 6 mesi dalla premiazione e solo successivamente alla presentazione dettagliata delle relative documentazioni agli organizzatori della rassegna diocesana.

Le nuove imprese si impegneranno a sottoscrivere un codice etico aziendale, privilegiando la possibilità di unirsi in consorzio di servizi o di lavoro secondo una logica espansiva ed inclusiva. Ai partecipanti è richiesta l’adesione alla rete di Consumo critico antiracket “Pago chi non paga” promossa sul territorio provinciale dal Comitato Addiopizzo Messina onlus e al catalogo dei Gesti Concreti del Progetto Policoro nazionale.

Sono stati invitati ad assegnare i premi i referenti delle associazioni che hanno aderito alla partnership a promozione dell’iniziativa (Acli, Agesci, Cisl, Confartigianato, Confcooperative, Mcl, Ucid) oltre ai liberi professionisti, docenti e consulenti d’impresa che hanno curato i moduli formativi tenuti nei mesi preparatori l’evento fieristico di giugno. Saranno presenti e porteranno il proprio saluto i direttori delle tre pastorali di riferimento del Progetto Policoro (Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, Caritas Diocesana e Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile).

La valutazione delle idee e l’assegnazione dei punteggi sono pubblicate sul sito

https://sites.google.com/site/fieradelleidee2016/

 

Messina, 26 ottobre 2016

- La Redazione -

Si terrà giovedì 27 ottobre a partire dalle ore 10,30, presso l’Aula Magna del Rettorato, la cerimonia di consegna del Premio internazionale intitolato a Giuseppe Cocchiara, uno dei padri dell’antropologia moderna. L’iniziativa è organizzata da Unime, dal Comune di Mistretta (centro in cui nacque Cocchiara) e dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Il riconoscimento per quest’anno è stato attribuito al prof. Luigi Maria Lombardi Satriani, figura di assoluto rilievo nel panorama delle scienze antropologiche italiane ed internazionali, già docente di Storia delle tradizioni popolari nel nostro Ateneo tra il 1966 e il 1974. Lombardi Satriani, oltre ad avere insegnato in diverse Università italiane (Napoli, Roma La Sapienza, Unical), ha ricoperto incarichi anche in numerose Università straniere, tra cui quelle del Texas ad Austin (USA) e di S. Paolo (Brasile). La sua attività di ricerca è stata principalmente indirizzata verso lo studio del folklore, della religiosità popolare e della cultura contadina. Dopo i saluti del Rettore, prof. Pietro Navarra, interverranno: l’avv. Liborio Porracciolo, sindaco di Mistretta; il dott. Benito Ripoli, Presidente della Federazione Italiana Tradizioni Popolari; il dott. Franco Megna, segretario generale della della Federazione Italiana Tradizioni Popolari; il prof. Francesco Faeta, dell’Università di Messina. Il prof. Lombardi Satriani terrà, quindi, una lectio magistralis.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Catania si conferma sempre più internazionale con gli awards consegnati nella città, definita la Milano del Sud, per la spiccata capacità manageriale e per il businness.

Ecco i premiati: THE LOOK OF THE YEAR 2016 è la Senegalese ROSALIE NDEW NDOUR, selezionata da fashion designer, fotografi, giornalisti, make up artist, hair style e dalle model management JOY e MODEL SCOUTING OFFICE.

Il titolo, THE LOOK OF THE YEAR PERSONALITY a PAMELLA AMARAL dal Brasile, BEAUTY alla serba MARIJA ZEZELJ e STYLE alla cinese WANG QIUYU.

THE LOOK OF THE YEAR MAN a ROBERT KAPICA, dalla Polonia.

