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– LA REDAZIONE

La Celebrazione Eucaristica, Precetto Pasquale Interforze di Messina, che ha avuto luogo in Cattedrale, con invito del Distaccamento Comando Brigata Meccanizzata “Aosta” Cooperazione Civile e Militare, ha visto la partecipazione di autorità civili e militari e di rappresentanti delle Associazioni d’Arma. Significativa risultava la presenza dell’Istituto del Nastro Azzurro,dell’Associazione Nazionale del Fante, dell’Associazione Nazionale Carabinieri,di numerose infermiere volontarie della C’R.I. di Messina, e di rappresentanti dell’Associazione Polizia di Stato. La liturgia, che vedeva la Cattedrale gremitissima di fedeli, veniva officiata da Mons. Mario Raneri, cappellano Esercito;. A concelebrare erano Don Rino Grillo,cappellano G.F., Don Rosario Scibilia, cappellano Carabinieri; Don Andrea Di Paola, cappellano polizia penitenziaria; Don Dario Giardina,cappellano polizia di Stato. I momenti celebrativi della Santa Messa erano sottolineati dal suono di un trombettiere della encomiabile Brigata Meccanizzata “Aosta.”.I brani religiosi, profondamente toccanti e gli intensi suoni melodiosi dell’organo elevavano gli animi ad elevata profondità spirituale.. Mons. Ranieri con il suo vibrante discorso nell’Omelia trasmetteva ai militari presenti e a tutti i fedeli i significati dei messaggi evangelici di riconciliazione e di misericordia, considerati da Sua Santità Papa Francesco nella visione della morte e Resurrezione di Cristo. Il Precetto si è posto come un momento di meditazione e di riflessione sul significato della Pasqua e sull’importanza della sinergia istituzionale come espressione di valori volti alla difesa dell’umanitas per la pace fra i popoli del mondo

 

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- di Rachele Gerace -

La suggestiva chiesa sconsacrata di San Vito, a Barcellona Pozzo di Gotto, ha ospitato lunedì 20 marzo la manifestazione “Cristo in croce….e i poveri cristi”, organizzata dall’Associazione culturale Ars Vivendi, di cui è presidente il professore Vito Natoli, intervenuto in apertura di serata insieme all’assessore alla cultura Ilenia Torre che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale.

Una serata che, attraverso un dialogo a più voci sulla molteplicità dei linguaggi espressivi nella “normalità” così come nelle psicopatologie, ha regalato momenti d’intensità e vivacità culturale.

A conversare con la giornalista Rachele Gerace, Antonino Bucca, docente di filosofia del linguaggio dell’Università di Messina, che ha presentato la su ultima fatica bibliografica “Breve viaggio nell’immaginario simbolico della follia”: un testo che attraverso il racconto di un “caso”, descrive la psicopatologia non solo secondo il rigore scientifico ma ne configura lo stato dell’arte. La giornalista ha chiesto a Bucca se “partendo dalla distinzione che molti erroneamente operano tra l’abito patologico, conosciuto come “anormale”, da quello della “normalità”, vista come conformità alle regole, è possibile decifrare e interpretare semanticamente il linguaggio psicotico, così come gli altri linguaggi creativi, per ricostruire delle dinamiche di comunicazione”.

I linguaggi - ha detto Bucca - sono ricchi di espressioni e di figure metaforiche. Le storie di follia, infatti, si nutrono di narrazioni, ossia di parole dette e non dette. L’immaginario simbolico della follia è fatto però anche di colori e, come nella storia della psicopatologia esposta in questo libro, anche di parole e di colori scanditi all’unisono. Attraverso il commento di un corpus iconografico costituito da diverse centinaia di disegni e di messaggio deliranti prodotti da un soggetto ‘parafrenico’ in oltre trent’anni di vissuti psicopatologici e dunque attraverso un breve viaggio nell’immaginario della follia, vengono esaminati i registri espressivi delle manifestazioni psicotiche assieme alle funzioni liberatorie e catartiche che questi consentono. Tali linguaggi finiscono così per caratterizzare anche gli aspetti più rilevanti della psicopatologia dell’espressione”.

Ad arricchire la serata, regalando uno spaccato del realismo siciliano ereditato da grandi “narratori” come Ignazio Buttitta e Rosa Balistreri, i cantastorie Fortunato Sindoni e Mauro Geraci, docente quest’ultimo di antropologia presso l’Ateneo messinese.

