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taormina opera stars- di Maria Teresa Prestig iacomo -

Taormina - Ovazioni, applausi di dieci minuti sicuramente per confermare la bravura dei cantanti del Bel Canto  del Taormina opera stars. Si attendeva con trepidazione la meravigliosa serata del Gala Italia InCanta del Taormina opera stars, diretto dal maestro Enrico Stinchelli. Il pubblico incantato e commosso dal programma proposto grazie all'impegno dell'associazione Aldebaran diretta dal maestro, Maurizio Gullotta. Si ricorderà il Galà è stato dedicato interamente alle più belle canzoni e romanze del repertorio italiano. Il pubblico del Teatro Antico ha ascoltato le voci più belle selezionate per l'esigente pubblico di Taormina, dal Taormina Opera Stars, in un vasto excursus vocale che ha incluso evergreen, arie e cori d'Opera, con la grande orchestra e cantanti impegnati in una straordinaria Kermesse di poesia ed emozione. Ospite d'onore della serata, coordinata da Maria Grazia Bonelli, è stata la soprano Olga Romanko. Applausi per tutti , soprattutto apprezzata è stata Clelia Croce,  di Matera, con Larissa Rosanoff, Nicola Cuocci, Alexandra Oikonomo, Miriam Marcone, Marianna Cappellani, Serena Pulpito, Elisabetta Zizzo, Joanna Lewinsra, Ripalta Bufo, Carmen Maggiore, Francesco Solinas, Alessia di Martino, Renata Campanella, Valentina Iannone, Isadora Agrifoglio, Maria Luisa Casali,  Daniela Milanese, Maria Rosa Sansone, Alessandra Mella, Sabrina Messina, Gianni Locorotondo, Domingo Stasi e Nina Zazyantas. A dirigere l'orchestra del Taormina
Opera stars, sono stati i direttori d'orchestra, Josyp Sozanskyy e Silvia Casarin Rizzolo in splendido e brillante abito verde smeraldo....la speranza di una serata straordinaria....quale si è rivelata!

Al piano, molto apprezzata l 'interpretazione di Davide Dellisanti. Regia Stinchelli.

Oggi, 19 agosto, il festival propone:THE RITE OF ROCK Con il violoncellista, Giovanni SollimaAffascinante viaggio nella musica del'900, da Stravinsky fino al rock progressive, un incontro / scontro che promette scintille . Giovanni Sollima è un vero virtuoso del violoncello. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo per comunicare con il mondo. Compositore fuori dal comune, grazie all'empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica dai ritmi mediterranei e dalla vena melodica tipicamente italiana, riuscendo al contempo a raccogliere tutte le epoche, dal barocco all' heavy metal. Al suo fianco tre valenti musicisti: Monika Leskovar (violoncello), vincitrice di numerosi premi internazionali, Giuseppe Andaloro (pianoforte), vincitore nel 2005 del prestigioso Concorso Busoni, e Giuseppe Gullotta (pianoforte), poliedrico esecutore a livello internazionale.
Per prenotazioni

tel. 3394400163

 

gazale lokar

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina - Una serata di intensa commozione , quella dell'Opera Stars, per le canzoni eseguite magistralmente da  eccezionali voci del Bel Canto. Arie e canzoni che sentivamo eseguire dai nostri genitori e dai nostri nonni, hanno incantato ed emozionato il grande pubblico del teatro Antico, regalando attimi di intensa gioia: da Mamma da Oh Babbino caro, da Non ti scordar di me a Dicitencell' vuie, da O' sole mio all'Abanera, da 'O surdato 'nnammurtato Il "Taormina opera stars" ha regalato una serata da non dimenticare con cantanti davvero eccezionali interpreti del Bel Canto lirico; inoltre bellezza bravura ed eleganza hanno creato un mix  che rimarrà memoria storica. 