Al Teatro Metropolitan di Catania, le sfilate sono state alternate da CHIARA GRISPO, prossima partecipante a Sanremo giovani, che ha presentato il suo ultimo album “Blind”, dal cantautore catanese DON CASH con il brano “Abusadora” e l’Accademia di danza, BALLETTO DI SICILIA. La World final, condotta da Jo Squillo, andrà in onda su TV MODA, media partner dell’evento, canale 180 di Sky, trasmesso in: Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Irlanda, Inghilterra, Scozia, Grecia, Portogallo, Spagna. Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia, Macedonia, Liechtenstein, Monaco, Svizzera, Albania, Bosnia – Erzegovina, Montenegro, Russia, Serbia, Ucraina, Turchia, Tunisia, Marocco, Libano, Libia, Siria, Israele, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Iraq, Bahrein, Iran, Qatar.

Speciali e servizi andranno in onda anche sul programma MODAMANIA, trasmesso sui canali Mediaset, La 5, Rete 4 e TGCOM; MILANO E FINANZA e THE BEACH CHANNEL, canale televisivo di Miami che trasmette su Atlantic – Channel 5.

L’evento è stato seguito anche dalle telecamere del gruppo CTS “Compagnia Televisiva Siciliana” che realizzerà speciali preview che andranno in onda su CTS, canale 90 e a seguire lo special world final su Tele Jonica, canale 19; repliche sono previste sulle altre reti del gruppo Tele Sicilia Color e Azzurra Channel.

Il look delle modelle, che hanno indossato i sandali gioiello di LUCIANO BARACHINI e i gioielli della designer Rosaria Alberti per CREATIVA ACCESSORI, è stato curato in esclusiva da WELLA PROFESSIONAL e CLAUDIO GUARDO, OFFICIAL MAKE UP ARTIST, che ha utilizzato i prodotti BEST COLOR.

Le calzature dei modelli, indossate durante le sfilate, sono state realizzate da ANTONIO FIUME che, con il marchio ROI ROVIERE, ha presentato la nuova collezione ispirata all’Africa.

Direttore moda, la Dott.ssa ANTONELLA FERRARI, direttore responsabile del Magazine “Free Time Excellence Lifestyle” e ideatrice del corso di laurea Scienze della Moda e del Costume all’ Università La Sapienza di Roma.

THE LOOK OF THE YEAR AWARD a RAFFAELLA CURIEL, ETTORE BILOTTA, LUCA LITRICO, MARIO ORFEI, PATRIZIA FIANDRINI, ACCADEMIA MAIANI, CAROLINA FERIOLI, ROI RIVIERE, TERSIGE CERRONE, GABRIELLA CHIARAPPA, al fotografo di moda MARCO MARIA D’OTTAVI e MODEL SCOUTING OFFICE, international model management rappresentata da JELENA IVANOVIC.

Headquarters THE LOOK OF THE YEAR: FOUR POINTS BY SHERATON CATANIA.

Da quest’anno THE LOOK OF THE YEAR ha creato una partnership con AFRICAN FASHION GATE e sostenuto il progetto di POSTO OCCUPATO, in memoria delle donne vittime di ogni forma di violenza.

Partner: COMER SUD MERCEDES, ALTRAMETA VIAGGI. AMACARDO, COSTANTINO WINE.

THE LOOK OF THE YEAR è una produzione di EVENTSWORLD LTD, concessionaria esclusiva mondiale.

- di Marcello Crinò - 

Domenica 23 l’Università della Terza Età ha inaugurato l’undicesimo anno di attività. A fare gli onori di casa, nella sala conferenze dell’ex Monte di Pietà Giovanni Spagnolo, oggi arricchita da una pregevole collezione di grafica contemporanea, il rettore Tanina Caliri. Ha ringraziato le amministrazioni comunali passate e quella presente per la collaborazione e il sostegno sempre fornito a questa importante istituzione culturale, che oggi vanta trecentocinquanta iscritti seguiti da cinquantotto docenti che prestano la loro opera gratuitamente.

La Caliri ha illustrato il programma con le varie aree tematiche e presentato il Consiglio di Amministrazione, composto, oltre che dal rettore, dal tesoriere Ciano Santanocita, dalla segretaria Francesca Pino, e dai consiglieri Domenico Nania, Anna Maria Fabbiani, Mauro Ciabattini, Francesco Speciale e Francesco Raimondo eletto dal Collegio dei docenti.

