Login to your account

Username *
Password *
Remember Me
rfodale

rfodale

 

passeggiata

L'ASSOCIAZIONE TURISTICA

PRO LOCO SINAGRA

ORGANIZZA

 

UNA PASSEGGIATA ECOLOGICA

ALLA RISCOPERTA

DI ANTICHI SAPORI

“Fragoline di bosco e origano”

      

Partenza alle ore 09.00 dalla Pro Loco

Il pranzo sarà consumato nel verde intenso dei noccioleti col dolce friuscìo

“di tri Funtani” o Pizzu Corvu

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Pro Loco  Tel. 0941/595018-3358432665

 

                                                                                                                                La Presidente

                                                                                                                        Dott.ssa   Vincenza Mola

Tastiere-organo

Proseguono le iniziative culturali promosse in preparazione alla Solennità della Madonna della Lettera 2013. Stasera presso la Cappella S. Maria all'Arcivescovado alle ore 19 il musicologo Demetrio Chiatto terrà una conversazione sulla "tradizione musicale legata alla Madonna della Lettera dal XVI sec. in avanti", con l'illustrazione di antichi documenti musicali e recenti scoperte archivistiche, che costituiscono un'anticipazione del volume che sarà pubblicato nel prossimo autunno dallo stesso Chiatto. Tra queste scoperte alcune antifone che saranno riproposte al pubblico presente in prima assoluta da una solista.

Al termine dell'incontro il M. Piero Blanca illustrerà la riproposizione per quest'anno dell'inno scritto da Felice Bisazza per le feste secolari del 1842. La partitura musicale che era stata scritta da Antonio Laudamo, oggi purtroppo perduta. Sarà il coro di voci bianche "Note colorate" del M. Giovanni Mundo a effettuarne l'esecuzione.

La serata proseguirà alle ore 20.00 con un concerto dell'Associazione musicale "Resonare Christum" diretta da don Giuseppe Di Stefano

  1. Demetrio Chiatto nato a Messina, è diplomato in Chitarra presso ilF. Cilea di Reggio Calabria. Si è laureato in Musicologia e specializzato in Paleografia e Filologia Musicale presso la facoltà di Musicologia  di Cremona Università di Pavia. Ha scritto per la pagina tre della  Gazzetta del Sud  per Il Loggione Peloritano. Ha scritto inoltre nel primo giornale su internet www.asis.it(Associazione Stampa scolastica italiana) scrivendo nella rubrica storia della musica. Attualmente è  docente di Chitarra presso l’Istituto comprensivo Paino-Gravitelli scuola ad indirizzo musicale. Come laico è impegnato nella evangelizzazione nel movimento Rinnovamento nello Spirito Santo della diocesi di Messina Lipari e S. Lucia del Mela, rivestendo la carica di coordinatore diocesano dal 2004. Dal 2010 su nomina dell’Arcivescovo della diocesi Mons. Calogero La Piana fa parte della commissione ecumenica diocesana.

disabile2

- di Giovanni Tomasello -

La mia esperienza nel mondo del volontariato mi porta a capire ancora meglio in che genere di città abitiamo. Alcuni giorni fa, nell’ambito di un servizio giornalistico andato in onda su una emittente televisiva, ho aiutato una cara ragazza, di nome Sanny, ad attraversare i marciapiedi lungo il Viale San Martino, trainando la sua carrozzina,  imbattendoci in qualsiasi tipo di ostacolo: macchine infilate agli angoli delle strade che impedivano il passaggio a chiunque, macchine in doppia fila, scivoli non a norma, quindi pericolosi per tutti, mattonelle sconnesse, e così via. Una miriade di ostacoli che per una ragazza disabile in carrozzina sono insormontabili. In alcuni tratti, dovevo chiamare un semplice passante per darmi una mano. INSOMMA UNA VERGOGNA. Una vergogna, sulla quale, il prossimo Sindaco di Messina, dovrà svolgere una battaglia di civiltà, in controtendenza rispetto ai suoi predecessori. Noi volontari desideriamo una interlocuzione diretta con le istituzioni, abbiamo anche stilato un programma che abbiamo sottoposto ai candidati Sindaco nei giorni scorsi, che al di là delle parole di circostanza, speriamo metta in atto, chi vincerà le elezioni. In fondo si tratta semplicemente di rispettare le norme in materia di abbattimento di barriere architettoniche presenti sia in edifici e luoghi pubblici che privati. Rivolgiamo un appello ai nuovi amministratori affinchè ascoltino il grido di dolore che proviene dal mondo della disabilità che  chiede soltanto quella integrazione di cui ha pienamente DIRITTO.