Inoltre, tutte le voci hanno lasciato un segno nel pubblico. La stessa cosa  valga anche per il Nabucco: per tremila spettatori che si sono trovati ad assistere all'allestimento dell'opera, firmata dal maestro, Enrico Stinchelli. Il momento magico dello spettacolo è stato l'attesissimo coro del "Va pensiero". In scena si sono trovati cantanti e figuranti (immortalati dalle foto di Nicola Santamaria), mentre un fiume di luci, portato da un corteo di comparse, è iniziato a scendere dalla cavea del Teatro Antico. Innegabile dire che l'effetto, accompagnato dalle note di Verdi è stato di quelli da non perdere. Immancabile la richiesta di bis da parte degli spettatori che è stata, immediatamente, accontentata.
Applausi, dunque, al termine di una performance, naturalmente lunga, a seguito dell'intricata vicenda, ma che ha visto gli spettatori rimanere, fino a notte inoltrata, per vedere la conclusione dell'opera e tributare applausi al cast, assolutamente eccezionale, di questo Nabucco. Si è registrato, dunque, un tripudio, per tutti a partire dal maestro concertatore e direttore, Eddy de Nadai, Nabucodonosor, Alberto Gazale (assolutamente impeccabile), Abigaille, Rebeka Lokar (astro nascente del panorama operistico), Ismaele, Alfio Marletta Valori (che si é espresso con grande cuore), Zaccaria, Ernesto Morillo (che ha impressionato gli appassionati). Bravi tutti anche Fenena, Antonella Carpenito, Gran Sacerdote, Antonio Di Matteo, Abdallo, Alessandro Cosentino, Anna, Angelica Meo. Sicura anche la performance dell'Orchestra e Coro del Taormina Opera Stars ed il Corpo di ballo Danza Taormina. Apprezzati dagli spettatori anche la regia di Stinchelli e le scene della Bottega Fantastica. Innegabile che a farla da padrona è stato il fondale del teatro Antico, impreziosito da curati giochi di luce. Assistente alla regia è stata l'instancabile, Maria Grazia Bonelli ed infine le Coreografie sono state curate da Alessandra Scalambrino. Dopo il Nabucco il Festival, realizzato in collaborazione con l'associazione Aldebaran, diretta da
Maurizio Gullotta, proseguirà con Aida 20 agosto.
 

 

mozart

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. L'estate messinese ci riserva un nuovo appuntamento, che reca la firma di Giuseppe Ministeri.

Giovedì 20 agosto, al Monte di Pietà, con “Il Cinema è servito”, nell’ambito del cartellone estivo del Teatro Vittorio Emanuele. Una rassegna dedicata al binomio cibo e film, entrambe forme d’arte, fonti di talento, genio e tradizione, e pensata in occasione di Expo Milano 2015, che ha per tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Un percorso che intreccia cinema e cibo, tra degustazioni, alle 20.30 e proiezione alle 21.30. Domani in programma "Un'ottima annata" un film del 2006 di Ridley Scott, con Russell Crowe, Albert Finney, Marion Cotillard, Abbie Cornish, Didier Bourdo. La storia di un broker finanziario londinese, Max Skinner, che si trasferisce in Provenza per vendere una piccola vigna che ha ereditato da uno zio defunto e si ritrova, suo malgrado, invischiato in un nuovo e inebriante capitolo della sua vita che lo porterà finalmente a capire che la vita va assaporata.I “Concerti della domenica” proseguiranno invece il 23 Agosto con una nuova esibizione dei Solisti del Teatro Vittorio Emanuele, il quintetto composto da Filippo Barracato (fagotto),  Giampiero Cannata (corno), Marcello Caputo (clarinetto), Fabio Palmeri (oboe) e Giuseppe Scavo (flauto), eseguiranno “Mozart quintetto in Mi b magg. K452 per pianoforte e fiati” e in sestetto insieme al pianista Antonio Gennaro eseguiranno musiche d Francis Poulenc. Il primo settembre arriva invece il cantautore Tony Canto insieme al quartetto d'archi del Teatro Vittorio Emanuele e il 6 settembre a chiudere il programma de ”I Concerti della domenica” sarà il “Cettina Donato Trio” con "Third".
I biglietti sono in vendita al botteghino del teatro Vittorio Emanuele, online su Ticket One, e nei punti vendita aderenti al circuito, oppure acquistabili direttamente al Monte di Pietà i giorni di spettacolo, a partire dalle 20.

