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Chiesa S.Maria di Gesù

II titolo Santa Maria di Gesù portato dalla chiesa e dal Convento dei Frati Minori di Provinciale è molto antico. Risale al 1430, quando il Beato Matteo d'Agrigento, diffusore in Sicilia del messaggio di San Bernardino da Siena, ottenne dal legato pontificio nell'isola di erigere in Messina un convento, stabilendovi l'Osservanza. La chiesa e il convento originari, tuttavia, sorgevano nei pressi del torrente Giostra, fuori le mura della città, (dove oggi è il plesso scolastico "Luigi Boer').

A partire dal 1580 e fino al terremoto del 1908, il Convento di Santa Maria di Gesù fu sede della Provincia di Val Demone dei Frati Minori, fin quando, 1'8 dicembre 1940, papa Pio XII stabilì che le cinque province dei Frati Minori di Sicilia fos¬sero riunite in una sola.

A proposito della vecchia chiesa, consacrata nel 1463, Cajo Domenico Gallo riferisce che "fu ornata a meraviglia: sorge con una bellissima architettura, con tre navi sostenute da colonne... il convento è molto ampio, con l'atrio spazioso, con archi e pilastri, dove per lo più sono di stanza circa ottanta frati... in detta chiesa vi sono pitture di molto pregio". Per la sua vastità e per la sua ricchezza, Santa Maria di Gesù era considerata come la chiesa madre del quartiere San Leone.

La monumentale costruzione, purtroppo, cadde a causa del sisma del 1908 e, al suo posto, venne eretta la chiesa baracca di San Luca. Oggi, a ricordarla, c'è soltanto il nome di Santa Maria di Gesù Inferiore portato dalla via su cui essa si affacciava.

Dopo il disastro, chiesa e convento furono ricostruiti dai Frati Minori nel lato opposto della città, là dove ha inizio il Viale San Martino, su terreno già del principe Ruffo.

L'attuale complesso parrocchiale che si affaccia su Piazza Palazzotto, scrive Giuseppe Foti, "è uno dei più vasti di Messina con circa 700 metri quadrati, oltre il pronao, in unica navata longitudinale che si apre su altra navata trasversale (transetto) e si conclude nell'abside semicircolare. Ambedue 1e navate, dal punto di vista strutturale, sono costituite da serie di portali formati da pilastri in cemento armato, incastrati nei correnti di base, alti 15 metri, che sostengono capriate, anchesse in cemento armato. La distanza dei pìlastri di ciascuna coppia (larghezza della Chiesa) è di metri 13,70 e l'interasse tra un portale e l'altro è di metri 4,50. I vari portali, a loro volta, sono collegati tra loro, oltre che nei correnti di base, da una trave di coronamento e da una larga fascia intermedia che divide le pareti in due ordini, mentre i tampognamenti sono ottenuti con muri in mattoni che sono allineati sulla faccia esterna dei pilastri nell'ordine inferiore e sulla faccia interna nell'ordine superiore. Si otengono così nell'ordine inferiore tra pilastro e pilastro due serie di cappelle, profonde poco più di un metro e chiuse con arco a tutto sesto in alto, mentre nell'ordine superiore si aprono due serie di altrettante finestre semicircolari su bassi piedritti.

Pilastri, travi e archi sono decorati con stucchi e comici che imitano il marmo. I controsoffitti, ancorati alle capriate sono di forma piana e decorate con pitture riquadrate da cornici a stucco.

La chiesa si apre su di un pronao a cinque e alto 9.

I prospetti sono in pietra artificiale.

L'insieme architettonico si presenta armonioso e bene equilibrato; archi, i pilastri, le colonne e le trabeazioni arieggia uno stile romanico e vasto pronao ricorda vagamente alcune basiliche romane.

Accanto alla chiesa, sorge, staccato, il convento, a tre architettoniche molto sobrie".

Progettate dall'Ingegner Giuseppe Mallandrino, le due costruzioni 15 gennaio 1929, furono ultimate il 31 agosto 1932, anche se con alcune varianti rispetto ai disegni originali. Il progetto originale, infatti prevedeva la realizzazione di un piccolo chiostro, del campanile e di una ricca decorazione della facciata, mentre non era prevista la realizzazione della terrazza sopra il portico d'ingresso.

Tra le numerose opere d'arte che arricchivano la chiesa di Santa Maria di Gesù Inferiore, due sole di esse sono pervenute alla nuova chiesa: un Crocifisso ligneo e la statua marmorea della Madonna col Bambino, attribuita ad Antonello Gagini, alta metri 1,40, oltre il piedistallo che è alto metri 0,25 (venne commissionata allo scultore il 26 novembre 1499).

La Madonna sorregge il Bambino con il braccio sinistro e sulla base sono dei bassorilievi con episodi della vita della Vergine (Annunciazione e Visitazione) e figure di santi (San Francesco e Sant'Antonio). Originariamente collocata al centro dell'abside, agli inizi degli anni `80 è stata sistemata nella nicchia sopra l'altare destro del transetto.

Gli affreschi del soffitto, dell'abside e delle parti del transetto, opera di S. Galioto, sono stati realizzati tra gli anni `50 e `60. Nelle cappelle della navata sono collocate le seguenti tele, tutte realizzate nello stesso periodo:

- lato destro: Immacolata e Santa Elisabetta di G. Barone; Sant'Antonio di C. Matteucci; San Francesco Solano di S. Galioto; Santi Francescani di Sicilia di A. Farina.

- lato sinistro: Anime del Purgatorio, San Giuseppe e Santa Lucia di G. Barone; San Biagio e Battesimo di Gesù di M. Amoroso.

La chiesa, che conserva ancora alcuni parati liturgici in seta e delle argenterie sacre dei secoli XVIII-XIX, ha subito notevoli modifiche agli inizi deglianni `80, quando sono stati demoliti l'altare maggiore e il fonte battesimale e cancellati gli affreschi dell'abside per realizzare la nuova, moderna area presbiterale.

Di recente, sono state realizzate alcune vetrate artistiche, su disegno del francescano A. Farìna. Per converso, non hanno avuto seguìto le pratiche per la realizzazione del campanile, secondo il disegno originario, iniziate nei primi anni '70.

Ultima modifica il Domenica, 16 Ottobre 2016 14:33
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