croce

 

L'Associazione Culturale MessinaWeb.eu

 

in tutte le sue componenti partecipa al dolore 

 

del prof. Gugliemo Bambino e della sua famiglia,

 

per la perdita del padre

 

FILIPPO

Messina 24 maggio 2013

Chi siamo

Nov 24, 2024

Responsabili 

 
Rosario1   Rosario Fodale (Me)
 
Giovanni Ferlazzo 1     Giovanni Ferlazzo (Me)
Davide Fodale Davide Fodale - Webmaster (To)
 
Smeriglio Aurora1  Aurora  Smeriglio (Mi)
 
 
    Collaborano:
 

Redazione

 Maria Teresa Prestiigiacomo 3  Maria Teresa Prestigiacomo (Me)

d

 

 

  Silvana Foti (Me)

 

 

Domenico Venuti n  Domenico Venuti (Me)

Angelo Miceli  Angelo Miceli (Me)

Crinò Marcello  Marcello Crinò  - Barcellona P.G. (Me)

Cammareri Giovanni Giovanni Cammareri - Tp

Coordinano:

Causarano Patriziarid

Patrizia Causarano

Pilot Roberto

Roberto Pilot

Fresco Teresa

Teresa Fresco

Privitera Morgante Maria

Maria Morgante Privitera

       
       
       

 

 

Registrata al Tribunale di Messina  al nr. 15/07 del 12/11/2007

UNA CERTEZZA DA 28 ANNI

Grazie alla fedeltà dei nostri pazienti, il nostro studio lavora da 28 anni occupandosi di salute ed estetica dentale.


Dal 1985 il Dr. Roberto Pilot continua l'attività odontoiatrica iniziata dal padre Dr. Gerardo Pilot, espandendo i campi di competenza ed aggiornandosi nei più importanti centri di studio odontoiatrici italiani ed europei.

 

STUDIO: Via Oratorio della Pace 16, Palazzo Galleria Vittorio Emanuele II .


MODERNITA' E QUALITA' IN UN AMBIENTE CONFORTEVOLE

Al centro di Messina lo studio PILOT utilizzando le tecniche più sofisticate ed attrezzature all'avanguardia , mette a disposizione dei nostri pazienti trattamenti di massima qualità.

LAVORO DI EQUIPE

Lo staff medico, il personale ausiliario e l'amministrazione lavorano in equipe per garantire che che i trattamenti si realizzino in maniera adeguata, efficiente, coordinando i distinti procedimenti per raggiungere l'obbiettivo finale con la migliore comodità per il paziente.

 

c

 

ESTETICA

Lo sbiancamento dentale è una tecnica sicura ed efficace per contrastare l'invecchiamento estetico dei denti. Vengono utilizzate le tecniche più attuali .

Le faccette in porcellana permettono in una sola settimana di modificare l'estetica dei propri denti ( chiudere gli spazi tra denti, cambiare il colore, ridare la forma naturale a denti che risultano usurati, allargare od allungare i danti ecc.).

 

 

 

d

 

ODONTOIATRIA INFANTILE

Odontoiatri specialisti si occupano della cura di questi piccoli pazienti. Riuscire a far sì che i bambini si avvicinino al dentista senza alcuna paura è la ricompensa dell'equipe dello studio PILOT.
Raccomandiamo visite periodiche ogni 6 mesi a partire dal terzo anno di età per il controllo delle carie e la revisione del ricambio dei denti.

 

e

 

ENDODONZIA

L'endodonzia o trattamento canalare è una tecnica che ci permette che ci permette di conservare i denti con carie profonde o che hanno sofferto di una necrosi dentale. Consiste nell'eliminare il tessuto pulpare infetto ed otturarlo per permettere la ricostruzione definitiva.

