La Redazione
L’artista Nino Abbate, fondatore del Museo Epicentro nella frazione di Gala, continua a stupire per la molteplicità e l’originalità delle sue iniziative. Dopo aver realizzato il Museo della mattonelle, con circa milleduecento opere realizzate espressamente da artisti italiani e stranieri, e dopo aver realizzato il giardino di pietra all’esterno del Museo, divenuto sede degli eventi artistici e poetici estivi, da qualche anno ha acquisito un terreno scosceso accanto al Museo. In esso, con enorme fatica, dopo averlo ripulito da rovi, ha realizzato il Giardino di Salva, dedicato alla sua compagna di vita e d’arte, Salva Mostaccio. Essendo un terreno scosceso, alla maniera dei nostri progenitori, ha costruito muretti a secco, ha collocato sculture e stele, percorsi d’acqua, giochi di luce e di verde.
La sera di domenica 25 agosto ha organizzato una performance poetica di gruppo “L’ascesa al luogo del dominio”, con il coinvolgimento di dieci persone appartenenti al mondo culturale cittadino. Per cominciare Nino Abbate ha “purificato" il luogo mediante un rito spirituale bruciando incenso in due cavità scavate sulla scultura in pietra arenaria “Il sacrario dell’arte”. Sono seguiti i saluti dell’assessore alla cultura Angelita Pino, mentre Nino Abbate, Nino Genovese, Carmelo Maimone e Salva Mostaccio hanno offerto delle riflessioni sul significato di questo giardino e sulle tre stele in pietra collocate nel giardino con testi poetici di Salva Mostaccio: “La nave bianca”, “Il luogo filosofale” e “Il pianto di sirena”.
Il momento centrale della serata è stata la lettura di testi poetici nel “Luogo del dominio”, nella parte alta del giardino, da raggiungere con fatica attraverso una ripida rampa in pietre di fiume, in uno spazio denominato il “Luogo del re”. Qui si trova una installazione in ferro e pietra di Nino Abbate, che regna sovrana insieme alla scultura in pietra di una figura alata rappresentante un angelo trasformato in demone che vigila dall’altro sul giardino, una sorta di novello “Bafometto” di ascendenza medievale. Qui Alfredo Anselmo (giornalista), Carmelo Maimone (filosofo), Salvatore Cilona (attore), Francesca Romeo (scrittrice), Tonino Gelo (artista), Teresa Vario (poetessa), Gino Trapani (docente), Marcello Crinò (architetto) Salvatore Calabrò (poeta) e Valentina Di Salvo (poetessa), hanno letto poesie di Budda, Dalai Lama, Milena Milani, Giancarlo Politi, Jaques Prevert, George Bernard Shaw, Robert Louis Stevenson, Lao Tzu, Francesca Romeo, Teresa Vario e Salva Mostaccio. “La lettura dei testi – afferma Nino Abbate a conclusione della serata – ha messo il pubblico di fronte a delle vicissitudini di vita sociale che non esiste più, che le nuove generazioni non solo sconoscono ma neanche vogliono conoscere, presi ormai da quella corsa frenetica dei nuovi mezzi di comunicazione che non lasciano il tempo di riflettere. Dove tutto sembra facile, tutto raggiungibile, ma è tutto effimero.”
26 agosto 2019