- di Rosario Fodale -
L’evento per il 50° anno di attività artistica del Maestro Giuseppe Messina, che si era aperto il 28 gennaio u. s. nel foyer del teatro Placido Mandanici, con l’inaugurazione della mostra antologica di scultura, pittura e grafica, si è concluso. Come si ha avuto modo di constatare le opere esposte fanno parte di un progetto il cui tema “Il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e monumentale della classicità mediterranea” è di evidente attualità, infatti in un dipinto esposto campeggia la scritta sopra una specie di tabellone “Uomo consulta la tua storia prima che si spenga l’ultimo lume della classicità”, là dove il lume è rappresentato da un tronco di colonna dorica con una fiammella così da sembrare una candela.
L’artista non esponeva i suoi lavori a Barcellona Pozzo di Gotto, sua città natale, dal gennaio 2007 quando in occasione del suo quarantennale di attività culturale ed artistica era stata allestita una mostra retrospettiva nel Palazzo della Cultura “Bartolo Cattafi”.
Nell’attuale occasione, l’evento ha avuto tre momenti in tre luoghi diversi: al teatro Mandanici, come si è riferito, dal 28 gennaio all’otto febbraio quando l’esposizione si è spostata alla galleria d’arte “Seme d’Arancia” fino alla fine del mese per andare dopo ad occupare i locali del “Villino Liberty” fino al 31 di marzo.
La manifestazione, realizzata su proposta del “Movimento per la Divulgazione Culturale”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Università degli Studi di Messina, all’inaugurazione è stata sapientemente coordinata dalla prof.ssa Maria Torre biografa dell’artista che, dopo l’intervento del sindaco Dott. Roberto Materia e degli Assessori alla Cultura Ilenia Torre ed ai Grandi Eventi Gianluca Sidoti, ha dato la parola ai relatori: il Dott. Andrea Italiano, presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” di Barcellona Pozzo di Gotto, la Prof.ssa Caterina Barresi presidente dell’Associazione Culturale “FilicusArte” di Milazzo, ed i tre rappresentanti di associazioni messinesi ovvero la Prof.ssa Teresa Rizzo, presidente dell’Accademia “Amici della Sapienza”, il Prof. Avv. Francesco Cardile, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Oggi” e Rosario Fodale, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Web”.
Adesso, quando le luci si sono già spente, possiamo affermare che l’evento ha avuto un grande successo non soltanto di pubblico, ma anche di critica; tantissimi sono stati i visitatori della mostra venuti da ogni parte tra cui moltissimi i giovani oltre gli studenti che hanno assistito alla lectio magistralis dell’artista. Non poteva essere diversamente dal momento che il protagonista non si è mai risparmiato, ha sempre dato il meglio di se sia come artista che come operatore e divulgatore culturale fin dal momento in cui ha fatto ritorno in Sicilia alla fine degli anni ’70, dopo un lungo periodo di assenza.
“Ero assente – ci dice confidenzialmente il Maestro Giuseppe Messina – ma non mi sono mai dimenticato della mia terra. Sognavo di fare ritorno: se c’era un contributo che potevo dare lo volevo dare alla mia città”. Adesso possiamo dire che il suo contributo lo ha dato cominciando con il fondare il “Movimento per la Divulgazione Culturale” nel 1981 da cui sono passati tanti giovani che adesso sono dei personaggi affermati nel campo dell’arte e della cultura in generale; si è inventato un organo di stampa (la molla); ha istituito “I Giorni della Divulgazione della Cultura” che l’anno scorso è arrivata alla ventesima edizione con la concessione dell’annullo filatelico speciale da parte di “Poste Italiane”; una manifestazione questa durante la quale sono conferite delle onorificenze a personaggi che si sono distinti nella Divulgazione della Cultura e tra questi, nelle ultime edizioni, sono stati insigniti di targa speciale lo scrittore e giornalista della Rai Melo Freni, la giornalista Italia Moroni Cicciò ed il Presidente internazionale dei Gruppi Folkloristici Lillo Alessandro.
Come ha dimostrato, nella massima umiltà, il Maestro Giuseppe Messina non è soltanto colui che, come sculture, ha realizzato il Monumento bronzeo allo storico della sua città Nello Cassata o il monumento all’eroe della prima guerra mondiale il milazzese Luigi Rizzo ed altre opere in pietra in legno, in cemento armato o, addirittura, in ossidiana e non è soltanto il pittore di ammirevoli opere di denuncia, egli è anche scrittore i cui libri sono di valore didattico come la trilogia dedicata ad Omero, i poemi “Odissea ultimo atto” che continua l’opera omerica, “La leggenda di Omero” che reinventa il poeta cieco e lo fa rivivere in avventure sorprendenti, “Stirpi di Atlantide” che narra gli ultimi giorni del continente prima di essere inghiottito dal mare, ma anche altri: “Ulisse destino di se stesso”, “Il testamento di Odisseo”, “La filosofia del saggio”, “Il tempo-Viaggio in ascesa verso il seno della terra” e “Penelope”.
Tutto qui? No. C’è molto altro, infatti egli è autore di opere teatrali come “Nel segno di Socrate” messa in scena più volte nelle scuole, “Lamento per Placido Mandanici” messa in scena due volte in occasione del bicentenario della nascita del Musicista Mandanici “Non sono Cyrano De Bergerac” messa in scena a “Villa Piccolo” di Capo d’Orlando ed altre. Ma è anche autore di documentari in video ed anche di cinema (in corto “Quelle strane compagnie” e l’ira dell’uomo buono e paziente, ed in lungometraggio “L’uomo che ritrovo se stesso”, “Socrate non può morire – Un atto estremo contro il potere mafioso” ed “Un estremo atto di giustizia”) di cui è anche sceneggiatore, regista ed interprete.
Per il momento ci fermiamo qui, ma c’è proprio tanto da scoprire del Maestro Giuseppe Messina, questo personaggio unico che nel campo dell’arte agisce a 360 gradi riuscendo sempre benissimo come ha potuto dimostrato. È proprio per questo che, dalla Puglia, si fa sentire il prof. Nino Bellinvia per chiedere al Magnifico Rettore dell’Università di Messina che sia conferita la laurea “Honoris Causa” a questo straordinario artista figlio della nostra terra.