- di Rosario Fodale -
Chi la segue e riesce a valutare sa che è la verità. Ormai è certo: Rosemary Calderone è un’attrice talentuosa, lo dimostra scegliendo il meglio senza lasciarsi intimorire dalle cose difficili. L’abbiamo seguita da tempo e possiamo affermare che tutte le sue interpretazioni hanno lasciato il segno in chi ama non soltanto gli scketch, quelle scenette comiche, per niente facili, esilaranti, interpretate con grande maestria, trasmesse da “Telespazio” (canale 611) nel programma “Putacaso - Porto chi incontro”, ma le sue interpretazione nel grande teatro e nel cinema di un certo spessore in cui occorre il talento dell’interprete a convincere della bontà del prodotto realizzato.
L’avevamo notata anche durante le interpretazioni di alcuni difficili monologhi e della Divina Commedia, ma ultimamente ha superato se stessa nell’interpretare, prima “Il tormento di Penelope” e dopo “La disperazione di Cassandra”, due monologhi, di circa trequarti d’ora ciascuno, scritti proprio per lei, dal Maestro Giuseppe Messina, il primo andato in scena, accompagnato dal flauto traverso di Laura Pavone, nel 2018 in occasione dell’evento “I Giorni della Divulgazione della Cultura” organizzato dal “Movimento per la Divulgazione Culturale” di Barcellona Pozzo di gotto e poi per gli studenti del plesso liceale della stessa città, ed il secondo messo in scena il 14 luglio 2019 durante la XXIII edizione dello stesso evento, con gli intermezzi del flauto dolce suonato dal musicologo Guido Siracusa.
È stato dopo averla vista in scena ancora una volta che abbiamo sentito il bisogno i intervistarla. E lei, disponibile e generosa, non si è negata di rispondere alle seguenti domande:
Dom.: Tra i tanti monologhi interpretati, ultimamente ha messo in scena due monologhi scritti per lei dall’artista Giuseppe Messina. Lei come ha conosciuto il Messina?
Risp.: Conoscevo di fama il Maestro Giuseppe Messina, ma a farci incontrare è stata proprio l’arte teatrale: ci siamo incontrati sul set dell’opera “Il Gladiatore” di Salvatore Cilona in cui io interpretavo Augusta Lucilla, figlia dell’imperatore Marco Aurelio ed il Maestro proprio nella parte di Marco Aurelio. Da allora si è instaurato tra noi un legame artistico e umano molto forte, tanto che il Maestro, lo scorso anno, ha esaudito un mio desiderio: gli ho confessato di sognare da sempre d’interpretare il ruolo di Penelope e gli ho chiesto di scrivere per me un monologo che trattasse proprio questo personaggio, così ha scritto “Il tormento di Penelope”, un’opera della durata di 45 minuti, che dalla prima messa in scena ha riscosso un grande successo anche per merito della flautista Laura Paone che ha incantato la platea. Il successo è stato tale che in seguito è stato dato per gli studenti del plesso liceale di Barcellona Pozzo di gotto. In quella occasione il tormento di Penelope è stato seguito dal Monologo “La collera di Odisseo” scritto ed interpretato dallo stesso Maestro Messina. C’è da sottolineare che i due monologhi hanno avuto un tale successo che sono approdati in TV nella trasmissione “Sicapress” di Catania. Due opere molto convincenti che, come affermato dall’opinionista Antonio Ferdinando Pulvirenti e dal conduttore della trasmissione TV, meriterebbero di approdare nei teatri greci come quelli di Siracusa e di Taormina.
Dom.: Quindi spettacoli che avranno un seguito?
Risp.: Assolutamente sì. Presto avrete le date e le locations.
Dom.: Quest’anno, il 14 luglio per la XXIII edizione dell’evento “I Giorni della Divulgazione della Cultura” l’abbiamo vista nei panni di Cassandra. Come si è sentita nei panni di questo personaggio? Quale dei due ruoli sente più suo?
Risp.: Sì, esattamente: il 14 luglio ho debuttato interpretando un altro personaggio della mitologia greca, sempre scritto dal Maestro Giuseppe Messina: “La disperazione di Cassandra”, un personaggio che forse non basta una intera vita per capire il suo stato interiore. È molto complesso rispetto al personaggio Penelope, donna forte e fedele al marito fino alla morte, che sopporta e combatte. Anche ricorrendo all’inganno, l’assedio dei principi proci, sicura e fiduciosa nel ritorno di Odisseo. Diversamente, Cassandra è una donna disperata, condannata dal Dio Febo a prevedere il male senza poterlo evitare, compresa la sua morte
Dom.: Come mai questa scelta? Cos’hanno di speciale queste opere e perché si è rivolta proprio al Maestro Messina?
Risp.: Come ho confidato allo stesso Maestro Messina, fin da bambina ho sognato di interpretare il ruolo di Penelope e mi sono rivolta a lui perché lo conosco come esperto di mitologia classica, infatti ha scritto diversi poemi: “Odissea ultimo atto” che continua il poema di Omero, “La leggenda di Omero” che reinventa proprio l’autore di “Iliade” ed “Odissea”, “Penelope” in cui ne traccia la sofferenza della moglie di Ulisse ed altri ancora. Egli ha perfettamente capito cosa volevo e mi ha accontentata in modo perfetto. Poi è venuta “La disperazione di Cassandra”. Devo ammettere che si tratta di due opere avvincenti e diverse: se Penelope è una donna tormentata dalla presenza dei pretendenti proci ed ansiosa per la sorte del figlio, come ho detto, è fiduciosa, ha la certezza che il marito non potrà non fare ritorno da un momento all’altro. Il personaggio Cassandra è molto diverso: è una donna senza speranza, non ha più lacrime da versare, è stanca e piena di rabbia per quello che ha previsto, per quello che continua a prevedere, per tutte le vittime della guerra e desidera la morte per non continuare a vedere e prevedere il male che incombe.
Dom.: Può rivelarci quali saranno i suoi prossimi impegni?
Risp.: Dopo il ritorno da Roma, sono stata impegnata sul set del film “Il Senatore” con la regia di Salvo Grasso con Toti e Totino, in cui anche il Maestro Giuseppe Messina ha una parte, sono stata impegnata in due festival “Il Fotogramma d’Oro” del direttore artistico Francesco Coglitore, dove anche un mio Corto era in concorso, ed il 6 di luglio ho presentato il festival “In Corto” a Barcellona Pozzo di Gotto. Prossimamente sarò impegnata in teatro con “Baciamo le mani a Messina – Il ritorno di Franco e Ciccio” da un’idea di Tony Cangitano, la bravura di Tony Biffi e Marco Flammini . presenteranno Salvo Grasso e Teresa Impollonia. Presto sarò sul set per le ultime riprese di “Franchitto” di Franco Arcoraci, film sulla legalità girato interamente nella provincia di Messina; sarò ancora con Franco Arcoraci nella sua TV “Telespazio” canale 611 con le gag in “Putacaso” presentato da Salvo Grasso e Teresa Impollonia. Il 28 luglio ci sarà il saggio finale degli studenti della scuola “Fucinema” di Franco Arcoraci dove io sono una dei docenti. Il saggio sarà improntato sulla legalità ed anch’io faro una performance. Per quanto riguarda altri impegni… Beh, non posso certo svelare tutto in una volta…. Ci vedremo presto con tante altre splendide novità.