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 - di M. C. -

La figura di Bartolo Cattafi, poeta siciliano, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1922 e morto a Milano nel 1979, è stata una delle più importanti del panorama letterario italiano. Un personaggio che ha dovuto attendere anni dall’uscita delle sue prime opere fra gli anni '50 e '60, per ricevere una adeguata attenzione della critica. Un autore che si lascia apprezzare per il suo linguaggio moderno e la sua analisi acuta dell'animo umano.

Nel 2019 è apparso il volume “Bartolo Cattafi, Tutte le poesie” a cura di Diego Bertelli, pubblicato da Le lettere.

Anna Macula, sulla pagina Facebook “Costruire storie. Una piazza per la public history”, gestita da un gruppo di storici del DICAM – Università degli Studi di Messina, ci guida, attaverso un video, alla scoperta di questo importante autore del '900 letterario italiano.

https://www.facebook.com/costruirestorie/videos/3759871544048400

3 marzo 2021

- La redazione -

A pochi chilometri dal mare di Castel di Tusa, e nel percorso della fiumara d'arte del mecenate Antonio Presti, troviamo la trattoria pizzeria il Palmento con cucina prettamente casereccia. Rispetta quelle che sono le tradizioni Siciliani, è un posto di svago  dove fanno delle ottime pizze, anche senza glutine. Ha  anche una bella piscina.

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- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Esce su Chili, CGDIGITAL e ITUNES 12 marzo 2021, distribuito da 102 Distribution, ‘Cattività’, il documentario diretto da Bruno Oliviero e interpretato dalle attrici della Casa di Reclusione di Vigevano (Pavia), reparto di Alta Sicurezza: Teresa, Michela, Rosaria, Margherita, Marina, Maria A., Maria D., Federica, Maria C. Graziella, Magda, Carla, Diana, Sonia e Assunta. Il film è prodotto da QUALITYFILM e Flat Parioli con Rai Cinema e la Cooperativa Sociale Teatroincontro come produttore associato. La sceneggiatura è scritta dallo stesso regista con Mimmo Sorrentino e Luca Mosso, la direzione della fotografia affidata ad Alessandro Abate, il montaggio a Carlotta Cristiani.

Il documentario, ‘Cattività’, racconta il percorso di emancipazione avvenuto in detenute nel Reparto di Alta Sicurezza femminile del carcere di Vigevano, attraverso un’esperienza quadriennale di teatro condotta da Mimmo Sorrentino, pluripremiato regista, drammaturgo e teorico del teatro partecipato, nell’ambito del progetto “Educarsi alla libertà”. Come ha scritto il prof. Nando Dalla Chiesa, uno dei testimoni importanti del film, non solo perché tra i maggiori esperti di criminalità organizzata al mondo, ma perché vittima di mafia, “il valore di questo progetto è incalcolabile perché queste donne, anche se non denunciano, non tradiscono, possono diventare un fatto esemplare per il paese”. E ha fatto dire al prof. Massimo Recalcati “Io ho visto questo nello spettacolo. Ho visto quando eravate bambine rispetto al padre, figlie rispetto alle madri, poi madri rispetto alle figlie ed eravate una preghiera”.

Queste donne di mafia, ‘ndrangheta e camorra hanno iniziato a raccontare a Mimmo Sorrentino la loro infanzia, poi i tragici episodi di sangue a cui hanno assistito e questi racconti sono diventati testi teatrali, dove ognuna recita la parte di un’altra, rappresentati in teatri stabili e nelle aule magne di molte universitarie italiane grazie a un’estensione del permesso di necessità con scorta previsto dal codice di procedura penale per motivi di salute o di lutto. I magistrati di sorveglianza hanno infatti stabilito, cosa unico nella giurisprudenza italiana, che per queste donne praticare cultura

fosse necessario. Il risultato di questa esperienza è che la maggior parte di queste donne ha terminato di scontare la propria condanna e oggi si sono ricostruite una vita lontana dai contesti dove avevano commesso i reati e si sono inserite nella società come operaie, badanti, donne delle pulizie.

“La regia – sottolinea Bruno Oliviero - è il risultato della scelta di filmare nella loro interezza le ‘giornate particolari’ che queste donne hanno vissuto ogni volta che sono uscite dal carcere. Non solo gli spettacoli quindi, ma ciò che accade sui loro volti nelle pause, negli interstizi delle incombenze carcerarie, nei momenti di incontro tra le loro storie e il pubblico. Nei loro occhi abbiamo colto il processo di cambiamento che stavano vivendo: il dolore prima della gioia.