 

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- di Marcello Crinò -

Giorno 20, così come avviene ormai da sedici anni ogni domenica delle Palme, l’Oratorio “Franco Enna” e la Parrocchia di S. Rocco di Calderà hanno messo in scena la Storia di tre giorni, una via Crucis drammatica e suggestiva che si snoda dalla chiesa di San Rocco alla Piazza delle Ancore. Il testo e la regia sono opera di Andrea Italiano, storico dell’arte e abitante di Calderà. Nel corso degli anni il testo, che prende spunto dai Vangeli sinottici e dagli apocrifi, è rimasto immutato, ma è cambiata la disposizione delle varie postazioni dove si svolgono le azioni sceniche, anche perché all’inizio non esisteva ancora la Piazza delle Ancore. La drammatizzazione teatrale è cominciata dalla chiesa di S. Rocco, con la scena del pagamento dei trenta denari a Giuda, ed è proseguita per concludersi nella Piazza con le varie postazioni, dall’Ultima cena, all’Orto degli ulivi, al Processo, alla via Crucis fino alla Crocefissione allestita sul palco, e alla Resurrezione. La recitazione è stata alternata ed integrata dalle voci fuori scena e dal commento musicale con brani classici. Nonostante gli attori siano tutti non professionisti, in prevalenza abitanti del quartiere, il risultato è stato di qualità elevata, grazie ad una sapiente integrazione di testi, musica, scene e costumi, che il folto pubblico ha molto apprezzato. In conclusione è intervenuto Andrea Italiano, presentando gli attori e ringraziando l’amministrazione Comunale per la fattiva collaborazione, mentre il parroco padre Alfonso ha ringraziato tutti i partecipanti e offerto una riflessione sul sacrificio di Cristo.

 

Mino LIcordari

 

 

Rosario Fodale , costernato e incredulo ,

con tutti i componenti dell’Associazione Culturale MessinaWeb.eu

PARTECIPANO  AL DOLORE

DI FRANCESCA, MANUELA, MAURIZIO E DELLA FAMIGLIA

PER LA PERDITA

 DEL CARISSIMO AMICO MINO

 

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e lo ricordano per il suo giornalismo civico con cui si è fatto carico delle sorti della comunità nella quale ha agito ed operato.

 

Non si è limitato a raccontare notizie, ma il suo obiettivo era diventato la più alta missione per  suo impegno nel sociale e la sua disponibilità al dialogo e al confronto quotidiano per chiunque lo ha fermato per strada hanno tratto dall’avvocato Licordari una importante risorsa di esperienza professionale, etica e sociale della nostra città.

 

 

Messina 21 marzo 2016

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   - di Mariateresa Prestigiacomo -
   
   
  Catania. Si inaugura Sabato 2 aprile ore 16.30 a CATANIA, alla   Fondazione Puglisi Cosentino, Palazzo Valle, via Vittorio Emanuele 122   la mostra di Pietro Ruffo
 
  La Fondazione Puglisi Cosentino e la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e   Mediterraneo, annunciano l’apertura, dal 3 aprile al 10 luglio, a Catania,    di Breve storia del resto del mondo, l’ampia personale di Pietro   Ruffo, a cura di Laura Barreca.
 
 loghi “La mostra, allestita in uno dei più affascinanti spazi museali in Sicilia,   propone uno spaccato della realtà storica contemporanea, attraverso gli occhi   e la sensibilità di un artista dalla spiccata personalità”: è l’opinione del   Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo   Pilastro – Italia e Mediterraneo, che aggiunge: “La forza di Ruffo consiste   nell’utilizzare tutti gli elementi base propri della sua formazione di architetto   – il progetto, la carta, il disegno – per dar voce, con opere anche   tridimensionali, ai grandi temi della storia universale, come la libertà e la   dignità dell’essere umano costantemente minacciate dalle insidie del mondo di   oggi”.
 
  Breve storia del resto del mondo
riunisce una spettacolare sequenza di   opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni   nostri.

  Essa va a comporre una sorta di viaggio visivo sul concetto universale di   libertà o dei principi liberali nella storia politica dei continenti,   attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali,   religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del   mondo.
 
  Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule   intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della   libertà, Pietro Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il   visitatore al riconoscimento di alcuni “padri-ispiratori” del pensiero   liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui   l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti I sei traditori   della libertà, in mostra a Catania.
  Ma anche poeti come il libanese Khalil Gibran, cui è dedicata l’opera Liberty
  House
(2011): una piccola costruzione architettonica che vuole affermare   il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la   libertà diventa pratica quotidiana e interiore.

 
  Attualissima traduzione artistica di una condizione geopolitica   internazionale, la mostra si offre come riflessione più ampia sulle questioni   da cui sono originate le più recenti e disastrose piaghe sociali: dal   colonialismo, alla primavera araba, dal fondamentalismo islamico alle rivolte   per i diritti dei lavoratori in Sud Africa.
  Ad apertura e chiusura della mostra, l’opera The Colours of Cultural Map   (2015) commissionata da Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un   grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli;   e SPADSVII, commissionato dalla Galleria nazionale d'arte Moderna di   Roma, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta.
 
