La costruzione della chiesa parrocchiale di Contesse, intitolata alla Vergine Immacolata, è dovuta alla devozione del Can. Giuseppe De Pasquale e del suo fratello Samuele, facoltosi abitanti del casale.
Bisogna dire che, sino al 1908, parrocchiale del casale fu la chiesa di S. Maria della Calispera. Questa però divenne inagibile a causa del sisma e fu abbandonata, e il culto, per qualche anno, fu trasferito nell'oratorio privato di S. Francesco di Paola, finchè non fu costruita una delle tante chiese baraccate, donate dal Santo Padre Pio X. Si pensò quindi alla ricostruzione della parrocchiale, ma fu presto scartata l'idea di ripristinare l'antica chiesa della Calispera, sia perchè la sua collocazione ai margini del torrente S. Filippo la esponeva al pericolo delle frequenti alluvioni. Sia perchè, per l'esercizio del culto si desiderava un sito più centrale nello sviluppo del casale.
Intervenne a questo punto la generosa iniziativa dei fratelli De Pasquale. Essi acquistarono il terreno del sito attuale, sulla via Consolare Valeria, lato monte, di fronte all'antica fonte costruita dal Senato Messinese nel 1629 in altro luogo e qui trasferita nel 1753; un posto che per la sua ubicazione lasciava tutti soddisfatti. Un nipote dei munifici donatori, il Cav. Eugenio De Pasquale si sbizzarì a disegnare la chiesa e il 16 luglio 1922 ne fu iniziata la costruzione, affidata all'impresa Dabbene e Fiordalisi. Frattanto il 6 maggio 1924 un violento incendio distruggeva la chiesa baracca e questa circostanza affrettò la data dell'inaugurazione della nuova chiesa, che avvenne il 10 luglio 1925. Con atto del 15 Novembre 1928 in Not. Giuseppe Saya i benemeriti fratelli donarono la chiesa, con tutta l'area da essi acquistata, che comprendeva la piazzetta antistante, all'Arcivescovo di Messina perché la destinasse a sede parrocchiale di Contesse.
Il sacro edificio sorge su di un'area di 870 metri quadri, mentre altri 207 appartengono alla sacrestia e a locali di uso pastorale. Antistante alla chiesa uno spiazzo di m.13,00 X 17,50.
Il partito architettonico è caratterizzato da un pesante prospetto che arieggia il gotico lombardo: ampie finestrature, due torri campanarie quadrate, con cuspidi ottagonali, tre grandi ingressi che immettono nel pronao, una larga fascia che attraversa orizzontalmente la facciata tagliandola a metà, con una serie consecutiva di 28 piccole nicchie con altrettante statuette dello scultore messinese Ovidio Sutera. Nel pronao sono collocati i cenotafi dei due fratelli De Pasquale. L'interno è a tre navate, ripartite da due serie di quattro pilastri quadrati.
Dal libro "Casali di Messina" di Giuseppe Foti