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INVITO MOSTRA GRAND TOUR

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Palermo. Ho ricevuto invito personale per tutti quanti voi  lettori di www.messinaweb.eu per la Mostra al Palazzo Branciforte, dal titolo Uno sguardo al Grand Tour attraverso le collezioni della Fondazione Sicilia" , 24 luglio 2015 alle ore 18.00 – Palermo, Fondazione Sicilia, Palazzo Branciforte, via Bara all’Olivella, 2.

 

 Canterini Peloriotani

Varata la 44^ Edizione del “Gala Internazionale del Folklore” organizzato dai Canterini Peloritani con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Messina con la collaborazione dell’Assessorato Comunale alla Cultura, della Confcommercio di Messina, dell’Università di Messina, della Federazione Italiana Tradizioni Popolari,

  I Canterini Peloritani organizzatori del gala per consentire ai messinesi di godersi due serate di altissimo livello culturale e spettacolare, organizzeranno due serate l’11 e 12 Agosto 2015   a Piazza Duomo gratuitamente.

  L’entusiasmo del Prof. Tonino Perna Assessore Comunale alla Cultura, per la scelta di realizzare la manifestazione a Piazza Duomo ed è particolarmente felice perché arriva in un momento in cui l’amministrazione comunale ha iniziato a realizzare quella isola pedonale da tanto tempo auspicata e programmata.

  I gruppi folklorici partecipanti al Gala arriveranno a Messina da diverse parti del mondo non potevano trovare scenario più affascinante di questa piazza con la fontana del Montorsoli, la facciata del duomo tra le più belle d’Italia il corredo di palazzi di stile liberty.

  Ancora una volta puntuali all’appuntamento i “CANTERINI PELORITANI” si sono garantiti gruppi di altissimo livello artistico-culturale e precisamente:

  

MESSICO     GRUPO DE DANZA “MACUILXOCHITL XOCHIPILLI” ;

TOGO          GRUPPO "BALLET GAZO OYEYE";

ROMANIA   ANSAMBLULUI FOLCLORIC ROATA DE LA RUNC”;

ITALIA         GRUPPO FOLKLORICO “LA MUFFRINA”;  

SERBIA        GRUPPO   KUD “BATAJNICA” ;

GRECIA       GRUPPO FOLKLORICO "EPIRUS";  

ITALIA:      GRUPPO FOLKLORICO “CANTERINI PELORITANI” ;          

                    

             Le serate saranno presentate da Lillo Alessandro

 

palazzo platamone- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Naxos, Messina. Lei è Fulvia Toscano, parliamo di una docente Istruzione Superiore, una donna impegnata fortemente nella cultura in senso lato; è lei, l ideatrice del festival della lettura, il Naxos Legge che attira da tutte le parti, intellettuali, curiosi e simpatizzanti neofiti della cultura.

L'estate di Aspettando Naxoslegge, ha preso ufficialmente avvio il 17 e 18 luglio a Catania, a Palazzo Platamone. Il festival giardinese, infatti, coerentemente con l'idea di essere un evento diffuso, è partner ufficiale, insieme al DISUM di Catania e alla Galleria KOART, della due giorni dedicata a Pasolini, coordinata da Dora Marchese ed inserita tra gli eventi del progetto I-ART, con la direzione artistica di Gianni Anfuso. Tra gli ospiti ricordiamo A.Bazzocchi, E.Trevi, Simonetti,V.Ronsisvalle, S.Castelli, M.Fusillo, M.Centanni, R.Danese, S.Rimini, M.Pirrotta.

Le due giornate di studio si concludono con la messa in scena del Vantone, traduzione pasoliniana del Miles plautino, interpretato da Ninetto Davoli e nel contesto dell'evento sarà inaugurata la personale di Benedetto Poma.

