- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Roma. Ancor prima della partecipazione alla Mostra Triennale del Vittoriano a Roma, il primo aprile, Lucrezia Cutrufo, siciliana d’origine, romana d’adozione, medico e pittrice ed anche poeta, conquista il cuore di Parigi, Saint Germain De Prés, con la sua opera, Marija, in un’ elegante Galleria d’Arte, all’angolo con la Rue du Bac, nota per il santuario in cui vi fu l’apparizione della Madonna a Santa Caterina Labouré. Una mostra che ha visto la prestigiosa presenza del Console Generale d’Italia in Francia Dott.ssa Emilia Gatto, nel corso di un evento in cui Lucrezia Cutrufo ha ottenuto laTarga di Merito per le elevate qualità artistiche, per il suo Manifesto Lo Spazialismo dell’Anima, una nuova forma di Spazialismo: la sua opera Marja è elegante luminosissima…un nitore inverosimile che richiama quello stesso nitore narrato da Dante Alighieri nel Paradiso; cristalli opportunamente incastonati sul supporto, tali da rendere ancor più magnifica quest’opera nella sua espressione della dimensione trascendente, cosi come la stesura del colore, sulla tela, è espressione della dimensione umana di Marija.
Il taglio sulla tela non intende evocare Lucio Fontana ma intende rimandare alla spada trafitta nell’anima della donna , Marija….
” Anche a te una spada trafiggerà l anima”…
Ma approfondiamo maggiormente l argomento con la stessa pittrice
Ci parla del suo particolare bianco?
Cutrufo: Io adopero un tipo di bianco, piu brillante e luminoso, quando devo trattare la luce di Dio, mentre adopero un tipo di bianco più piatto, più opaco, quando tratto l’essere umano. Maria è l’ Immacolata, senza peccato originale, quindi qui il bianco è assoluto, l’ azzurro caratterizza meglio la sua esistenza fisica. L’anima trafitta sprizza dolore, sofferenza, ma senza il peccato originale questo dolore e questa sofferenza sono limpidi, trasparenti.
L’Opera Marija è l ‘Opera Manifesto?
Cutrufo: Certamente.
Siamo felici di averla avuto con noi a Parigi nella elegante Galleria a Saint Germain de Prés.
Cutrufo: Sono felice anch’io perché l opera si è trovata esposta a due passi dal luogo dell’apparizione della cosiddetta Madonna Miracolosa che irradia grazie a piene mani, raffigurata sulla medaglietta che tutti conosciamo. Mi sembrava perciò opportuno e doveroso rendere omaggio a Maria, per cui come prima opera dello Spazialismo dell’Anima, ho ritenuto opportuno che andasse proprio questa nella capitale francese.
L opera ha visto la prima luce nel giorno della Candelora, nella splendida location dello Stato del Vaticano alla Galleria La Pigna, nel giorno delle Candele il 2 febbraio, non a caso ma proprio nelle intenzioni del’autrice doveva vedere la luce proprio perchè è la festa della luce, nel giorno della Candelora.
Le altre opere della pittrice siciliana ma romana di adozione ( medico specialista, scrittrice poeta) sono state presenti a Berlino, compagne della serie legata allo Spazialismo dell’Anima.
Curiosamente da cosa è segnata la nascita dello Spazialismo dell’Anima?
Cutrufo
E’ segnata, astrofisicamente, dalla scoperta di sette lontanissimi pianeti… Spazialismo vuole evocare l infinitamente piccolo e l infinitamente grande, nel senso dello spazio fisico, anche nell’arte, cercando di introdurre nella pittura una terza dimensione tale da diventare tridimensionale. Mi stacco dalla tradizione di Fontana per il contenuto concettuale dell’opera, di natura assolutamente trascendente.
Concludendo, in sintesi per i lettori: Teologia morale trasfusa nell’arte, quindi, nello Spazialismo dell’anima di Lucrezia Cutrufo che affascina e conquista con una straordinaria luce di cristalli che non potevano che evocare quell’ ungarettiano M’ illumimino d’immenso che è rappresentato dalla Luce Divina che pervade le opere del Ciclo legato al Manifesto.
Cosi come Marinetti presentò il suo Manifesto a Firenze, anche lei Cutrufo, lo farà, a Giubbe Rosse, Piazza della Repubblica?
Perché no? Certamente, il 4 novembre spero di aderire al progetto dell’Accademia Euromediterranea delle Arti a Firenze.