E’ seguita la proiezione di un breve video in ricordo dei dieci anni di attività curato da Pino Spina, con le locandine e le foto dei numerosi eventi e delle gite culturali organizzate dall’U.T.E. E’ stata la volta dei saluti del sindaco Roberto Materia: “a Barcellona c’è tanta voglia di cultura e l’amministrazione è al vostro fianco”, ha dichiarato, mentre l’assessore alla cultura Ilenia Torre ha evidenziato la ricchezza di attività svolte dall’Università e il privilegio di avere sul territorio questa importante istituzione.

La serata è stata conclusa da un concerto  con i Maestri Antero Arena al violino e Maria Assunta  Munafò al pianoforte. Hanno proposto brani molto belli ed accattivanti, magistralmente eseguiti, di Edward Elgar, Vittorio Monti, John Williams, Williams-Gardel’s, Julies Massenet e Manuel De Falla.

 

 

 Petra. Olio su tela ANITA CAMPO

- di Francesca Rossetti e Maria Teresa Prestigiacomo -

Anita Campo, giovane e bravissima pittrice originaria dell’Estonia; l’abbiamo conosciuta, in occasione di una mostra in una nota galleria di Roma di Stefano Simmi ; ha voluto raccontarci della sua passione per l’arte e dei suoi steps.

Chi è Anita Campo e come nasce la tua passione per la pittura?

“Mi posso definire cittadina del mondo. Fin dalla mia nascita, ho viaggiato e vissuto in molti paesi, inizialmente al seguito dei miei genitori e, successivamente, nella mia vita, da sola.

Dal lontano Oriente all'Africa, dal Mar Baltico al Mar Morto, da -30C a + 50C, sono cresciuta come persona e come artista in luoghi con una natura molto diversa, ed con differenti concetti di cultura, bellezza e di tradizioni. Nei 46 paesi in cui ho vissuto molti li posso definire come casa, e a volte non sono piu’ sicura della lingua che uso quando penso. Tuttavia, l'arte non ha confini. Sin dalla prima infanzia ho trovato pace e gioia nella pittura, nel disegno, nella creazione di opere d'arte con diversi materiali tra cui legno, vetro e cotone. La mia ispirazione è imparare nuove cose, tecniche e concetti. Anche se ho una solida base di studi artistici classici, mi piace sperimentare. L'unica cosa che rimane costante per me è il mio desiderio di esprimere la bellezza del mondo.”

Quali sono i tuoi soggetti e generi preferiti e cosa cerchi di comunicare con le tue opere?

“Guardando i miei quadri, noto che la maggior parte rappresentano paesaggi, alberi e ritratti femminili. La maggior parte, anche se sono in stili differenti, hanno qualcosa di mio. I paesaggi riflettono la mia ammirazione per la ricchezza della natura del mondo. I ritratti sono il mio modo di apprendere ciò che siamo come esseri umani e che tipo di universo è in ogni persona. Come donna, esprimo la mia comprensione della realtà femminile. Non importa il soggetto, voglio comunicare l'armonia. Per me, creazione è vivere la mia vita. Quando un opera è realizzata, inizia la sua propria vita ed il suo dialogo con lo spettatore. Ogni persona vede qualcosa di diverso in un quadro, ed io faccio un passo indietro e non cerco di imporre le mie opinioni sulle mie opere d'arte. Anche una semplice immagine di fiori per qualcuno è un simbolo di perfezione della creazione della natura, per altri è una ricordo di qualcuno amato oppure solo macchie di colore.”

A quali grandi artisti ti sei ispirata?

“Ammiro molti artisti. La natura è uno di loro. Rispetto da Vinci e Gaudi, Dali e Degas per il loro coraggio nel creare le cose non fatte prima, gli iperrealisti moderni per la loro pazienza e gli impressionisti per la luce e la musica delle loro tele. Questo elenco può andare avanti all’infinito. Di tutti i miei lavori sono molto orgogliosa dei miei ricami. Mi piace dare nuova vita alle antiche tradizioni, e la creazione di un immagine, punto dopo punto con fili, è un processo di meditazione.”