Il 24 e il 28 luglio, si torna a Giardini Naxos, con due appuntamenti imperdibili: il 24, presso il giardino del Mojito di Recanati, sarà la volta della presentazione di Guasta semenza ( Mesogea) il romanzo di Vincenzo Pirrotta,  che sarà presente, in una conversazione con Dario Tomasello e Fulvia Toscano. Il 28 luglio, presso il giardino del Sicily by Marabu', sempre a Recanati, Naxoslegge avvia il suo progetto Attraversando Dante, insieme a Bianca Garavelli, studiosa di Dante e autrice del romanzo Le terzine perdute di Dante (Rizzoli). Con l'autrice conversera'Marinella Fiume.

Come afferma Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge, "gli eventi di Luglio possono considerarsi una sorta di preludio ai temi e agli approfondimenti, programmati per la rassegna di settembre che, come ci tiene a sottolineare la Toscano, avrà per questa V edizione, una nuova configurazione, proponendosi come un evento diffuso lungo l 'intero mese di settembre,  ed in molteplici luoghi. 

Su Pasolini  si tornerà,  in un dialogo ideale con il convegno di Luglio, con la sezione A Sud di Pasolini, che vedrà la partecipazione di scrittori e, artisti che, a Sud, si sono confrontati con il testo pasoliniano.

 Attraversando Dante, in naturale  prosieguo con Aspettando Dante della passata edizione, intende offrire uno sguardo sul rapporto tra Dante e altri grandi scrittori, quali Pound, a cui è dedicato l evento del 3 settembre a Casa Cuseni di Taormina, Borges e altri.

 Con Vincenzo Pirrotta, già premiato a Naxos dalla Toscano con il premio Ombra di Dioniso, Naxoslegge conferma la volontà di promuovere l'anima della Sicilia, proponendone le voci più significative, in un serrato confronto tra tradizione ed innovazione.

Spadafora

- di Rosario Fodale -

 

La comunità cattolica spadaforese è molto devota a San Giuseppe, patrono della città. Al santo, cui sono legati soprattutto i pescatori, che lo invocano per assisterli nella loro perigliosa attività, vengono riservate due cerimonie particolari. Esso, infatti, viene venerato liturgicamente il 19 marzo e la domenica successiva al 3° giovedi di luglio con i "festeggiamenti esterni", in coincidenza con la tradizionale fiera del bestiame.

 

In anni recenti è invalsa la consuetudine di far coincidere la festa con la data del calendario fiere e mercati della Camera di commercio di Messina, che fissa l'appuntamento alla terza domenica di luglio. Nella mattinata del giovedi precedente quella domenica c'è un gran fermento nel paese; gli animali, provenienti anche dai paesi vicini, vengono concentrati all'altezza del campo sportivo e qui vengono "contrattati".

 

E l'avvio ufficiale di quattro giornate che impegnano duramente gli amministratori della città ma che, d'altro canto, permettono ai cittadini di vivere un'intensa attività sociale e concedono ai ragazzi di Spadafora una irripetibile occasione di svago e di divertimento.

 

Durante questo periodo, specialmente il sabato e la domenica, la città viene letteralmente invasa da venditori ambulanti, giostre e giochi, visitatori e turisti provenienti da tutto il litorale tirrenico della provincia. Fin dal primo giorno vengono organizzati giochi tradizionali, gare sportive, spettacoli, concerti, intrattenimenti sociali che hanno il loro culmine nel fantasmagorico ed esplosivo spettacolo dei fuochi artificiali, la domenica notte, che conclude entusiasticamente la festa del santo.

 

Il momento più significativo e più partecipato dei quattro giorni di festa è infatti la domenica pomeriggio, quando la statua di San Giuseppe col Bambino, ornata di fiori, preceduta dalle associazioni cattoliche e dal capitolo ecclesiale, seguita dalle autorità, dalla banda musicale e dalla folla dei fedeli, viene letteralmente contesa dai devoti addetti al trasporto.

