Il 6 gennaio a Bordonaro si celebra la festa du Pagghiaru, che prende il nome dalla singolare costruzione di pali e frasche, a metà tra l'albero di Natale e quello della cuccagna, e intorno alla quale si organizza il rituale festivo.
Secondo la tradizione locale, la festa sarebbe stata introdotta da una comunità di Basiliani ivi installatisi nel 1100; in effetti l'area è interessata da tracce di insediamenti riconducibili ai monaci di San Basilio.
Nei giorni precedenti la festa, un comitato composto da anziani che si tramandano le complesse tecniche di costruzione, si reca a raccogliere il materiale necessario alla miglior riuscita della festa, e una volta raccolto quanto necessita, si procede all'allestimento del Pagghiaru che verrà innalzato al centro della piazza.
All'alba del 6 Gennaio 'u Pagghiaru viene riempito di ogni squisitezza: agrumi, ciambelle e salsicce. Una ragazza travestita da Befana dispensa caramelle e dolci ai bambini, e dopo aver assistito alla funzione religiosa, si forma un corteo, parroco in testa, seguito dalla banda e gli zampognari, infine la massa dei fedeli che si fermeranno poi ai piedi del Pagghiaru che verrà benedetto.
I concorrenti si posizionano sulla linea di partenza distante circa cento metri dalla costruzione del Pagghiaru, ai cui piedi, alcuni amici dei partecipanti, attendono di aiutarli nella realizzazione dell'impresa.
Al segnale del via, gli sfidanti aiutati dai loro compagni, vengono scagliati verso l'albero che oscilla paurosamente, mentre la folla grida e incita verso i concorrenti. Chi scivola e rinucia, chi, più caparbio e allenato, afferra agrumi, ciambelle e rami.
Il più abile raggiunge la cima, e svelle la croce che mostra con grande orgoglio al pubblico delirante. Disceso al suolo sarà portato trionfante sulle spalle dei cittadini osannanti.
L'albero viene piano piano letteralmente spasciato e i rami benedetti saranno conservati nelle case fino all'anno successivo.
Questa festa, apparentemente celebrata quale momento di convivialità e fine delle festività natalizie, nasconde il rito beneaugurante di prosperità ed abbandonza per l'anno nuovo.