La costruzione e l’accettazione di una della loro intrinseca bellezza, il desiderio di una vita altra e migliore generava in loro dubbi, paura, pietà e infine amore. Una condizione comune a tutti noi, di fronte al passato che non ci lascia evolvere e al futuro che ci sembra faticoso.

Le protagoniste di Cattività urlano un doloroso inno alla gioia del cambiamento.”

Il film è la descrizione della condizione umana. Quella delle detenute che urla e la nostra, spettatori protagonisti del nostro tempo, troppo spesso sopita”.

Film riconosciuto di interesse culturale, realizzato con il contributo economico del MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Direzione generale cinema, con il contributo di: Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo e con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del MIBACT.

Uscita Prime Video: 12 marzo 2021

Distribuzione: 102 Distribution

Durata: 68’

- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Sembra impossibile come da un sibilo possa scaturire un film dai contenuti pregnanti di significato. Questo può  bastarvi per incuriosirvi e seguire un film che vi lascerà  sicuramente  un segno. Disponibile su Prime Video, 'Orecchie', lungometraggio diretto da Alessandro Aronadio (Due vite per caso; Io c'è) e interpretato da un ricco cast, che comprende il protagonista Daniele Parisi, al suo esordio al cinema e Silvia D’Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Andrea Purgatori, Massimo Wertmüller, Niccolò Senni, Francesca Antonelli, Sonia Gessner, Paolo Giovannucci, Re Salvador, Masaria Colucci e Silvana Bosi.

'Orecchie', piccolo film prodotto con 150mila euro e girato in bianco e nero, racconta come si possa trovare, in un sibilo, la follia e l'assurdità nel mondo. E' la storia di un uomo che si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Tra  suore  invadenti  e  dottori  sadici,  star  dell’hip  pop  filippine  e  fidanzate  dentiste,  inizia  così  una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre.

Il film, prodotto da Costanza Coldagelli per Matrioska, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, Frame by Frame, Rec e Timeline, è uno dei quattro progetti internazionali sostenuti e prodotti da Biennale College nel 2016. Forte di tre premi alla Mostra del Cinema di Venezia dove è stato presentato in anteprima mondiale - Premio ArcaGiovani come miglior film, Premio Nuovo Imaie per il miglior attore e una Menzione Speciale Fedic - e della nomination al Nastro d’Argento come miglior commedia, 'Orecchie' ha partecipato a numerosi festival internazionali, vincendo, tra gli altri, il Premio miglior attore e Premio del pubblico come miglior film al Montecarlo Film Festival de la Comedie, il Premio delle Giuria Giovani come miglior film al Terra di Siena Film Festival, il Premio Ettore Scola per il miglior film opere prime e seconde al BIF&ST – Bari International Film Festival e il Premio miglior regia all'Ischia Film Festival Festival. Un successo mondiale, distribuito e proiettato in oltre 100 Paesi nel mondo, dagli Stati Uniti all'Estremo Oriente, passando per numerosi Paesi europei.

Orecchie – sottolinea il regista palermitano – è una commedia sul senso di smarrimento, di scollamento dalla realtà che ci circonda. Un mondo che spesso appare folle, incomprensibile, minaccioso. Sul timore e il desiderio dell’anonimato che combattono continuamente dentro ognuno di noi. Su quel fischio alle orecchie che proviamo ogni giorno a ignorare, nascondendolo sotto la vita. Come polvere sotto il tappeto”.

IL REGISTA – ALESSANDRO ARONADIO

Laureato in  Psicologia  a  Palermo con  una  tesi  sul  Doppio  nel  cinema  di  David Cronenberg.  Si  specializza  in  regia  con  il  massimo  dei  voti  presso  la  Los Angeles Film School ad Hollywood alla fine del 2002. Tra i suoi insegnanti, Roger Corman,  Janusz  Kaminski, Faye Dunaway e Donn Cambern. Assistente e aiuto-regista in diversi lungometraggi sia in Italia (Luc Besson, Giuseppe Tornatore, Mario Martone, Roberto Andò, Roberta Torre, Ciprì e Maresco) che negli USA, dirige cortometraggi, spot, videoclip, documentari, presentati in diversi festival e vincitori di numerosi premi. Nel 2010 dirige Due Vite per Caso , sua opera prima per il cinema, unico film italiano in competizione al Festival di Berlino (sezione Panorama). Nel 2011  è tra i fondatori del cineclub romano Kino e nel 2016 torna alla regia con Orecchie. Due anni dopo, la sua terza regia: Io c'è. Sceneggiatore  per  cinema  e  televisione,  ha  scritto  Che  vuoi  che  sia  di  Edoardo  Leo, Gli uomini d'oro di Vincenzo Alfieri e Ritorno al Crimine di Massimiliano Bruno, di prossima uscita.