 

La statua, dopo avere fatto un lungo giro per le vie del paese viene rivolta al mare per la benedizione; poi fa un trionfale ritorno nella sua antica e storica sede, mentre le campane suonano a festa. Un episodio da ricordare si è verificato alcuni anni fa, quando il comitato dei festeggiamenti fece sbarcare all'Arcipretato la statua sistemata a bordo di un addobbatissima imbarcazione seguita da altre barche.

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La Chiesa di S.Giuseppe

Fu costruita verso la fine del 1500, forse all'origine era la Cappella di famiglia dei principi Spadafora. Danneggiata dal terremoto del 1908, negli anni successivi ti modificata ed ampliata e furono costruite anche la volta e la sacrestia.

 

La statua in legno di San Giuseppe, patrono del paese, è sicuramente antecedente al 1900 ed è stata restaurata con i colori originali nel 1998. La statua dell'Immacolata è anch'essa in legno, mentre le altre statue (quella del Sacro Cuore di Gesù, di Sant'Antonio, di San Giovanni Battista e della Madonna del Rosario) sono realizzate in cartapesta.

San Giuseppe, patrono del paese, a cui i cittadini sono molto devoti e soprattutto i pescatori che lo invocano per assisterli nella loro attività.

 

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 - di Don Giovanni Lombardo -

L’Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela è lieta di offrire il programma di 20 eventi che, tra il 19 Luglio e il 21 Settembre, inviteranno a sostare per riflettere sulla bellezza del Creato e imparare a contemplarlo e amarlo sempre più, attraverso il linguaggio dell’arte e della musica, l’ascolto di letture tratte dalla Bibbia e dalla lettera Enciclica di Papa Francesco Laudato si’, sulla cura della casa comune, e la visita a luoghi molto suggestivi dal ricco significato e valore storico, paesaggistico, umano e spirituale.

Da essa, la rassegna Armonie dello Spirito Estate 2015 trae ispirazione, nel titolo e nello svolgimento; nella stessa il Papa, esorta a non trascurare “la relazione che c’è tra un’adeguata educazione estetica e il mantenimento di un ambiente sano. Prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ed ammirare ed apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli. Ricordiamo il modello di san Francesco d’Assisi, per proporre una sana relazione col creato come una dimensione della conversione integrale della persona…Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza non dev’essere costruita, ma scoperta e svelata”.

Il richiamo a “coltivare e custodire”, come è scritto nel libro della Genesi (2,15) ci chiede di vivere con equilibrio la nostra natura più profonda di esseri umani e interagire in maniera più responsabile con il resto delle specie viventi.

Mettiamo in evidenza quattro luoghi – scenario di altrettanti appuntamenti – di rara bellezza e di alto valore simbolico per la storia naturale, civile e religiosa della Città di Messina: la Chiesa S. Maria della Valle detta Badiazza, esempio di chiesa-fortezza dell’epoca normanna, uno dei monumenti medievali più rari e affascinanti della nostra terra, immerso in una boscosa vallata a poca distanza dalla Città; l’interno del parco Horcynus Orca in riva allo Stretto, in prossimità di Capo Peloro, con visita al museo e alla Torre Inglese; il Bosco di Ziriò, sui Monti Peloritani, nel quale avrà luogo la prima edizione dell’evento originale Musica nel Bosco e Sentiero d’arte. L’evento prevede una passeggiata attraverso il bosco; e l’ascolto dello stesso insieme a quello di strumenti musicali suonati lungo il percorso. Non meno ricca l’offerta, nella possibilità di ammirare, insieme alla natura, un’estemporanea di pittura. il Parco ecologico San Jachiddu, esempio di fortificazione militare ottocentesca, incastonata in collina, fiero di un’architettura rispettosa dell’ambiente, recuperata, resa fruibile e trasformata in luogo di rigenerazione spirituale e di educazione e formazione ambientale.