  Vincitore del Premio Cairo e del Premio New York all’Italian Academy for   Advanced Studies at Columbia University nel 2010, Pietro Ruffo è oggi   riconosciuto come uno degli artisti italiani più interessanti a livello   internazionale. Tra i progetti più significativi, si segnalano: A complex   istant -Moscow, Progetto speciale per la quarta biennale di Mosca, SLASH,   paper under the knife, MAD Museum of Art and Design, New York; Apocalittici e   Integrati, MAXXI, Museum of XXI Century Art, Roma. Nell’estate del 2015   realizza una scenografia per la sfilata di Valentino, che ha visto l'artista   cimentarsi con un’opera su scala urbana costruendo un'intera piazza ispirata   al concetto di stratificazioni.
 
  “PIETRO RUFFO. Breve storia del resto del mondo
 
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino (Palazzo Valle, via Vittorio   Emanuele 122) 3 aprile – 10 luglio 2016.

 
  Orario: dal martedì alla domenica 10-13.00; 16.00-19.30.
  Il sabato sino alle 21.30; chiuso il lunedì; aperture straordinarie su   prenotazione.
  La biglietteria chiude mezz’ora prima.
  Biglietti interi: 8 euro, ridotti: 5 euro, i pomeriggi di martedì e venerdì   ingresso 3 euro.
  Visite guidate e laboratori didattici a cura di IDENTITAS
  e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,   +39 329 4571064
 
  Mostra a cura di Laura Barreca, promossa dalla Fondazione Puglisi Cosentino e   la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
 
  Monografia  Silvana Editoriale.
 
  Per informazioni e prenotazioni:
 
Fondazione Puglisi Cosentino tel. +39 095 7152118
  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
  www.fondazionepuglisicosentino.it  

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MESSINA, 21 MAR - “La straordinaria partecipazione alla manifestazione nazionale di Messina per la XXI giornata in ricordo delle vittime innocenti di mafia e alle altre iniziative nel resto del Paese dimostra che i temi della lotta alla criminalità e dell'impegno per la legalità sono un prezioso patrimonio comune e non qualcosa per addetti ai lavori”.
Lo afferma Gianpiero D'Alia, presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali.


“E' un sentimento civile – aggiunge D'Alia - che va coltivato con la memoria e accresciuto con uno straordinario sforzo educativo destinato soprattutto alle nuove generazioni sulla linea di quanto già da anni fanno don Ciotti e Libera a cui va tutta la nostra riconoscenza”.

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- Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Mercoledi 23 marzo alle ore 11.30 conferenza stampa per la presentazione dell'Opera programmata in cartellone dal Teatro Vittorio Emanuele "La Bohéme" diretta dal giovane e brillante direttore d'orchestra Marco Alibrando. La Sala Sinopoli per la presentazione dell’opera di Giacomo Puccini, si vestirà di musica: saranno eseguiti dei brani tratti dalla stessa Opera.

LA BOHÈME

Saranno presenti

Maurizio Puglisi, Presidente del Teatro di Messina

Antonino Saija, Sovrintendente del Teatro di Messina

Giovanni Renzo, Direttore artistico del Teatro di Messina

I componenti del Cda del Teatro di Messina

Marco AlibrandoMaestro concertatore eDirettore d' Orchestra

Giorgio Bongiovanni, Regista

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Castello di Bauso, Villafranca, Me. IlCastello di Bauso di Villafranca Tirrena, si veste di teatro, a cura di Salvatore Pugliatti. 

Nelle vesti del teatro contiene l'esposizione  di alcuni dei  più bei costumi di scena realizzati dalla sartoria del Teatro Vittorio Emanuele dal 1985, anno della riapertura del Teatro, fino ad oggi .

Nel corso della serata si è esibito  il quartetto composto da Ginevra Gentile, soprano, Tiziana Filiti, mezzosoprano, Gabriele Mari, tenore e Giuseppe Toia, baritono e pianista. Saranno eseguite arie tratte da famose opere liriche.

La mostra sarà aperta sino al 24 aprile dal lunedì al venerdi dalle ore 09:00 alle ore 13:00. Il mercoledi sarà possibile visitare l’esposizione anche nel pomeriggio dalle ore 15:30 alle ore 17:30.

“Castello ... in Aria” è cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù, e realizzato dal Centro sperimentale di didattica e divulgazione musicale Progetto Suono di Messina in partenariato con il Comune di Villafranca Tirrena e la Pro-Loco di Villafranca Tirrena.  L'utilizzo del Castello è concesso dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Messina su mandato dell’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità Siciliana.

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