 

 

PARODONTOLOGIA

Vi sono pazienti che hanno la predisposizione a soffrire di malattie parodontali ( infezione dell'osso con perdita di tessuto gengivale).  Queste patologie le possiamo curare e contenere con le tecniche chirugiche parodontali.
Possiamo anche con tecniche di chirurgia plastica gengivale correggere le recessioni gengivali pertanto coprire le radici esposte. Altri tipi di intervento ci permettono di eliminare le asimmetrie gengivali e così ottenere il massimo dell'estetica dei settori anteriori prima di inserire corone o faccette .
Possiamo corregere con tecniche adeguate il così detto "sorriso gengivale".

 

ODONTOIATRIA RESTAURATIVA

f

Intarsio in ceramica


g

otturazione in composito


La ricostruzione dei denti cariati avviene secondo le tecniche più recenti utilizzando solo materiali che hanno il colore dei denti ; microconservativa, microabrasione, intarsi in ceramica o composito sono alcune delle tecniche che vengono utilizzate.

h

 

ORTODONZIA

I nostri specialisti in ortodonzia sono in grado di utilizzare diverse metodiche: ortodonzia classica con brackets metallici, trasparenti,  ortodonzia mobile, ortodonzia invisibile ed ortodonzia linguale.

l

 

PROTESI

I nostri trattamenti protesici sono realizzati con i materiali più moderni, corone in ceramica integrale, faccette in ceramica, ponti  su metallo o zirconia.

m

La suite Modigliani


CHIRURGIA ORALE

Possiamo intervenire in tutti i casi in sia necessario un trattamento di chirurgia orale ambulatoriale come estrazione dei denti del giudizio inclusi, lesioni della mucosa o dell'osso della cavità orale.
Tutti gli interventi si realizzano presso lo studio senza la necessità di una sala operatoria nè di anestesia generale nella maggioranza dei casi.
n

lo studio


IMPLANTOLOGIA

Gli impianti permettono la sostituzione di un singolo elemento o più elementi senza senza coinvolgere i propri denti; è possibile ricostruire una intera bocca solo su impianti eliminando così la protesi mobile. gli impianti possono essere inseriti sin dai 18-20 anni fino all'età avanzata.
Si richiede uno studio clinico e radiologico.
o

La suite Botero


USURA DENTALE  

Il serramento dei denti, le bibite gassate, l'assunzione di cibi acidi possono produrre una degradazione della struttura dentaria che può condurre allo sgretolamento, all'accorciamento ed alla colorazione più scura degli elementi; l'effetto sarà un invecchiamento prematuro dei denti. E' molto importante una diagnosi precoce di queste patologie per poterle contenere con le tecniche adeguate.Nei casi con compromissioni importanti sarà necessaria una riabilitazione completa.
p

la sterilizzazione



PROBLEMI DELL'ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE

Le articolazioni della bocca possono avere diversi tipi di patologia,dolore o click. Tali problematiche possono essere associate ad una malocclusione . Il bite è il trattamento iniziale per tali patologie.
q

la radiologia



PREVENZIONE

La prevenzione è una specialità molto importante per il nostro studio. La diagnosi precoce e fondamentale. Ai nostri pazienti viene richiesta una visita periodica di controllo.

 

VIA ANDRIA 8 98121 MESSINA ITALIA

  1. +39090362138-+3909053958-3478703679

E-mail                     Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

                                 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

1986  Apertura studio professionale privato di Odontoiatria e protesi dentaria in Piazza S. Maria la nuova is. 433 98121 Messina

2003 Responsabile  dello studio odontoiatrico del Dr. Drago Guglielmo a Lodi Piazzale 3 Agosto.

1995 al 2002 Consulente chirurgico presso lo studio di Ortodonzia del Dr. ALDO CAMPO in Via Legnano 32  a Messina. 

Dal 2004 consulente chirurgico presso diversi studi odontoiatrici della provincia.

Nel Gennaio 2008 apertura del nuovo studio in Via Oratorio della Pace 16, Palazzo Galleria Vittorio Emanuele II .

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Socio della ITI International Team for Implantology

Iscritto Ordine dei Medici di Messina Albo degli Odontoiatri n° 010

Abilitazione all'esercizio della professione odontoiatrica nella seconda sessione 1985 con 75/75.

1985 presta il servizio militare presso l’ Ospedale Militare di Messina.

1978-1984 Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria presso l'Università di Messina Facoltà di Medicina e Chirurgia con la votazione 110/110 e lode e diritto alla pubblicazione.