Per la fruizione di questi luoghi un grazie particolare va all’Associazione Il Centauro onlus, alla Fondazione Horcynus Orca, all’Azienda Foreste Demaniali, e alla Cooperativa Amici del Fortino. Si tratta di istituzioni dedite alla cura della casa comune: la nostra madre terra. Un grazie anche agli Scout comunità MASCI Immacolata e al Nucleo Diocesano di Protezione Civile, cha hanno dato la loro disponibilità a rendere sicura ed agevole la fruizione dei luoghi menzionati e del campanile astronomico durante la visita notturna.

Le serate e i notturni in Cattedrale si legano allo stesso filo conduttore:.

La rinnovata offerta del Campanile Astronomico, frutto di una mirabile sintesi di pensiero tecno-scientifico e mistico-spirituale, proiettato verso il cielo ma radicato sulla terra, sintesi di una storia religiosa e civile perfettamente integrata nelle armonie della Natura e del Cosmo;

e la riapertura della Cappella del SS. Sacramento con lo splendido e monumentale mosaico dell’abside di sinistra restaurato, raffigurante la Theotokos, la Madre di Dio, la Regina di tutto il Creato, evento conclusivo della Rassegna.

Non mancheranno concerti di musica da camera e corale, mostre di pittura e mostre fotografiche nei Chiostri dell’Arcivescovado e nell’Atrio posteriore della Cattedrale.

Evento di particolare prestigio sarà l’esecuzione integrale presso i chiostri dell’Arcivescovado dei quattro concerti di Antonio Vivaldi che portano il titolo delle Quattro Stagioni. Il ritmico susseguirsi delle stagioni insieme alla bellezza della terra unita al lavoro dei campi scandito si ripropone mediante questa esecuzione come occasione di contemplazione e di profonda riflessione    sull’impatto delle attività umane sull’ambiente e sui cambiamenti climatici determinati, nell’epoca odierna, da uno sfruttamento della terra e delle sue risorse che non sempre ne rispetta i limiti e gli equilibri.

Un grazie sincero va a tutti gli Enti, alle Istituzioni e vari gruppi e Associazioni che hanno offerto valida e gradita collaborazione. In modo particolare la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina e il Comune di Messina che ha accolto la richiesta di Patrocinio gratuito come segno di condivisione dei valori e dei contenuti promossi e divulgati dall’Arcidiocesi di Messina attraverso la Rassegna Armonie dello Spirito.

Grazie anche alla Chiesa Luterana di Sicilia, al delegato arcivescovile per la Cattedrale, all’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro e per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Grazie all’UCID, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, alla Società Messinese di Storia Patria, all’associazione Ars Nova Messina, alla ditta organaria OSL Messina, alla Società Cooperativa Messinarte, all’Associazione Ornitologica Messinese, all’Associazione Re Colapesce, all’Orchestra del Mondo Nuovo, al Rotary Club Messina e ai gruppi di fotografia amatoriale.

Un grazie sentito va a tutti gli artisti, musicisti, pittori, fotografi, lettori ed esperti, a coloro che offriranno un contributo artistico, di pensiero o di riflessione, a quanti collaboreranno a vario titolo e all’affezionato pubblico che segue con attenzione e coinvolgimento i vari appuntamenti. Un grazie infine ai giornalisti che hanno accolto l’invito e con la loro presenza e il loro operato svolgono un prezioso servizio alla Chiesa e alla società civile, nel far conoscere e mettere in rilievo, oltre alle notizie di cronaca, non sempre entusiasmanti, i segni positivi dell’esistenza di una cittadinanza attiva e una variegata e ricca realtà umana, che chiede di potersi riappropriare del proprio passato e del patrimonio di storia, cultura, arte, religiosità, per custodire la propria identità, per riacquistare fiducia nel presente e progettare il futuro con speranza.

