Già la mitologia greca si era interessata a questo straordinario pesce che popola da millenni le acque dello stretto di Messina, facendolo derivare dalla trasformazione dei bellicosi Mirmidoni, guerrieri abilissimi e coraggiosissimi della Tessaglia, che accompagnarono Achille nella guerra di Troia e che con lui vollero condividerne il destino di morte, ottenendo dalla madre di questi, la nereide Teti, divinità delle Acque marine, di essere trasformati in pesci per l'eternità subito dopo la fine dell'eroe che tanto amavano.
Numerose sono le leggende che hanno per protagonista il pesce spada e grande riscontro epico hanno le sue abitudini e gli usi che lo contraddistinguono tra le specie ittiche del nostro mare.
Una strana e particolarissima abitudine sembra sia quella, testimoniata dagli stessi pescatori, che leghi in maniera indissolubile il destino del pesce spada maschio a quello della sua compagna. Una volta arpionata quest'ultima, infatti, il maschio non l'abbandona e continua a nuotarle vicino come per accompagnarla in questo suo tragico destino e sino a condividerne la disperata sorte, finendo anche lui arpionato dai ferri dei pronti lanciatori che ben conoscono questa sua appassionata fedeltà e che naturalmente sfruttano nelle loro strategie di pesca.
In caso contrario, infatti, la femmina del pesce spada scapperebbe subito, pavidamente o opportunisticamente, rendendo meno proficua la pesca.