Sappiamo che hai conseguito numerosi Premi ed hai partecipato a diversi concorsi d’arte. Quali?

“Ho vinto diversi concorsi in Estonia, Svezia e in Danimarca, ma ciò che è veramente importante per me è aver avuto la possibilità di esporre in diversi paesi dell'Africa, del Medio Oriente, dei Balcani e in Europa. Da quando mi sono trasferita a Roma, circa due anni fa, ho partecipato a oltre 15 mostre, e ciascuna di esse e’ stata un’ importante esperienza di “crescita culturale”.

Quali saranno i prossimi eventi?

“Oltre a continuare la mia collaborazione con la galleria Stefano Simmi, sto preparando una esposizione personale a Bruxelles.”

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Una manifestazione grandiosa, quella che  lo staff organizzativo ha messo in piedi, con THE look of the year, al Teatro Metropolitan di Catania. Modarea e lo staff wella di Rosario D ' Anna, intervistatissimi, sono stati  premiati, per avere, con notevole professionalità, curato l' immagine e le acconciature delle modelle e dei modelli del concorso internazionale tra i più ambiti, in Europa. Joe  Squillo ha presentato, con successo, l' evento su un palco che ha preferito fregiarsi delle  luminarie  quasi da  festa di Sant Agata, per confermare, probabilmente, da parte dell organizzazione internazionale, il senso di adesione alla memoria storica del luogo. Straordinari cantanti  e il Balletto siciliano hanno condito la manifestazione che ha visto avvicendarsi   stilisti del calibro di Ettore Bilotta, gradito agli Emirati Arabi. Sono sue, infatti, le divise della linea aerea Alitalia. Nella prossima puntata, comunicheremo i vincitori di questa kermesse  che ha visto come ospite d onore anche l'ambasciatrice della bellezza  del made in Italy nel mondo: Enza Mignacca di Vanity.

Giuseppe Rando 8

- di Giuseppe RANDO -

Dice il saggio: «Se vuoi stimolare un cavallo da corsa, basta un leggero colpo di sprone ai fianchi, ma se vuoi stimolare un bue o un asino, occorre più del tocco di un pungolo acuminato. Allo stesso modo: se una città dorme nell’indifferenza e non vuoi sprecare il fiato [il tempo e la scrittura, nella fattispecie], devi mettere il dito nella piaga, scoprirti, gettare il corpo nella mischia, metterti in gioco». E sia. Magari a discapito del politically correct.

Dico spesso agli allievi, agli amici, ai parenti che sono democratico nei cromosomi, per natura più che per cultura. Aggiungo, a richiesta, che non ho mai avuto simpatia per le destre politiche (pur apprezzando il liberalismo di Croce e il rigore della scrittura di Montanelli), che ho sempre votato “a sinistra” (Moro, il primo Craxi, Berlinguer, Occhetto, Veltroni, Prodi … ), che non sono mai stato comunista, che sono – cerco di essere - cristiano, che ho considerato - e considero - Berlinguer, Sciascia, Moravia, Pasolini, Calvino miei maestri politici: insomma, un bieco cattocomunista, come direbbe quel ricco sfondato che vedeva comunisti dappertutto (anche se i comunisti erano già scomparsi dalla storia).