(A questo punto è opportuno dare la parola ad un rappresentate del Comune di Messina, il Sindaco se sarà presente, o in sua vece l’Assessore alla Cultura Tonino Perna)

 

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- di  Giovanni ALVARO -

Ma guarda, guarda! Anche Crocetta, tra una telefonata e l’altra col suo estetista personale, si è accorto che la Sicilia, ma lo stesso si può dire per tutta la Magna Grecia, è ridotta peggio della Grecia. Da par suo Giuseppe Mele ci ha sottoposto i dati della suddetta certificazione dimostrando, senza tema di smentita, che i nostri territori, quelle della Magna Grecia, o se si vuole quelle più recentemente amministrate dai Borboni, vivono una situazione più difficile di quella ellenica.

I venti milioni di abitanti del Sud Italia, infatti, si trovano peggio degli 11 milioni che popolano la Grecia. Quasi uguale è il prodotto interno lordo, identica la situazione infrastrutturale, alta e, scandalosamente da guinness dei primati, nel Sud Italia, risulta la disoccupazione generale e soprattutto quella giovanile. Anche la corruzione imperversa senza soste, mentre la pubblica amministr5azione anziché essere supporto indispensabile di uno Stato moderno è, semplicemente, un postificio così come la scuola (riserva naturale per la sinistra).

Sorge, quindi, spontanea la domanda sul perché Grecia e Magna Grecia registrano gli stessi catastrofici risultati socio-economici pur avendo subìto quest’ultima, e da anni, il ‘trattamento del limone’ che la Merkel ha preteso d’imporre all’Italia, mentre la Grecia si trova ancora nella fase embrionale. Il Sud italiano, comunque, non ha avuto alcun giovamento dalle ‘riforme’ (sic!) imposte. Dalla spending review, all’innalzamento dell’età pensionabile, al Job act, alle cosiddette riforme istituzionali, sono apparsi ai contribuenti meridionali e italiani, per quello che in effetti erano e cioè una, sempre più insopportabile, pressione fiscale. E nient’altro.

Se questi sono i risultati è chiaro il motivo della ribellione greca. A che servono, infatti, i sacrifici richiesti? Su quale altare collocarli? Manca totalmente una risposta che possa prefigurare una inversione di tendenza capace di far digerire l’amara pillola delle rinunce, perché appare sempre più chiaro il disegno egemonico della Germania che persegue l’obiettivo del controllo tout court di una Unione Europea a due o più velocità. L’Italia è stata addomesticata con lo strumentale spread, usato per far fuori Berlusconi, e con i tre governi paratedeschi (Monti, Letta e Renzi) subentrati, mentre la Grecia è quasi pronta a piegarsi ai voleri della Merkel.

Ma l’Italia quando si porrà la domanda “a cosa è servito il sacrificio?” e quando si porrà il problema dello sviluppo e della crescita? Domande pleonastiche perché Renzi è sordo, e i Crocetta di turno sono impegnati in altre faccende come l’apparire antimafiosi circondandosi di Magistrati e di eredi di magistrati. Il primo, tra l’altro, considera Salerno l’estremo lembo del suolo italico, mentre il secondo, da buon ascaro, pensava di potersi mantenere al potere senza farsi bloccare le rimesse economiche usate per alimentare il sistema di potere clientelare siciliano, e non si preoccupava se appariva piegato agli interessi economici di grossi gruppi economici, o se appariva eterodiretto o semplicemente inadatto ad adempiere ai compiti ai quali è stato chiamato dai propri concittadini.

Ora il professionista dell’antimafia è nel gorgo delle polemiche ed ha altro a cui pensare ma, prima, aveva iniziato a lamentarsi dimentico che era fuori tempo massimo. Un meschino tentativo per farsi assolvere delle gravi inadempienze prodotte nel corso degli anni, mentre la Sicilia, senza continuità territoriale e aggancio al resto del Paese, è destinata alla deriva. E la cosa incredibile è che il silenzio d’ordinanza è stato mantenuto e continua ad esserlo anche dai siciliani che occupano importanti ruoli istituzionali e che non hanno speso una sola parola non solo per la cancellazione del Ponte sullo Stretto, preteso dalla Merkel, ma nemmeno per lo storno dei fondi stanziati per esso e usati per ‘benaltro’ come, per esempio, l’A/V al Nord, la metropolitana a Roma e il MPS che poverino trovavasi in gravi difficoltà.