Pattuglia

Catania, 19 agosto 2015: Una pattuglia del 62° Reggimento fanteria Sicilia, in servizio nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure presso il Molo Grande di Catania, notava un natante in difficoltà a causa delle difficili condizioni del mare.

L’imbarcazione in avaria, con a bordo due turisti di origine italiana residenti in Germania, impattava violentemente contro gli scogli mentre uno degli occupanti si gettava in acqua, nel vano tentativo di limitare i danni allo scafo. Il capo pattuglia, valutata la criticità estrema della situazione, provvedeva ad informare le autorità portuali, si liberava con immediatezza dell’equipaggiamento - affidandolo ai commilitoni - e, tuffandosi senza indugio, portava in salvo l’uomo che appariva oramai stremato dalla fatica e presentava evidenti ferite agli arti inferiori.

Successivamente, coadiuvato dai commilitoni, metteva in sicurezza l’imbarcazione, permettendo il salvataggio della donna rimasta a bordo.

Attendeva quindi l’arrivo del 118 che si occupava delle prime cure al ferito, nonché l’intervento della capitaneria di porto che effettuava gli accertamenti del caso.

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Ispica,Rg. A Villa Anna splendida Villa del 1817 del dr Caldarella,  è  stata protagonistaIMG-20150819-WA0003 nelle sere scorse,la pittrice di Leonforte Giusy Grasso che ha esposto,unica pittrice selezionata, un 'opera sintetica ma efficace e poetica, omaggio al tema del Premio, dedicata alla mamma e organizzato dal giornalista Giorgio Fratantonio: EVVIVA LA MAMMA.

La brillante pittrice,  nota a Leonforte e non solo, ha al suo attivo numerose mostre.La sua tecnica spazia in diversi generi.Le sue mostre hanno sempre ottenuto consensi: successi di pubblico e di IMG-20150819-WA0004critica.Sul palco di Villa Anna, l'artista è  stata invitata con i prestigiosi personaggi membri della giuria del calibro del direttore della tv video mediterraneo, Salvo Falcone , dell 'antropologa  Grazia Dormiente,di Anna Harrison York,di Paolo Oddo.....una targa ricordo sarà consegnata all artista Giusy Grasso a VILLA Hauser il 10 settembre 2015 ,nel corso dell evento spettacolo dell accademia euromediterranea delle arti con il club Unesco Taormina Valli, promotore dell evento arte moda musica a VILLA GRETA GARBO  VILLA DEL NOTO MEDICO DELLE DIVE.

1esized

- di Maria Teresa Prestigiacomo  -

 Le foto mostrano le bellezze paesaggistiche siciliane e non solo, fauna e flora.In particolare, spiccano le foto della nostra grande madre ETNA e quelle che raffigurano immagini consuete della nostra isola: covoni di paglia...uccelli rapaci...

Una mostra da non perdere non solo per la qualità delle foto ma anche per l'identità culturale che rappresentano.

Foto01 AgaricusBisporusVarAlbidus

 

Con il nome generico ma non sempre appropriato di “Prataioli”, in quanto non sempre legati, per quanto riguarda la loro crescita, ad un ambiente praticolo, si intende identificare numerose specie di funghi appartenenti al Genere Agaricus.

Si tratta di macromiceti che, come si evince dalla denominazione generica di prataioli, sono soliti avere il proprio habitat nei prati, su letame o cumuli di sostanze organiche, non disdegnando, comunque, anche la fruttificazione in habitat boschivi. Crescono generalmente aggregati in piccoli gruppi e raramente cespitosi. Nel genere sono annoverate specie micorriziche e saprofite ma mai lignicole.