Con queste prerogative – o per queste prerogative – mi sono trovato spesso in minoranza nel mio ambiente di lavoro e in questa beneamata città che è sempre stata “di destra”: solidarizzavo idealmente con intellettuali democratici americani ostili alla guerra in Vietnam e i più dei messinesi si facevano i fatti loro o si schieravano con i guerrafondai; parteggiavo per Salvator Allende e i più dei messinesi apprezzavano Pinochet o si facevano i fatti loro; “tifavo” Berlinguer e i più dei messinesi “tifavano” Craxi o Andreotti o Gullotti; stavo dalla parte di Prodi e i più dei messinesi stavano dalla parte di Berlusconi; condividevo le aperture cristiane del cardinale Martini o del poeta cattolico David M. Turoldo e i più dei messinesi stravedevano per il cattolicesimo curiale del cardinale Ruini e del cardinale Bertone; lottavo per una Università della ricerca e della trasparenza e i più dei messinesi erano per l’Università blasonata dell’apparenza, degli ermellini e dei figli di papà ecc. ecc. Gli stessi amici mi considerano un “bastian contrario” per partito preso, a tal punto che, in questi ultimi tempi, si meravigliano che io non sia diventato grillino, mentre molti di loro - e quasi tutti gli indifferenti o i destrorsi messinesi d’antan - si sono convertiti al verbo rivoluzionario (in apparenza) delle Cinque Stelle. E io rispetto – sia chiaro - le loro scelte e il loro diritto di esternarle, ma non rinuncio alle mie.

Non mi sorprenderei, però, ma mi dispiacerebbe davvero molto, se dovessi restare in minoranza anche in occasione del prossimo referendum sulle modifiche della Costituzione. Mi dispiacerebbe perché sarebbe l’ennesima occasione persa dai miei concittadini per crescere e far crescere il paese. Saremmo, purtroppo, alle solite: i messinesi vivacchiano, in maggioranza, nell’indifferenza (il partito del «mi-nni-futtu», prenderebbe sempre un sacco di voti a Messina) e, nei momenti cruciali, sono sempre per la conservazione: basti pensare che Messina fu l’unica provincia siciliana in cui prevalsero i Sì all’abrogazione del divorzio, nel referendum del 1974, e che nell’altro, storico referendum (quello del 1946) i messinesi votarono in stragrande maggioranza per la bolsa monarchia (la repubblica fu loro regalata, di fatto, dal voto della maggioranza risicata degli italiani). Stavolta, è razionalmente plausibile – se non interviene un miracolo - che più della metà non andrà a votare e che stravincerà il No al cambiamento salutare.

Si è che alla maggioranza dei messinesi non interessa il referendum in sé, ma piuttosto la caduta di Renzi e del suo governo. Infatti, tutti i messinesi destrorsi sono antirenziani o perché sono affascinati da Grillo e dalle sue “profezie” o perché, storditi dalla propaganda di destra e di sinistra, vedono in Renzi (che non è un miliardario, che non ha problemi con la giustizia, che non si è fatto leggi ad personam), i difetti che non vedevano in Berlusconi. Perciò, seguendo il vecchio capo, si dichiarano, all’improvviso, paladini della Democrazia in astratto e, adottando il linguaggio degli odiati “comunisti” (!), si mostrano preoccupati delle possibili (?) “involuzioni autoritarie” del “regime” (?). Laddove i pochi messinesi sinistrorsi si dividono, masochisticamente, come al solito, in due partiti: pochissimi – quorum ego - stanno con Renzi, per realismo politico; molti (dei pochi) sono antirenziani perché Renzi non sarebbe “di sinistra” e – guarda, guarda – spingerebbe la nostra democrazia verso “soluzioni autoritarie”: ma non vedono che il loro linguaggio è oramai tanto svuotato di senso da essere sfruttato persino dalla Destra?

Alla fine, nel mio piccolo, la vedo così: la riforma della costituzione, nei termini indicati nel quesito referendario, si auspica, da decenni e decenni, soprattutto dalla Sinistra democritica, migliorista, riformista che dir si voglia, al fine di semplificare l’attività politica, liberandola da presupposti ideologici contingenti (la sacrosanta, salutare presa di distanza, nel 1947, dalla barbarie nazi-fascista), e agevolare gli interventi dell’Economia interna ed esterna, che mal sopporta lacci e lacciuoli ideologici appunto. Nulla, peraltro, di ciò che fa l’uomo - imperfetto per natura - è perfetto: tutto è perfettibile. Ora, finalmente, si comincia: i difetti, se ce ne sono, saranno eliminati domani. Le temute involuzioni autoritarie della riforma sono pura propaganda.