                                                                                

 

Il soprano italo-americano

sarà in scena al Teatro Antico di Taormina nella Carmen di Bizet

Joanna Parisi: "Micaela è la classica ragazza della porta accanto"

Dopo il debutto del nuovo allestimento firmato da Enrico Castiglione

trasmesso in diretta nelle sale cinematografiche di tutto il mondo 

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

TAORMINA - La sua famiglia è di origini siciliane e abruzzesi, ma lei è nata e cresciuta a New York. Questa sera, mercoledì 15 luglio, Joanna Parisi calcherà il palcoscenico del Teatro Antico nei panni di Micaela, la sorella adottiva di Don José, nella Carmen di Georges Bizet per il Taormina Opera Festival. Regista e scenografo di questa nuova produzione è il maestro Enrico Castiglione, conosciuto in tutto il mondo per l'alta qualità dei suoi lavori. La prima del gioiello creato dal compositore parigino (in replica l'1, il 7, il 10 e il 13 agosto), è proprio evento multimediale: lo spettacolo  trasmesso in diretta nei cinema di tutto il mondo, trasforma così la rappresentazione in un film, la cui regia cinematografica sarà curata dallo stesso Castiglione.

Oltre a quella di Joanna Parisi, tra le millenarie pietre taorminesi echeggiava alla prima la voce di Elena Maximova, nel ruolo del titolo; del Don José di Giancarlo Monsalve e dell'Escamillo interpretato da Michael Bachtadze, abiti di scena, ispirati alla miglior tradizione sivigliana, e ideati dalla raffinata costumista Sonia Cammarata. L'orchestra del Taormina Opera Festival  diretta dal greco Myron Michailidis, le parti corali  eseguite dal Coro Lirico Siciliano, guidato da Francesco Costa, le coreografie sono curate da Sarah Lanza e il coro di voci bianche Progetto Suono è istruito da Agnese Carrubba.

La Parisi, che già lo scorso anno aveva vestito i panni di Micaela nell'allestimento realizzato da Enrico Castiglione al Teatro Amazonas in Brasile, torna quindi ad interpretare la candida e timida ragazza che vorrebbe conquistare il cuore del fratello adottivo, ma non riesce ad esprimere i propri sentimenti.   

 

INTERVISTA ALLA PARISI

 

 DSC0278rQuale crede sia il vero ritratto psicologico di Micaela? 

 

È senza dubbio una ragazza gentile, genuina, onesta, ma la sua caratteristica più autentica è la timidezza, un aspetto distintivo che ne ingabbia completamente l'anima. È giovane e inesperta, e come tutte le fanciulle è piena di speranze e di insicurezze. Durante l'opera impara, pian piano, a capire meglio se stessa e così riesce a maturare e a tirare fuori un coraggio straordinario e una prontezza d'animo insospettabili.

 

In che modo questo portato emotivo viene trasposto vocalmente?

 

Le prime frasi di Micaela riflettono proprio la sua semplicità. Nel primo duetto con Don José, sia il suo carattere che la sua voce iniziano a svilupparsi grazie ad emozioni come l'amore e la nostalgia di casa. Non appena comincia a fiorire come donna, il suo canto mostra più calore e profondità sia musicalmente che drammaticamente, e io cerco di usare più colori vocali e più potenza per ottenere questo effetto. Anche la parte orchestrale che la supporta cresce di conseguenza, assecondando il suo sviluppo. Quando nel finale affronta Don José e Carmen, sembra quasi tornare momentaneamente alla candidezza del duetto iniziale, ma nell'attimo in cui implora Don José di tornare a casa per recarsi al capezzale della madre, si dimostra una donna forte ed eroica.