Trapani

Nov 24, 2024

 

- di Giuseppe Cavarra - 

 

“Culla dei miti”: una delle tante definizioni che si danno della Sicilia. Stereotipo quanto si vuole, ma, andando in giro per l’isola, ci si accorge che non c’è lembo di terra o tratto di mare a cui non sia legato un mito, una leggenda, un rito.
Le leggende hanno tutte un fondo di verità e in più di un caso ce ne danno conferma i ritrovamenti archeologici. Sembra accertato che, molto prima dei fenici, i micenei - e forse prima di loro i cretesi – si spinsero con le loro navi verso occidente, stabilendo approdi permanenti anche in Sicilia. In una nave ritrovata in fondo al mare al largo di Lipari sono stati rinvenuti una settantina di mestoli in ceramica, tutti di produzione micenea (da assegnare quindi all’inizio del II millennio). Durante il banchetto, gli antichi usavano portare il vino in tavola in un grande vaso (era detto “cratère”) dal quale i commensali attingevano con un mestolo il vino da bere versandolo, prima di berlo, nella propria coppa.

Pare che quei mestoli fossero destinati alle isole minori dell’arcipelago eoliano. Altri ritrovamenti hanno consentito di formulare ipotesi abbastanza precise sulle rotte occidentali seguite dagli antichi marinai partiti alla ricerca di preziose materie prime, in particolare lo stagno, necessario per produrre il bronzo in lega col rame.

A giudizio di molti, i miti di Scilla e Cariddi, i due mostri posti l’uno di fronte all’altro sulle sponde dello Stretto, sottintendono i pericoli che la navi minoiche incontravano in un tratto di mare come quello dello Stretto ritenuto dagli antichi il più rischioso tra quelli conosciuti. Così pure la leggenda di Dedalo sottintenderebbe gli scambi culturali fra gli achei e le antiche genti di Sicilia. Come si sa, Dedalo era l’architetto che, fuggito dal Labirinto miceneo insieme col figlio Icaro, giunge volando con ali di cera e piume ad Agrigento, dove il re Cocalo gli affida l’incarico di costruire “grandi palazzi”.


Tra le leggende più antiche c’è anche quella dei Giganti, esseri mostruosi (cento in tutto, ma si conoscono solo trentaquattro dei loro nomi) nati da Gea e dal sangue d’Urano. Pur di origine divina, erano mortali, ma potevano morire solo se affrontati da un dio e da un mortale insieme. La guerra che essi intrapresero contro gli dèi olimpici li vide sconfitti per mano di Zeus che li punì incatenandoli alle pareti infuocate dell’Etna. Efesto, che aveva la sua fucina nelle viscere del vulcano, era aiutato nel suo lavoro di abile fabbro dai ciclopi Argo, Stèrope e Bronte. Ulisse incontra i loro discendenti alle pendici dell’Etna.

Nel Golfo di Catania, davanti ad Aci Trezza, fanno ancora bella mostra di sé i “faraglioni”, i macigni montani che, come immaginò Omero, Polifemo divelse dalle cime dell’Etna e scagliò contro Ulisse fuggitivo. Sulla costa ai piedi del vulcano lo scorgerà Enea scendere cieco verso il mare per andare, appoggiandosi ad un tronco di pino, a lavarsi il sangue che gli sgorga dalla fronte. Quando avverte sul lido la presenza di qualcuno, lancia un orribile urlo. A quel grido tremano le acque del mare, trema spaventata la terra d’Italia. Il vulcano manifesta il suo stupore mediante un sordo boato. Pochi tratti, ma sufficienti per dirci quanto poco sia rimasto del “mostro” omerico nel Polifemo virgiliano.
Una tradizione raccolta dalle vite virgiliane più antiche attesta che Virgilio usava trattenersi a lungo in Sicilia. Dalla “Vita Donati” (VI sec. d. C.) sappiamo che il poeta “soggiornò moltissimo” nelle proprietà che possedeva, oltre che in Campania, anche nell’isola. Il poeta doveva avere dell’isola una buona conoscenza, vista la precisione con la quale descrive i luoghi in cui ambienta le vicende “siciliane” raccontate nel suo poema. Ne abbiamo avuto prova durante un recente viaggio in provincia di Trapani, dove abbiamo avuto modo di constatare che, mentre il III libro dell’ “Eneide” ospita un patrimonio mitico che fa perno sull’ “orrore di forze naturali ostili” (Eolo, Scilla, Cariddi, Poliremo), il V libro, dedicato quasi interamente ai ludi funebri fatti celebrare da Enea in onore del padre Anchise, vede protagoniste pressoché uniche le località di Drepano (l’odierna Trapani) e del monte Erice.

