di Michele Cappotto Altitudine: m. 222 s.l.m. Etimologia: Si tramanda che l’origine del toponimo sia da ricollegare alla presenza sul posto di un mulino ad acqua, oggi scomparso. Abitanti: molinesi (212 unità nel 2001) Territorio e risorse: Molino è una frazione collinare della Circoscrizione I del Comune di Messina, situata a sud del capoluogo, dal quale dista circa 18 km., nella stretta vallata percorsa dal torrente Giampilieri. Il territorio collinare presenta diffuse coltivazioni in specie castagneti, agrumeti, vigneti ed uliveti che rappresentano la principale fonte di reddito. Come arrivare: Molino è raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale n. 33 che partendo dal bivio di Giampilieri Marina, sulla Strada Statale 114 Orientale Sicula, passa per Giampilieri Superiore e arriva al bivio del villaggio. La stessa poi prosegue per Altolia. Dal bivio la strada comunale conduce fino al paese. CAVALLOTTI =.== =.== =.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== PERCORSO Altolia - Molino - Giampilieri - bivio - S.S.114 - bivio S.Margherita - S.S.114 - Minissale - Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le Prefissi: c.a.p. 98142 tel. 090 Numeri utili: per esercizi commerciali e servizi si fa riferimento ai vicini villaggi di Altolia e Giampilieri sup. Cenni storici: Il piccolo centro agricolo e pastorale probabilmente si sviluppò al tempo delle incursioni saracene, che tra il IX secolo e il X secolo, devastarono la costa e costrinsero le popolazioni rivierasche a cercare rifugio sulle alte colline, fondando nuovi insediamenti o andando ad ingrossare quelli già esistenti. Con la dominazione araba si ebbe un notevole incremento dell'agrumicoltura e un fiorente artigianato della seta, che come nel vicino villaggio di Altolia, forniva la più consistente fonte di reddito alla popolazione. Tutto questo fino a quando l'avvento delle fibre sintetiche (dal 1945 in poi) più economiche e prodotte su scala industriale, soppiantarono il commercio della seta. Da visitare: Chiesa di Santa Maria della Scala fu edificata per volere della baronessa Della Scala nel sec. XVII come scolpito sull’architrave del suo bel portale che porta impressa la data del 1613, La pianta è ad una sola navata, riccamente decorata con stucchi. All’interno, sull’altare centrale domina la statua lignea della Madonna della Scala. Sulla parete sinistra è collocata la lapide funeraria di Salvatore Micali (1867), seguono tre altari con una tela raffigurante i Santi Cosma e Damiano, un Crocifisso ligneo, e un rovinatissimo affresco. Sulla parete destra invece si trova un’acquasantiera del XVI secolo (attribuita al messinese Rinaldo Bonanno), una tavola cinquecentesca della Madonna del Rosario e la tavola della Vergine col Bambino in trono con in basso San Michele Arcangelo, Sant'Onofrio e San Nicola di Bari, opera questa attribuita ad Antonello Riccio. Nella sacrestia sono esposti alcuni quadretti, un tronetto eucaristico e un bel paliotto con al centro Santa Maria della Scala. Da visitare è anche il Monastero di San Placido il Vecchio o San Placido in Silvis risalente al 1361. Patrono: Santa Maria Scala del Paradiso (festa il 2 agosto) Tradizioni da non perdere: Festa della "Matr’a’Scala", cioè della Madonna della Scala (la prima domenica dopo il 2 agosto). |