 

Dal punto di vista tecnico, quali sono le difficoltà del ruolo?

 

Vocalmente è molto impegnativo per via della poca costanza del suo impegno in scena. È difficile trovare il momentum lirico e drammatico: Micaela canta durante il primo atto, e dopodiché torna soltanto alla fine del terzo atto. Ciò che è arduo è mantenere la voce calda e pronta nel corso di una pausa così lunga. Per quanto riguarda invece l'interpretazione, sia vocale che attoriale, all'inizio lei è molto riservata e non esprime quello che prova davvero, anche se vorrebbe farlo. Nel bellissimo duetto con Don José, lei gli comunica il suo amore per lui, ma lo fa attraverso le parole della madre di lui. Questa sua natura così introversa è davvero incantevole, ma non sempre semplice da portare sul palcoscenico. Successivamente, grazie all'aria "Je dis que rien ne m'épouvante", Micaela scopre e, finalmente, comprende il suo vero io e a quel punto, per me, diventa tutto più naturale.

 

Quello di Micaela è dunque un personaggio sfaccettato e affascinante. In genere quali ruoli preferisce interpretare?

 

Quelle che amo di più le eroine forti, vocalmente, emotivamente e fisicamente complesse. Adoro i conflitti tra forza e vulnerabilità tipici dei ruoli affidati ai soprani lirici spinti. Se dovessi sceglierne uno tra tutti, direi che la mia favorita è l'Elisabetta di Valois del Don Carlo di Verdi, anche se al momento sto lavorando sulla costruzione di Norma e di Lady Macbeth, e trovo che anche loro siano assolutamente spettacolari.

 

E cosa pensa invece di Carmen?

 

È uno dei personaggi più iconici del mondo dell'opera, è uno di quelli che ti vengono subito in mente quando pensi ai grandi ruoli femminili. Lei è così bella ed elegante, è una pura forza della natura: assolutamente a suo agio sia con se stessa che con chi le sta intorno perché è in profonda comunione con l'ambiente che la circonda, ed è anche per questo motivo, secondo me, che lei e la sua storia sono senza tempo, un evergreen come pochi altri. 

 

Quale impronta il  maestro Castiglione ha donato al suo nuovo allestimento?

 

Ha senza dubbio una visione moderna e complessa dell'opera, senza però per questo motivo intaccarne la grande tradizione e il suo spirito originale. Per me è un immenso onore e piacere poter collaborare con lui: possiede il talento unico di instillare nei grandi capolavori che porta in scena eccitamento e ricchezza, facendoli così risplendere e rimanere sempre vividi.

 

Ma torniamo a lei, qual è stata la sua formazione artistica?

 

Ho frequentato il conservatorio di New York e il mio insegnante di canto è stato il celebre tenore Ramón Vargas. All'età di 19 anni il soprano Renata Scotto mi sentì cantare e mi  incoraggiò a perseguire una carriera nell'opera perché, secondo lei, la mia voce era "qualcosa di speciale". Il mio debutto da cantante professionista è avvenuto nella Tosca al Central Park di New York davanti ad oltre 10.000 persone. Da allora, ho iniziato ad esibirmi in tutto il mondo, Europa, Sud America, America Centrale e Cina, principalmente in ruoli verdiani come l'Elisabetta di Valois del Don Carlo e la Leonora de Il trovatore.

 

Una carriera internazionale dunque. Ma qual è il suo rapporto con l'Italia?

 

Questa sarà la mia prima volta a Taormina, a dire il vero, in Italia in generale. Sarà una  performance molto speciale per me perché segnerà il mio debutto nel luogo in cui risiedono le mie origini: la mia famiglia, infatti, proviene dalla Sicilia e dall'Abruzzo. Nell'ultimo decennio la mia vita ha girato intorno all'arte del canto operistico italiano, quindi cantare nel Bel Paese è come un sogno diventato, finalmente, realtà. 

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