Dopo un anno di indugio a Cartagine, Enea parte alla volta del Lazio che è la meta ultima del suo lungo peregrinare, ma una tempesta lo costringe a ritornare in Sicilia e, approdato «in porto amico», pronuncia commosse parole ai piedi del monte Erice.
Un tempo dalla costa si saliva ad Erice (per i trapanasi è semplicemente “u munti”) per una strada che attraversava una folta pineta; oggi alberi se ne vedono pochi e quelli rimasti fanno fatica a riprendersi dalle offese recate dai vasti incendi che si sono verificati nella zona negli ultimi anni. Da lassù abbiamo “rivisto” il litorale «secco di sterpi bruciati» e, in lontananza, tra il biancheggiare delle onde, il grande scoglio (oggi è il cosiddetto “Scoglio degli Asinelli”) stabilito da Enea come meta della gara nautica. Abbiamo visto giù la “fragile Trapani”. L’espressione è di V. Consolo che aggiunge: «Sembra stretta, quella città, da una parte e dall’altra, da grandi lastre di vetro, risplendenti nel sole, che sono i bassi bacini, le squadrate saline, punteggiate dai coni tronchi dei mulini a vento sopra gli argini».

Abbiamo “rivisto” l’isolotto della Colombaia, dove le colombe sacre a Venere Ericina scendevano e poi, travolte dal desiderio, risalivano per abbandonarsi ad eros.

Erice non conserva molti segni del suo passato, ma, tutto sommato, difende come meglio può la propria identità. Le mura che la circondano sono quelle ciclopiche edificate in pietra viva dai fenici (IV sec.). Il tratto occidentale, che è il più maestoso, è anche quello sul quale si aprivano le tre porte dell’antico borgo: la Porta del Carmine, la Porta Spada e la Porta di Trapani. Ben conservati la cattedrale dedicata all’Assunta (sec. XIV) e il campanile isolato che era in origine una torre di vedetta. Qualche rudere, più immaginario che reale, resta del tempio di Venere Ericina (Virgilio la chiama “Idalia”, forse dal monte Idalia in Cipro). Secondo una tradizione fu Enea a dedicarlo alla madre; secondo un’altra tradizione, quando Eracle passò dalla Sicilia con gli armenti sottratti a Gerione, il re di Erice volle sfidarlo per ottenere qualche bue, ma fu ucciso dall’eroe che, a ricordo dell’accaduto, fece costruire sulla cima del monte il tempio dedicato alla dea dell’amore.
La struttura disadorna del borgo, le case senza intonaco che si affacciano sui cortili, le viuzze che si snodano sul grigio acciottolato ci ripagano delle fatiche del viaggio.

Ripercorrendo la strada per la quale ci eravamo inerpicati per raggiungere l’altura dominante il mare, ritorniamo verso la costa. Le saline e i mulini a vento usati per macinare il sale creano intorno alla “città falcata” un caratteristico paesaggio. L’antico nome della città era “Drèpanon” che significa proprio “falce”: Il nome le venne dal promontorio sul quale sorge la città. La lingua di terra che si protende verso Levanzo ricorda secondo alcuni la falce del dio Saturno, secondo altri il falcetto che teneva in mano Cerere durante la ricerca affannosa della figlia Proserpina rapita da Plutone.


Diodoro Siculo attesta che nell’antichità il tempio di Venere Ericina era venerato e rispettato da tutti. Enea lo «adornò con molte offerte»; i Sicani «onorarono con sacrifici la dea per molte generazioni» e «dotarono il suo tempio con splendidi doni»; i Cartaginesi, «signori di una parte dell’isola, non tralasciarono di onorare la dea in modo straordinario»; i Romani, «impadronitisi di tutta la Sicilia, superarono tutti i loro predecessori in onori verso di lei». «I consoli e i governatori che arrivavano in Sicilia investiti di una qualsiasi autorità - aggiunge lo storico di Agira – quando giungevano ad Erice, deponevano il volto austero dell’autorità, e passavano a scherzi e a compagnie di donne con molta allegria, in quanto erano convinti che solo così rendevano la loro presenza gradita alla dea».

Calendario

« Novembre 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30