Ho seguito qualche giorno fa il dibattito televisivo tra Renzi e il grande costituzionalista Zagrebelski, i cui interventi leggo, da molti anni, con grande interesse, sulle pagine di «Repubblica». Devo essere sincero al massimo? Io che non sono “di destra” e nemmeno “di centro”, io che non ho privilegi da mantenere, né cadreghini a cui restare attaccato, né figli né parenti da “sistemare”, né carriere politiche da intraprendere (è troppo tardi!), ho dato subito la vittoria piena a Renzi (ieri ho visto che sono in buona compagnia, con Scalfari): Zagrebelski appariva, clamorosamente, la copia stinta del professore universitario perennemente perso dietro le sue astrazioni (presuntivamente scientifiche), nonché il prototipo dell’intellettuale di sinistra che, credendo narcisisticamente di inseguire il meglio, non si accorge di perdere il bene e di fare il gioco delle Destre. E Renzi? Non un gigante, ma un tipico rappresentante della sinistra democratica, riformistica, europea: un giovane capo di governo intelligente, educato, corretto, concreto, immune dai fumi dell’ideologia, desideroso di secondare il corso giusto della storia, innovando là dove occorre innovare per il progresso effettivo della nazione. Con questi chiari di luna, non è poco.

E ciò sia detto col massimo rispetto per tutti gli uomini liberi (anche di diverso parere), ma alla faccia dei qualunquisti, dei furbi, dei minchioni, dei parolai, degli ideologi e dei servi di ogni colore. Prosit.

(Messina, 3 ottobre 2016)

 

 

- di Francesca Rossetti -

Sabato 22 ottobre, presso l’Auditorium Santa Chiara di Roma, è andato in scena il musical “Dancing the Dream” ispirato all’omonimo libro di poesie di Michael Jackson ed interpretato dalla compagnia “Dancing the Dream” fondata e diretta dal ballerino Gianni D’Andria.

Lo spettacolo ha riscosso un grande successo registrando il sold out in teatro e durante la serata sono stati raccolti fondi che saranno destinati ad una famiglia purtroppo colpita dal terremoto di Amatrice dello scorso 24 agosto.

Lo spettacolo narra l’incontro fra Giovanni, un bambino innamorato di Michael e della sua arte ed interpretato dal giovanissimo attore Christian Roberto (MESSINESE), ed il grande artista americano (interpretato da Gianni D’Andria) durante un lungo sogno nel quale il ragazzino sarà guidato dal Custode dei Sogni, dall’Angelo Rosa e da Musica, da sempre compagna della vita di Michael. Questi tre personaggi insegneranno a Giovanni i valori che da sempre hanno contraddistinto la vita del Re del Pop: l’Amore, la Pace, la Solidarietà, il Rispetto per la Natura e per il Prossimo, rendendolo il filantropo numero 1 al mondo e della storia.

Musica e MichaelGiovanni danzerà con Michael ma ben presto il sogno volge alla fine e lui si ritrova nel mondo di tutti i giorni con una gradita sorpresa al suo risveglio: il guanto di Billie Jean ed il libro “Dancing the Dream” che il ragazzino inizia a sfogliare avidamente nel ricordo della notte appena trascorsa mentre Michael si avvicina silenzioso alle sue spalle e lo abbraccia: il sogno è diventato realtà.

La compagnia “Dancing the Dream” è formata da ballerine professioniste di grande talento che hanno interpretato i maggiori successi di Michael, fra i quali “Beat it”, “Smooth Criminal”, “Man in the Mirror”, e nel mese di dicembre si esibirà a Narni(Tr); inoltre durante la serata è stato festeggiato il compleanno di Gianni D’Andria, rendendo la festa un grande momento di arte e gioia.

Per informazioni https://www.facebook.com/gianni.dandria.79?fref=ts

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