Si prestano facilmente ad essere coltivati in serra e, per tale loro predisposizione, rivestono, ormai da numerosi anni, un ruolo principale e di primaria importanza nell’economia mondiale e nell’industria alimentare. Fanno bella mostra esposti negli scaffali dei supermercati di tutto il mondo dove si possono trovare sia freschi sia conservati o predisposti in contenitori, puliti, tagliati e pronti per essere cucinati. Trovano utilizzo in cucina in svariati modi ed è facile trovarli sulle pizze servite nelle pizzerie di tutto il mondo.

Pur essendo diverse le specie di Agaricus che si prestano alla coltivazione, solo alcune vengono coltivate per la commercializzazione. La specie che, in assoluto, è la più coltivata in tutto il mondo è Agaricus bisporus, ed anche se diverse specie di Agaricus sono state utilizzate per la coltivazione, nessuna di esse ha mai dimostrato la stessa versatilità alla coltivazione di Agaricus bisporus che, nelle sue varietà albidus (dal cappello completamente bianco e raro in natura) e avellaneus (specie da coltivazione nota come “cremino”, per il cappello color nocciola) occupa il primo posto nella produzione mondiale di funghi coltivati, seguita da Lentinula edodes (conociuta come “shiitake”) e dalle diverse specie di Pleurotus.

In natura si posizionano, nel vasto “Regno dei Fungi”, nell’Ordine delle Agaricales, Famiglia Agaricaceae, Genere Agaricus. Nel genere sono annoverate specie di ottima qualità ed apprezzate dal punto di vista gastronomico e specie tossiche. Non ci sono specie velenose anche se le statiche lasciano registrare numerosi casi di avvelenamento per confusione, in fase di raccolta, con specie di Amanita con caratteristiche morfocromatiche similari (Amanita phalloides var. alba; Amanita verna; Amanita virosa). La loro fruttificazione avviene generalmente in estate ed in autunno. Alcune specie crescono anche in primavera prolungando la loro crescita fino in autunno.

Sono basidiomi carnosi, eterogenei (quando cappello e gambo hanno struttura molecolare diversa e quindi facilmente separabili l’uno dall’altro); imenoforo non asportabile; bivelangiocarpici (muniti di velo generale – solo per alcune specie – e velo parziale - sempre presente in tutte le specie); carne immutabile al taglio o virante al rosso o al giallo; lamelle libere intervallate da lamellule; sporata bruno-porpora, bruno-tabacco, bruno-nerastro.

Il cappello, con un diametro variabile da 2 a 30 centimetri o più, si presenta, a seconda della specie, di un colore che va da bianco-biancastro a crema-giallastro, giallo-ocraceo e può giungere, a volte, a tonalità grigio-rosate, grigio-brunastre.

Le lamelle, libere al gambo e talvolta distanziate, sono larghe e fitte, inizialmente sono di colore chiaro e variano, a seconda della specie, dal biancastro al grigio-biancastro, rosa-grigiastro, rosa-beige, rosa chiaro. A maturità scuriscono fino a raggiungere colori più intensi come rosa-brunastro, bruno-porpora o bruno-nerastro.

Il gambo, generalmente centrale, è carnoso e strutturalmente formato da cellule diverse da quelle del cappello tanto che, come già detto, si stacca facilmente dallo stesso per la diversità della conformazione strutturale dei due elementi. E’ caratterizzato, in tutte le specie, dalla presenza di un anello, residuo del velo parziale che, a seconda della sua conformazione e della sua struttura, diversifica le varie specie consentendone il riconoscimento.