102 DISTRIBUTION è una società italiana di distribuzione e produzione cinematografica, con sede a Roma, che si occupa di acquisire e produrre opere cinematografiche al fine di sfruttarne i diritti in tutti i canali di distribuzione: cinema, home video, televisione e new media. La linea editoriale di 102 DISTRIBUTION si focalizza principalmente su prodotti internazionali di qualità, documentari, classici americani, europei e sud americani, action-movie, family e film indipendenti

Distribuzione: 102 Distribution
Durata: 90'

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. La poetessa è calabrese, di  Mandaradoni, un piccolo paese nel Comune di Limbadi, è nata nel 1923. Scrive poesie  sin da piccola, nel solco della tradizione contadina, educata a quei principi universalmente riconosciuti nel mondo, il piccolo mondo antico del Sud d’Italia alla cura della casa ed a curare orto e giardino e i campi. Ha frequentato solo le tre classi della scuola elementare ma in lei la Poesia si fa strada imponendosi nella sua vita di sposa e di madre. Oggi, la poetessa, dai neuroni sempre desti con la  vena poetica, detta alla badante le sue poesie ma ha al suo attivo sillogi poetiche e poesie a iosa che riempono la sua esistenza di voluta solitudine nel suo paese, lontana dal figlio, medico, di Messina , che l ‘avrebbe voluta con sé, ma lei madre arcaica attaccata al suo Paese d’origine trova le sue radici, il suo mondo, la sua vita vissuta con il marito, ben 57 anni di matrimonio, solo nel suo paese. Premiamo la poetessa per la sua poesia La Luna sorge la sera al Premio San Valentino  2021 dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, ma vorremmo pure ricordarla con i versi della poesia  La vecchiaia…”E’ simile al baco da seta/lavora tutta l’estate/per costruire i bozzoli/dove chiude il seme di farfalla/e quando arriva l’eterna Primavera/La farfalla vola verso il cielo”.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Parigi. Abbiamo conosciuto a Parigi, nel corso di una mostra prestigiosa di pittori italiani e francesi, a Parigi, in Rue de Varenne, il Console dott.ssa Emilia Gatto, di origini messinesi, ormai trasferita in altro Consolato;il Consolato Italiano, i Consolati Generali in Francia sono molto attenti nell'evocare e valorizzare le figure italiane importanti per la nostra Storia. Inoltre, valorizzano la cucina, l'enogastronomia italiana con un meeting, ogni anno, meeting che riunisce gli chef italiani con le pietanze tradizionali: dal pesto ad altri piatti della cucina tradizionale italiana. Mille attività che avvicinano i Consolati alla gente comune oltre che alle illustri personalità del mondo dell'arte e della cultura


2021: Settecentenario della morte di Dante

A 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, 

l’Ambasciata di Italia in Francia, i Consolati Generali d’Italia a Lione, Marsiglia, Nizza e Parigi,

gli Istituti Italiani di Cultura in Francia

promuovono nel corso del 2021 tante iniziative per commemorare il Sommo Poeta.

Seguitele sulla pagina Facebook dedicata:

 https://www.facebook.com/Danteseptcents

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Acitrezza, Ct. Il Carnevale di Acitrezza e di Acireale sono tra i più famosi al mondo e con una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Nonne, mamme, bambini, persone di tutte le età, sono intente, durante l’anno, tra le faccende quotidiane, ad ideare, pensare, creare e confezionare, i vestiti in maschera più significativi ed originali, per la festa, una delle più importanti, di Acireale e di Acitrezza che attira moltissime persone. Quest’anno, in sordina, causa pandemia ed in…facebook… con i like, le associazioni culturali, come il CSA Centro Studi di Acitrezza, presidente Antonio Castorina e “ ViviTrezza” con presidente Erika Corso, sono state impegnate( come dal 2017, con il sostegno del Comune, attento e vigile sulle tradizioni da perpetuare, nel tempo) ai concorsi per le più belle maschere. Lo scorso anno le Associazioni citate hanno avuto 100 maschere concorrenti, da valutare ed hanno regalato ad ogni bimbo, pergamena e medaglia; purtroppo, quest’anno solo una bambina è stata beneficiata del Premio, mentre lo scorso anno la terna dei Premi e un Premio Tecnico Artistico andava a consolare molti bambini e premiava anche lo sforzo delle famiglie.

