La Giuria, per la sezione Pittura

presieduta dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo

già contrattista universitaria, docente Istr. Sup., critico d 'arte , giornalista

e composta dall’operatore culturale Angelo Savasta,

dal prof.re Universitario esperto in pittura ed arti visive Roberto Lo Presti,

dal Dirigente della Provincia Regionale esperto in pittura Fortunato Chiesini

e dalla scenografa teatrale arch. Mariella Bellantoni

ha assegnato il premio a

DIMENTICATO

 con la seguente motivazione:  

L’opera si distingue per lo straordinario impatto emotivo,

drammaticita’ che rispecchia un clima attuale.

Dolce, commovente attesa dentro un canneto, dai sicuri colori e sapori d’africa lontani.

La Giuria, per la sezione Pittura

presieduta dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo

già contrattista universitaria, docente Istr. Sup., critico d 'arte , giornalista

e composta dall’operatore culturale Angelo Savasta,

dal prof.re Universitario esperto in pittura ed arti visive Roberto Lo Presti,

dal Dirigente della Provincia Regionale esperto in pittura Fortunato Chiesini

e dalla scenografa teatrale arch. Mariella Bellantoni

ha assegnato il premio a

I MORI 

 con la seguente motivazione:

“L’opera si segnala per la stupenda espressione della immobilita’

trasmessa egregiamente nell’uso cromatico,

con intense e limpide sfumature di blu’ avvolti in una luce notturna di ordinati equilibri.

La Giuria, per la sezione Pittura

presieduta dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo

già contrattista universitaria, docente Istr. Sup., critico d 'arte , giornalista

e composta dall’operatore culturale Angelo Savasta,

dal prof.re Universitario esperto in pittura ed arti visive Roberto Lo Presti,

dal Dirigente della Provincia Regionale esperto in pittura Fortunato Chiesini

e dalla scenografa teatrale arch. Mariella Bellantoni

ha assegnato il premio a

VECCHIO LUPO DI MARE

La Giuria, per la sezione Pittura

presieduta dalla prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo

già contrattista universitaria, docente Istr. Sup., critico d 'arte , giornalista

e composta dall’operatore culturale Angelo Savasta,

dal prof.re Universitario esperto in pittura ed arti visive Roberto Lo Presti,

dal Dirigente della Provincia Regionale esperto in pittura Fortunato Chiesini

e dalla scenografa teatrale arch. Mariella Bellantoni

ha assegnato il premio a

ACQUALADRONI

                                                    (il premio viene ritirato dal                                              )                                         

La Giuria per la sezione poesia, presieduta dal prof. Giuseppe Rando

è composta dalla dott.ssa  Francesca Di Natale, dalla Prof.ssa Patrizia Danze’,

dalla Dott.ssa Giovanna Panarello e dal Prof. Giuseppe Ramires

ha proceduto all’ assegnazione del premio all'  artista classificato, ad ARTEINCENTRO 2015,

nella sezione “poesia in dialetto”

 all'opera poetica

U cuniggheddu 

                con la seguente motivazione:

Favola, vagamente esopiana che dissimula, nell’ottica straniata di un cunigghieddu,

dentro limpide quartine a rima alternata, la morale pessimistica sulla guasta natura di «tutti li cristiani»,

che sono «vili e tradituri», e su «chistu munnu di lurdura», in cui viviamo tutti.

La Giuria per la sezione poesia, presieduta dal prof. Giuseppe Rando

è composta dalla dott.ssa  Francesca Di Natale, dalla Prof.ssa Patrizia Danze’,

dalla Dott.ssa Giovanna Panarello e dal Prof. Giuseppe Ramires

ha proceduto all’ assegnazione del premio all'  artista classificato, ad ARTEINCENTRO 2015,

nella sezione “poesia in italiano ”

  Sfiorire

                                       con la seguente motivazione:

Nasconde sotto metafore desuete e (troppo)

ardite combinazioni lessicali il disagio di un’anima inquieta,

che aspira alla chiarezza dell’essere, intravedendola appena.

La Giuria per la sezione poesia, presieduta dal prof. Giuseppe Rando

è composta dalla dott.ssa  Francesca Di Natale, dalla Prof.ssa Patrizia Danze’,

dalla Dott.ssa Giovanna Panarello e dal Prof. Giuseppe Ramires

ha proceduto all’ assegnazione del premio all'  artista classificato, ad ARTEINCENTRO 2015,

nella sezione “poesia in italiano ”

1. Meriggio

Noi traversammo luci

nei caldi meriggi d’Estate

Al suono di campane, che finivano

l’ansia del giorno

abbiamo appeso il sacco della fede;

e quelle madri piansero,

ch’asciugavano le bocche

in Rosari.

C’è una parte del Sud,

ove il pane è scavato dalle pietre,

lavorato di canti;

ove crescono ulivi,

nati da un’alba che respirammo

al mormorio dei mari.

Noi siamo del Sud,

uomini di canto e di tristezza:

torna ogni sera la luna sulle nostre case

e il mondo ha le mani stanche di pregare.

Noi siamo del Sud,

strade calde e afose,

ove la mazza si abbatte sulle spighe,

come sui nostri sogni del meriggio.

                    con la seguente motivazione:

Coniuga perfettamente l’onda lunga dell’epos generazionale –

la generazione (parrebbe) postbellica che,

negli anni Sessanta, prese congedo, non senza strazio,

dalla religione e dalla vita stentata dei padri

- con squarci lirici di assoluta bellezza,

resi anche con endecasillabi, dolcemente musicali, di squisita fattura.

La Giuria per la sezione poesia, presieduta dal prof. Giuseppe Rando

è composta dalla dott.ssa  Francesca Di Natale, dalla Prof.ssa Patrizia Danze’,

dalla Dott.ssa Giovanna Panarello e dal Prof. Giuseppe Ramires

ha proceduto all’ assegnazione del premio all'  artista classificato, ad ARTEINCENTRO 2015,

nella sezione “poesia dialettale”

con 

M’attenti? 

Ci l'hai un minutu? O t'addumannu troppu?

Vulissi 'anticchia di la to attinzioni!

Capisciu chi ci hai troppu cunfusioni,

chi 'un arriposi mai, sempre a galoppu!

Cu' voli sordi, cu' sudisfazioni,

cu' bistimìa picchì successi un ntoppu,

cu' preja, ma nta la panza ci havi un sgroppu

e soera almenu a la to assuluzioni.

Eu, t'addumannu sulu la mimoria,

sì, la mimoria, pi nun mi scurdari

lu beni ricivutu o pi pinzari

di fari beni a l'autri e no pi gloria!

Eu, t'addumannu forza, p'affruntari

soccu la vita mpiatta... La me storia,

la vogghiu fari eu, ma senza boria,

cu tia manumanuzza pi 'un sbagghiari.

Eu, t'addumannu... ma... mi stai sintennu?

Picchì si parru sulu 'un servi a nenti,

mi sentu a tipu comu un dificenti,

un foddi, un scimunitu senza sennu!

Va be', mi fermu cca, speru chi attenti,

chi 'un si arrabbiatu e anzi stai ridennu

pi soccu dicu... soccu staiu facennu...

pirduna stu me fari strafuttenti.

Ora, ti lassu, e speru... anzi, criu

chi m'attintasti... ti salutu DIU!

                                   con la seguente motivazione:

“La lingua siciliana esalta il genuino – «strafottente»

all’apparenza – sentimento religioso di un uomo che rivolge la sua inedita,

bellissima preghiera a un Dio fraterno, amichevole e misericordioso.