Una città sepolta nella sabbia marina per oltre 1200 anni, le cui rovine sono state scoperte nel 2000 a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, vicino ad Alessandria. A distanza di 13 anni dal ritrovamento è stato confermato il suo nome: si tratta della città di Heracleion, per i greci, conosciuta anche come Thonis dagli antichi egizi.
Fu scoperta come si è detto nel 2000, durante un viaggio di studi del dottor Franck Goddio ed il suo team dello IEASM ( European Institute for Underwater Archheology ). Dopo oltre 4 anni di ricerche geofisiche e 13 di scavi, i misteri della città scomparsa si stanno svelando a poco a poco.
Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.
Sorprendentemente quindi, ci troviamo davanti a reperti ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, centro nevralgico del commercio internazionale, ma anche di un attivo centro religioso. Un documentario racconta dettagliatamente i momenti del ritrovamento.
Quello che ne emerge, di conseguenza, è che Thonis-Heracleion sarebbe stato un punto di riferimento commerciale importante per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo ed il Nilo.
Sono state ritrovati tantissimi ancoraggi, più di 700, monete d’oro, alcune appartenenti ad Atene, che non si sono mai trovate in un sito egiziano, ed altre invece con simboli egizi.
Finora sono stati dissotterrati 64 antichi relitti di navi, stele di grandi dimensioni con scritte egiziane e greco antico, manufatti religiosi.
È stata rinvenuta una grande statua di granito rosso di carattere religioso, una scultura di pietra alta più di 5 metri e mezzo, la stele richiesta dal faraone Nectanebo I (378 – 362 a.c.) che rievoca nell’aspetto la stele di Naucrati conservata presso il Museo Egizio del Cairo, e tanto altro ancora.
Nonostante l’entusiasmo generale, una domanda salta alla mente: perché è affondata Heracleion?
Questo rimane un mistero in gran parte ancora irrisolto, e circa il quale gli esperti non si esprimono con assoluta certezza.
La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo fondale che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare una distruzione di tale portata.
In sostanza, potrebbe esserci stato un terremoto, e la particolare conformazione argillosa del terreno, non avrebbe retto il peso dei grandi edifici della città, che sarebbe stata quindi inghiottita dal mare.
Tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità tutta da sviscerare.
Il ritrovamento dei reperti archeologici di Heracleion coadiuverà gli storici nella ricostruzione dei fatti, un compito appassionante per tutti gli archeologi subacquei che stanno cercando di dare nuovamente luce a questa città.
Attraverso cocci di storia essi daranno vita ad un altro puzzle affascinante di quelle terre faraoniche d’Egitto che da secoli seducono il mondo, permettendo così di scrivere nuove pagine nei libri di storia.
(oubliettemagazine.com)