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Noi abbiamo evidenziato come PREMIO DELLA CRITICA del giornale www.messinaweb.eu la maschera originalissima e degna di particolare attenzione, dell’artista Ausilia Patane’, creato per la nipote: Michelle Manna; la maschera si intitolava “ Di unni mi chiovi mi sciddica”, pertanto, evocava un proverbio siciliano, molto in uso tra i nostri nonni, che intendeva significare che non bisogna badare al giudizio della gente e farlo “scivolare” in senso metaforico, su di noi, nell’indifferenza. Di conseguenza, la maschera recuperava una memoria storica antropologico-culturale siciliana ma in originale contrasto, vi era l’adozione di materiali come la plastica trasparente ed alcune immagini che risultavano frutto di una accurata ricerca: mi riferisco alle immagini dei virus,( il costume era “anti- covid”) che stampati da ingrandimenti a colori, assumevano le sembianze di personaggi nuovi da cartoons. Tornando ai materiali usati dall’artista pittrice e scultrice Ausilia Patanè per la nipote: Cellophane, tantissime immagini relative al Coronavirus, buste di plastica, un cappello, un uccello di peluche, un ventaglio piumato, palloncini variopinti, un pezzettino di stoffa dipinta “arcobaleno” etcetera, un mix interessante che univa al segno, al significante, un significato attinto alla tradizione, ai proverbi della nostra Trinacria. Un costume originale, nuovo, una ricerca sottesa, un messaggio significativo. A questo punto, non potevamo non assegnare noi stessi, con il presunto permesso delle Associazioni che saranno ben felici della nostra pubblicità al loro meritorio lavoro, il Premio della Critica dal giornale www.messinaweb.eu per Ausilia Patanè e il suo costume “ Unni mi chiovi mi sciddica”.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Non sono solita scrivere  di politica, scrivo d' arte Letteratura, nel ruolo  di critico  ma non posso esimermi di esprimere compiacimento da donna, nei confronti di una donna, Angela Merkel  che in 18 anni ,ha dovuto fronteggiare con compostezza tedesca e una vita in sobrieta',  le sfide piu'difficili dell'inizio del terzo millennio, ultimo step: i conti con la pandemia da covid-19. Inoltre, ha lavorato sodo, non giovane in eta', senza accusare i suoi colleghi predecessori, di colpe politiche, ha guardato sempre al futuro, con successo, un fiore all' occhiello per la Germania. Anche Marianne Gentile  ha espresso il suo pensiero su Angela Merkel e lo riportiamo integralmente:"La Germania ha detto addio ad Angela Merkel con sei minuti di calorosi applausi.

I tedeschi l'hanno scelta per guidarli, e lei ha condotto 80 milioni di tedeschi per 18 anni con competenza, abilità, dedizione e sincerità.

Durante questi diciotto anni di leadership nel suo paese, non ci sono state violazioni. Non ha designato una segreteria per nessuno dei suoi parenti. Non ha ostentato il suo ruolo. Non ha combattuto contro coloro che l'hanno preceduta.

Quando parlava, non diceva cazzate. Non si è presentata nei vicoli di Berlino per essere fotografata. 

Lei è la donna che è stata soprannominata ′′ La signora del mondo ′′ ed è stata descritta come l'equivalente di sei milioni di uomini.

Pochi giorni fa Merkel ha lasciato la posizione di leadership del partito e l'ha consegnata a coloro che l'hanno sostituita, la Germania e la sua gente tedesca sono in una forma migliore rispetto a prima del suo arrivo.

La reazione dei tedeschi è stata senza precedenti in tutta la loro storia. Tutti in città sono usciti  delle case e hanno applaudito calorosamente e spontaneamente per 6 minuti di fila.

Non c'è stato alcun complimento, ipocrisia, rappresentazione o esagerazione. La Germania si è presentata come un solo corpo salutando il suo leader, una fisica chimica che non si è lasciata sedurre dal potere, dalla moda o dalle luci. Non ha comprato immobili, auto, yacht o aerei privati, sapendo che era dell'ex Germania Est. Ha lasciato il suo posto dopo aver lasciato la Germania in mani sicure.

Diciotto anni alla guida del paese e non  è cambiata. In una conferenza stampa un giornalista chiese alla Merkel: - noto che il suo vestito è lo stesso di ieri, non ne ha un altro?

Lei rispose: - Sono un funzionario del governo e non una modella.

In un'altra conferenza stampa gli è stato chiesto: - La signora ha domestiche che puliscono la casa, preparano i pasti, ecc.?

La sua risposta è stata: - No, non ho bisogno di loro. Io e mio marito facciamo questi lavori a casa ogni giorno.

La signora Merkel vive in un normale appartamento come ogni altro cittadino. Questo appartamento è quello in cui viveva  prima di essere eletta Primo Ministro della Germania e non l'ha lasciato. Non possiede una villa con impiegati, piscine e giardini.

Questa è Merkel, il primo ministro della Germania, la più grande economia d'Europa. "

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