All’interno del Genere si dividono in Sottogeneri che si denominano, per il colore della carne al taglio, in: Agaricus (già Sezione Rubescentes Moller): basidiomi con carne e superficie ± arrossante al taglio e Flavoagaricus (già Sezione Flavescentes Moller): basidiomi con carne e superficie ± ingiallente al taglio. Tale ultimo sotto genere annovera, nella Sezione Xantodermatei – comprendente basidiomi con carne fortemente ingiallente sia la taglio sia allo sfregamento, con odore sgradevole di acido fenico - funghi fortemente tossici quali A. xanthodermus; A. moelleri; A. menieri; A. pseudopratensis ecc.

Ci sembra opportuno procedere alla descrizione di alcune specie, limitandoci solo a poche, tra le tante appartenenti al genere Agaricus, per non occupare spazio in eccesso tra le pagine del Magazine che, ancora una volta, ci ospita:

 

Foto02 AgaricusBisporusVarAvellanus

 

Agaricus bisporus: (dal latino bisporus che genera due spore) appartiene alla Sezione Bitorques del Sottogenre Agaricus, ha cappello con diametro che va da 5 a 10 cm, inizialmente emisferico, poiconvesso, appiattito a maturità. Ha superficie asciutta, di colore variabile dal grigio-bruno, grigio-beige, brunastro, bruno-rossastro, unita, poi dissociata in squame appressate concentriche su sfondo più chiaro. Le lamelle sono fitte, strette, libere al gambo, con poche lamellule, inizialmente di colore rosa-carnicino, poi rosa-grigiastro, a maturità più scure fino al bruno-nerastro. Il gambo è piuttosto corto, cilindrico, un po’ dilatato e arrotondato verso la base; asciutto, rosato sopra l’anello, sotto biancastro, liscio o appena fioccoso; è munito di anello infero (quando l’inserzione dell’anello inizia verso la parte inferiore del gambo per svilupparsi, poi, verso l’alto dove si allarga con una sfasatura), di colore bianco, persistente. La Carne si presenta bianca, leggermente rosso-vinoso al taglio sia nel cappello che nel gambo, ha odore gradevole, fungino, sapore dolce, simile a nocciola. Fruttifica in primavera-autunno, su terreni ricchi di letame o sostanze organiche. Specie rara in natura o comunque poco frequente. Si tratta del noto «Champignon de Paris», coltivato in tutto il mondo, sia nella varietà albidus, completamente bianco, sia nella varietà avellaneus, dal cappello color nocciola e nota come “cremino” è un ottimo commestibile, apprezzato e conosciuto da tutti.

Foto05AgaricusCampestris

 

Agaricus campestris: (dal latino campester = campestre, perché cresce nei campi) appartiene alla Sezione Agaricus del Sottogenere Agaricus, presenta un cappello di colore bianco – biancastro, con diametro variabile da 5 a 15 cm. circa, inizialmente emisferico-convesso, poi, a maturità, piano. Margine involuto, lanoso ed appendiculato per i residui del velo. La Cuticola è asciutta, talvolta leggermente squamulosa a maturità, é di colore bianco, biancastro, spesso rosata verso il margine e talvolta con fini fibrille. Le lamelle sonofitte, larghe, libere al gambo, con lamellule, inizialmente di un bel rosa vivo persistente, poi rosso scuro ed infine bruno nerastre. Il Gambovada corto e tozzo a slanciato, si presenta sodo, cilindrico, sempre attenuato alla base, bianco, appena rosato sopra l’anello a maturità, sotto fioccoso-squamuloso, leggermente giallo-ocraceo al tocco verso la base. Presenta un Anellosupero (quando l’inserzione dell’anello inizia verso la parte superiore del gambo sviluppandosi verso il basso dove si allarga con una svasatura) semplice, rudimentale, in genere stretto e sottile, presto fugace e quindi non più facilmente visibile, di colore bianco. Ha odore fungino molto gradevole. Fruttifica in primavera e autunno, in cerchi o a gruppi, tra l’erba delle radure di terreni compatti e incolti, in parchi, vigneti, sempre fuori dai boschi. E’ ritenuto un ottimo commestibile, da giovane può anche essere consumato crudo in insalata.

