- di Daniele Espro -
Apparteneva anticamente ad una Confraternita di Disciplinanti, già estinta ai tempi di Padre Placido Samperi (XVII secolo).
Fondata in epoca imprecisata, la chiesa subì, nel corso della sua storia, numerosi rifacimenti. Annesso ad un monastero femminile, il tempio fu probabilmente danneggiato dal terremoto del 1693. Restaurato e ingrandito nel 1694, fu affrescato, da Antonio, Paolo e Gaetano Filocamo, nel 1706.
Nuovamente lesionato dal terremoto del 1783, l'edificio fu restaurato nel corso dell'Ottocento conservando, con interventi di Giacomo Grasso, gli affreschi dei Filocamo.
Lievemente compromesso dal disastro del 1908, il tempio fu in seguito restaurato in modo discutibile dall'ing. Francesco Barbaro dell'UTA: nello stesso tempo, sotto un'indiscriminata quanto assurda demolizione, scompariva il monastero, uscito indenne dal sisma.
Ulteriori danni furono arrecati alla chiesa dai bombardamenti anglo-americani del secondo conflitto mondiale.
A navata unica, l'edificio conserva una bella decorazione a stucco, probabilmente iniziata alla fine del XVII secolo.
Quattro riquadri, presenti sia all'inizio che alla fine della navata, conservano alcuni affreschi, raffiguranti scene della vita di Cristo (la nascita, il battesimo sul fiume Giordano, l'adorazione dei Magi e la disputa con i dottori del Tempio): sono attribuiti, sebbene rimaneggiati, ai Filocamo.
Interessante è l'abside, arricchita da coppie di colonne corinzie e decorata da putti che reggono festoni.
L'altare della Madonna della Lettera, datato 1794, proviene dalla distrutta chiesa di Santa Maria del Bosco, gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943 e non più ricostruita.