- La redazione -
Il pubblico era quello delle grandi occasioni attendeva educatamente dietro gli ingressi biglietterie del Teatro Vittorio Emanuele per occupare una di quelle poltrone rosse o di un palchetto per assistere alla commedia di cui tanto avevano sentito parlare, curioso di conoscerne il contenuto per farsi allegramente quattro sane risate.
Lo spettacolo mattutino è stato dedicato alle scuole di istruzione secondaria e presentato da Silvana Paratore ,impegnata nel sociale, che anche in quello serale ha dato la possibilità ad alcune associazioni di esprimere attraverso esperienze vissute alti sentimenti di umanità e sensibilità verso chi ha bisogno del sostegno morale per superare alcuni ostacoli burocratici.
“ Quaterna sicca” commedia in tre atti di Salvatore De Meo Costantino, portata in scena dalla compagnia teatrale “ la caravella” diretta da Pippo Castorina, con un cast di attori che hanno dato il meglio di sé rendendo la commedia divertente e appetibile, ha avuto un meritato successo sia di pubblico che di critiche.
Ma senza dubbio la persona che ha reso speciale questa commedia è stato il suo protagonista principale don Papè Scannavacche, Lorenzo Guarnera, nella doppia veste di regista, avendo rielaborato la commedia e di attore che ha trascinato con la sua positività, professionalità e cultura teatrale tutti gli attori che gli sono stati accanto e ai quali ha trasmesso la voglia di mettersi in gioco sfidando paure e remore.
Accanto a lui come aiuto regista la superlativa Paola Labadessa , che con la sua sensibilità ha saputo porgere a tutti una parola di incitamento e di conforto nel backstage dove il panico la faceva da padrone.
La famiglia era composta da padre (Lorenzo Guarnera) Papè Scannavacche, madre (Silvana Foti) Amalia, figlia (Mariarita Donato) Rusidda, fidanzato (Giovanni Interdonato) Giacomino, con la presenza assidua di tre compari amici (Don Alfio Piedimonte Pippo Castorina, Don Lillo Arcobaleno Gaetano Murabito, Don Angelo Briscola Mario Genovese) che hanno vivacizzato l’ambiente familiare dove si dipanava la matassa di quel gioco di numeri al lotto che alla fine hanno dato la possibilità alla famiglia di vincere una quaterna secca sulla ruota di Palermo e di abbandonare la miseria per una vita più dignitosa e benestante.
Vari personaggi si sono alternati presso la bottega dell’erbaiolo Papè Scannavacche, Rocco Gregory Costantino, Cola Franco Trimarchi, Fotografo Matteo Milicia, Usciere del tribunale Carmelo Tripodo, Commendatore Pietro Vitella Giuseppe Tuzzo, Garzone Giovanni Bellamacina, Vanna Giovanna Raffa, Pudda Maria Laganà, Tanu Pippo Valenti, Cameriera Antonella Santapaola, Guardia Giuseppe Pirera, primo uomo Daniele Castorina, secondo uomo Fabrizio Siracusano, Ragazzino strillone il piccolo Filippo Scarfì , che chiedono l’aiuto di Don Papè con i decotti miracolosi da lui creati e che fanno guarire da varie malattie che gli stessi hanno.
Così in un crescendo di situazioni che si susseguono una dietro l’altra con sketch che suscitano ilarità e comicità e che portano scompiglio alla semplicità di questa famiglia, nei tre atti si compie e si realizza la felicità dei giovani innamorati Rusidda e Giacomino e di tutti i componenti.
Parte del ricavato della vendita dei biglietti della commedia è stato donato in beneficenza per il recupero del sito archeologico Santa Maria di Gesù superiore di Messina, dove si ritiene vi sia sepolto il grande Antonello da Messina che sta a cuore del fautore Dott. Giuseppe Previti, intervenuto per darne comunicazione alla città.
La commedia è stata dedicata a due grandi messinesi Mino Licordari , giornalista e Nino Pisani ,commerciante, nel ricordo della loro prematura dipartita e per non far spegnere l’amore che essi hanno avuto nei confronti di questa città Messina infatti, ai figli ,sono state consegnate con una cerimonia toccante, delle targhe alla memoria.