Foto06AgaricusAugustus

 

Agaricus augustus: (dal latino augustus = maestoso per le sue dimensioni) appartiene alla sezione Arvenses del sottogenere Flavoagaricus. Il cappello, con cuticola di colore bruno a varie tonalità, presto dissociata in piccole squame concolori, ingiallente per sfregamento, può raggiungere grandi dimensioni fini a 20 cm. di diametro o oltre. Ha margine eccedente, appendicolato per i resti del velo parziale. Le lamellesi presentano fitte e libere al gambo, inizialmente di colore grigio-pallido, poi grigio-rosa scuro, rosa carnicine ed infine bruno nerastre. Il gambo è cilindrico, pieno, robusto, bianco, liscio sopra l’anello, squamoso sotto, ingiallente per sfregamento. L’anello è supero, striato nella parte esterna, fioccoso con fiocchi presto ingiallenti nella parte interna. La carne è bianca, appena ingiallente all’aria, bruno-rosata alla base del gambo. Ha forte odore di mandorle amare. E’ ritenuto un buon commestibile.

 

 

 

 

Foto07AgaricusXanthodermusAgaricus xantodermus: (dal greco xanthós = giallo e derma = pelle ossia pelle gialla per la caratteristica colorazione assunta al taglio o allo sfregamento) appartiene alla sezione Xantodermatei del del sottogenere Flavoagaricus. Il capello raggiunge facilmente un diametro di 10-15 cm, inizialmente globoso-emisferico, spesso tipicamente trapezoidale; ha superficie bianca a toni giallo-ocraceo al centro, si macchia di giallo-cromo al tocco ed allo sfregamento. Le lamelle, libere al gambo ed arrotondate, sono inizialmente pallide, grigio-biancastre, poi grigio chiaro, grigio-rosa, infine grigio-rosa scuro e quindi bruno-nerastre. Il gambo è slanciato, spesso flessuoso, cilindrico con bulbo arrotondato o marginato alla base; bianco, giallo al tocco o allo sfregamento specialmente verso la base dove è maggiormente apprezzabile un tipico odore di fenolo o inchiostro di china, indice questo di tossicità. E’ caratterizzato dalla presenza di Anello supero, doppio, ampio e membranoso, persistente, bianco, sopra liscio, a ruota dentata ben definita sotto.

Evitare, nella maniera più assoluta, il consumo di funghi appartenenti al Genere Agaricus che presentano carne ingiallente ed odore sgradevole. Accertarsi, in fase di raccolta, di non essere incappati in esemplari appartenenti al Genere Amanita che, come detto sopra, possono essere confusi e scambiati per Agarici con conseguenze drastiche e spesso mortali; esaminare accuratamente il colore delle lamelle e scartare gli esemplari con lamelle bianche (indice identificativo del Genere Amanita che enumera specie velenoso-mortali). Negli agarici le lamelle si presentano sempre colorate anche se, nella fase inziale della loro formazione, il colore è chiaro da biancastro a beige, presto rosa tenue, poi più carico, ma mai completamente bianco, giungendo, a maturazione, a colori sempre più scuri: bruno-tabacco, bruno-nerastro.

Non consumare mai funghi di cui non sia stata accertata la commestibilità da parte di micologi professionisti. Rivolgersi sempre ad un centro micologico per il riconoscimento di commestibilità ed il rilascio del relativo certificato di attestazione.

Bibliografia essenziale:

R. Galli: “Gli Agaricus” Ed. dalla Natura.

F. Boccardo - M. Traverso – A. Vizzini – M. Zotti: “Funghi d’Italia” ed. Zanichelli.

C. Papetti, G. Consiglio, G. Simonini: “Atlante fotografico dei Funghi d’Italia” Ed. A.M.B

Foto:

archivio mico-fotografico del micologo Franco Mondello

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Per approfondire le vostre conoscenze micologiche

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“Centro di Cultura Micologica”

presso Dopolavoro Ferroviario Via Reggio Calabria Is. 11 Quater – Messina

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